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Autore: peetarms    25/01/2015    11 recensioni
Winter Davis, ragazza totalmente imprevedibile, testarda e chiusa nel suo dolore si ritrova a essere la damigella d'onore al matrimonio di sua madre quasi tre anni dopo la perdita di suo padre. Ma quello che Winter non sa è che da questo matrimonio la sua vita cambierà.
«Catching Fire?» una voce mi fa uscire dal meraviglioso mondo della lettura facendomi tornare alla realtà.
«Si, di Suzanne Collins, lo sto rileggendo per la milionesima volta, lo hai letto?» non alzo lo sguardo dal libro quindi non vedo da chi proviene la voce.
«Posso sedermi vicino a te?» chiede il ragazzo.
«Solo se mi rispondi» controbatto mentre finisco di leggere la pagina.
«Facciamo che se mi siedo ti rispondo» la sua voce è divertita.
«Okay» alzo le spalle mentre cerco il segna libro nella borsa. Sento che si è seduto vicino a me dal calore del suo corpo di fianco al mio ormai freddo per le ore passate a leggere fuori «Allora, mi rispondi?» finalmente trovo quello che stavo cercando.
«Certo che l’ho letto, l’ho anche interpretato, piacere Josh Hutcherson»
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Below my soul 
I feel an engine 
Collapsing as it sees the pain 
If I could only shut it out 
I've come too far 
To see the end now 
Even if my way is wrong 
I keep pushing on and on and on and on 
There's nothing left to say now... 
I'm giving up, giving up, hey hey, giving up now...

― Nothing Left To Say, Imagine Dragons.







 
POV Winter Davis.

«Winter» sento la voce di Nick in mezzo alle centinaia e centinaia di voci dentro all'aeroporto.
«Nick» rispondo appena gli sono di fronte.
«Ma sei abbronzata» ride.
«In Nuova Zelanda è estate, genio» replico mentre lui prende la mia valigia.
«Ah ah, sempre molto simpatica – mi sorride – Lo so anche io che è estate» sbuffa poi.
«Chiedo venia allora» 
«Dove passerai il Natale Win?» mi chiede mentre accendo una sigaretta appena uscita dall'aeroporto.
«Non lo so» alzo le spalle.
«Mia mamma sarebbe felice di averti a tavola per il pranzo di Natale» mi sfila la sigaretta dalle mani.
«Ma Hailee è ancora arrabbiata con me, quindi» alzo le spalle.
«Lee è un idiota Win, lo sai. Ormai non è più arrabbiata per il fatto che non gli hai detto del bacio con Ansel, ma perché l'hai lasciata qui, da sola. Durante il suo ultimo anno di liceo. E allora per non ammetterlo, utilizza ancora quel pretesto» mi riconsegna la mia sigaretta.
«Ansel vuole che passi il Natale con lui e la sua famiglia a New York, e di conseguenza anche Capodanno» mi siedo nella prima panchina libera.
«E tu che cosa vuoi fare?» 
«Non lo so» alzo nuovamente le spalle «In realtà lui ha detto che vorrebbe, perché preferisce che io lo passi con voi se farò pace con Hailee» una nuvoletta bianca esce dalla mia bocca.
«Win» mi richiama lui.
«Dimmi» mi volto verso di lui.
«Perché i tuoi occhi sono ancora più chiari dell'ultima volta che sei partita?» la sua voce è preoccupata.
«Non lo so» la mia voce esce dalla bocca ma non la sento, un attimo dopo vedo tutto nero e cado dalla panchina. Sento solo Nick che urla il mio nome.


