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Autore: _windowsgirls    24/01/2015    1 recensioni
Già durante la celebrazione del suo matrimonio, Zayn si rende conto che tutto sta cambiando. Il suo segreto più intimo gli pesa ancora di più sulle spalle, e non può fare a meno di pensare che, a volte, il passato torna con una potenza superiore ad una tempesta improvvisa.
Dalla storia:
La macchina era lontana solo cinque metri, ma prima che potesse raggiungerla, una mano lo tirò per la camicia e lo fece sbattere contro il muro. Venne placcato dal gomito dell’aggressore sotto il collo e incominciò a sudare freddo.
« E’ questo l’unico modo in cui possiamo parlare? »
« Cosa volete? » A Zayn era stato difficile fare uscire quelle poche parole, paralizzato dal terrore. Sapeva che sarebbero arrivati, che l'avrebbero cercato, altrimenti non avrebbero fatto irruzione al matrimonio. Era giunto il momento.
« Cosa vogliamo? Ma parli sul serio? Vogliamo vendetta, mi sembra più che ovvio. »
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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First ''gift''



Il lunedì mattina era la cosa più pesante che potesse mai essere stata creata. Dopo il weekend nessuno era in grado di alzarsi pimpante e sorridente, e Zayn ne era stato la prova. Prima che andasse a lavoro - aveva trovato un impiego all'ufficio postale del centro di Stratford - aveva fatto un lungo elenco dei suoi defunti e invettive contro il suo capo, non riuscendo ad aprire gli occhi per la stanchezza. Aveva fatto così tanto rumore che fece svegliare Johanna accanto a lui, intorpidita dopo una nottata trascorsa rimanendo sempre nella stessa posizione. Erano le sei e Zayn aveva appena preso le chiavi della macchina dal comodino accanto al letto.
« Dovresti fare più piano, sai? » disse Johanna appoggiandosi su i gomiti e facendo un enorme sbadiglio.
« Scusa, ma oggi Thomas avrebbe dovuto lasciarmi un giorno di ferie e invece che fa? Se lo prende lui. Che odio. » prese il giubbotto dall'appendi-abiti e uscì, lanciando un bacio alla ragazza che si mise seduta, appoggiando i piedi per terra. Si vestì con calma e andò in cucina, preparandosi la colazione. Alla sette e mezza sarebbe andata al mercato - ci avrebbe messo mezz'ora solo per arrivare alla piazza -, e avrebbe fatto la spesa. Il centro di Stradford era davvero carino. Un sacco di bancarelle costeggiavano i marciapiedi su entrambi i lati della strada, mentre lungo i palazzi c'erano tantissimi negozi diversi. Johanna comprò un po' di frutta e, passando di fronte ad una farmacia, si bloccò. Non c'era nessuno in mezzo alle strada, solo qualche vecchietta che si affrettava a fare la spesa prima che arrivasse tutta la gente. Alcune bancarelle venivano ancora allestite, e Johanna rimase impalata di fronte all'insegna. Sorrise scuotendo la testa. Ma davvero una semplice insinuazione avrebbe potuto ''spaventarla'' così tanto?
Aveva venticinque anni, un marito che lavorava, una bella casa..era pronta per avere un bambino, ma davvero doveva vivere con quel peso sulla coscienza? Entrò e comprò il test di gravidanza non tanto per necessità, ma più che altro per averlo nel momento in cui sarebbe servito.
Quando tornò a casa, lo nascose nel piccolo armadietto del bagno, dietro tutti i rotoli di carta igienica. Sì, aveva fatto la scorta e poi Zayn non avrebbe mai potuto vederlo nascosto così.
Erano le dieci e decise di cominciare a cucinare così da poter fare tutto con calma, quando suonarono alla porta. Guardò subito dietro lo spioncino e aprì la porta sbuffando. « Si può sapere che c'è? »
Lucie aveva un vestitino leggero che svolazzava ad ogni suo passo, il sorriso stampato in volto. « Beh? » disse con quello che sguardo che la diceva lunga.
« Beh cosa? » Johanna chiuse la porta e tornò in cucina, prendendo le melanzane e iniziando a lavarle sotto il getto del lavandino.
« Hai fatto il test? »
« Oddio, ma quanto ti sei appesa? No, non l'ho fatto. No, non sono incinta. »
« Questo non puoi saperlo! »
« E invece sì. »
« No. »
