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Autore: tuhadaencadenada    21/01/2015    1 recensioni
Chi non si è mai chiesto perché Peter non sia andato a vedere un concerto di Lali? O perché non le ha risposto a nessuno dei tweet neanche dopo che lei è andata a vedere il musical di Aliados? Be', alla nostra immaginazione piace pensarla così!
È frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marianella, Thiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco qui il terzo capitolo! :) Spero che la storia vi stia piacendo! ♥
Ringrazio le tre persone che hanno recensito il capitolo precedente! :)
Spero di ricevere più recensioni, così da poter capire che la storia vi sta piacendo. 
Inoltre vi ricordo che questa storia è frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
 

Capitolo tre: Amici come prima.. o quasi.
 
Chiarire e parlare. Chiedere scusa a Lali e mettere i puntini sulle i con Martina.
Facile. Come bere un bicchier d'acqua.
Ma chi vuoi prendere in giro? Non sai nemmeno da dove cazzo iniziare. L'effetto rassicurante delle parole di Rochi è già svanito nel nulla e tu hai la forte tentazione di tornare a dormire e non rialzarti mai più dal letto. Hai voglia di dire “mamma ho la febbre” e farti portare il brodino a letto. Ma non sei più un bambino, anzi sei tu, o meglio dovresti essere, l'adulto della situazione.
Prendi il cellulare e fissi il display a lungo prima di prendere una decisione. E alla fine nemmeno ci arrivi. Cos'è che fai prima? A toglierti dal fatidico “imbarazzo della scelta” arriva il messaggio di Tincho - «Il 10 settembre tutti al club. Festa per la finale di campionato. Non accettiamo un rifiuto. E non scherziamo, amico. Non ti vediamo da troppo. Tuo fratello Bauti forse passa alla prima squadra e vorremo fargli il 'battesimo'. Ci sentiamo. Ovviamente se vuole può venire anche Martina.»
Davvero vuoi rispondergli «ti faccio sapere», invece di un secco «»?
Vaffanculo tutto, digiti la tua risposta e gli dai una secca conferma. Tu ci sarai. Con o senza Martina. Punto. E non c'è Alejandro, non c'è Mariana, non c'è nessuno che tenga. E non accetterai che ti spediscano Francisco come guardiano. No. Quello degli Alumni è un club esclusivo, tutto vostro. Tutto bene con Fran, ma non ci puoi fare questa figura, e poi si annoierebbe anche lui. Bene, hai deciso la tua strada. Un po' di stronzaggine ci vuole pure ogni tanto. Digiti il numero di Martina e, al terzo squillo, lei risponde.
“Pitt, ciao.”
“Ehi.”
“Piti...”
“Dobbiamo parlare.”
“Qualcosa di grave?”
“Tu che dici? Non è che sia tutto rose e fiori, eh!”
“Ma...”
“Niente 'ma', Martina. Dobbiamo parlare. Altrimenti più andremo avanti e più staremo peggio.”
“Mi vuoi lasciare?”
“No! Martina, non mi far passare per lo stronzo senza cuore della situazione, perché sai che non lo sono. Prima di tutto dobbiamo parlare. Ah, e per la cronaca, il 10 settembre ho la festa di Alumni e sei invitata anche tu. Vieni con me?”
“Si, certo. Allora non mi lascerai?”
“No, Martina, ti ho detto che non voglio lasciarti. Lo sai che ti voglio bene.” - opsss, grosso sbaglio. Non hai detto le due paroline magiche.
“E allora perché non mi dici che mi ami?”
“Perché sono ancora troppo arrabbiato per dirtelo, Martina. Senti...” - ti dispiace essere così brusco, ma ormai hai capito che con lei bisogna esserlo per farti rispettare - “Stasera c'è l'apertura di un nuovo luna park. Ci andiamo?”
“Luna park?”
“Si, luna park. Ho letto che ci sarà la ruota panoramica più alta della città. Passo a prenderti alle otto?”
“Ok. A stasera.”
“A dopo.”
Chiudi la telefonata e digiti invece il numero di Lali. Ma niente, non risponde, anche se provi e riprovi diverse volte. Ti arrendi solo dopo molti tentativi e vai a fare qualche commissione per tua madre e a comprare un regalo per Rochi.
 
