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Autore: martadr    21/01/2015    4 recensioni
la storia ha luogo a partire da tre mesi dopo gli avvenimenti del campo volo. Ho provato ad immaginare come potesse riprendere una possibile futura quarta serie, e con quali problemi si potrebbero trovare faccia a faccia i nostri pazzeschissimi. All'inizio più rapporto tra Rosa e Azzurra, poi...beh lo scopriremo insieme
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8 - ADDIO AL NUBILATO

 
“ma si può sapere dove mi state portando?” chiese Azzurra per la milionesima volta
“nooooooo”risposero in coro le ragazze, “ti avevo promesso che avrei organizzato io il tuo addio al nubilato, e ho mantenuto la promessa” aggiunse Rosa
“ho capito, ma perché siamo in macchina da ore?” sbuffò Azzurra
“ti vuoi fidare? E poi, che ore e ora, sono appena due le ore…e la stai facendo lunga come se stessimo in macchina da una settimana” rispose Rosa
“ma…”tentò Azzurra ma Margherita non la fece finire “piantala!!!” poi si addolcì un po’ e le sorrise “Rosa è stata bravissima, ti piacerà, vedrai”
Azzurra sembrava poco convinta “non per mettere in dubbio le tue qualità Rosa, sai che ti adoro, ma… non è che tu mi conosca poi così bene, come fai ad aver organizzato da sola il mio addio al nubilato, senza sapere cosa mi piace davvero?”
“beh a parte che non è proprio vero che non so cosa ti piace, alla fine siamo sorelle, e più simili di quanto ti possa sembrare” al che Azzurra alzò un sopracciglio un po’ dubbiosa sull’argomentazione della sorella “e poi, beh, non ho fatto proprio tutto da sola…” sorrise
“ci siamo quasi, copritele gli occhi con la benda” disse Nina che era alla guida “oppure capirà tutto prima del dovuto”
“pure la benda??” ma Azzurra non fece in tempo a lamentarsi che si ritrovò con gli occhi bendati “Rosa prega di averci visto giusto, perché se non ne varrà la pena, sei una sorella morta…sappilo” sbuffò Azzurra tra le risate delle compagne.

Dopo circa 15 minuti, il pulmino si fermò “siamo arrivate” disse Margherita. Le ragazze aiutarono Azzurra, ancora bendata, a scendere dal pulmino “posso togliermi la benda ora?” “assolutamente no” rispose Nina, “aspettatemi qua, arrivo subito”. In attesa del ritorno di Nina, Rosa, Margherita e Alice iniziarono a tirare giù i bagagli dal pulmino. “eccomi, tutto fatto, possiamo andare. Marghe ci pensi tu a non far cadere Azzurra? Io Rosa e Alice prendiamo i bagagli” Marghe annuì, prese Azzurra sotto braccio “andiamo” le disse.
Azzurra si sentì tirare dentro ad una porta piuttosto piccola, ma si rese conto di essere ancora all’aperto, l’aria fresca le sfiorava il viso. Una curva a destra, poi un’altra, e su per delle scale, due rampe per essere precisi, poi a destra, a sinistra, e…stop. Si erano fermate.
“ok, ci siamo, sei pronta?” le chiese Nina
Azzurra annuì e sentì le mani dell’amica sciogliere il nodo che teneva stretta la benda intorno ai suoi occhi. Un momento di incertezza per riabituare gli occhi alla luce e … una porta. Con un numero sopra, 8. Azzurra ora era davvero confusa. Guardò alla sua destra dove trovò Margherita che sorrideva, e quando stava per chiedere il significato di tutto ciò, vide in fondo, alle spalle di margherita qualcosa che le tornò famigliare, si guardò intorno. Quei muri, quelle colonne, quel pavimento…oh mio Dio penso, non può essere, si avvicinò al muretto, e guardò giù…il pozzo…quel pozzo dove tutto era iniziato…poi si rigirò verso le ragazze, i cui sorrisi crescevano man mano si rendevano conto che Azzurra iniziava a capire dove l’avevano portata.
“oddio, il convento…” bisbigliò Azzurra
“beh, ora non è più un convento, dopo che ce ne siamo andate, i figli della proprietaria l’hanno trasformato in un piccolo hotel, quasi un B&B” iniziò a spiegare Nina “ha aperto da pochissimo, hanno rifatto molti degli interni, li hanno un po’ modernizzati, ridipinto e cose così, ma l’esterno è rimasto lo stesso”.
Lo sguardo di Azzurra si fermò allora sulla porta con quel numero 8, fece mente locale e capì, era quello che fu l’appartamento di Guido. Margherita capì lo sguardo dell’amica e precisò “hanno deciso di mantenerlo come appartamento invece di trasformarlo in stanze, così da portelo affittare a famiglie…noi abbiamo chiesto di poterlo affittare per stanotte” e sorrise…Azzurra era sbigottita poi si rivolse verso la sorella “come hai fatto? Tu qui non ci sei mai stata, come sapevi di questo posto?”
“beh, ho chiesto un piccolo aiutino a Davide” “a Davide??” chiese stupita Azzurra “si, volevo farti un addio al nubilato che fosse speciale, ma non sapevo cosa. Così ho chiesto a Davide che cosa ti sarebbe piaciuto e lui mi disse che ti meritavi qualcosa che fosse speciale, almeno quanto lo sei tu per noi tutti. Mi ha detto che un giorno mentre stava facendo i compiti, ti beccò a guardare un foto del matrimonio di Margherita, e ti sentì commentare qualcosa come – quanto vorrei tornasse tutto come a quei tempi – così, ho pensato che riportarti dove tutto era iniziato, forse ti avrebbe fatto felice”
Azzurra stava ormai piangendo alle parole della sorella “poi ho chiesto alle ragazze dove fosse questo posto e ho iniziato ad investigare, ho scoperto che era diventato un hotel e il gioco era fatto” sorrise Rosa. Azzurra le si lanciò addosso abbracciando la sorella “grazie Rosa, grazie, non sai quanto significhi questo per me. Quando mi sono accorta di amare ancora Guido, ho sperato tanto di poter tornare indietro nel tempo, di poter correggere gli errori che avevo fatto, di poter far tornare tutto come prima.” Si asciugò le lacrime “questo posto è importantissimo per me, ma voglio che tu sappia una cosa, non cambierei nulla di quello che è successo, perché se no, non avrei mai trovato te come sorella, capito?” ora era il turno di Rosa di non riuscire a rispondere a causa delle lacrime, e si limitò ad annuire. Anche le ragazze stavano ormai per cedere, ma Nina, che non voleva certo farsi vedere mentre piangeva, intervenne “oh basta con queste smancerie…vogliamo entrare o restiamo qui al freddo? Così la riportiamo raffreddata e Guido ci ammazza?!?!”
“hai ragione, entriamo” esclamò Rosa