Johanna levò gli occhi al cielo, esasperata. Era una bella giornata ed il sole passava per le finestre illuminando tutte le stanze. « Facciamo una cosa. » disse appoggiando le melanzane lavate su uno strofinaccio. « Se saprò qualcosa, te lo verrò a dire. Ma fammi capire. Tu fino ad allora verrai a trovarmi ogni santo giorno? »
« Non mi vuoi nei paraggi? » Lucie fece una faccia dispiaciuta mentre si siedeva su uno sgabello.
« Sì, cioè no. Veramente sì, però non in maniera così esasperante! Vieni ad aiutarmi piuttosto, se vuoi stare qui. »
« Ehi, anche io ho del lavoro da sbrigare! »
Johanna chiuse l'acqua e la guardò. « E perchè non sei in studio? »
« Perchè mi stavo annoiando. Ho lasciato Renèe al comando, oggi. » Lucie si alzò e affiancò l'amica. « Non ti darò fastidio, lo giuro. »
Johanna scosse la testa e prese ad asciugare le melanzane. « Aiutami piuttosto a taglierla in strisce sottili. »
L'amica annuì e prese un coltello. Stavano entrambe per iniziare a tagliare quando il campanello suonò con potenza, in maniera continuata.
« E adesso chi è? » disse Johanna mentre si avviava verso l'ingresso. Non si soffermò a vedere dallo spioncino e aprì direttamente la porta. Niall entrò subito in casa e indicò con il pollice la persona dietro di lui. La ragazza si trovò davanti un ragazzo talmente bello da mozzare il fiato. Aveva i capelli marroni, due occhi scuri che trasmettevano simpatia al solo sguardo e leggermente allungati e la pelle levigata. Indossava la camicia bianca sbottonata e i pantaloni a vita bassa, tanto da lasciare intravedere quella 'v' che fa cadere le ragazze per terra. Johanna si soffermò a fargli i raggi. Quando c'era in giro un bel ragazzo, perchè non soffermarsi ad ammirare quel panorama? Zayn non era un tipo geloso, ma se fosse stato lì, avrebbe preso a schiaffi quel tipo che sembrava fosse uscito da un cartello dell'Abercrombie.
« Ciao. » disse quello, con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro. Aveva i denti perfetti e bianchissimi. Le stese la mano di fronte, « Sono Danny. »
Johanna con una mano ancora appoggiata alla maniglia rimase spiazzata. Dalla cucina giunse la voce di Lucie, « Ma chi è, Jo? » rimase alquanto basita quando vide Niall vicino al divano. Gli sorrise e gli fece un cenno della mano a mo' di saluto, poi si avvicinò e si affacciò sulla porta. « Porca troia. »
Johanna le pestò un piede e afferrò la mano del ragazzo. « Io sono Johanna, ma..che ci fai qui? »
Danny passò la mano a Lucie la quale la strinse con veemenza. « Io sono single. » poi si corresse scuotendo la testa. « Io sono Lucie, piacere mio. »
Johanna diede una rapida occhiata a Niall e lo vide ridere sotto i baffi. Perchè non c'era rimasto male? Insomma, Lucie che si comportava così con un altro ragazzo?
Lasciò perdere e si concentrò su quel Danny. Stava per chiedergli per quale motivo fosse lì, quando vide una testa riccia comparire alla sue spalle. Harry gli si affiancò e gli appoggiò una mano sulla spalla. Erano della stessa altezza e sostavano entrambi sotto l'arcata della porta. « Avete già fatto le presentazioni? »
« Oh sì! » disse Lucie guardando Danny con sguardo estasiato. Niall si avvicinò alle ragazze e si mise in mezzo a loro due, guardando prima Lucie e poi Johanna che non capiva ancora perchè fossero tutti a casa sua. « Jo, Lucie, Danny è il ragazzo di Harry! »
Johanna spalancò la bocca in un ovale perfetto, mentre Lucie, dopo aver lanciato un gridolino, svenne. Niall la prese poco prima che sbattesse la testa per terra e la portò sul divano. Johanna corse dall'amica. « Ma una persona può essere così scema? »
« Tranquilla. » Niall si sedette accanto alla ragazza stesa. « Tu accoglili dentro casa, mi occupo io di lei. »
La ragazza annuì e tornò da Harry. « Prego, accomodatevi. »
Danny fu il primo a mettere piede e si avviò verso la cucina - sotto indicazione di Johanna - mentre la ragazza si soffermava più dietro, accanto ad Harry. Gli diede un pizzicotto sul fianco. « Acquisti un bel - e sottolineo bel -partito, e neanche mi avvisi? »
« Volevo farvi una sorpresa. » disse sorridendo alla ragazza. Poi con un cenno del capo indicò Lucie. « Non credo l'abbia presa bene. »
« Supererà lo shock. » Johanna entrò in cucina e sorrise a Niall che intanto continuava ad accarezzare la guancia di una Lucie svunuta.