“Due per la ruota panoramica.” - dici al bigliettaio, mentre Martina finisce le sue patatine.
È incredibile quanto mangi quella ragazza. Anoressica? Ma dove? Ti verrebbe da strangolare tutta quella marmaglia di “giornalisti” che ha scherzato con una cosa così grave, ancora di più perché da lì è scaturita tutta quella faccenda del bullying mediatico. Non ci vuoi nemmeno pensare.
Paghi i due biglietti e vai con Martina verso la cabina più vicina. Non appena ti siedi sul sedile, vedi con la coda dell'occhio una chioma bionda trascinare per la mano quello che in confronto a lei sembra un omaccione. È Lali che trascina Benjamin verso l'enorme ruota, con l'entusiasmo di una bambina. E lui, cotto com'è, ride e la asseconda, prendendo anche per loro due biglietti.
Forse, questa può essere la tua occasione per parlarle.
Stacchi un bottone dalla tua giacca, lo infili in mezzo all'attacco del maniglione di sicurezza e chiami l'addetto ai biglietti.
“Ehi, amico, qui non si chiude bene.”
Lui prova e riprova ma, non accorgendosi del trucco, non riesce a sbloccarlo - “Scusate. Fate ancora in tempo a cambiare cabina, tranquilli.”
Scendete dalla vostra cabina e Martina va a sedersi.
Tu, con una scusa, ti attardi e aspetti che Lali si segga e speri che Benjamin faccia tardi nella sua chiacchierata con il macchinista. Quando vedi che la giostra sta per partire, ti siedi di fianco a Lali e chiudi subito il maniglione.
“Cosa stai facendo?”
“Dobbiamo parlare, Mariana. In un modo o nell'altro.”
“Vattene, ho detto, vattene!”
“Troppo tardi, sta già partendo.” - le dici, con un sorriso beffardo.
E, mentre Benjamin, troppo sorpreso per dire qualcosa, vi guarda sbalordito dal basso, Martina si guarda intorno cercandoti, senza riuscire a vederti. Pazienza, ti scuserai più tardi. Tanto, ormai è solo una persona in più con la quale scusarsi.
“Cazzo, Peter. Cosa pensi di ottenere comportandoti così? Adesso Benja sta là sotto come un idiota e Martina è da sola in una cabina.”
“Sei tu che mi hai costretto, oggi non rispondevi al telefono.”
“Oggi non rispondevo al telefono perché stavo facendo lezione di danza con Mati, stupido. Sai che non sono tipa da rimandare una conversazione.”
“Ah... scusa. Be', ormai è fatta. Innanzitutto volevo scusarmi...”
“Ci credo bene! E dovrai farlo anche con Benja.”
“Non per questo... si, anche un po' per questo. Ma principalmente per il fatto del concerto. Per non essere venuto anche avendotelo promesso, di essere poi venuto a fare una scenata nel tuo appartamento, per non averti risposto quelle volte su twitter, per non essere venuto a chiarire quella sera che sei venuta al Gran Rex.”
“Wow. Sono parecchie cose.”
“Già. E, dato che mi voglio fare del male, ti prometto che a Novembre, alla Trastienda, ci sarò. Come l'anno scorso.”
Lei ti guarda storto e tu ti affretti a spiegarti - “Ehi, era una battuta. Io al tuo show voglio venire eccome. Oppure sei tu che non mi vuoi?”
“Io non voglio illudermi. Chi mi dice che non uscirà un compleanno in famiglia, una cena con il cast di Violetta o uno zio d'America qualsiasi ad impedirti di venire?”
“Ehi, guardami. Ti giuro su ciò che ho di più importante che a Novembre verrò a vedere il tuo concerto alla Trastienda. Con la pioggia o col sole, con la febbre o il raffreddore, ad ogni costo, io ci verrò. Sarò lì ad applaudirti e a mantenere la mia promessa. Te lo giuro.”
Il giro sta per finire, hai poco tempo per strapparle il perdono, ma decidi di non insistere più e resti in silenzio. Stai quasi per perdere la speranza, perché quando la giostra inizia a fermarsi, lei scende senza salutarti e corre verso Benjamin, scusandosi.
Poi si gira di nuovo e, finalmente, ti sorride - “Ci vediamo in giro, Peter. Non farti riconoscere, mi raccomando.” - e ti fa l'occhiolino.
Benjamin ti guarda e tu gli dici - “Scusa, dovevo chiederle perdono. Ma te l'ho riportata tutta intera, no?”
Lui scuote un po' la testa ma alla fine fa anche lui un sorriso di sbieco - “Tranquillo. Ma le togli di nuovo il sorriso e ti spezzo le gambe, Peter.” - e si volta con Lali per andare verso il chiosco dello zucchero filato.
“Ah, grazie mille, eh!” - replichi, ormai solo a te stesso.
Martina scende dalla sua cabina e si avvia verso di te, pestando i piedi. Bene, avrai bisogno di tanta pazienza stasera. Ma almeno hai risolto un problema.
 
