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Autore: Nightmare girl    24/01/2015    1 recensioni
Una ragazza dai capelli neri e gli occhi rossi alta come un puffo e una ragazza dai capelli rossi e gli occhi azzurri sono le due nuove iscritte all'Accademia Vera Croce e alla scuola preparatoria.
Mephisto e Amaimon sono parte del loro passato, più di quanto pensano le due sorelle.
Le due si ritroveranno a danzare con i due demoni o ad ucciderli?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amaimon, Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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<< Aniue, come si chiamano le due ragazze nuove? >>
<< Julie Dixon e Sophie Dixon. Julie ha i capelli neri, l'altra li ha rossi. >>
Amaimon osservò il fratello leggermente incuriosito dal suo abbigliamento.
Mephisto indossava un kimono rosa acceso a puà bianchi che ricordava il suo foulard e aveva ai piedi un paio di infradito di gomma fucsia.
Amaimon osservò curioso lo stravagante abbigliamento del fratello maggiore.
Ormai non doveva stupirsi più di cosa indossasse Mephisto.
<< Aniue, Sophie Dixon... mi interessa. >>
Il maggiore tirò un sospiro di sollievo. << Grazie al cielo! >>
Il minore era decisamente confuso dall'affermazione del viola.
<< Sai Amaimon, quando una cosa o una persona ti interessa si può dire che è già tua. E tu sei molto possessivo con le cose di tua proprietà. >>
<< Continuo a non capire. >>
<< A me interessa la maggiore delle Dixon. Per questo ero sollevato a sentirti dire il nome della minore. >>
Amaimon si fece sfuggire un sorrisetto. Era raro che Mephisto si dimostrasse, appunto, interessato ad una persona. Se questa era una ragazza in piena adolescenza, bassina e a prima vista innocente si è trovato il tipo di persona che il viola preferisce.
<< Perchè sorridi Amaimon? >>
<< E' strano immaginarti possessivo nei confronti di quella ragazzina. >>
<< Ow, capisco. Beh, allora non immaginarmi con Julie. Non vorrei rovinare il tuo essere menefreghista e assente. >>
<< ...Aniue, loro due frequentano la scuola preparatoria? >>
<< Sophie mi ha detto che entrambe la frequenteranno, perchè? >>
<< Non vorrei che la rossa provi ad uccidermi. >>
<< Immagina se l'altra scoprisse che io sono il re demone del tempo! Tu non devi preoccuparti di Sophie. >> Mephisto porse un foglio ad Amaimon dove c'erano scritte le risposte che le due Dixon avevano dato al preside quando le aveva fatto la domanda del demone. << Siammai dovrei preoccuparmi io di Julie. >>

 

<< JULIE! PERCHE' L'HAI FATTO?! >>
Julie stava ancora dormendo quando la sorella urlò a squarciagola quella frase.
<< Mmh... fatto cosa? >> aveva ancora la voce impastata dal sonno.
<< Hai disegnato sul muro solo Levi! Perchè non hai disegnato anche il mio Eren? >>
<< Semplice, Levi è il mio preferito, Eren no. Non c'era lo spazio per disegnare Sasha, altrimenti avrei fatto anche lei mentre mangiava una patata. >>
<< Uffa! Io voglio che tu disegni Eren-kun! >>
<< E io non lo farò mai. Ora non dovremo prepararci per andare a scuola? >>
<< ODDIO! SIAMO IN RITARDO! >>
<< Non c'è bisogno di spaccarmi i timpani. Abbassa la voce, altrimenti ti tappo quella bocca con il cuscino. >>
La minore si zittì e corse nel bagno.
"Perfetto. Adesso ci vorranno due ore per andare a lavarmi." pensò Julie.
Preparò lo zaino di entrambe, dopo si ristese sul letto per giocare con il cellulare a Geometry Dash. Odiava quel rage game, ma non aveva altro da fare.
Dopo quindici minuti sentì la porta del bagno spalancarsi e vide la sorella completamente vestita e truccata. Sophie capì subito la causa dell'istinto omicida di Julie verso il suo cellulare e lo spense. << Ti sei sfogata abbastanza oggi con bestemmie e company. >>
Julie annuì debolmente e andò nel bagno.
Dopo cinque minuti aveva già finito. Indossava una felpa blu notte con un teschio disegnato in stile Chibi bianco, un paio di leggins neri e le sue adorate converse nere. Trucco praticamente assente, aveva solo un po di eyeliner nero per evidenziare il colore cremisi dei suoi occhi.
Sophie invece indossava una t-shirt magenta con sotto una maglietta a maniche lunghe bianca, una gonna lunga fino a ginocchio bianca e una paio di tacchi 5 cm rossi. Il tutto accompagnato da una collana in oro bianco che aveva come ciondolo uno spicchio di luna bianco. Aveva un rossetto rosso e un ombretto magenta. Anche i cani avrebber capito che il rosso era il colore preferito della ragazza.
Avevano chiesto al preside un permesso per non indossare le divise scolastiche e lui aveva stranamente acconsentito.
Oggi la scuola era chiusa per sciopero dei professori, ma la scuola preparatoria era aperta.
Chiusero la porta della loro camera e aperta quella delle cucine del domitorio si trovarono nella scuola per esorcisti.
Aperta la porta della loro classe trovarono il delirio.
Il professor Okumura cercava di calmare gli alunni senza successo.
Tutti, escluso Takara, stavano urlando e lanciando qualunque cosa avessero a portata di mano in aria.
<< Professore, cosa sta succedendo? >> chiese Sophie quasi spaventata.
<< Oggi farete la vostra prima missione fuori dalla scuola preparatoria e tutti sono impazziti... ho paura che non riuscirò a tenerli a bada lì fuori. >>
<< Dove andiamo Okumura-sensei? >> chiese Julie con un tono di voce neutro e incolore.
<< Andremo al Mepphyland per cercare un fantasma. Dicono sia il fantasma di un bambino con la passione per gli scherzi. >>
Le due annuirono e Sophie gridò: << ORA VI CALMATE TUTTI, ANDIAMO AL MEPPHYLAND E PRENDIAMO QUEL FANTASMINO! OK? >>
Tutti si zittirono e annuirono mentre si avvicinavano alla porta.
Suguro passò accanto a Julie e le sussurrò: << Certo che tua sorella ha un bel caratterino. Magari anche tu fossi in quel modo, forse mi potresti persino piacere. >>
<< Peccato che a me non piaci adesso e non mi piacerai mai. >>
Suguro si allontanò dalla corvina quasi sbruffando.

