CAPITOLO 11 – IL CONFRONTO
Chiusa nel laboratorio analisi,
con addosso il camice bianco d’ordinanza, i guanti in lattice e la mascherina
per proteggersi dalle esalazioni degli acidi, Aya osservava la pistola smontata
sul bancone davanti a lei. Il numero di matricola era stato cancellato, ma
possibile che non esistesse un modo per farlo riapparire? Osservando bene si
poteva notare come il numero fosse stato cancellato grattando con un oggetto
appuntito. Prese lo scotch speciale con cui si rilevano le impronte e fece un
calco della zona “grattugiata”, poi la scannerizzò e aprì il programma
apposta per ricostruire le scritte parziali. Sentì il rumore della porta
automatica alle sue spalle che si apriva:
«Allora?»
Mikiru sopraggiunse alle sue
spalle accompagnata da Yanagisawa e scrutò con aria incuriosita lo schermo LCD
del sofisticatissimo computer.
«Vorrei provare a risalire al
numero di matricola della pistola… magari con questo programma…
La parola NO MATCH comparve in un
rettangolo bordato di rosso: l’idea di Aya era fallita.
«Non abbatterti, amica mia, ho
una sorpresa per te: il qui presente Yanagisawa ha un’idea!»
Il ragazzo si avvicinò ma abbassò
subito lo sguardo: le sue gote si erano colorate di un leggero color porpora
quando aveva incrociato gli occhi dell’agente Yamamizu. Si avvicinò al
bancone e prese alcuni alambicchi: li scrutò attentamente poi ne scelse uno
solo, riponendo ordinatamente gli altri.
«Useremo questo acido per
risalire al numero cancellato. Se il codice non è stato grattato fino alla
base, questo acido farà comparire i bordi dei numeri. Anche se ci desse pochi
numeri, sarebbe già un inizio…»
«Ok, allora proviamo…»
Il tecnico di laboratorio, dopo
aver indossato camice e mascherina, versò qualche goccia di acido, e tutti e
tre aspettarono qualche minuto: Aya, che indossava la mascherina, si avvicinò
all’arma e osservò con cura la reazione chimica.
«Passami la macchina
fotografica, per favore…- disse alla collega –Si intravedono i numeri…»
«Tieni, documenta!- aspettò che
la ragazza scattasse qualche foto, poi si avvicinò dopo aver indossato anche
lei la mascherina di protezione –Sai, Aya, se riusciremo a scagionare la
Nakazawa sarà solo per merito della tua testardaggine…»
La ragazza rispose con un
sorrisetto:
«E tu che pensavi che fossi
pazza…»
«Capiscimi, sei passata dal
considerarla la maggior sospettata a difenderla a spada tratta.»
«Come mi ha fatto notare
qualcuno, bisogna fidarsi solo delle prove…» ironizzò Aya, citando le parole
che le aveva rivolto la collega quando lei manifestava i primi dubbi sulla
colpevolezza di Sanae.
«Dunque…- mormorò Yanagisawa
per attirare l’attenzione sull’arma da fuoco –I numeri sono 7854237… le
iniziali dovrebbero essere AF, oppure AE… non è molto nitido.»
«Non è un’arma registrata in
Giappone…» osservò Mikiru, mentre inseriva il codice nel database.
«Il codice è diverso, ma tu
controlla lo stesso…- Aya ebbe un’improvvisa illuminazione –Katsuo ha
detto che la ragazza parlava con un accento straniero!»
«Ha detto francese, se non
sbaglio!- Mikiru stava iniziando a capire il ragionamento della collega
–Contatto subito l’Interpol europea…»
«Non risponderanno prima di
qualche ora- osservò Aya togliendosi camice e guanti –nel frattempo io vado a
controllare una cosa…»
«Dove?»
«Nell’albergo dove risiedono i
giocatori della Germania!»
«Ma in Germania parlano tedesco!»
osservò Mikiru, mentre Yanagisawa assentiva con brevi cenni del capo.
«Sì- rispose Aya uscendo dalla
stanza –ma El Cid e Napoléon non sono tedeschi!»
§§§
«Agente Yamamizu? Sono El Cid
Pierre… in cosa posso esserLe utile?» si rivolse a lei in un perfetto
inglese.
«Grazie per avermi ricevuto, Monsieur…
sono qui per rivolgerLe qualche domanda riguardo all’omicidio di Ozora…»
Lo sguardo del biondo francese si
rabbuiò:
«Le assicuro, agente Yamamizu,
che questo avvenimento mi ha sconvolto. Conobbi Tsubasa circa 10 anni fa e…»
«Mi scusi se La interrompo, ma
non sono qui per interrogarLa sul caso. In verità io…»
Fu interrotta dall’arrivo di
una giovane ragazza, che le sorrise, si scusò con un inchino e si avvicinò
all’orecchio del capitano della Francia. Corti capelli castani ornavano una
testolina posta su un corpo minuto; occhi azzurri guizzavano a destra e a manca
mentre sussurrava qualcosa che Aya non poteva capire perché parlava a bassa
voce e presumibilmente in francese.
Francese… pensò
Aya. Il suo sguardo si mosse velocemente dalla giovane sconosciuta al suo
interlocutore e viceversa. Si alzò e fece un cenno a El Cid per comunicargli
che si allontanava per fare una telefonata, quindi prese il telefono e compose
il numero della sua collega:
«Mikiru, devi assolutamente
controllare se insieme a El Cid Pierre e Louis Napoléon c’è anche una
donna…»
«Hai trovato qualcosa?»