Mi sveglio di colpo, convinta che sia stato tutto un sogno invece le pareti dell'ospedale mandano in frantumi tutte le mie speranze.
La mia mano destra è stretta dalla mano di Ansel mentre quella sinistra da Connor, in piedi di fianco alla finestra c'è Nick che appena mi vede si avvicina svegliando i due ragazzi addormentati.
«Winter, dio» i suoi occhi sono segnati da occhiaie e sono rossi.
«Che è successo?» mi libero dalla presa di Ansel e Connor mentre massaggio la testa dove trovo un grosso cerotto.
«Hai avuto un esaurimento nervoso Win» la voce di Connor è preoccupata.
«Hai perso i sensi mentre parlavi con Nick all'aeroporto, sei caduta ed hai sbattuto forte la testa. Sei rimasta svenuta per due giorni» questa volta è il ragazzo alla mia sinistra a parlare.
«Ah» mi esce solo questo.
Le espressioni dei tre ragazzi davanti a me mi rendono ancora più nervosa, ma fortunatamente entra un'infermiera seguita da un dottore.
«Ben svegliata signorina Davis, ci ha fatto prendere un bello spavento, soprattutto a questi tre ragazzi qui» il dottore mi sorride leggermente.
«Bello grande» sussurra Connor ma lo sento benissimo.
«Che giorno è?» chiedo ignorando Connor.
«La vigilia di Natale» i pezzi rimanenti del mio cuore sprofondano, sto facendo passare la vigilia di Natale al mio ragazzo e ai miei due migliori amici in ospedale.
«Vorrei tornare a casa» sospiro poco dopo.
«Non è possibile, dobbiamo farle degli esami» mi risponde in tono autoritario l'infermiera.
«Voglio tornare a casa» ripeto.
«Win» Ansel mi prende la mano.
«Ansel, ti prego» guardo il mio ragazzo negli occhi, in cerca della sua comprensione.
«Winter ti dovremmo fare almeno delle analisi del sangue e una radiografia per essere sicuri che tutto sia in regola, va bene?» mi chiede il dottore Bren, riesco finalmente a leggere il cartellino sul camicie.
«Okay, poi potrò prendere l'aereo vero? Perché vorrei andare a New York con Ansel per festeggiare il Natale con la sua famiglia» domando mentre fisso il mio ragazzo.
«Se non c'è nessun problema sì, però dovrai restare in assoluta pace e tranquillità» 
Non c'è mai stato un momento di pace o tranquillità nella mia vita, ma per evitare anche un consulto psicologico come so che vorrebbero tutte e cinque le persone di fronte a me rispondo nel modo più ingenuo possibile «Certamente, si occuperà Ansel di me vero?» sorrido al mio ragazzo, mentre lui annuisce.
«Okay, allora andiamo a fare un prelievo e una radiografia» mi porge una mano e io l'accetto scendendo da quel dannato letto scomodo.




POV Ansel Elgort.

«Sì mamma Win sta bene» sospiro mentre appoggio la fronte alla parete del corridoio «Sì arriveremo questa sera per cena, abbiamo l'aereo nel primo pomeriggio... Sta bene sì, ha avuto solo un calo di zuccheri non mangiava da tanto... Va bene, glielo dirò che se lo sogna di non mangiare da noi – mi fa sorridere – Okay, ti voglio bene anche io, ora vado che è appena tornata» attendo la sua risposta prima di chiudere la chiamata.
«Ehi» mi abbraccia lei «Grazie per aver detto a tua mamma che è stato solo un calo di zuccheri».
La stringo forte a me mentre gli accarezzo i suoi lunghi capelli biondi.
«Sei sicura di voler andare via? Win non è una cosa da poco quella che ti è successa» appena sente la voce di Connor scioglie l'abbraccio e si precipita da lui. Una cosa che lo coglie di sorpresa, ma che lo rende felice.
«Sì Conn, sono sicura.  Sto bene» annuisce mentre gli lascia un bacio sulla guancia.
«Dov'è Nick?» chiedo mentre sposto il cellulare dalla tasca del giubbotto a quella dei jeans.
«Sta recuperando le cose di Win» mi risponde Connor.
«Eccomi» esclama Nick raggiungendoci.
«Vorrei farmi una doccia prima di partire per New York, puzzo d'ospedale» dice Winter facendoci scoppiare tutti e tre a ridere.
«Andiamo da me dai» risponde Nick. Per un attimo sembra incerta, ma poi afferra la mia mano e usciamo insieme dall'ospedale.