« E così hai seguito il mio consiglio, a quanto vedo.. » alluse alla conversazione del giorno prima, sorridendo ad Harry che teneva la mano stretta in quella di Danny.
« Sì, e sono venuto a ringraziarti. Sai, se non fossi uscito con lui ieri sera, non avremmo mai capito quanto siamo interessati l’un l’altro. Grazie davvero. »
« Sì, ti sono debitore anche io. Insomma, se non aveste organizzato quell’uscita alla vostra amica, io non avrei mai conosciuto Harry. »
Johanna li guardò sorridenti e felici, poi si soffermò sulle parole del ragazzo. Scosse la testa, strizzando gli occhi. « Un attimo solo. ‘quell’uscita’ a cosa si riferisce? »
Harry spalancò gli occhi e scoppiò a ridere, portandosi una mano allo stomaco. « Jo, Danny era la dragqueen, quella sera! »
Alla ragazza allora non mancò un leggero colpo al cuore. Quel tizio terribilmente vestito e truccato peggio dei bambini a carnevale era quel figone assurdo?
« Oh. » disse invece semplicemente, mentre sentiva dei passi avvicinarsi alla porta.
Lucie aveva un braccio intorno al collo di Niall, molto pallida, mentre il ragazzo arrancava per non farla cadere.
« Come stai, Lu? » chiese Harry mentre riprendeva a stringere la mano di Danny e incrociando le dita. A Lucie non mancò di vista quella scena e si portò una mano al cuore.
« Allora è tutto vero. » disse con le lacrime agli occhi.
Johanna avrebbe tanto voluto alzarsi e schiaffeggiarla, ma poi la vide avvicinarsi a Danny con sguardo meravigliato. Gli appoggiò una mano sulla guancia e lo guardò dritto negli occhi, mentre Harry si portava l’altra mano alla bocca per nascondere le risate.
« Sei un tale spreco.. » sussurrò Lucie mentre non faceva distogliere lo sguardo dagli occhi del ragazzo. In risposta, Danny fece per allontanarsi e cercare Harry accanto a lui. Chissà che impressione deve avergli dato Lucie a sua insaputa. Johanna allora si alzò e fece allontanare la ragazza di scatto, trascinandola in salotto. « Scusate un secondo! » urlò mentre si dimenava per allontanare l’amica. Niall prese a seguirle, poi Johanna gli fece prendere una mano di Lucie e gliela fece stringere forte. Quel contatto fece procurare al ragazzo un brivido che partì dal braccio fino a diramarsi alla schiena. Scosse la testa cercando di non far trasparire le sue emozioni. « Niall, falle fare un giro. Ne ha bisogno. » detto questo li buttò fuori di casa, lasciandoli da soli nel silenzio della mattina.
Niall si girò e vide Lucie asciugarsi con un dito il bordo dell’occhio con la mano libera, mentre manteneva l’altra ancora nella stretta del ragazzo, e a lui andava benissimo così.
« Va meglio? » chiese il biondo facendola procedere sul piccolo viottolo di brecciolina. Lucie incrociò le dite con quelle di Niall e tirò su con il naso.
« Sì, però vedendo certe cose la lacrima mi viene facile. Andiamo, » disse sbottando e lanciando le mani in aria, « perché certi ragazzi meravigliosi si àncorano all’altra sponda? Magari lasciando certi tizi terribili che ci provano con tutte! Quanto mi fa rabbia questa situazione. » terminò, riprendendo la mano di Niall. Il ragazzo ingoiò a vuoto mentre passavano in mezzo ad un’aiuola. Lucie fece mente locale di ciò che aveva appena detto e lo bloccò per le spalle. « Ehi, ehi! Scusami, non ce l’avevo con te! »
« No, no..tranquilla. E’ solo la tua opinione. »
« Sì, ma in qualche modo ti ho ferito! Mi dispiace. » disse Lucie abbracciandolo. Niall le cinse la vita con le braccia approfittando di quel momento. « Davvero, tranquilla. »
Poi Lucie si scostò un poco e gli sussurrò all’orecchio, facendogli venire la pelle d’oca. « Nel mondo dovrebbero esserci più ragazzi come te, Niall, che quelli di cui ho parlato prima. » La ragazza sciolse le braccia e gli prese la mano. Non erano semplici amici, e lo sapevano entrambi, e poi quei comportamenti ne erano la prova, ma comunque erano entrambi impauriti di fare il primo passo. Se uno di loro due non si fosse deciso, avrebbero continuato così per sempre, o finchè non avessero trovato l’anima gemella. Ma in quel momento, mano nella mano lungo la strada e quel silenzio che diceva più discorsi di quanti le persone potessero mai dire, erano entrambi sicuri di non volere nessun altro. Se fosse stato così, allora avrebbero aspettato volentieri. « Grazie. » disse poi Niall guardandola, mentre le sue guance si coloravano di rosa.