«Forse, ma devi sbrigarti, non
so quanto rimarrà qui!»
«Arrivo… dunque…
dunque… ci sono! Si chiama Rosemary…»
«Vai a prendere Katsuo e portalo
in centrale, io la metto in stato di fermo e la porto lì per un confronto!» la
interruppe Aya chiudendo la comunicazione e tornando nella stanza.
«Mademoiselle Rosemary?»
«Oui?»
«Devo chiederLe di seguirmi in
centrale, Mademoiselle Rosemary..»
«Per Lei sono Mademoiselle El
Cid, agente.- rispose immediatamente la ragazza, mettendosi sulla difensiva -E
non ho nessuna intenzione di seguirLa senza un’adeguata spiegazione.»
Colpita…
pensò Aya: il modo in cui aveva reagito era un chiaro sintomo di colpevolezza.
«Si tratta di un confronto
all’americana.»
«Mia moglie sarà felice di
aiutarLa, vero tesoro?» si intromise El Cid, al che la ragazza non poté fare a
meno di annuire: era in trappola!
Raggiunsero la centrale con la
volante sulla quale era giunta Aya, e durante il tragitto la poliziotta cercò
di parlare tranquillamente con i due coniugi, per evitare di insospettire la
giovane sposa. Rosemary, dal canto suo, per tutto il viaggio aveva nervosamente
tamburellato le dita sulle ginocchia, cercando però di mantenere un certo
aplomb per evitare che l’agente Yamamizu si accorgesse di qualcosa. La fecero
accomodare in una sala in cui c’erano altre ragazze: dopo pochi minuti entrò
un’agente che spiegò loro cosa dovevano fare.
«Dovreste indossare queste felpe
azzurre e questi capellini: a ognuna di voi verrà assegnato un numero che
dovrete tenere ben saldo con entrambe le mani ad altezza del petto. Il confronto
durerà qualche minuto, poi potrete andare. Non vi è permesso parlare tra di
voi, vi ricordo che vi trovate all’interno di una centrale di polizia e ogni
cosa che direte è ascoltata da parecchi agenti.»
Nel frattempo, Aya era andata a
sedersi accanto a Mikiru nella sala da cui avrebbero assistito al confronto:
«Come hai fatto a trovare in così
poco tempo delle ragazze per il confronto?»
«Le numero 1 e 9 lavorano al
piano superiore, le altre sono detenute che ho fatto scortare con la massima
urgenza. Katsuo mi ha fornito una descrizione sommaria, così ho potuto diramare
l’avviso.»
«Sei pronto, Katsuo?»
Il ragazzo annuì e prese posto
davanti alla grande vetrata che dava nella stanza in cui le ragazze erano
disposte.
«Così, su due piedi… potreste
farle girare di profilo? Si trovava alla mia destra.»
Mikiru diede il comando e le 10
ragazze, come automi, eseguirono.
«La numero 3!!» esclamò allora
Katsuo.
«Sei sicuro?- lo incalzò Aya,
dato che il ragazzo aveva riconosciuto proprio Rosemary El Cid –Prenditi pure
tutto il tempo che vuoi…»
«Aya, è lei, sono sicurissimo!
La numero 3 è la ragazza che mi ha fermato quando ho visto che la macchina
stava arrivando!»
«Quindi la sequenza è questa:
semaforo verde; Aya attraversa; tu senti il rumore della macchina; la ragazza ti
ferma; tu vedi che Aya non si sposta e la chiami; la ragazza che ti ha fermato
sparisce; tu ti butti e salvi Aya.» elencò Mikiru mentre leggeva i dati dal
suo fidato block-notes. Il ragazzo annuì e tornò a scrutare la francese.
«È lei…»
Di chi è complice Rosemary?
Un altro pezzo del nostro puzzle è stato sistemato, adesso rimane solo da
scovare il complice di Rosemary... Aya è un tornado, e adesso che è
vicinissima alla verità non si fermerà, proprio no! Le manca davvero poco...
diciamo... un paio di capitoli! XD
Melanto: ma secondo te, io farei mai una cosa così a Taruccio mio
adorato??? ... Ok, hai ragione, conoscendomi non si può mai dire... aspetta
ancora poco e si risolverà... hihihi...
Silen: davvero felice che tu abbia approvato la scelta di Rosemary (che
adesso so pure come si chiama in originale XD) e soprattutto sono soddisfatta
che il colpo di scena sia riuscito... non sarà l'unico eheheh!!!
Saretta: da piccola avevo un odio viscerale nei suoi confronti, e qui
l'ho riversato, eheheh! Per i ceci... non conosco le pene inflitte in Giappone,
ma spero siano peggiori! XD
Nene: ebbene sì, mi hai scoperto... in realtà Tsubasa si è sparato da
solo perchè non sopportava l'idea di sposare Sanae! (Only, metti giù il
fucileeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!)
Only: AHAHAHAHAHAH! E ripeto AHAHAHAHAHAH! E ribadisco AHAHAHAHAHAH!!!!
La volta che scriverò una S/T senza terzi incomodi nevicherà blu, le mucche
diventeranno tutte lilla e io adorerò il freddo e il vento! Risparmiami, anche
perchè ho avuto l'ennesima ispirazione per una storia ambientata in Brasile...
e tu SAI l'effetto che mi fa il Brasile! AHAHAHAH! Comunque ti voglio bene,
questo lo sai, vero??? *cipcip*
Un bacione a tutte e... Sakura crime will be back next week...