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Autore: Wearewhoweare    30/01/2015    3 recensioni
"Harold, si può sapere dove abbiamo sbagliato con te? Non c'è stato giorno in cui non ti impartissimo la giusta educazione o i giusti insegnamenti. Già era sconvolgente che uscivi con donne più grandi di te, ma ora? Ora anche gli uomini? Ma dico sei impazzito per caso? C'è forse qualche strana larva nel tuo cervello?" sbraitò la donna.
Harry capì di aver proprio esagerato quella volta.
Forse uscire con un uomo non è stata la sua migliore idea.
Rettifico: forse farsi beccare a leccare panna dal corpo di un uomo non era stata la sua migliore idea.
Prince!Harry | Uni!Louis
Larry| Ziam| Nosh| Accenni Ashton/Gemma
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm back!!!!


Questa storia la dedico a te,
A te che mi sopporti,
A te che senti la mia voce più di mia madre,
A te che non so come, ma sei diventata più di quanto potessi pensare.

Questa storia la pubblico oggi per te, per ricordati che tra 73 giorni saremo insieme.














 










Ogni superficie della stanza, era come al solito coperta da  vestiti.
Non che Zayn si stupisse ormai, in fondo Louis non sarebbe mai cambiato. Niente al mondo l'avrebbe mai fatto diventare una persona ordinata, non ce l'aveva fatta la povera Jay,  come pretendeva di riuscirci lui?  

Louis quella mattina sentiva la sveglia suonare ininterrottamente nella sua testa, eppure niente sembrava svegliarlo da quello stato di dormiveglia in cui si trovava. 
Aveva fatto uno strano sogno quel giorno: c'erano lui, un tanga e una farfalla blu. 
Non aveva assolutamente senso e questo lo sapeva bene. 
Infondo però non aveva senso neanche svegliarsi presto, ma domani iniziava un nuovo semestre e lui non si poteva permettere nessuna distrazione. Doveva riuscire ad entrare alla John Hopkins a tutti i costi. Quindi doveva  andare ad iscriversi per alcuni corsi extra.


Si alzò lentamente e si strofinò gli occhi azzurri, prima di riuscire a distinguere nella semi oscurità  la sagoma del suo migliore amico. 
"Zayn che succede? "
"Che succede Lou? Hai il coraggio di chiedermelo!?"
Lo sguardo confuso dell'amico portò l'incazzatura di Zayn a livelli spropositati.
 "Succede che la nostra fottuta stanza è immersa nella merda perchè QUALCUNO non si decide a pulire!" sbraitò Zayn.
Louis era stordito.
 Già era mattina, e di per sè era un problema, ma poi ci si metteva pure il coglione del suo coinquilino. Sbuffò e finalmente guardò la faccia sicuramente arrabbiata del suo migliore amico.
"Zayn, ma che problemi hai? E' mattina, perchè devi rompere anche a quest'ora?"
"Perchè mi chiedi? Perchè? Dio Louis giuro che ti uccido stavolta... Sai il mio disegno a cui ho lavorato per tutte le vacanze perchè sarebbe stato valutato come un quarto del voto finale?" 
Louis annuì.
"Bhe l'avevo lasciato ad asciugare sulla finestra, ma ieri qualche idiota ubriaco ci ha buttato sopra i suoi vestiti ed è inutile dire che si è sbavato tutto vero?!" urlò Zayn.
Ok.
 Louis si sentiva in colpa, ma infondo non era completamente colpa sua no? Era anche colpa di Stan, quel ragazzo lo ha convinto a bere e a ubriacarsi non era mica stato lui stesso.
Louis però sapeva di aver fatto una cazzata anche quella volta, e che sicuramente si sarebbe dovuto far perdonare.
E questo voleva dire: pulire,fare il bucato per tutto il mese, cucinare e sorbirsi le paranoie di Zayn sul suo amore per l'eterissimo Liam Payne.
Sospirò rassegnato alla tortura che lo aspettava.
Iniziava proprio bene il semestre.








