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Autore: Ayano01    28/01/2015    3 recensioni
Il kishin è morto e creature magiche tornano a popolare il mondo di Soul Eater. I nostri eroi e Luna, un'amica di Maka, dovranno affrontare un'organizzazione che vuole risvegliare un antico demone in grado di controllare la follia. Una nuova avventura, una corsa contro il tempo per recuperare antichi manufatti. Tra nuovi personaggi e amori, segreti verranno svelati così come, sarà svelato, il mistero che avvolge, il popolo delle fate celesti: un popolo antico e distrutto, o così si crede...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                         Capitolo 5

/Appartamento Albarn|Eater|Takeshima/

Era pomeriggio e il gruppetto di coinquilini stava barricato in casa per sfuggire dal freddo dell’inverno, chi davanti alla Tv e chi davanti ad un bel libro con una cioccolata calda in mano.
-Senzatette!- Gridò Soul dal salotto- Ho fame, prepara un po’ di ramen in scatola!-
Dopo questa affermazione Soul si beccò due Maka-Chop in testa; uno per il nomignolo e l’altro per aver nominato cibo in scatola nella sua casa.
-Sei impazzito? Sai bene che odio quelle… Cose!- Sbuffò Maka adirata.
Il tutto era adornato da una Luna piegata dalle risate in salotto.
-Ma da voi è sempre così?- Chiese riprendendo aria.
-Beh, questo è niente. Anzi è ancora abbastanza tranquillo. Dovresti vedere quando c’è Blair in giro.- Disse Maka porgendo una tazza di thè a Luna.
-Chi è Blair?- Domandò incuriosita Luna.
-Beh, è solo la gatta più sexy che esiste al mondo. E si sa, per le ragazze sexy servono ragazzi cool.- Disse Soul ammiccando e puntando i pollici verso se.
-Maka-Chop!- Maka piantò il terzo libro della giornata nella testa di Soul che, scioccato dal dolore, strisciò senza forze fino al divano. –Così impari un po’ di modestia idiota.- Concluse felice Maka.
Luna lasciò la stanza per andare in cucina. Entrando trovò un “paesaggio” per i suoi occhi: c’era un bel pavimento con mattonelle color crema abbinate ai mobili color caffè e cioccolata; c’erano un forno a tre piani, due ripiani per preparare il cibo, dei fornelli neri e un tavolo in granito al centro della stanza, con tre sedie da bar nere attorno. Sotto tutte le mensole e i mobili appesi alle pareti, c’erano installate delle luci a sensori e un bel lampadario troneggiava sopra il bancone.
-Stupendo.- Constatò Luna meravigliata.
-Vero, no? Ho risparmiato molto ma ora va davvero bene. Questa è l’unica stanza in cui Soul non può entrare se non per mangiare.- Annunciò Maka, fiera della sua cucina.
-Posso cucinare qualcosa? Ho voglia di mettermi ai fornelli.- chiese Luna fiduciosa.
Alla parola “cucinare”, Soul piombò in cucina estasiato dalla soave melodia che quella parola emanava.
-Per me non c’è problema. Anzi potrò prendermi una pausa dai miei soliti lavori.- disse Maka.
-E io mi prenderò una pausa dagli obbrobri che di solito cucini.- Sbuffò felice Soul.
In realtà non era vero, lui adorava la cucina di Maka. Era una delle poche cucine che gli davano un senso di pace e familiarità, ma questo non l’avrebbe mai ammesso infatti preferì prendere un Maka-chop, che non tardò ad arrivare, invece di dire smancerie del genere e perdere la sua facciata da Cool Guy.
-Beh, io vado a cercare qualche ingrediente per il pranzo di oggi. Ho pensato di fare del pollo impanato. Che ne pensate?-
-Si, perfetto!- Un grido di compiacimento echeggiò per la cucina, interrotto, quasi subito, dallo stridente squillo del telefono. Maka andò nell’ingresso per rispondere.
-Avete mai pensato di mettere più telefoni fissi? Mi pare noioso andare sempre nell’ingresso per rispondere.- chiese Luna raccogliendosi i capelli in una coda scompigliata.
-Beh, io uso il mio cellulare quindi di queste cose si occupa Maka.-
Luna lanciò un’occhiata a Soul di soppiatto: era un bel ragazzo, mascolino e quei capelli albini davano un tocco in più al suo aspetto già perfetto.
“Come fa Maka a non accorgersi di lui” pensò Luna facendo spallucce rassegnata.
-Eh, dimmi un po’, non fai troppo affidamento su Maka?- chiese Luna maliziosa. Da quanto lei sapesse questa storia andava avanti da molto, quindi perché non darle una spintarella? –Non hai paura che un giorno lei si stufi di fare tutto da sola?-
-Maka non se ne andrà, perché le è la mia…maister.- Rispose Soul.
-La TUA maister eh?- Luna calcò la parola “tua”, rise di soppiatto e si girò verso le mensole facendo finta di non aver notato il rossore comparso sulle guance di Soul.
Dalla cucina si sentivano le parole di Maka nell’ingresso, lievi e soffocate dalle spesse pareti di quella casa. Soul si guardò intorno cercando un argomento da intraprendere per cambiare discorso e distogliere le attenzioni di Luna da quel tema poco cool.
-Dove sono finiti i tuoi spiriti? Non li vedo da ieri.- Azzardò Soul.
-Spiriti? Ah, intendi Raf e Fin, giusto? Scusa me per me non sono solo spiriti. Sono dei cari amici, una parte della mia famiglia, della mia vita- Luna disse queste parole con un sereno scintillio negli occhi. –Comunque, sono dietro di te.- finì ridendo per la reazione di Soul che vide materializzarsi i due spiritelli sulle spalle. I due andarono a giocare in salotto affascinati dalla Tv che trasmetteva un qualche scialbo reality show. Luna e Soul stavano ancora in cucina, l’albino si era messo a giocare con la sua giacca mentre la ragazza, trovati gli ingredienti, stava per mettere sul fuoco la padella, quando Maka piombò in cucina.
-Non abbiamo tempo per mangiare. Shinigami vuole tutta la Spartoi e Luna nella Death Room. ORA.- detto questo, sia Luna che Soul che Maka, si dileguarono nelle proprie stanze a mettere dei vestiti più consoni dei pigiama che stavano indossando.