Zayn aveva appena terminato di fare il suo giro di consegne, con nessun altro scatolone ad occupare il sedile posteriore della macchina. Il cappello giallo e la giacca catarinfrangente gli facevano venire mal di testa, e avrebbe tanto voluto vestirsi in maniera più decente. Parcheggiò rapido lungo il marciapiedi e mise la sicura alla macchina, poi prese a salire le scale che lo portavano all’ufficio postale. C’era una fila terribile, tutte le persone pensavano che all’inizio della settimana ci sarebbe stata meno confusione, ma ovviamente mezza Stradford aveva torto. Si fece largo a spintoni per poter entrare nell’edificio e raggiungere il suo ufficio. Il turno era quasi terminato e poteva incominciare a raccogliere le cose per tornare a casa, quando Will gli si avvicinò. Era un ragazzo di appena 18 anni, orfano di padre, che si occupava di mantenere la sua famiglia con il misero stipendio che gli davano mensilmente. « Zayn, questa busta l’ho trovata incastrata sotto la sedia della tua scrivania. Non l’ho aperta, ovviamente, però non c’è neanche la data di spedizione. »
Zayn la prese e fece un cenno di ringraziamento al ragazzo. La aprì e le mani incominciarono a tremargli. Grazie al cielo Will non aveva letto nulla, altrimenti sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa. Spiegazzò il foglietto piegato e lo rigirò tra le dita. Si tolse il cappello e lo appoggiò sulla scrivania. Aspettò che Will uscisse dall’ufficio e sentisse il cigolìo della porta, poi si sedette sulla sua sedia e prese a leggere quelle poche ma incisive parole.


Ciao, Zayn
siamo felici di avvisarti che non abbiamo per niente dimenticato l’incontro dell’altra sera, anzi ci ha dato lo spunto per organizzare qualcosa di grande.
Nessun dilungamento, solo questo: stiamo arrivando definitivamente.



Ancora seduto sulla sedia, accartocciò il foglietto nella mano e lo strinse talmente tanto forte da far toccare il palmo con le unghie. Le nocche gli si sbiancarono e non si accorse di avere la mano tremante fin quando Will non rientrò nell’ufficio con una scatola tra le braccia. « Zayn, che è successo? Perché stai tremando? » gli si avvicinò alla scrivania e appoggiò lo scatolone sul legno di fronte a Zayn. Quest’ultimo aveva lo sguardo fisso davanti a sé, e non lo spostò nemmeno per vedere la consegna del ragazzo. « Zayn? Tutto bene? »
A quel punto rilassò la mente e allentò la presa sul foglio ormai interamente illegibile, poi con un rapido gesto lo buttò nel tritacarte; avrebbe eliminato qualsiasi traccia, non avrebbe permesso loro di traumatizzarlo più di tanto. Avrebbe trovato il modo di tenerli lontano, ma non li avrebbe mai permesso di fare del male a qualcuno. « Sì. » rispose, mentre vedeva il foglietto che veniva tagliato in piccole strisce. « Sto bene. »
Si alzò dalla sedia e spense il computer con il pulsante del monitor. Will era ancora lì, con una cartellina in mano e lo guardava pazientemente.
« Che c’è ancora? »
« Mi hanno detto che devi fare quest’ultima consegna, è arrivata con un po’ di ritardo. »
« Il mio turno è finito. » rispose Zayn semplicemente. Di solito non si comportava così duramente con quel ragazzo perché non lo meritava, ma quel biglietto lo aveva spaventato parecchio e non lo avrebbe mai reso così evidente. « Lo consegnerà Thomas domani. »
« Thomas si è preso malattia, Zayn. »
A quel punto Zayn smise di fare quello che stava facendo – ovvero sistemare alcune carte nella borsa per poterle controllare meglio a casa con calma – e lo guardò attentamente. « No, non è possibile! »
« Dice che non sta bene.. » disse il ragazzo che si appoggiò con un fianco alla scrivania. « Ma vabbè, non possiamo farci niente. Piuttosto, vieni a firmare qui. »
Zayn appoggiò sbuffando la borsa sulla sedia e prese la penna e il foglio che il ragazzo gli stava porgendo. Stava per firmare quando si soffermò a leggere l’indirizzo. No, pensò, non può essere.
Era la sua via e il suo numero civico.
« Ti sei dimenticato come si scrive? » lo esortò Will che batteva il piede per terra impaziente di tornare a casa per il pranzo anche lui.
Zayn scosse la testa e firmò rapidamente. Buttò addosso al ragazzo il foglio firmato e prese la scatola. Afferrò con l’altra mano la borsa, infilò il cappello e uscì scappando dall’ufficio, mentre Will si grattava con la penna un lato della testa, turbato.