«Winter ci hai fatto preoccupare» la mamma di Nick stringe tra le sue braccia la mia ragazza.
«Perdonami Jade» risponde lei.
«Sì mamma, la bisogna sempre perdonare» questa voce non l'ho mai sentita. Win sbianca mentre si libera dall'abbraccio.
«Hailee» la voce di Nick è dura.
«Che c'è? È vero» Win non proferisce parola, la fissa solamente e in maniera dura.
«Nick, posso fare la doccia?» si volta come se la ragazza di fronte a lei non fosse nessuno.
«Certo, vai pure sai dove trovare tutto» non gli risponde Nick, ma sua madre.
«Vai – gli risponde anche lui – Intanto io sto con Connor e Ansel»
«Io esco» esclama Hailee.
«Dove vai?» chiede Jade.
«Fuori» urla lei prima di sbattere la porta d'ingresso.
«Simpatica la ragazza» mi sussurra Connor all'orecchio e trattengo a poco una risata. 
«Venite, andiamo in salotto così lasciamo preparare il pranzo a mia mamma» dice Nick dopo aver dato un bacio sulla sua guancia.
Lo seguiamo fino in salotto, e per la seguente mezz'ora parliamo come se fossimo amici da una vita.
Quando Winter ha finito la doccia ci raggiunge in salotto e si siede sulle mie gambe. Sta zitta per la maggior parte del tempo fin quando Connor non gli pone la domanda a cui tutti vorremmo avere risposta.
«Com'è stato conoscere Dylan O'Brien?» 
«Bello» risponde soltanto la ragazza sopra alle mie gambe, sento il telefono vibrare nella mia tasca e lo prendo.

 
Da: Dylan Sprayberry.
Ansel ma Winter che fine ha fatto? Non si è presentata sul set e non ha avvisato neanche.

Spalanco gli occhi.
«Winter dove sei stata?» esclamo a voce alta facendola voltare verso di me.
«Sul set perché?» mi risponde lei.
«Sei sicura?» gli mostro il messaggio di Dylan.
Lei si alza senza dire una parola e corre via. 




POV Josh Hutcherson.

Sbatto la porta della mia camera in preda alla rabbia. Sfilo le scarpe e mi stendo sul letto nascondendo la faccia sotto al cuscino dove mi lascio andare in un urlo liberatorio. Facendo fuoriuscire tutte le emozioni represse negli ultimi due mesi, per via delle premieré e per non far preoccupare nuovamente mio fratello o i miei genitori.
Poche ore dopo, la rabbia abbandona lasciando spazio a un senso di vuoto incolmabile.
Continuo a pensare a quello che Connor mi ha detto due giorni fa, che Winter ha avuto un esaurimento nervoso, è caduta ed ha sbattuto forte la testa. Non ho sue notizie da allora, e l'ansia mi sta mangiando vivo. Nonostante siano passati ormai cinque mesi da quando Winter ha deciso di lasciarmi, il mio amore per lei è triplicato. E sapere che ora è di Ansel mi fa male, un male mai provato fino ad ora.
«Josh c'è Connor al telefono, dice che è importante» la voce di mio padre mi fa scattare in piedi, mi avvio a grandi passi verso la porta dove esco velocemente e scendo gli scalini delle scale a due a due. Strappo il telefono dalle mani di mia madre e faccio segno ad entrambi di uscire dal salotto così lasciarmi da solo, perché so che la conversazione prenderà una brutta piega.
«Josh, Win sta bene solo che ora è scomparsa» la sua è preoccupata come poche volte l'ho sentita, tiene davvero a Winter.
«Come è scomparsa?» urlo, l'ansia raddoppia.
«Sì, è scomparsa – ripete lui seccato – Io, Nick ed Ansel la stiamo cercando. Ci siamo divisi per fare prima» mi spiega velocemente mentre lo sento muovere a grandi passi. Il mio cuore sprofonda ancora di più, mi lascio cadere sul pavimento freddo appoggiando la schiena al mobile.
«Perché è scomparsa?» sospiro pesantemente mentre nascondo la faccia nella mia mano libera.
«È stato tutto molto veloce. Ansel ha ricevuto un messaggio e gliel'ha mostrato dopo avergli chiesto dove è stata dopo aver lasciato la Nuova Zelanda. Lei non ha risposto, si è alzata ed è corsa via».
«Dovete trovarla» il mio tono di voce è alto.
«Josh – fa una pausa – Te lo devo chiedere, tu sai dov'è stata Winter nei giorni prima di raggiungere Los Angeles?» non rispondo per un paio di minuti, mentre mio fratello mi urla contro di rispondergli.
«Sì, so dov'è stata – sussurro – È tornata in Kentucky, è venuta ad Union» appoggio la testa contro il mobile.
«Che cosa?» impreca lui dall'altro capo del telefono «Che diavolo è successo?»
«Non so cosa sia successo. Il 21 notte si è presentata di fronte a casa, non era in lei. Aveva tutto il trucco sciolto e una bottiglia di Jack Daniel's nella mano destra. Si è avvicinata a me ed ha iniziato ad urlarmi contro. Non aveva senso quello che usciva dalla sua bocca; allora gli ho tolto la bottiglia dalle mani e l'ho presa in braccio. L'ho portata in camera e l'ho messa a letto. Si è addormentata in pochi minuti, io ho dormito in salotto e il mattino seguente non c'era più quando sono rientrato in camera» la mia voce è rotta, rivederla dopo tutto quel tempo e in quelle condizioni mi ha spezzato ancora di più il cuore.
«Sì, ha preso l'aereo per tornare a Los Angeles, ha incontrato Nick e poi ha avuto l'esaurimento nervoso. Ora si collega tutto, dobbiamo solo capire perché era in Kentucky al posto di essere sul set a conoscere il suo idolo. Josh, ti chiamo appena l'abbiamo trovata» mio fratello chiude la chiamata senza aspettare la mia risposta.
«Josh, tutto bene?» mio padre rientra in salotto e si siede di fronte a me.
«No, non c'è niente che vada bene. È la vigilia di Natale, Winter ha avuto un esaurimento nervoso anche per colpa mia, ora è scomparsa perché teme la reazione di Ansel se scopre che è stata ad Union. Non sono più io, sono triste, non ho più una ragione per andare avanti, sono stanco papà. Mi manca Winter da morire» le parole escono dalla mia bocca ancora prima che io possa dargli un senso logico. Un dolore lancinante al petto mi fa piegare ancora di più in due e mio padre mi abbraccia.
«Josh, tesoro, calmati» mi prende la faccia tra le sue mani «Ora ci facciamo una tazza di thé e mi racconti tutto okay?» mi aiuta a sollevarmi mentre io mi sento ancora meno uomo degli ultimi cinque mesi.