24 Agosto. Ventiquattro anni. Non puoi credere come passi veloce il tempo.
Entri su Twitter e vedi quanti messaggi ti hanno inviato le tue Lanzanitas, i tuoi amici e attori con cui hai lavorato. Leggi velocemente i messaggi diretti e rispondi. Ti sorprendi quando vedi tweet di ragazze italiane che ti fanno gli auguri a mezzanotte, e se qui in Argentina è mezzanotte lì in Italia sono le 5 del mattino. Ti riempie il cuore di gioia sapere di essere così importante per loro e sei felice di ritornare a Roma nei prossimi giorni. Un po’ ti rammarica non essere andato prima e vorresti incontrarle tutte perché sai che ci sono tante ragazze che ti seguono e  hanno tanta voglia di incontrarti, di abbracciarti, di dirti anche solo ‘ciao’.
A Gennaio, in tante ti hanno scritto che erano tristi poiché non sarebbero potute venire dove tu alloggiavi, ma che non si sarebbero arrese. Questa cosa ti riempie il cuore, ti emoziona e tu non puoi che essere loro grato e continuare ad essere come sei. Ogni volta che ripensi all’Italia, ti si crea un sorriso istantaneo sul volto.
Un bip ti riscuote dai tuoi pensieri.. un messaggio per il tuo compleanno.
È di Lali.
«Tanti auguri di buon compleanno Piti. E grazie per quello che hai fatto oggi. Ti voglio bene.. ma non farmi arrabbiare mai più ;)», il sorriso che già dipinge il tuo volto si allarga.
«Grazie Là. E grazie soprattutto per avermi perdonato, noi sai cosa significa per me. Ti voglio bene.. e non ti farò più arrabbiare ;)». Ti mancava lo scambio dei vostri messaggi. È sempre stato così tra di voi; con poche parole siete capaci di dirvi tante cose e la stessa cosa vale per gli sguardi.
Ricevi tanti altri messaggi, ma decidi di rispondere più tardi e vai a dormire.
 
Quando ti svegli è mattino inoltrato, appena alzi la testa dal cuscino la prima cosa che fai è guardare il cellulare.. quello che fanno tutti, insomma.
Le 11:00 del mattino e quasi cento messaggi di testo e mille e mille notifiche di Twitter. Sono tutti messaggi di buon compleanno tranne quello di Martina che è un po’ diverso dagli altri: «Tanti auguri amore mio . Stasera andiamo festeggiare, tu ed io.. ti passo a prendere per le 20:00, fatti trovare pronto. Ti amo! :*», arricci un po’ il naso, il tuo compleanno ti piacerebbe passarlo con tutte le persone a te più care, ma riconosci che nell’ultimo periodo hai trascurato Martina, ovvero la tua fidanzata, e decidi di accettare. Avresti festeggiato un altro giorno con i tuoi amici.
«Grazie Tini . Va bene, alle 20 mi faccio trovare pronto ;)», preferisci non scrivere né un ‘ti voglio bene’ né un ‘ti amo’, sai già che ci rimarrà male ma sai anche che non ti farà una scenata il giorno del tuo compleanno.
 
Alle 20:00 precise suona il campanello, è Martina vestita elegante.
“Auguri amoree!” – ti salta addosso baciandoti – “Sei bellissimo”
“Grazie, anche tu” – la saluti ed uscite. – “C’è tuo padre?”
“No, mi ha lasciato qui e se n’è andato” – sei più che sorpreso da questa sua affermazione, ma non lo dai a vedere, annuisci soltanto.
Una volta in macchina ti accorgi di non sapere dove andare. – “Dove dobbiamo andare?”
“Al Rumi” – dice con nonchalance.
“Ok” - sai bene che è una discoteca, ma fai finta di niente e guidi verso la discoteca.
 
