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Autore: bic    24/11/2008    1 recensioni
Come mai Kaoru ha un bisogno così assoluto di parlare con Mei Chan? Storia totalmente baka dedicata a tutti gli amanti del genere.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lasciamo ora Kaoru a cuocere un po’ nel suo brodo ed occupiamoci di altri…

 

Atzlith: innanzitutto grazie per la recensione, poi se rispondessi alla tua domanda potrei arrivare a rovinarti la sorpresa, anche se non so bene quando questa sorpresa si concretizzerà, sii fiduciosa e continua a seguirmi.

 

- Harui?

- Senpai, cosa ci fai qui di domenica?

- Ho fatto quattro passi.

Harui non disse nulla, sapeva che dalla casa di Tamaki alla sua non c’erano quattro passi, ma un’intera città.

- Dove hai lasciato l’autista?

- A dire il vero mi sono fatto accompagnare fino all’inizio della strada, poi gli ho detto di tornarsene a casa, così sei costretta ad accompagnarmi se non vuoi che mi perda.

Harui sorrise: - Vedremo.

Poi aggiunse: - Stavo andando al supermercato a fare la spesa, vuoi venire con me?

Il ragazzo la osservò sorridendo come se il Natale fosse arrivato in anticipo: - E posso comprare tutti i cibi plebei che voglio? Poi me li cucini?

- Non allargarti troppo, senza contare che io ho i soldi contati, quindi non compro nulla di più di ciò che mi serve per la dispensa.

- Non preoccuparti, ho la carta di credito, pago io oggi!

Harui osservò Tamaki basita: possibile che stesse diventando una persona coscienziosa?

Appena lo vide entrare nel supermercato si ricredette immediatamente: il ragazzo correva come un matto avanti e indietro mostrandole cose del tutto banali come se fossero rarità.

La ragazza cominciò a fare acquisti scorrendo la lista della spesa che aveva preparato preventivamente a casa, ma quando arrivò ad un certo punto si bloccò e divenne rossa.

Dopo di che sparì dalla vista di Tamaki per alcuni secondi, il tempo necessario per effettuare quel particolare tipo di acquisto e ricomparve un attimo dopo nascondendo l’oggetto sotto gli altri prodotti.

Pensò di averla scampata fino a quando giunsero alla cassa e Tamaki, prendendo in mano la confezione chiese: - E questo cos’è?

Harui assunse una tonalità violacea strappandogli l’involucro dalle mani e mettendolo sul nastro.

Mentre Tamaki recuperava le borse si rese conto che qualcosa turbava la ragazza.

- Harui, dì al tuo paparino qual è il problema, dai.

La ragazza lo fulminò con uno sguardo assassino.

- Ma vuoi piantarla di far finta di essere mio padre? Ne ho già uno ed è anche abbastanza!

Rispose quasi urlando.

Tamaki sbarrò gli occhi e spalancò la bocca: Harui non aveva mai reagito male, era indeciso se rincanttucciarsi in un angolo a deprimersi con le borse della spesa o proseguire verso casa di Harui.

Visto il nervosismo della ragazza pensò che forse acquattarsi in mezzo alla strada non era l’ideale, per cui la seguì in silenzio.

- Harui, mi dispiace, ma prima eri così tranquilla ed ora sei arrabbiata, non capisco.

La ragazza sospirò: - Lascia perdere, sono tante le cose che non capisci.

Questa volta Tamaki proprio non poté farne a meno e si accucciò sotto la scala che portava all’appartamento di Harui a coltivare funghi.

- Senpai, puoi smettere di coltivare funghi davanti alla porta della signora che abita sotto casa mia? Sai, potrebbe non gradire. E poi entra, devi darmi una mano a ritirare la spesa, no?

Il ragazzo salì trotterellando felice su per le scale.

- Scusami per prima, mi sono arrabbiata per una cosa assurda.

Tamaki la osservò con sguardo interrogativo.

- E’ che mi vergognavo.

Tamaki continuava ad osservare Harui con espressione sempre più stupita sul volto.

- Senpai, tu sai che sono una ragazza.

Il ragazzo annuì.

- E sai anche che a volte le ragazze soffrono di particolari malesseri…

Lo sguardo vacuo del giovane permise ad Harui di comprendere che lui non aveva la benché minima idea di cosa fosse quel pacco che aveva preso in mano.

- Harui, stai male?

Domandò Tamaki allarmato.

- No, lascia perdere, dammi una mano a preparare il pranzo.

Il ragazzo la guardò stupito e felice: era la prima volta che Harui gli proponeva di fare qualcosa insieme.

 

  
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