Margherita prese le chiavi e iniziò ad aprire la porta

PUNTO DI VISTA DI AZZURRA: il cuore mi batteva a mille, era no quasi due anni che non mettevo piede in questo appartamento. Il giorno che partimmo per Berlino fu l’ultima volta che lo vidi. Dire che mi tremavano le gambe era poco, dentro queste mura era successo di tutto, il primo bacio, milioni di litigate, la nostra prima volta, oddio me lo ricordo, che ansia, la paura di essere beccati…in queste quattro mura è nato il nostro amore, qui siamo diventati una famiglia, qui siamo diventati una coppia, i genitori di Davide…è successo tutto qui….
Margherita aprì la porta e tutto ad un tratto mi ritrovai catapultata indietro di qualche anno “insomma, possibile che tu non possa bussare” “eh come se non avessi mai visto un uomo in vita mia” se solo avessimo saputo come sarebbe andata a finire tra di noi, e mi ritrovai a sorridere “shh fai piano” “Davide dorme da Suor Angela, non c’è nessuno che ci disturberà” mi disse Guido sottovoce mentre mi baciava il collo, io lo guardai maliziosamente “hai pensato a tutto eh?!” e Guido mi sorrise, poi scomparimmo in camera sua…quanti ricordi…
Appena la porta si aprì guardai dentro, i muri erano stati ridipinti e i mobili erano cambiati, ma bene o male era tutto come prima…sapeva ancora di casa.

PUNTO DI VISTA DI ROSA: il cuore mi batteva a mille, per me questo posto era completamente nuovo, ma sapevo che qui era nato tutto, Margherita mi raccontò di come qui loro si scambiarono il primo bacio, mi raccontò come questo divenne il loro piccolo regno per quei pochi giorni tra il suo matrimonio e la partenza per Berlino. Io qui non c’ero mai stata, ma in qualche modo anche io ero stata affetta da quello che in questa casa era successo, qui era nato il loro amore, quell’amore che non ha mai permesso a Guido di guardarmi come guardava Azzurra. Ero felice che lei potesse rivivere quei momenti, di farle ricordare quanto forte era il loro amore, ma non posso negare che un po’ di invidia l’ho provata, quando erano qui, erano felici…e io non c’ero.
“allora” interruppe Margherita appoggiando i bagagli per terra “mi sembra più o meno sempre lo stesso, o sbaglio?”
Azzurra si avvicinò al tavolo nel mezzo della stanza e lo sfiorò “hanno ridipinto i muri, e cambiato i mobili, sono più moderni, ma hai ragione, è tutto come prima”

“me lo fate fare un giro panoramico” chiese Alice curiosissima

“certo, vieni” iniziò Azzurra ed entrò nella stanza sulla destra, accese la luce, era cambiata, non c’erano più i disegni alle pareti, ne il calcetto, ma due letti singoli, un piccolo armadio e una scrivania. Azzurra si soffermò per un secondo, poi rivolta ad Alice e Rosa “questa era la stanza di Davide, li c’era il suo letto, e la vicino alla finestra la batteria che gli aveva regalato Suor Costanza” e rise ripensando alla confusione che quella batteria faceva. Poi uscì e si diresse verso la porta di fronte, tentennò per un secondo con la mano sulla maniglia, poi la aprì “questa era la stanza di Guido” era rimasta molto simile, solo che invece che il vecchi letto singolo di Guido, ora c’era un letto matrimoniale. Si soffermò a pensare a quante cose erano cambiate su quel letto “sei come la zingarella del Boccaccino” al solo pensiero arrossì… Margherita e Nina capirono che Azzurra aveva bisogno di un minuto da sola e così “Rosa, Alice, perché non venite con noi, vi facciamo vedere il resto” le ragazze, che avevano visto lo sguardo di Azzurra, annuirono e le seguirono fuori dalla stanza, lasciando Azzurra rivivere il suo passato, il suo amore.

