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Autore: Cocconut_N    22/01/2015    1 recensioni
Durante la WW2, ci sono state molte storie che poche persone conoscono, qui vi racconto una storia di un gruppo di giovani partigiani proveniente da tutta l'Europa.
E tutto ciò dobbiamo iniziare dal Marzo di 1939, sul punto di fine della guerra civile spagnola, quando le Brigate Internazionali e gli spagnoli stessi sono obbligati ad abbandonare la Spagna. Alcuni ritornano alla patria, alcuni immigrarono in una delle poche nazioni non in guerra, e ci sono altri che poi divennero uno dei partigiani in Italia.
E uno di loro, un ragazzo di nome Antonio fece parte della prima brigata "Garibaldi", e proprio dei membri di questa brigata parleremo, il ragazzo italiano Lovino, il "filosofo" tedesco Gilbert, la zingara Elizabeta, il vide comandante francese della brigata Francis, il misterioso Robinson Arthur e la bellissima russa Natalia.
coppie: SpaMano, PruHungary, FrUk.
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Quindicesimo capitolo


Alla fine della festa, il signor consulente dice di aver bevuto troppo causando mal di testa. Così, l’organizzatore della festa vuole mandare un servo per accompagnarlo a casa, ma lui si è ossessionato con “Angelica”, non dando nemmeno un sbirciatina agli altri che gli stanno accanto. Appare un sorriso capente sui altri principali invitati, e c’è persino un tizio che disse, “Vi auguro una dolce notte, signore!”
Dolce notte. Quanti uomini e donne al mondo sono incollati uno all’altro in questa dolce notte, l’umanità li deve ringraziare che non si è ancora estinta. Invece Arthur, cammina su una delle stradicciole di Genova in braccio la ragazza, ma infondo al cuore, è assai nervoso. Ma l’educazione che gli fa essere un gentiluomo davanti alle donne gli toglie anche  il diritto di arrabbiarsi. Invece lei, per non far dubitare dai soldati che sorvegliano la città, appoggia la testa sulla spalla di Arthur. Ma le spalle che tremano leggermente della ragazza esprime di essere nervosa.
“Tra un po’ stiamo a casa.” Arthur disse per consolare “Angelica”, o per consolare se stesso.
Appena entrato a casa, chiuse a chiave la porta, e la ragazza si allontana subito da lui, appoggiandosi vicino al muro, e mette le braccia davanti al petto.
“Bene.” Chiese Arthur, “Dimmi almeno di dove sei, no?”
La ragazza toglie il fiocco che si trova sulla testa in silenzio, e prese un piccolo foglietto dalla fessura e lo diede ad Arthur che lo lesse attentamente…
“Allora, sei dalla nostra parte.” Disse, ma subito dopo, aggrappa la spalla della ragazza, “Cosa è successo? Quanti e chi sono stati intrappolati? Sono morti qualcuno? E gli altri che fine hanno fatto? Imprigionati? O giustiziati…”
“Hey! Hey! Hey! Mi stavi interrogando come se fossi una spia, e mi fai solo queste stupide domande.” Le guance della ragazza si arrossiscono all’improvviso, e toglie le mani di Arthur dalle proprie spalle, “E questo sarebbe il grande Robinson? Queste cose dovrei chiedere io a te, no? Non dovresti essere tu a chiedere a quei “super” generali che hanno fatto?”
Arthur non trova parole per risponderle. Si stende sul divano, e mette le mani tra i suoi capelli biondi. La ragazza non ha detto niente di sbagliato, e da tanto che perde nel parlare. No, è meglio dire che è da un sacco di tempo che non fa domande sbagliate a persone sbagliate, è stato proprio uno stupido.
“Non fai spesso questo genere di errore, giusto?” sentì parlare la ragazza, “Mi hai portato fino qui, non è per…”
“Per quei barboni delle colline!”
“Okay, okay, adesso vado. Riposati, grandissimo Robinson! Non dimenticare di andare ad aggiustare la scarpa alla Piazza De Ferrari…”
Arthur si alzò dal divano, e mette con fatica la maschera da gentiluomo:
“No, dormi nella mia stanza, invece io mi arrangio una notte sul divano. Sei una ragazza, e non dovresti stare fuori a tarda notte…inoltre dovresti recitare meglio davanti agli altri, Angelica…”
“Chiara, non Angelica.” Sorrise la ragazza, “Chiara Vargas.”
Questa volta, colei che infrange il regolamento è stata lei.
 
