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Autore: ___Page    20/01/2015    2 recensioni
Con estrema delicatezza, estrasse una freccia dalla faretra e caricò l’arma, portando poi l’occhio sul mirino e provando a immaginare che sensazione desse scoccare il colpo.
Respirava impercettibilmente, conscia dell’assurdità della situazione, senza riuscire a spiegarsi perché lo stesse facendo ma senza comunque riuscire a impedirselo.
Si rendeva conto della pericolosità di ciò che stava facendo e se Sabo l’avesse beccata…
-Che stai facendo?!-
La voce sconvolta del biondo riecheggiò nella stanza, facendola voltare di scatto e sobbalzare simultaneamente.
Con sommo orrore, vide la freccia fendere l’aria, scagliandosi dritta contro Sabo, diretta al suo pettorale.
*Fanfiction liberamente ispirata al mito di Amore e Psiche*
*Fanfiction collegata alla One Shot "Sei semi di melograno" ma comprensibile anche senza averla letta*
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boa, Hancock, Corazòn, Margaret, Trafalgar, Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Cora! La vuoi smettere?!-
Da dieci minuti buoni premeva il naso contro la vetrina di quel bar dall’aria piuttosto tetra, “Inferis”.
Cosa strana, Koala non lo aveva mai visto prima in vita sua.
-Ma è nuovo?!- domandò assottigliando lo sguardo sull’insegna del locale.
-No! È solo invisibile ai mortali-
La ragazza si girò a guardarlo, perplessa.
-Perché ora lo vedo?!-
-Perché sei con me e ho rimosso la barriera per te! Andiamo!-
Si accigliò nel sentire che Cora gli sfilava il cappellino e gli infilava in testa qualcos’altro.
Ma che diavolo…
Strabuzzò gli occhi quando, focalizzandosi sul proprio riflesso, riconobbe la cuffietta di Cora sulla propria testa.
Si girò verso il biondo in tempo per vederlo infilarsi il suo capellino rosso.
-Cora?!- lo chiamò, mantenendo la calma -Cosa stai facendo?!-
-È per te! Ci vuole un minimo di dissimulazione!- affermò solenne, controllando il proprio riflesso prima di annuire soddisfatto e muoversi per entrare nel locale.
Ma non riuscì a terminare il primo passo verso la porta che qualcosa lo strattonò all’indietro.
Koala lo aveva afferrato per il cappotto e ora lo fissava a pochi centimetri, dritta sulle punte dei piedi.
-Ridammi il mio cappello prima di sformarmelo e riprenditi questo coso ridicolo se non vuoi un altro calcio come quello di prima!- disse, scandendo bene parola per parola.
Cora strabuzzò gli occhi al ricordo del colpo micidiale che il suo stomaco aveva ricevuto e si sbrigò a sfilarsi il cappello, mentre lei gli ficcava in testa la cuffia storta, con una delle due cordicelle che terminavano con un cuore a penzolargli davanti alla faccia, e poi si dirigeva a passo sicuro per entrare nel bar.
-Comunque dovresti avere più rispetto per lo stile altrui!- le fece notare, imbronciato, mentre la seguiva dentro.
Il campanello tintinnò al loro ingresso, facendo voltare verso di loro giusto un paio di avventori che non gli accordarono molta attenzione una volta riconosciuto Cora.
Koala si guardò intorno, studiando la stramba e assortita clientela di quel posto.
Erano tutti tizi piuttosto inquietanti, alcuni avevano una strana fisionomia, in un angolo tre vecchiette lavoravano a maglia chiacchierando ma il soggetto che più di tutti attirò l’attenzione di Koala fu una ragazza che sorseggiava un cappuccino sola ad un tavolo poco distante dall’entrata.
Aveva lunghi capelli verdi e un sorriso materno e inquietante al tempo stesso sul viso ma ciò che fece sobbalzare appena la castana fu rendersi conto che al posto delle braccia aveva due candide ali, con le quali tuttavia non sembrava in difficoltà a maneggiare la tazza.
