Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: tienimiconte    19/01/2015    2 recensioni
Dopo essermi fatto controllare il biglietto aereo e stabilito che la faccia – da cazzo – che c’è sul passaporto è la stessa con la quale vado in giro tutti i giorni entro nell'aereo, pur sapendo che non la rivedrò se non prima di molto tempo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo Terzo

03




«Dean? Dean muoviti ad uscire da quel bagno! Dobbiamo andare, altrimenti non ci accetteranno più!»
Anita urla seduta sul letto appena al di fuori del bagno dentro al quale sto da più di venti minuti. Ci stiamo preparando per una gara di golf di cui abbiamo sentito parlare ieri sera, in un bar. In palio ci sono 100,000 dollari. Una bella somma, di cui non ho bisogno. Il mio lavoro mi da' già più di quanto possa usare, quindi all’inizio, quando Anita mi aveva proposto di partecipare, non avevo capito. In seguito mi aveva spiegato che, da piccola, suo padre le aveva insegnato a giocare e che quei soldi le sarebbero serviti giusto per non avere l’acqua alla gola mentre continuava a cercare lavoro. Il suo ragionamento non aveva fatto una piega, così avevo acconsentito ad accompagnarla. 
Anita mi aveva anche assicurato che, dopo la sua vittoria – aveva detto proprio così! – saremmo andati a bere da qualche parte in centro con un paio di suoi amici, tali Colin, Greg e Ronda. L’idea mi alletta, perché conoscere i suoi amici significava entrare un po’ più a fondo nel suo piccolo mondo.
Come se avessi del tempo per queste cose: ancora una settimana e tornerò a casa, a Winchester; a cosa serve provare a conoscere meglio Anita, tutte le sue sfaccettature, i suoi segreti, le sue paure?
Scuoto la testa ed esco finalmente dal bagno, mentre un’agitata Anita mi urla «Finalmente! Sei peggio di una donna, santo cielo, sbrigati!» Afferra la giacca e corre giù dalle scale, saltando prontamente dentro al suo pick-up e battendo nervosamente i piedi. La raggiungo ridendo, vederla in quello stato mi mette sempre di buon umore, metto in moto e partiamo alla volta del campo da golf.
Dopo un paio di minuti Anita controlla l’ora, ripetendo il gesto per i successivi minuti. Tengo le mani sul volante, ma non posso fare a meno di notare quanto sia in ansia «Sai, dovresti calmarti»
«Calmarmi?» Mi rivolge uno sguardo truce.
«Nel senso… Rilassati. Se vinci, bene. Se perdi troveremo un altro modo per i soldi»
«Facile a dirsi per uno a cui escono anche dalla tazza del cesso…»
«Anita...»
«… E poi volevo sbattere quei soldi in faccia ai miei genitori. In fondo da quando sono uscita di casa loro non sono mai stati orgogliosi di quello che ho fatto, specialmente dell’università. Una volta sono venuti a casa a trovarmi e mia madre ha avuto il coraggio di dirmi che tutto quel lilla le faceva venire il voltastomaco. Insomma, il lilla è il mio colore preferito!»
«Anita»
«Capisco che volessero tenermi a casa con loro, che volessero che continuassi la tradizione di famiglia andando a fare legge alla stessa università in cui si sono laureati e dove si sono conosciuti, però dai, legge? Io? Mi ci vedi? Io ho bisogno di mettere vestiti larghi e colorati, non quel nero moscio che vedevo sempre negli armadi di mia madre! Ho bisogno di poter far svagare la mente, di ridere, di fare qualcosa che mi piace…»
«Anita!»
«Oh insomma, cosa vuoi?» Punta gli occhi castani verso di me, carichi di insicurezze e desiderio di riscattarsi. Ho il forte impulso di abbracciarla, è più forte di me, ma fortunatamente riesco a contenermi.
«Siamo arrivati»
Lei si guarda intorno smarrita, quando realizza che siamo fermi nel parcheggio fuori dal campo «Ah» Ribatte secca, ma so che non vorrebbe essere così dura «Scusa» Sussurra poi, scendendo dalla macchina. Per tutto il tragitto resta in silenzio a tormentarsi le mani, lanciandomi qualche occhiata ogni tanto sperando di non farsi vedere. Ma io la vedo, la vedo eccome. E’ da quando siamo usciti da quel concerto, nemmeno una settimana fa, che la vedo. La vedo in ogni cosa che faccio, in ogni messaggio che ricevo. Da quando l’ho vista addormentarsi sotto il mio sguardo la vedo, vedo il suo sorriso smagliante in tutto quello che fa, la passione che mette nelle cose che le piacciono, la sua testa dura. La vedo anche nelle chiamate del mio agente, che mi ricorda fastidiosamente del concerto che mi aspetta a Londra tra due settimane, e allora fingo di smettere di vederla, mi dico che non posso permettermi una cosa del genere, specie dopo Leslie. 
«Ci sei?» Anita saltella davanti a me, sventolandomi una mano davanti al viso e colpendomi maldestramente il naso «Scusa! E’ che ci hanno dato il numero della buca da cui partire e pensavo di dovertelo dire»
Mi riscuoto dai miei pensieri e le sorrido leggermente «Ma io non gioco»
«Lo so, però non hai mica di lasciarmi qui tutta sola, vero?»
«No… No, certo che no. Andiamo, su!» La prendo a braccetto quasi sollevandola e vado verso la buca numero 3, dove prontamente Anita si sistema per giocare.
Prende la mazza da golf dalla sacca sulle mie spalle e prende la mira verso la buca. Le persone intorno a noi la fissano in silenzio, aspettando la sua mossa. Probabilmente non scommetterebbero un centesimo su di lei, ma io mi fido delle sue capacità.
Anita colpisce la pallina e, lasciando tutti basiti, segna una buca in uno. Sorride vittoriosa e sfila davanti alle altre persone con la mazza in spalla «Vieni, andiamo alla buca 7» E mentre si allontana la sento sogghignare.