Durante le guerre, gli uomini provano spesso un speciale sentimento verso le proprie compagne di guerra. Ma questo sentimento non è amore, ma misericordia, misericordia per loro che devono subire un destino che nemmeno gli uomini riescono a sopportare, specialmente quando sono ancora nella loro età fiorile. Inoltre pensano che il lavoro delle donne sia aspettare, aspettare quel giorno nella quale le arriva una lettera che le fa alzare in piedi davanti alla culla o davanti al forno.
Un’anziana dottoressa dei partigiani sta facendo un operazione chirurgica a un soldato gravemente ferito della quinta brigata, il tavolo operatorio è una tavola lunga della salone della villa. La sta aiutando Elizabeta e Natalia.
Lavorare insieme a una dottoressa, fa sentire più sicura a Natalia, anche se nelle loro mani ci sono le vite e le morti dei malati. Le fa sempre pensare a sua madre, la dottoressa Snezhana Arlovskaya, che molto probabilmente al momento sta in qualche sala operatoria di Mosca. La madre conosce e capisce la morte e la vita, perciò per Natalia lei è immortale.
Elizabeta è una ragazza in gamba, e su questo Natalia lo deve ammettere.
“Bel lavoro!” dopo l’operazione, Natalia disse a Elizabeta, “Sembra che non ci sia qualcosa che non sai fare.”
“La nonna Yesenia è la vera tuttofare.”Elizabeta disse, “Ho solo imparato qualcosina da lei, per esempio cucire,  predizione…”
“Riesci a prevedere le vite degli altri, Elizabeta?” Le interruppe Natalia, “Per esempio qualcuno che si trova molto lontano a te, riesci a vedere le loro vite?”
Elizabeta prese un mazzo di carte, e li mette a terra: “Un giorno solo per due persone, dici pure i loro nomi!”
“Ivan, Ivan Braginski, come sta adesso?”
“Ivan, è un nome da maschio? No, oggi è giovedì, giovedì è solo per le donne.”
“È mio fratello… allora, dimmi come sta Snezhana Arlovskaya.” Natalia si dispiace per non averla pensata subito, infatti completò la frase a bassa voce, “Mia mamma.”
Elizabeta iniziò subito a mischiare le carte a terra, mentre dice delle formule strane, forse di qualche lingua sconosciuta. Infine, batte le mani, e disse: “Tua madre sta bene, sta sul suo posto di lavoro. Natalia, ti rimane l’ultima chance, a chi lo vuoi dare?”
“Anya… in verità si chiama Anne Sokolov.”
“Anya? La compagna di classe? Ah, ok… questa Anya sta ancora a scuola, in futuro si sposerà con colui che ama. Avranno tre figli, due maschietti e una femminuccia…la tua Anya sarà una donna felice! È una cosa buona, Natalia, esserne felice per lei…”
Natalia è felice per Anya, come Anya sarà felice per Natalia. Come tutti i compagni della classe B del nono anno del trentacinquesima scuola media di Mosca che credono che Natalia diventerà una matematica.
Be’ sì…tutto i compagni di classe lo sapevano che Natalia Arlovskaya ed Anne Sokolov sono migliore amiche. Infatti, nell’anno in cui avevano sedici anni, la primavera del 1941, Anya disse all’amica: “Mi sono innamorata di lui…”
“Oh, Anne Sokolov, perché proprio lui?”
“Hmm…ma guardalo, tra tutti quei bei ragazzi, lui è sicuramente migliore…ha degli ali da aquila…” le guance di Anya si arrossiscono, “Non ho ancora pensato a come dirglielo…”
“Anya…”
“Non so che fare.” Anya sorrise, e inizia a rotolare i suoi capelli intorno al dito, “Mi sento meglio dopo avertelo detto, sentivo bisogno di dirlo a qualcuno, ho detto solo a te…”
Perché sei triste? Perché c’è quella gelosia? Natalia dovresti essere orgogliosa, è il primo amore, che segreto dolce, ed Anya l’ha detto solo a te. Ma quel ragazzo perché non è un altro ragazzo, perché proprio lui, perché proprio Ivan, Ivan…
 
“Elizabeta, hai mai predetto il tuo futuro?”
“No, e non ho il coraggio di farlo.”
“Perché”
“Perché sono troppo generosa per i destini degli altri…”
 
Note:
  1. Il nome di Chiara Vargas sarebbe NyoRomano, in seguito rivelerò il suo rapporto con Lovino.
  2. Anya invece è NyoRussia, ma qui non c’entra niente con Ivan, infatti ho cambiato il cognome per non confonderla, e in questo caso, è solo la migliore amica di Natalia quando era nelle medie.
 Angolo della traduttrice:
Ciaoooooooo a tutti, sono Cocco, sono di nuovi qui, be’ sì, è stato un miracolo che sto aggiornando così tanto in questi giorni, non ci credo nemmeno io di poter tradurre con mezzo tempo di prima, e ho così tanto tempo di tradurla. Spero che vi sia piaciuto il capitolo, e se vi è piaciuta recensite tanto =D Alla prossima ^^
  
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