Quando furono arrivati al parco giochi, Yukio spiegò lo scopo della missione a tutti, dopodichè disse che potevano separarsi.
Dovevano essere divisi in coppie. Rin con Shiemi, Suguro con Konekomaru, Shima con Izumo, Julie con Sophie e Takara con Yamada.
Si sparpagliarono per il parco alla ricerca del bambino fantasma.

<< Julie, questo posto mi spaventa. >>
<< Non essere così fifona Sophie. Non c'è nulla che dovrebbe spaventart... COS'E' STATO QUEL RUMORE?! >>
<< E' il vento che muove le altalene. E poi dai a me della fifona. >> Sophie fece la linguaccia alla sorella sperando di farla arrabbiare un po', ma venne ignorata totalmente. La sua attenzione era rivolta ad un altra persona. A pochi metri da loro c'era un ragazzo con i capelli verdi. Aveva uno strano ciuffo a punta sulla testa. Gli occhi erano grandi e cerchiati da sottili occhiaie, mentre l'iride era piccola e azzurra. Indossava degli abiti che di normale non avevano nulla, anche se l'abbigliamento del preside Pheles era il più strano in assoluto. Le unghie erano lunghe e nere. Un ultimo particolare era una lunga coda verde. Quel tipo lì non poteva essere umano.
<< Chi sei? >> chiese la rossa al ragazzo.
<< Mh? Io? Sono Amaimon. >>
"Amaimon, il re demone della terra. Uno degli otto re demoni di Gehenna." ripetè mentalmente Julie.
<< Sophie. Dobbiamo sbarazzarcene, ora. >>
<< Aspetta, forse non vuole ucciderci... >> la minore delle due si avvicinò ad Amaimon.
Lui non disse nulla, si limitò ad accennare un sorriso.
<< Vuoi... vuoi farci del male? >>
<< Assolutamente no. Non voglio questo da voi. >>
<< E allora perchè sei qui? >>
<< Per te, Sophie Dixon. >>
Le due sorelle sgranarono gli occhi e poco dopo Julie saltò addosso al demone con la sua spada sguainata. Lei era una Meister Knight.
<< Come conosci il nome di mia sorella? Cosa vuoi da lei? >>
<< Ecco Julie Dixon. Se non sbaglio hai un anno in più di tua sorella, ma data la tua bassa statura sembri una bambina. >>
<< Come sai questo? >>
<< Ho le mie fonti. >>
Julie ringhiò contro il re demone della terra. << Cosa vuoi da mia sorella? RISPONDI! >>
<< Non mi piace essere minacciato. Comunque voglio tua sorella. Non voglio qualcosa da lei, voglio lei. >>
Julie non riuscì più a trattenersi. Ferì il braccio del demone, ma non gli fece molto male. Lo colpì solo superficialmente.
<< Devi allenarti di più con quella spada se vuoi diventare una Knight. Altrimenti mi farai solo taglietti insignificanti. >>
Amaimon prese per il collo la corvina e la lanciò come se fosse un pupazzo. Lei sbattè contro un muro e svenne.
Sophie gridò il nome della sorella invano. Amaimon prese in corpo incosciente di Julie e se la caricò in spalla.
<< Non pensavo che tua sorella fosse così poco resistente. >>
<< Dove vuoi portarla?! >>
<< Da qualcuno che può prendersene cura. >>
<< Non mi fido di te! Lasciala andare! >>
<< Vuoi davvero molto bene a tua sorella... se non sbaglio è l'ultima persona che ti è rimasta dopo la Notte Blu. >>
Sophie sussultò. Era impossibile. Non poteva sapere quelle cose. Erano ricordi che appartenevano solo alla donna che le salvò quella notte, ma che morì dodici anni dopo, e a loro due.
Amaimon prese per una mano Sophie.
<< Se non ti fidi di me puoi seguirmi e se ti sembro pericoloso per te o per tua sorella, uccidimi pure con la tua pistola. Sei una Meister Dragoon, giusto? >>