 

Sono passate due ore da quando siamo arrivati e Anita, contro ogni previsione – degli altri concorrenti, s’intende – è una finalista. Sono rimasti in due, lei e un omaccione che avrà si e no cinquant’anni, dall’aria tutt’altro che simpatica. Siamo arrivati all’ultima buca, la numero 32, e la gente presente inizia a scommettere su chi vincerà. Anita è piuttosto votata, ma l’omone ha la maggioranza dei voti. L’ho osservato giocare e devo ammettere che non è niente male, ma sono sicuro che Anita non si lascerà impressionare e che, anzi, lo schiaccerà portandosi a casa i soldi.
Lei è stranamente tranquilla, molto diversa da come l’ho vista un paio di ore fa dentro la sua macchina.
Si preparara e, prima di tirare, mi sorride e mi fa l’occhiolino. Le sorrido di rimando, spero vivamente che vinca. Ha bisogno di quei soldi. Lei prende fiato e colpisce la pallina, così dopo tre tentativi il giudice dichiara che se l’altro concorrente – che a quanto pare si chiama Carl – farà meno di tre tentativi avrà vinto, altrimenti o perde o ci sarà uno spareggio. 
Anita è piuttosto soddisfatta di sé e si appoggia al mio braccio, in attesa della mossa di Carl. Le scompiglio i capelli come se fosse una bambina «Andrà tutto bene».
Dopo varie prove Carl fa buca in quattro colpi. Ahi ahi Carl, ti è andata male stavolta!
Butto la sacca per terra e prendo Anita in braccio, la quale stava iniziando a piangere essendosi accorta di avere effettivamente vinto. La faccio girare e lei ride, mentre le lacrime le scivolano lungo le guance; la gente intorno applaude, Carl batte i piedi e impreca, andandosene furioso.
Faccio tornare Anita con i piedi per terra, che rimane a pochi centimetri da me, continuando imperterrita a ridere. Le asciugo le lacrime con una mano, l’altra è ancora sul suo fianco. Ci guardiamo per qualche secondo, forse sono pazzo ma penso che Anita stia cominciando a piacermi. Lei smette di ridere e mi guarda sorridente «Ho vinto Dean, ho i 100,000 dollari»
«Lo so»
«Sono così felice»
«Credimi, lo so» Sto per avvicinarmi ulteriormente quando il giudice sbuca dietro Anita – da dove è saltato fuori? – con l’assegno in mano «Congratulazioni»
Anita lascia la presa sulle mie braccia e si gira verso il giudice, ignorando la sua stretta di mano e abbracciandolo «Grazie, grazie davvero!» Il giudice rimane un po’ spiazzato, io pure – d’altronde mi stava abbracciando! – e quando Anita gli sfila il grosso assegno dalle mani capisce che è il momento di andarsene.
«Oh, quando lo vedrà mia madre!» Cinguetta Anita, camminando verso la macchina. Ci metto un po’ a capire effettivamente cosa sia successo, e solo quando Anita mi chiama riesco a seguirla.