-Ciao Monet!- la salutò Cora con un mezzo inchino, inciampando e rischiando di rovinare a terra.
La donna-uccello emise una piccola risata.
-Buongiorno Cora-san- soffiò, sensuale.
Koala intanto si era persa ad osservare anche lo strano arredamento del locale.
Nonostante la penombra era zeppo di piante fiorite, molte della quali sembravano avere le proprie radici nel muro e nel pavimento, per quando sembrasse impossibile.
Come facevano a essere così rigogliose nonostante la scarsità della luce?!
Stava ancora riflettendo su quello strano fenomeno che un movimento dietro al bancone attirò la sua attenzione e sollevò lo sguardo in tempo per vedere una giovane ragazza che doveva avere all’incirca la sua età uscire dalla porta sul retro e avvicinarsi con un radioso sorriso.
Era bionda, capelli corti come lei e grandi occhi nocciola dallo sguardo dolce.
-Cora-san!- esclamò con voce cristallina, facendo rapida il giro per abbracciarlo.
-Margaret! Come stai?!- domandò il biondo, stringendola forte.
-Bene e tu?! Vedo che sei qui con un’ospite!- mormorò, girandosi a guardarla con dolcezza.
-Infatti! Dobbiamo parlare con voi, ma forse è meglio andare sul retro!- spiegò velocemente Cora, con un modo di fare degno di una spia russa.
Margaret annuì senza esitazione.
-Seguitemi!- li invitò, tornando al di là del bancone e procedendo verso il retro del bar.
Titubante, Koala superò la porta di ferro che divideva i due locali e sussultò nel trovarsi in un ambiente asettico, simile a un archivio, con scaffalature di metallo lungo le pareti, alcune delle quali piene di cofanetti.
Di scorte di alcolici e pacchi di caffè non c’era traccia.
Seduto a una scrivania anch’essa di metallo, un grosso tomo aperto davanti a sé e un lupo accucciato ai suoi piedi, c’era un ragazzo moro, totalmente assorbito dalla lettura.
Vicino al volume su cui era concentrato era posato un cappello con visiera dalla strana fantasia maculata.
Cora avanzò nella stanza, dietro a Margaret ma, quando Koala si mosse per non restare indietro, il lupo prese a ringhiare, alzandosi in piedi e facendo sollevare di scatto la testa al suo padrone.
Nonostante l’espressione non lasciasse trasparire nulla Koala si sentì trapassare dallo sguardo glaciale che le iridi grigio-blu dell’uomo trasmettevano dietro le lenti degli occhiali da vista.
Un ghigno sghembo si disegnò sul suo volto, addolcendo appena la sua espressione, quando si focalizzò su Cora.
Togliendo gli occhiali si alzò dal tavolo e si avvicinò al biondo, tendendo il braccio verso di lui.
-Cora-san- mormorò , mentre si stringevano la mano con tanto di pacca sulla spalla, e a Koala tanto bastò per capire che, chiunque fosse, quel ragazzo nutriva un profondo rispetto e ammirazione nei confronti del biondo.
-Come stai Law?!- chiese Cora, come un padre al figlio.
-Bene- annuì convinto -Tu? Chi è la ragazza?- chiese sempre pacato, indicandola con un cenno del capo.
-Ecco…- cominciò Cora, portando una mano alla nuca e facendo sollevare un sopracciglio a Law che si girò verso Margaret, la quale si strinse nelle spalle -Lei è Koala!- ammise infine allargandosi in un sorriso, mentre Law sgranava gli occhi, scioccato e Margaret si girava di scatto a guardarla, facendola indietreggiare.
-Quella Koala?!- domandò la donna.
-Cosa ci fa qui?- domandò Law, glaciale quanto il suo sguardo.
La castana prese il coraggio a quattro mani avanzando di un passo.
-Sono qui per i ricordi di Sabo!- esclamò decisa, lasciandoli senza parole.
Un sorriso sadico e alquanto inquietante increspò le labbra di Law che si girò verso l’amico.
-E lei come fa a saperlo?- chiese, con finta calma.