Entrate mano nella mano e ti sorprendi quando vedi che non c’è nessuno, non fai in tempo a chiedere a Martina cosa ci fate lì che vedi spuntare gente da ogni parte gridando “SORPRESAAAA!”.
“Ancora tantissimi auguri, amore mio!” – ti dice Martina. Sei sorpreso, ti saresti aspettato di tutto ma non questo. L’abbracci e la ringrazi infinite volte.
“Grazie grazie grazie. Non me l’aspettavo. Hai organizzato tutto tu?”
“Sì” – dice orgogliosa del lavoro che ha fatto.
La ringrazi per l’ennesima volta e poi ti guardi in giro per capire chi c’è. Ci sono i tuoi migliori amici, alcuni del club di Alumni, gli attori del cast di Violetta, di Aliados, Cris Morena, alcuni ex attori di Casi Angeles e altri attori con cui hai avuto il piacere di lavorare. Vedi Cande e ti dirigi verso di lei. Appena sei entrato hai notato che manca Lali, ma vuoi pensare che sia in ritardo per qualche prova.
“Ciao Candeli”
“Pitiii…tanti auguri” – ti abbraccia fortissimo. Adori Candela, è un’amica di ferro, purtroppo nell’ultimo periodo ti sei allontanato da lei, ma lei c’è sempre per te.
“Grazie mille” – ti imbarazzi, fa parte del tuo carattere. Anche se sono anni che sei sotto i riflettori, stare al centro dell’attenzione ti imbarazza ancora.
Parlate del più e del meno, ma ad un certo punto non riesci più a trattenerti. – “Ma Lali?” – domandi, impaziente. Non volevi chiederglielo prima per non sembrare maleducato, ma ti sembrava strano che lei non fosse ancora arrivata.
Vedi Cande guardare dappertutto tranne che nella tua direzione, capisci che è in cerca di qualche risposta.
“Lali.. ufff.. non so se dovrei dirtelo” – ed inizi a preoccuparti. Mille scenari ti si presentano davanti agli occhi.
“Candela, mi sto preoccupando.. è successo qualcosa a Lali?”
“Eh? No, assolutamente no. Lei è a casa..” – e lascia la frase a metà. Le vuoi un gran bene, ma a volta la vorresti strozzare.
“A casa? Perché?”
“Peter, veramente, non so se dovrei essere io a dirtelo” – è seria, troppo seria. E un campanello d’allarme inizia a suonare nella tua testa.
Lali non è alla festa. Lali sta bene. Lali è a casa.
“Aspetta.. mi vuoi dire che non sa niente della festa?”
“Non esattamente.. lei sa della festa, mi è sfuggito” – e allora capisci, capisci che Martina non l’ha invitata.
“Non è stata invitata” – e più che una domanda è un affermazione.
“Sì” – Cande è dispiaciuta, lo si vede dai suoi occhi e dal tono di voce che ha usato – “Ma lei sa che non è colpa tua.. e magari Martina non ci ha pensato. Ha invitato tantissima gente” – cerca di tranquillizzarti come solo i veri amici sanno fare.
“Non è una giustificazione questa. Lei sa che Lali è molto importante per me”
“Peter non avercela con Martina. Ha pensato a tutto lei, non l’ha fatto sicuramente con cattiveria.” – sai che non è quello che pensa.
“Devo andare. Grazie Can” – la saluti velocemente e quasi corri in direzione di Martina. Sei deluso da questo suo comportamento e ancora una volta il tarlo dell’età entra nel tuo cervello.
“Martina” – la chiami tranquillamente, sta parlando con la sua migliore amica Mercedes, la Ludmilla di Violetta.
“Piti”
“Hai invitato tutti e dico proprio tutti i miei amici?” – domandi serio. Non vuoi attaccarla, devi prima capire.
“Sì, tutti.”
“Sicura?”
“Sì, Peter! Cosa sono queste domande?”
“Ne manca una, lo sai.”
“Non credo proprio. Ho scritto a tutti”
Lali! Manca Lali, Martina!” – alzi la voce di qualche nota. Sei nervoso.
“Io..” – abbassa lo sguardo non sapendo cosa dire.
“Perché non l’hai invitata?” – non risponde – “Sapevi che avevamo fatto pace.. te l’ho raccontato quando stavamo tornando dal Luna Park”
“Non è vero. Non mi hai detto niente che avete fatto pace”
“Martina ho un anno in più, non ho l’Alzheimer.”
“Non volevo che ci fosse anche lei, ok? Sapevo che saresti stato tutta la sera a guardarla e, sinceramente, passare per cornuta non ne avevo voglia”
“Cornuta? Stai scherzando spero! Io sto con te, Lali è un’amica molto importante per me, la conosco da tutta la vita!”
“A volte non mi sembra che tu stia con me. Sembra che qualsiasi cosa io faccia sia un pretesto per litigare. Ultimamente sono più le volte che litighiamo che quelle che andiamo d’accordo. Ho sbagliato, lo so e non sai quanto mi dispiace. Ho provato a rimediare, ma era troppo tardi. Mi dispiace davvero questa volta” – e ti dispiace tanto per come l’hai trattata ultimamente e capisci che alla fine è solo un’adolescente alla sua prima storia d’amore.
“Scusami tu. Questa storia di Lali che mi odiava, tu che mi facevi scenate di gelosia.. non ho retto. Scusami davvero” – l’abbracci forte forte e continui a ripeterle ‘scusa’ nell’orecchio.
“Ti amo Peter” – ti guarda negli occhi e vedi quello che vedevi nei tuoi alla sua età. Amore.
“Ti amo anch’io” – glielo dici più perché ha bisogno di sentirselo dire e non perché lo provi realmente. Certo, le vuoi un gran bene e talvolta questo bene spropositato può essere confuso con l’amore, ma quello che prova lei lo è ed è lo stesso che provavate tu e Lali quando stavate insieme.
 