 

«100,000 dollari? Wow ragazza, avrei voluto vedere la faccia di tua madre quando gliel’hai detto!» Greg sorride e Anita ride «Dovevi sentirla! Sembrava avesse appena avuto un infarto! Ha dovuto passarmi mio padre tanto era scossa»
Siamo seduti ad un tavolo di uno dei bar più affollati di tutta Melbourne insieme a Colin, Ronda e Greg, Anita ha appena finito di raccontare gli eventi accaduti oggi e sorseggia la sua birra, brindando ogni due per tre.
Come aveva programmato siamo a festeggiare la sua vittoria e così sono riuscito a conoscere anche i suoi amici. Dei tipi niente male, devo dire. Ronda è una ragazza dalla carnagione un po’ scura – forse è mulatta – mentre Colin è un ragazzo biondissimo con gli occhi castani. Inutile dire che insieme formano una coppia alquanto singolare. Greg invece è solo, ed è l’amico storico di Anita. Si conoscono da anni ormai, è stato uno dei pochi che l’hanno sostenuta quando ha deciso di andarsene da casa dei suoi ed è stato lui a presentargli Ronda e Colin. Un vero amico, no?
«Tu Dean cosa fai per vivere?» Colin mi sorride dall’altro lato del tavolo mentre stringe la mano della sua ragazza «Sono un cantante»
«Ed è anche bravo! Un vero cantante!» Anita mi sorride seduta accanto a me.
«Un cantante? Oddio, allora…» Ronda mi squadra da capo a piedi, io la guardo confuso. Magari è venuta ad un mio concerto, o mi ha visto su qualche giornale. Sono molte le possibilità.
«Ronda, vuoi dirci che sei una sua fan sfegatata e vuoi chiedergli un autografo?» Greg ride mentre Ronda cerca qualcosa nella borsa, lanciandogli un’occhiataccia «Ah, ecco qui!»
Butta sul tavolo un giornale di gossip aperto ad una pagina dove ci sono delle foto. Ci metto un po’ a riconoscere le figure immortalate e così fanno gli altri, e rimango basito quando mi accorgo che siamo io e Anita che lasciamo la mostra di Van Gogh. Sopra le foto troneggia la scritta “Il famoso cantante Dean Rogers paparazzato mentre esce da una famosa mostra d’arte in vacanza in Australia, con quella che sembrerebbe essere la sua nuova fidanzata
Sbianco all’istante, e così fa Anita. Non so cosa dire, non pensavo che i paparazzi mi avessero seguito fin qui e benché meno che si inventassero una storia tra me ed Anita.
«All’inizio pensavo che fosse tutta una balla, cioè, nella foto era Anita ma non poteva essere davvero lei» Ronda ci guarda intensamente «Ma poi eccovi qui e quando mi hai detto di essere un cantante ho collegato tutto, ho capito che era tutto vero»
«Beh, non tutto» Preciso, guardando con la coda dell’occhio Anita «Non stiamo insieme»
«Ah no?» Noto che il tono di voce di Greg è leggermente più alto del normale. Probabilmente ha una cotta per lei e io mi sono appena tolto di mezzo. 
«Ecco… No» Anita è in imbarazzo, ha le guance più colorite del solito e lo si capisce dal tono di voce.
«Beh, problema risolto allora! Greg si era così preoccupato dopo averti sentito parlare così tanto di questo Dean che temeva di non avere più speranze con te!» Beccato.
Greg sferra un calcio così forte a Colin che lo sentono pure i ragazzi seduti nel tavolo accanto a noi «Stai zitto»
Le guance di Anita hanno ripreso colore, ride «Greg sa che sono lusingata e che non cerco un uomo dall’età di diciannove anni»
Mi sembra una cosa ragi… No aspetta, cosa?
«Ma hai ventunanni!» Sbotto, provocando le risate dei miei compagni meno che di Greg.
«Appunto per questo, non sono ancora riuscita a trovare qualcuno che mi spinga a cambiare idea. Scusa Greg» Greg le sorride leggermente «E adesso, brindiamo ai miei 100,000 dollari!»

 


Miao!
Sono tornata con un aggiornamento puntuale. Lo so, è strano anche per me, ma mi ero imposta di finire la storia e ultimamente ci sguazzo dentro, quindi sono ben felice di aggiornare.
Allora, questo capitolo è un po' lungo e perciò mi scuso, mi ero fatta prendere dalla voglia di scrivere di questi due scemetti. Come potete ben vedere, Dean ora è sicuro di provare qualcosa per Anita e visto che anche se succedesse qualcosa (anche se non sa i sentimenti di lei a riguardo) non avrebbe lieto fine, poiché vivono lontani, cerca di limitarsi. Entra in scena anche questo Greg, un po' timido, un po' impacciato. E' dolce, mi piace scrivere di come sia stato friendzonato
Poi ovviamente ci sono i 100,000 dollari vinti dalla nostra Anita! Una bella somma direi, specie per una disoccupata.
Tenete bene a mente l'articolo di giornale e la storia della famiglia di Anita, potrebbero (non faccio spoiler ma...) tornare fuori e vi serviranno tutte le cose dette precedentemente.
Che dire? Spero che vi sia piaciuto il capitolo!
Un grazie infinito a chi segue la storia e a chi la recensisce, mi fate immensamente felice.
Un bacione, al prossimo aggiornamento!

Ale.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: tienimiconte