-Beh ecco… temo di averle detto qualcosina in più di quanto avevamo concordato!- ammise sorridendo.
-Dannazione Cora!- reagì il moro –Cosa c’era di così difficile in “va da lei e falle bere l’acqua di Lete”?! Era così semplice!-
Koala si sentì tirare di lato e si focalizzò nuovamente su Margaret che l’aveva afferrata  per un polso a fatta spostare dalla traiettoria dei due uomini.
-Non vorrei mai si mettessero a lottare!- le spiegò, con tranquillità.
-Che cosa?!- domandò la ragazza, sgranando gli occhi.
-Oh non è detto! Non capita quasi mai ma capita ancora meno spesso che Law perda la sua totale impassibilità quindi…-
-… davvero innamorata secondo me! Diamole questa possibilità!- stava concludendo il biondo, indicando il punto in cui Koala si trovava fino a poco prima.
-Ehm… sono qui!- alzò una mano per farsi vedere e i due si girarono verso lei e Margaret.
Law la fissò per un tempo indefinito.
-Mi spiace ma la mia risposta è no- affermò lapidario, facendo sussultare la ragazza e sgranare gli occhi a Cora.
Con occhi dardeggianti si girò verso il ragazzo.
-Sei in combutta con Hancock?!- domandò, l’ira nella sua voce palpabile, guadagnandosi uno sguardo omicida dal moro.
-Io faccio solo quello che mi è stato chiesto da Sabo. A differenza tua. Lui voleva solo che lei dimenticasse non che si immischiasse in queste cose. Così la metti più in pericolo di quanto non fosse in precedenza-
-Sabo voleva che io mi dimenticassi di lui?!- intervenne Koala, prima che Cora potesse ribattere.
-Per non farti soffrire! Lo stesso motivo per cui anche lui ha bevuto l’acqua di Lete!- spiegò affettuosamente Margaret, senza riuscire a cancellare l’espressione sconvolta dagli occhi indaco della ragazza.
Un lieve tremito la scosse, mentre prendeva a negare con la testa.
-No! No! Io non ci sto! Io non voglio dimenticare! Anche se non potessi più averlo indietro preferirei soffrire che dimenticarmi di lui! Ma non è giusto! È stata un’aberrazione, basta il capriccio di una donna per separare due persone?!-
-Il capriccio di una dea- la corresse Law, zittendola per un attimo.
Koala sostenne il suo sguardo con fierezza prima di prendere fiato di nuovo.
-Non mi fa paura! Sono pronta anche a sfidare l’inferno per lui!- affermò, facendo sussultare Law e Margaret che non poterono impedirsi di cercarsi con gli occhi, mentre il silenzio tornava a regnare sovrano.
-Allora?!- intervenne Cora dopo qualche istante -Non è eccezionale?!-
Margaret si girò verso il biondo, sorridendo e annuendo, prima di dirigersi sicura verso uno degli scaffali e afferrare saldamene un cofanetto.
-Margaret?- la chiamò Law, severo -Cosa stai facendo? Non puoi…-
-Ti ricordi come ti sei sentito il giorno che sono venuti a prendermi per riportarmi a Skypeia?!- lo interruppe, girandosi a fronteggiarlo -Perché io mi ricordo benissimo come mi sono sentita!-
-Sì, me lo ricordo- disse dopo alcuni secondi -Ma mi ricordo anche meglio come mi sono sentito quando ti ho vista inerme e senza vita dopo che hai mangiato il melograno davanti a Dragon-san-
-Quello che non sei mai riuscito a capire è che per me sarebbe stato infinitamente meglio morire provando a restare al tuo fianco che vivere senza di te! E per lei è lo stesso! Cora ha visto giusto con noi, perché non dovrebbe essere altrettanto per loro?!- proseguì sicura, tenendo caparbiamente testa a Law che deglutì a fatica a quelle parole.
-Cora-san farebbe meglio a parlare meno- mormorò, lanciandogli un’occhiataccia.