/Entrata della Shibusen/

-Giorno!- Luna urlò solare, salutando tutti con una mano.
Erano già tutti lì: Kid stava sistemando la gonna di Patty che era, secondo lui, spostata di o,oooooooooooo1 mm a sinistra, mentre Liz sistemava lo smalto leggermente rovinato; Black*Star si stava allenando mentre Tsubaki sedeva vicino a lui.
-Ehi, finalmente siete qui. Come avete osato a far aspettare un Dio come me?- sbottò Black*Star imbronciato.
-Ehi, testa azzurra. Cerca di calmarti, o vuoi di nuovo andare a sbattere contro una torre?- chiese Luna con uno sguardo da sfida. Tutti si aspettavano che una guerra sarebbe scoppiata da un momento all’altro mentre Black*Star si avvicinava minaccioso a Luna. Kid e Soul erano preparati a distanziarli, mentre Maka aveva tirato fuori l’enciclopedia da 8888 pagine che, ovviamente, in presenza di Kid, doveva avere copertina e pagine simmetriche. Ma non successe nulla o, per meglio dire, nulla di ciò che si aspettavano: Luna e Black*Star si diedero il cinque come vecchi amici, anche se il giorno prima si erano quasi uccisi. I due andarono avanti saltellando a braccetto sotto gli occhi sorpresi del gruppo e preoccupati di Tsubaki.
-Forse è meglio seguire il loro esempio, no?- Propose Soul con le mani sulla nuca, incamminandosi annoiato.
-Non è che hai paura che Black*Star ti rubi la ragazza?- Chiese Liz maliziosa.
-Che?- Le voci di Soul, Tsubaki e Maka si unirono in un suono acuto e per niente piacevole. Poco dopo Kid e le sorelle si trovarono in cima, seguiti da un Soul imbronciato, una Maka più arrabbiata del solito e una Tsubaki leggermente adirata.
In un silenzio tombale, se le grida rauche di Black*Star si possano chiamare silenzio, tutti si erano ritrovati davanti alla Death Room.
-Chissà cosa vuole Shinigami?- chiese perplesso Soul –Siamo stati da lui ieri e ora di nuovo?-
-Beh, l’unico modo per scoprirlo è entrare no?- propose Maka stizzita dalla precedente affermazione.
E così tutti varcarono la soglia di quella stanza così lugubre e solare. C’era ancora un po’ di tensione ma dopo 5 minuti erano tornati tutti solari e spensierati, per quanto possano essere spensierate delle persone che sterminano mostri.