«Si prega i gentili passeggeri di allacciarsi le cinture» - la voce metallica dell'altoparlante ti risveglia dal tuo sonno.
Sei finalmente arrivato a destinazione. Roma. Adori questa città. Ogni volta che ci torni ripensi alla prima volta che ci sei stato.
È stato nel 2009 con i Teen Angels. All'epoca eri fidanzato con Lali e Euge e Nico stavano insieme anche loro. Ricordi la volta in cui comprasti una rosa rossa a Lali.
 
"Peter?" - la voce angelica di Martina ti riscuote dai tuoi pensieri
"Si, ci sono." - dici alzandoti.
In aeroporto ci sono sia delle tue fans che quelle di Martina quindi dovete dividervi.
Dopo tante foto, tanti autografi, abbracci e qualche parola in italiano, andate in albergo e anche lì ci sono tante altre fans sia per te che per lei.
 
Pensi all'Italia. Ci si aspetterebbe sole e mare, no? Colosseo e Circo Massimo? Ma perché mai, dato che trovate l'inverno ai primi di Settembre e corse sfegatate dall'Hotel all'Olimpico e dall'Olimpico all'Hotel. Volo pieno di turbolenze e stanchezza. Nota positiva? Cavolo, le fans. Tutte lì sotto, ti cercano. Più di quante erano a Gennaio, ma calde ed affettuose come allora se non di più.
Nel pomeriggio decidi di scendere, non vuoi sprecare neanche un minuto e tanto meno vuoi fare aspettare le ragazze che sono venute apposta per te.
Fai foto, regali sorrisi, abbracci, autografi... è così poco ciò che stai facendo rispetto a ciò che loro hanno sempre fatto e continuano a fare per te. Martina è rimasta in hotel, deve tenersi al caldo e riposare la voce, e per questo davvero non può scendere ad accontentare le ragazze che in fondo al gruppo di “Lanzanitas” sgomitano e chiedono del loro idolo teen.
 
Sei davanti allo specchio che ti sistemi i capelli, sei pronto per 'la partita della Pace', sei emozionato all'idea di incontrare nuovamente il Papa.
Senti un bip di WhatsApp e ti precipiti a leggere il messaggio sapendo che può essere solo una persona.. almeno speri.
«Ciao amico! Come va in Italia? Un bacione :*»
Un sorriso ti spunta spontaneo sul volto. Ti fa sempre lo stesso effetto. È l'effetto Lali.
Ti fai una foto allo specchio, stile ragazzine adolescenti, e gliela mandi su WhatsApp scrivendo «Lalitaaa benissimo, sono pronto per incontrare il Papa.. come sto? Ahahah. Tu come stai? Con le prove? Pronta per il grande spettacolo alla Trastienda? :)»
La risposta è immediata. «Che figo  ahahah benissimo, sono in pausa e mi sono chiesta 'chissà cosa starà facendo Lanzani a Roma'»
«Ahahah ah, ma che significa quel '?' che stai mettendo dappertutto? Me li stai facendo odiare, giuro ahahah»
«Ahahah non te lo dico.. lo scoprirai se verrai allo spettacolo», ti ha mandato una frecciatina, ma fortunatamente adesso ci scherzate su.
«Me lo rinfaccerai a vita? Ahahah non vedo l'ora! :D»
«Non vedo l'ora anch'io di far vedere quello che sto preparando :D»
"Peter sei pronto?" – Martina entra nella stanza.
"Si si"
"Come mai hai quel sorriso?" - dice ridendo. Non ti sei neanche accorto di star sorridendo come un ebete mentre massaggiavi.
"Sono emozionato per incontrare il Papa." - meno male che il tuo lavoro è l'attore altrimenti non saresti riuscito a dissimulare così bene.
Prendi la giacca ed uscite dalla camera scortati dalle guardie del corpo che vi accompagnano fino alla sala dove si terrà l’incontro con il Santo Padre.
 