Dopo qualche minuto in cui avevano fatto vedere a Rosa e Alice le loro vecchie stanze, il bar, che era rimasto più o meno lo stesso, e il chiostro, arrivarono davanti alla cappella. Nina guardò Margherita e lei annuì anche se con uno sguardo che lasciava intravedere un po’ di dolore.
“questa è la cappella, fortunatamente i proprietari hanno deciso di lasciarla consacrata” Nina la guardò per qualche istante “fondamentalmente è rimasta come allora” mentre Nina, Alice e Rosa la studiavano da appena dentro la porta, Margherita con passo lento si avvicinò all’altare, rimase qualche momento in silenzio guardandolo, poi si inginocchio. Rosa e Alice guardarono Nina che fece loro un cenno con la testa come a dire di stare tranquille, che non c’era niente di cui preoccuparsi. Poi le tre ragazze si avvicinarono a Margherita e Nina si sedette sullo scalino di fianco a lei, e Margherita, sempre con lo sguardo fisso verso il pavimento si scusò, Nina le sollevò il viso e le disse eh, fa bene piangere, ne hai tutto il diritto” Rosa e Alice erano più confuse che mai. Margherita si girò, sedendosi di fianco a Nina che le aveva messo un braccio intorno al collo “scusatemi ragazze, è che in questa chiesa, mi sono sposata con Emilio, e rientrare qui, mi ha fatto ritornare a quel giorno” Rosa e Alice, ora consce di quello che era successo, si avvicinarono e si inginocchiarono ai piedi dell’amica “Margherita non ti devi scusare, Nina ha ragione, hai tutto il diritto di piangere, anzi, scusami tu, non c’ho neanche pensato che venire qua ti avrebbe potuto far tornare in mente ricordi dolorosi, ero così concentrata su Azzurra…” iniziò Rosa, ma Margherita la interruppe “non ti devi scusare, innanzitutto perché se per me fosse stato un problema, te lo avrei detto, e poi perché…”continuò Margherita “vedi quando il convento si è trasferito a Fabriano, io ed Emilio abbiamo continuato a vivere qua, abitavamo proprio a300 metri dal convento, così, ogni tanto venivo in cappella, a ricordare i vecchi tempi” e sorrise” quando siamo partiti per Fabriano, non pensavo certo che non sarei più tornata. Poi Emilio è morto, io sono rimasta li e beh, poi il resto lo conoscete tutti.” Margherita guardò Rosa e le disse “non scusarti Rosa, perché io ti devo ringraziare, non pensavo avrei più rivisto questo posto. Io sono felice con Carlo, lo amo, so che Emilio vorrebbe vedermi felice, e ho intenzione di renderlo fiero di me lassù, ma lui è stato una parte importantissima della mia vita, è il padre di mia figlia, e poter tornare qui, in questa cappella, dove tutto è iniziato, è stato un dono”

“Margherita ha ragione” le ragazze si voltarono verso la porta e videro Azzurra “tornare qui Rosa ha portato alla mente e al cuore molte emozioni, ma sono tutte emozioni positive, perciò non ti preoccupare se vedi scorrere qualche lacrima, sono lacrime di gioia, e sono scese grazie a te” Azzurra si era ormai avvicinata ala sorella e la abbracciò.
“Allora? Avete già iniziato senza di me?” le ragazze si girarono di nuovo verso la porta e venne loro quasi un collasso… “Chiara!!!” esclamarono Azzurra e Nina come se avessero visto un fantasma.
“un uccellino, mi ha detto che questa sera qui si festeggia un addio al nubilato, mi hanno informata male?” ribadì la neo suora con un’aria scherzosa
“nooooo ti hanno detto benissimo” e Azzurra e Nina si lanciarono incontro a Chiara abbracciandola. Dopo qualche secondo la lasciarono andare e Chiara, rivolta a Margherita “ beh deduco che non le avessi avvisate della mia presenza” Azzurra e Nina si voltarono verso Margherita “sorpresa” esclamò lei tutta sorridente.

Dopo le dovute presentazioni le ragazze si fermarono prima al bar a fare un brindisi, e poi tornarono in camera a festeggiare. Margherita guardò Azzurra felice di vivere un addio al nubilato estremamente semplice ma pieno di significato, e pensò a quanto questa sua “sorella minore” fosse cresciuta. Qualche anno fa non si sarebbe potuto pensare a qualcosa di diverso da un locale alla moda con una capienza minima di 400 persone per il suo addio al nubilato, oggi, lo passavano in una stanza di hotel, in sei, eppure non aveva mai visto Azzurra più commossa e felice. Rosa aveva fatto davvero un buon lavoro.
 
   
 
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