«Così mentre io e tua madre eravamo al concerto in piazza Winter si è presentata ubriaca di fronte a casa nostra?» mi chiede mio padre incredulo, annuisco debolmente dopo aver bevuto un sorso di thé dalla tazza.
«Sì, l'ho messa a letto mentre io ho dormito sul divano. Il mattino dopo quando sono rientrato in camera era sparita. Per un momento ho creduto di essermi immaginato tutto, invece quando Connor mi ha chiamato dicendomi che non tornava a casa perché doveva andare a Los Angeles perché Winter si era sentita male ho capito che non avevo sognato, ma che era stata la realtà».
«E ti sei tormentato per i successivi due giorni, perché temevi che fosse colpa tua?» il suo sguardo è fisso su di me, mentre il mio è fisso sulla tazza.
«Sì e no. Sapevo che era successo qualcos'altro prima, perché aveva tutto il trucco colato ed era già ubriaca. Ma non so che cosa sia successo, mi urlava contro cose senza senso logico» bevo un altro sorso.
«Joshua – mi richiama mio padre – Non è assolutamente colpa tua tutto quello che è successo okay? Win stava male già da prima e lo abbiamo sempre saputo. Ha solo toccato il fondo. La vostra relazione è stata complicata sin dall'inizio e se un giorno dovreste mai tornare insieme dovrai prendere in considerazioni molte cose» si alza dalla sedia per appoggiare la sua tazza vuota nel lavabo.
«Quali considerazioni, papà?» chiedo incredulo.
«Dovrai pensare a quanto stai soffrendo in questo momento, al fatto che Winter avrà sempre crisi e demoni dentro di lei. Dovrai decidere la cosa migliore per la tua vita, figlio mio. Io voglio solo il meglio per te, anzi noi. Anche tua madre» mi sorride debolmente mio padre prima di uscire dalla porta.
«Papà» lo richiamo, lui si ferma e si volta verso di me.
«Sì Josh?» mi chiede lui
«Winter è la cosa migliore della mia vita, lo sai» rispondo io con voce convinta.
Lui mi sorride e dopo di che mi lascia da solo.













 
Okay, ho aggiornato e che capitolo gente. Un po' di movimento perchè già la storia era tranquilla (seeee come no).
No, devo dire che mi piacciono questi ultimi capitoli. Amo scrivere situazioni drastiche, credo che siano le scene che mi vengono meglio. 
Dovevo far rientrare in azione Josh e Winter insieme e che casino che è successo ahah, va bene, ora vi lascio torno a studiare le mie ottomila materie.
Aspetto le vostre recensioni, ringrazio come sempre tutti coloro che seguono questa storia.
Al prossimo capitolo,
peetarms.
   
 
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