-Senza di lui non avrei mai saputo del melograno e ora non sarei qui con te!-
-Devi ammettere che ha ragione, Law!- intervenne il biondo, compiaciuto.
-Falla finita! È quasi morta grazie alla tua geniale trovata!- gli rispose trucidandolo con gli occhi e perdendo di nuovo la calma per un attimo.
Cora cadde in ginocchio come se lo avesse colpito un proiettile.
-Non dire così!!!-
-Law!- lo chiamò di nuovo Margaret facendolo focalizzare ancora su di sé -Ti prego!-
Tre paia di occhi puntarono il moro, mentre i loro proprietari trattenevano il fiato.
Koala non aveva mai provato un sollievo simile a quello che prese a scorrerle nelle vene quando vide il ghigno storto di poco prima disegnarsi nuovamente sul volto di Law.
Sorrise insieme a Margaret, che si girò verso di lei, avvicinandosi e tendendogli il cofanetto.
-Qui ci sono i ricordi di Sabo. Quando qualcuno perde un ricordo questo si trasforma in una specie di gas colorato. Per riacquistarli Sabo deve inalarli, capisci cosa intendo?! Fino all’ultima particella! Se dovessero disperdersi nell’aria non potrà recuperarli mai più- spiegò osservandola attentamente, per accertarsi che avesse capito bene.
Koala annuì, mente deglutiva pesantemente e prendeva con delicatezza il cofanetto dalle mani di Margaret.
-Sai dov’è?!- domandò Cora a Law, facendolo annuire.
-Amazon Lily. Ma stai attenta a Hancock- aggiunse puntando le iridi grigie su Koala -È più pericolosa e determinata di quanto possa apparire-
Per l’ennesima volta la castana annuì, mentre Cora si incamminava estraendo una sigaretta e ghignando un po’ sadico.
-Andiamo a fare quello che dobbiamo fare- affermò con voce ferma.
-Cora- lo richiamò atono Law.
-Mmh?!- si girò l’uomo, con sguardo interrogativo.
-Il cappotto-
Lo osservarono prendersi a manate da solo per spegnere le piume che si erano incendiate e bruciavano lentamente, sospirando e mandando gli occhi al cielo.
Margaret rimase immobile a fissare la porta per un po’ dopo che Koala se la richiuse alle spalle, persa nelle proprie riflessione dalle quali le rassicuranti braccia del suo uomo la risvegliarono, circondandola da dietro.
-Che hai?- le domandò, con una dolcezza inusuale, che riservava solo per lei, stortando appena la bocca per poterle baciare la tempia, mentre lei si aggrappava con entrambi le mani al suo avambraccio.
-Ha detto la mia stessa frase. La frase che ho detto a Dragon-san prima di mangiare il melograno-
-Lo so- mormorò Law, sfregando il naso contro la sua guancia e facendole chiudere gli occhi, rilassata -Vedrai che ce la faranno a ritrovarsi-
-Lo spero- sussurrò la ragazza riaprendo gli occhi, velati di preoccupazione -Lo spero proprio- 




Angolo dei ringraziamenti:
Buonsalve gente!!! Eccomi con il terzo capitolo e i dovuti ringraziamenti!
Pandiva: No ma dai!!! Quale ansia su! Io pubblico puntuale! Comunque grazie come sempre cara, le tue recensioni mi fanno davvero divertire un mondo! :*
Ilaria D Piece: Oh un'altra appassionata della mitologia greca!!! ** Che bello!!! Sono felice che la storia ti incuriosisca! Grazie mille di cuore! 
Emy: Oh il tuo adorato Cora... Ah no scusa! Non era quello che dovevo dire! Io non so come fai tu a rileggere sempre tutto con questo entusiasmo ogni volta! Ma sia come sia grazie davvero!! 
Cat: Sappi che ho adorato scrivere di loro due assieme! Davvero! Grazie davvero per la recensione e sì, Cora che imita Hancock è veramente uno spasso da immaginare, condivido!! 

Bene, direi che è tutto e ci sentiamo al prossimo aggiornamento! 
Baci. 
Piper. 


 
  
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