Raggiunta la macchina, scivolò al posto di guida e si chiuse dentro, mettendosi il pacco in mezzo alla gambe e aprendolo. Dentro c’era un altro biglietto – maledetti fogli di carta, pensò Zayn – e sotto di esso un sacco di bottiglie di birra, tutte vuote e con il tappo chiuso. Afferrò il biglietto e lo lesse tutto d’un fiato. Anche quello non presentava né nome, né destinatario, ma lui aveva già capito tutto.

Chiunque tu stia leggendo, ciao.
Non serve che tu sappia chi siamo, vogliamo solo chiederti di fare vedere queste bottiglie a Zayn in ricordo di una delle serate più ‘belle’ che abbiamo passato durante la nostra giovinezza. Digli cortesemente di non dimenticare niente, e che si ricordi – invece – che il passato a volte ritorna, più imperioso che mai.
Se sei la sig.ra Malik, le porgiamo i nostri più cordiali saluti, e che possa vivere con suo marito una vita serena e tranquilla.


Zayn strappò il biglietto e incominciò a tempestare di pugni il volante, facendo partire il clacson e spaventando una signora anziana che stava attraversando la strada proprio in quel momento.
No, non sarebbero mai riusciti a rendere Johanna presente in quella faccenda, dovevano starle alla larga. Le avrebbe parlato lui nel momento oppurtuno, ora doveva solo occuparsi di vivere serenamente il suo matrimonio. Abbassò il finestrino e gettò i pezzetti di carta fuori, facendoli svolazzare per aria, poi si liberò anche dello scatolone lasciandolo al bidone della spazzatura più lontano che avesse mai visto e imboccò la strada per tornare finalmente a casa. 







Spazio autrice
Ciao a tutti, e buon sabato!
Non potete capire quanto io abbia desiderato che questo giorno arrivasse, la scuola in questo periodo mi sta uccidendo e - grazie al cielo - ho finito tutti i compiti in classe di ogni materia. *si passa una mano sulla fronte sudata*
Ma comunque non siamo qui per parlare di me, ma di questo nuovo capitolo!
Allora, succedono un po' di cose e vediamo l'entrata di un nuovo personaggio, Danny! E' un personaggio molto simpatico che sarà sempre presente - più o meno -, mi piace molto e.... è il ragazzo di Harry! Alla fine di questo spazio autrice vi lascerò una gif del prestavolto di questo ragazzo che è davvero un bel partito, e non credo esista qualcuno che possa negarlo.
Poi nel corso del capitolo vediamo Lucie che fa una figuraccia di fronte a Danny e insiste sul fatto che Johanna debba fare il test. Voi seguireste un tale consiglio? Ovviamente ho dovuto per forza aggiungere una scena tra Lucie e Niall perché li amo  e perché non vedo l'ora che accada qualcosa, sono troppo teneri. Non vi lascio nessun prestavolto per Lucie, immaginatevela come volete :)
Poi alla fine troviamo Zayn che riceve un biglietto che si preoccupa subito di eliminare. Liam e Louis lo tormentano, e cerca sempre di allontanarli quanto più possibile...e poi arriva il ''regalo'', se si può definire tale. Diciamo che ovviamente ha un senso, però bisogna andare avanti con la storia per scoprire di più, nonostante  arriveranno i flashback e dei piccoli indizi rilasciati dai personaggi stessi.
Okay, mi dileguo, questo spazio autrice è diventato fin troppo lungo, ahahah.
Ringrazio tutte le persone che hanno messo questa storia tra le preferite/ricordate/seguite, mi fate sentire orgogliosa; ovviamente grazie anche a voi, lettrici silenziose, perchè io vi vedo  *Ok, non vedetela come una minaccia*
Se mi lasciaste un commento, mi fareste molto piacere, perché è molto importante per me sapere che effetto vi faccia questa storia :)
A sabato prossimo.
Un bacione, 
Eli.

P.s ecco Danny, il bellissimo Francisco Lachowski. Complimenti per la scelta, Harry, davvero.



 
  
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