-Salve a tutti ragazzucoli. Come va la vitaccola?- chiese burlone Shinigami.
-Va tutto bene- iniziò Soul sorridendo in modo palesemente falso- abbiamo fame, non abbiamo dormito bene la notte e ora dobbiamo stare in questa stanza, che sembra la casa dell’omino bianco…va tutto alla perfezione!- Dopo questo sfogo Soul si beccò ben due Chop, uno da Maka e uno da Shinigami.
-Bene, ora che le cose sono sistemate- Shinigami lanciò un’occhiata all’albino, che di bianco ormai aveva poco per il sangue, e poi continuò -vorrei comunicarvi le informazioni sulla vostra prima missione.-
-Ci dica pure.- dissero Luna e Maka in coro.
-Beh, non ho informazion.- Shinigami concluse facendo spallucce mentre tutti i presenti cadevano a terra stremati.
-E cosa dobbiamo fare?- chiesero tutti.
-Beh, so che dovete andare in Egitto più precisamente nella piramide di DeathKammon.- Disse concentrandosi a bere un po’ di tè.
-Mi state dicendo che dobbiamo andare in Egitto, OGGI?- chiese Luna stupita.
-Non ti preoccupare, siamo in posto in cui, sei a casa e tre scene più tardi ti trovi in America, perciò non dovrete sopportare il viaggio.- Detto questo Shinigami diede dei biglietti ai ragazzi e li salutò augurandoli un buon viaggio.

|Qualche minuto dopo, scale della Shibusen|

Erano tutti seduti sugli scalini a pensare alla missione.
-Quindi dobbiamo andare, eh? Non è meglio andare a fare le valigie?- chiese Luna non sapendo niente su come si facessero i viaggi in quel gruppo.
-Non abbiamo tempo- disse Kid -L’autobus, che mio padre ha chiamato, sarà qui tra 3…2…1- Kid non completò nemmeno il conto alla rovescia, che un bus bianco e nero si materializzò davanti a loro.
-Che ne dite…andiamo?- Chiese a tutti, e loro fecero di sì con la testa.
-O mio Shinigami!- Luna urlò ricordandosi di una cosa e attirando l’attenzione di tutti. -Non ho dei biglietti per gli spiriti.- finì preoccupata: non poteva muoversi senza i suoi adorati amici.
-Non ti preoccupare. Loro sono già sull’autobus e hanno un permesso speciale, quindi andranno con noi.- Spiegò Kid pacato.
Così tutti entrarono nel bus e si sedettero ai propri posti: Kid e Soul ai penultimi con dietro Maka e Luna insieme alle sorelle, mentre Black*Star e Tsubaki stavano vicino all’autista che già non poteva sopportare la parlantina di Black*Star. Poco dopo il bus partì.


Ecco qua un altro capitolo del mio sfogo. Questo capitolo può risultare un po’ noioso, ma l’ho scritto solo per dare un seguito al quarto prima di scrivere lo svolgersi interessante della storia. Vi accorgerete (chi conosce la magnifica TEONY) che ho usato una suona parola storpiata e mi scuso se le ho dato fastidio. Passo ai ringraziamenti: grazie per le persone che leggono sto coso e per le due persone che lo recensiscono: Teony e Shinear.
Finendo le formalità, che tra l’altro odio, vi auguro un buon proseguimento di lettura.
P.s: ho aggiunto un disegno di come immagino Luna e gli spiritelli. Questo è un esempio cartaceo mentre la mia amata collega, Teony, sta creando un immagine al computer di Luna insieme a Tsugumi, cosa che mi rende estremamente felice.
Che i colori della vostra anima siano sempre luminosi.

 

   
 
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