<< S-sì. Sai già che Julie è una Meister Knight, dato che l'hai potuto constatare in prima persona. >>
<< Quindi vuoi seguirmi o lasciare che vada da solo con tua sorella chissà dove? >>
<< Vengo! Non lascerei mai sola mia sorella. Anche se lei è più grande, mi sento molto protettiva nei suoi confronti come se fosse lei la minore. >>
Sophie strinse la mano di Amaimon mentre lui saltava in aria. La rossa cacciò un urlo terrorizzato.
Dopo pochi minuti arrivarono all'Accademia Vera Croce. L'enorme cortile era deserto per via dello sciopero e Amaimon potè muoversi liberamente.
Appena entrarono Sophie lasciò la mano del verde e si limitò ad affiancarlo.
Quando arrivarono in presidenza lei si stupì. Amaimon conosceva il preside Pheles?
<< Aniue, sono io. Ho portato la Dixon. >>
<< Entra Amaimon! >>
Aperta la porta entrambi videro il viola in kimono rosa leggere un manga shonen.
<< Che ci fa Sophie qui?! >>
<< Ha voluto seguirmi. Evidentemente ha pensato che volessi uccidere la sorella. >>
<< Okay... Sophie, puoi tornare al Mepphyland? >>
<< Assolutamente no! >> la rossa quasi gridò << Voglio sapere perchè conoscete Amaimon e perchè volete mia sorella! >>
Il preside iniziò a ridere a squarciagola. << Uahahahahah! Mi hanno detto che avevi un caratterino testardo...! Se vuoi risposte devi uscire dalla presidenza e aspettare che ti chiami io. >>
<< Come volete preside... almeno so' che Julie è con voi. >>
Sophie uscì dalla stanza e tornò al parco giochi.
Intanto Amaimon posò delicatamente Julie sul divano rosa shocking presente nella presidenza, che sembrava più una sala giochi che un ufficio.
<< Le hai fatto molto male? >>
<< Non lo so, penso di no. L'ho lanciata contro un muro ed è svenuta. E' deboluccia. >>
<< Com'è ridotto il muro? >>
<< Era pieno di crepe e sembrava voler crollare. >>
<< E' un'umana! Potrebbe morire per un impatto del genere! >>
<< Perdonami Aniue, lo sai che non so controllare al massimo la mia forza... >>
<< Se non si sveglierà non osare farti vedere mai più. >>

Sophie corse dal professor Okumura per assicurarsi che tutto fosse "normale".
Lo trovò all'entrata del parco mentre era intento nella lettura di un libro.
<< Okumura-sensei! Okumura-sensei! >>
<< Cosa è successo Sophie? Dov'è Julie? >>
<< Ho incontrato Amaimon. Lui ha fatto svenire Julie e l'ha portata dal preside. Non so cos'abbiano in mente, ma sono molto preoccupata per mia sorella! >>
<< Amaimon? Non pensavo fosse qui. Comunque rilassati, se è con il preside Pheles è tutto sotto controllo. Se vuoi torna al dormitorio, devi essere abbastanza scioccata. >>
<< Grazie mille sensei. A domani. >>
<< A domani Dixon-chan. >>
Sophie tornò all'Accademia, ma non ebbe il coraggio di lasciare sua sorella da sola e andò in presidenza.
<< Preside Pheles, mi scusi, vorrei restare qui. >>
<< Mi dispiace Sophie-chan, ma vorrei restare da solo. Non preoccuparti per Julie-chan, appena si sveglierà te lo dirò. >>
<< Capisco... allora alla prossima preside. >>
La rossa uscì da quella stanza nella quale predominava il colore rosa e si diresse al dormitorio femminile.
Era ancora presto e iniziò a svolgere alcuni esercizi pratici per migliorare la mira e cose simili. Non vedeva l'ora che sua sorella si svegliasse.

  
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