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Autore: hazoverdos    21/01/2015    0 recensioni
Eri solo da incontrare, Harry.
Genere: Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio troppo solare quando le mie palpebre decisero di aprirsi.
Sbadigliai appena mentre prendevo il cellulare sul comodino alla mia destra. La luce forte quasi mi accecò e sul piccolo schermo apparvero tre messaggi da Harry.

"Buongiorno William"
"Ancora dormi? O non vuoi rispondermi?"
"Ho prenotato una stanza al piú famoso bowling di Londra. Passo a prenderti stasera alle sette, sweetie. Xx"


Sorrisi mentre digitavo quasi velocemente il messaggio.
"Perchè sorridi?" disse Daisy dietro le mie spalle.
Non me ne ero accorto che era li dietro di me.
Persi un battito del cuore chiedendomi tra me se avesse letto.
"Da quanto tempo sei qui?" dissi prima che "Da molto piú tempo che vedessi la tua faccia trasformarsi in un sorriso" .
Mi guardava con un aria felice.
Saltellai appena per sfilarmi il pantalone del pigiama prima di infilarmi tra le acque tiepide della doccia.
L'acqua mi travolgeva dolcemente tanto da scollarmi il sudore di quella giornata.
"Daisy preparati andiamo al centro commerciale!" Uno stridolio venne dalla camera di fronte tanto da farmi sorride automaticamente.
Non andavamo al centro commerciale insieme da quando decisero di portarci via i nostri genitori.

Era un giorno piovoso di Dicembre, esattamente il dodici di Dicembre. I miei genitori erano divorziati ma non si sa ancora quale destino ha deciso di far incontrare i due e finire nella stessa macchina. Litigavano e urlavano di continuo quando un gruppo ubriaco decise di portarli via.
Decise di spazzarli via catapultandosi contro senza un animo. Furono risucchiati da un vortice nero, il capo sbattuto sui vetri e senza un filo di respiro restante. Di quella giornata ricordo poco.
Avevano accompagnato Daisy a danza e a me a scuola.
Era una giornata fin troppo strana fino a che non ebbi una chiamata.
"William, sono sull'autostrada che porta a Londra. I tuoi genitori sono andati via"
"In che senso, andati via?"
Un singhiozzo arrivò dall'altra parte del filo telefonico.
"Sono morti" disse la voce tutto ad un fiato. Le mie pupille si dilatarono e le lacrime scesero senza alcuna tregua.
L'unico problema era dirlo a Daisy.
L'unico problema.
Daisy.

"Sei pronto?"
una voce familiare mi svegliò da quel ricordo spezzato in due.

L'orologio sulla scrivania portava le sette e in punto e il campanello suonò in quell'esatto momento. Mi aggiustai i capelli mentre saltellavo per le scale.
Daisy era dall'amica, non sarebbe tornata a casa fino a che non sarai andato a prenderla.
Aprí la porta e un abbagliore mi colpí in piena faccia.
Harry.
Non me lo ricordavo cosi perfetto.
Era difronte a me e mostrava i suoi denti color latte ai margini le sue adorabili fossette.
Indossava una felpa larga e un pantalone strappato sul ginocchio nero.
Sembrava andare tutto bene fino a che "Sei bellissimo" mi uscí dalla bocca senza accorgermene. Sentivo le guance che mi andavano a fuoco mentre mi torturavo le mani.
"Beh, andiamo?"
Non ricordavo la sua voce cosi dolce e frustante.
Avevo voglia di sbatterlo al muro e farci l'amore per ore.
Ma non lo feci.
Salimmo in macchina e non parlai affatto. Tranne le mezze parole seguite dal mio fantastico tono imbarazzato che continuava con un balbettio infantile.
Era davvero da togliere il fiato.
Quel colore bianco si intonava con il suo volto.
Mi piaceva guardarlo sorridere.
Mi piaceva guardarlo cantare senza sbagliare una parola.
Un insegna ci aveva informato che eravamo arrivati. Un misto di bianco rosso e blu, disegnavano la scritta 'Bowling' su un led gigante.
Entrammo per la porta principale scavalcando ogni fan che erano li.
A quanto pare l'annuncio che sarebbe arrivato Harry Styles fece il giro di twitter e, nonostante ci fossero bodyguard affianco a noi, le ragazzine non si facevano scrupoli a fare casino e saltargli addosso.
Sentii una mano stringermi la mia.
Era Harry.

Mi guardava mentre sorrideva e sorrise di piú quando mi vide arrossire.
Entrammo nella stanza e chiudemmo la porta.
La stanza, quasi grande come casa mia, ospitava un bancone da bar dove dietro di esso c'era una bionda che ci stava accogliendo con un sorriso celestiale. Aveva tre piste da bowling, le scarpe apposite di ogni numero, di ogni colore e di ogni tipo. Su un grande tabellone c'erano scritti i nostri nomi.
Ma io non avevo mai giocato a bowling. Prendemmo le scarpe, uguali e inziai.
Infilai le dita nella sfera colorata e buttai a caso tra la pista. Harry rise quando la palla andò nel canale non facendo cadere un birillo.
Feci la stessa cosa anche con il secondo tiro. Immaginavo che Harry sapesse giocare.
E appunto!
Sfilò la palla e la lanciò dolcemente sulla pista di legno ed essa sfrecciò lungo i birilli sbattendoli tutti per terra e sul tabellone uscí un enorme scritta.
Strike!
Sorrise come un bambino e io lo adoravo ancora. Era il mio turno!
Presi la palla e mi posizionai fino a quando un tocco prese la mia mano facendomi girare il polso. Buttò la mia mano dietro e con cautela in avanti facendo cadere la palla sulla pista. Ella si scagliò contro i birilli facendoli cadere tutti.
Continuammo tutta la serata cosi, tra risate e bicchieri di champagne. Mi accompagnò a casa dopo tre partite.
Diceva che non sarebbe andato via fino a che non imparassi a giocare.
Arrivammo sotto casa e Daisy era seduta sul portico davanti alla porta.
Dio! Come avevo fatto a dimenticarmene.
Non feci tempo di pensare quando delle labbra morbide colpirono la mia guancia dolcemente facendomi arrossire e sorridere automaticamente.
"Ci vediamo domani, sweetie" disse Harry sorridendo. Feci un'accenno del capo e mi incamminai.
"Chi era in macchina?" una voce mi svegliò dal Paradiso.
"Eh? Ah, un amico. Un semplice amico"
Per ora.
   
 
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