Dopo quella mezza settimana passata in Italia, le cose con Martina purtroppo si sono raffreddate di nuovo. Perché? Be', forse hai sbagliato a non dirle dei messaggi scambiati con Lali, però volevi che rimanesse una cosa vostra, una cosa pulita, bella, senza macchia o sospetti. E invece no, lei lo aveva scoperto. A sua discolpa, però, puoi dire che non stesse ficcanasando.
Eravate al cinema insieme e tu eri appena andato in bagno, quando lo schermo del tuo Iphone, come al solito poggiato nello spazio di solito “riservato” al bicchiere della coca cola o ai pop corn, si era illuminato e aveva rivelato un messaggio di Lali: «Com'è il film, Lanzani?». E poi boom, appena saliti in macchina, lei era esplosa e tu a stento eri riuscita a tranquillizzarla. Ora, anche se malvolentieri, lei tollera la situazione, ma ormai c'è una specie di invisibile distanza tra voi. Speri comunque che la situazione si aggiusti e la chiami. Stasera c'è la festa di Alumni.
“Ehi piccola.”
“Pitt, ciao.”
“Sei pronta per stasera?”
“Si, sarà una cena importante. Vieni anche tu, vero?”
Uo uo uo, un attimo. Cena? “Tesoro guarda che non è una cena. È una festa.”
“Di cosa stai parlando, Peter?”
“Della festa di Alumni di stasera. Te l'ho detto tre settimane fa che eravamo stati invitati.”
“Amore, io stasera ho una cena con il cast, festeggiamo l'inizio del nuovo tour. Pensavo di avertelo detto.”
“No, deve esserti passato di mente.”
“Puoi venire ugualmente, non è una cosa formale.”
“No, Martina, stasera devo andare al club.”
“Ma non posso!”
“Ho detto che io devo andare al club. L'invito era esteso anche a te, ma se hai impegni non importa.”
“Stai scherzando, vero? Andrai ad una festa del club senza di me?”
“Cosa c'è di male? Ci sono sempre andato, sin da quando ero piccolo. Se tu fossi voluta venire qualche altra volta, sapresti che non è niente di terribile. Io stasera vado al club, mi diverto con i miei amici e, soprattutto, assisterò al passaggio di mio fratello alla prima squadra. Non posso mancare.”
“Peter, no!”
“Cosa no?”
“Non andare!”
“Stai impedendomi di fare una cosa, Martina? Sul serio?”
“Si! Non voglio che tu ci vai! Passi i messaggi con Mariana...”
“Passi? Passi? Martina non sei la mia padrona, ok? Se io voglio comunicare con una delle mie più care amiche, lo faccio, perché non ho niente per cui sentirmi in colpa. Se voglio passare un po' di tempo con i miei amici, lo faccio, perché so che starò in loro compagnia. E mai, e ripeto mai, impedirei a te di fare la stessa cosa. Tu non puoi impedire a me di fare niente come io non posso impedirlo a te. Abbiamo bisogno di spazio!”
La senti balbettare dall'altro capo della linea - “Sp... p.... Spazio? Che vuol dire?”
“Pausa, Martina. Pausa. Respiro. Vederci una volta ogni tanto, stare un po' da soli quando ci incontriamo, niente stampa intorno. Parlare, liberi dai pensieri. Calmarci un po'.”
“Mi stai lasciando?”
“No, non ti sto lasciando. Sto cercando di non mandare tutto a puttane, Martina. Senti, mi dispiace che stia andando così tra noi. E sto cercando di salvare ciò che c'è di bello tra noi. Ti chiamo in questi giorni. Ti giuro che non ti lascerò, almeno fin quando entrambi non saremo sicuri che non va più. Ti chiamo io. Stai sempre attenta a te e divertiti con i tuoi amici. Ciao.”
“Scusa, Peter.”
“Non sono le scuse che ci servono, Martina. Se dobbiamo stare insieme, dobbiamo starci bene. Ciao.”
“Ciao.” E, senza dire altro, chiudi la chiamata e ti avvii per andare in macchina.
 
  
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