***








Quella mattina iniziata tanto male, ovviamente non poteva che peggiorare. 
Aveva appena scoperto che l'esame per passare alla Johns Hopkins sarebbe stato su Shakespeare. 
"Ci serve un referto umanistico " aveva detto l'oca petulante della reception.
Una cosa che  proprio la mente di Louis non riusciva a percepire erano le parole di quel nano inglese. Che poi anche lui era un nano inglese, ma questa è un'altra storia.
Louis non era mai stato una persona con un forte sentimentalismo o con una forte immaginazione su come sarebbe stato l'amore. Semplicemente perchè lui il vero amore non l'aveva mai provato. Mai nella sua vita aveva messo l'amore in primo piano, il suo unico scopo era di diventare un medico. Lui voleva aiutare, lui voleva salvare vite. 
E se questo voleva dire lavorare in un pub dove tutti ci provavano con lui, lo avrebbe fatto.
Dopo aver lavorato per anni nel laboratorio della sua città ad analizzare e catalogare provette piene di sangue e a studiare anatomia nelle sue più piccole sfaccettature, finalmente era arrivato all'ultimo anno. Ce la poteva fare. Poi sarebbe entrato alla Johns Hopkins per specializzarsi.
Si è così che andrà. 
E' così che deve andare.
Se poi nel suo cammino incontrerà un bel neurologo con dei bei bicipiti, bhe allora sì che  si sarebbe buttato.
Pensando a questo si incamminò verso la tabella dei corsi per iscriversi al corso di letteratura inglese. 
Shakespeare contro Louis Tomlinson chi vincerà? 
Louis era fiducioso, ma Shakespeare era un bell'osso duro.


Per quel primo giorno, le commissioni erano finite.
Louis si incamminò con il suo skateboard verso il proprio dormitorio, era bello sentirsi l'aria sfiorargli la faccia e la mente libera. Quello sì che era amore. Non come lo descrive Shakespeare pff.
Doveva ricordarsi di telefonare anche a sua mamma quel giorno, se no sicuramente tra poco avrebbe dato di matto  , anche perchè tra poco era il compleanno di Fizzie e anc..

"Ehi deficiente, ma impara a guidare!" gridò un Louis incazzato. Una macchina nera lo stava investendo. Ma che cazzo ha in testa la gente?
Guardò in modo minaccioso un'ultima volta il tipo biondo alla guida per poi ripartire col suo skate. Non prima di essersi girato di nuovo incontrando due occhi verdi che lo guardavano sorridendo. 
Si girò come scottato da quegli occhi e decise di continuare per la sua strada come aveva sempre fatto.







#







Una donna sbattè il giornale sul suo tavolino preferito ottocentesco e scoccò un occhiata di puro astio al suo unico figlio maschio.

"Harold, si può sapere dove abbiamo sbagliato con te? Non c'è stato giorno in cui non ti impartissimo la giusta educazione o i giusti insegnamenti. Già era sconvolgente che uscivi con donne più grandi di te, ma ora?Ora anche gli uomini?! Ma dico sei impazzito per caso?!C'è  forse qualche strana larva nel tuo cervello?!" sbraitò la donna.
Harry pensò di aver proprio esagerato stavolta. 
Forse uscire con un uomo non è stata la sua migliore idea.
Rettidico: forse farsi beccare a leccare panna dal corpo di un uomo non era stata la sua migliore idea.
Di solito dopo la solita ramanzina sua madre lo lasciava andare.
Stavolta però non pensava che sarebbe andata nella stessa maniera.

"Cara, siediti non agitarti" gli disse l'uomo con un dolce sguardo.

"No non mi calmo Des, non posso permettere che mio figlio passi per una donna dai facili costumi e inoltre se la fa con gli uomini, sai che scandalo ne uscirà fuori?!"

"Bhe ma, madre .." 
"Taci tu! "
"No madre! Non smetto di parlare, perchè il problema non è che me la faccio con gli uomini, molti reali hanno confessato di essere omosessuali quindi qual è il problema?! "
"Il problema? Mi stai seriamente chiedendo qual è il problema?! Il problema è che diventerai re, razza di ingrato e pensi sul serio che il popolo acceterà il tuo essere omossessuale?! Lo pensi davvero!? Allora sei più stolto di quanto pensassi."
Il riccio divenne rosso dalla rabbia e stava per ribattere, ma il Re decise di intervenire prima che la situazione degenerasse. 
"Sediamoci forza, parliamone con calma. Cara, Harold ha ragione molti reali hanno mostrato chi sono veramente e certo, sarebbe uno scandalo all'inizio, ma se sposerà un reale non ci saranno problemi se avrà  lo stesso del futuro Re" 

Harold sorrise alla dolcezza di suo padre. Ma un reale?. Dio, sarà incatenato ad una checca isterica tutta la vita.

"Comunque a parte questa piccola discussione sulla tua sessualità, che abbiamo risolto, cosa ci volevi chiedere Harold? " chiese il Re.

"Bhe ecco, stavo pensando che sarebbe una bella esperienza per me recarmi negli Stati Uniti a imparare i costumi degli americani, in caso avessimo delle trattative nei loro confronti e poi sarebbe veramente bello incontrare gli americani veri del Wisconsin, c'è anche un'ottima università che ha interessanti corsi e con attività extra accademiche di importante rilievo"
"Tutto questo non è altro che una delle tue tante scappatelle, che per inciso finanziamo noi." parlò la madre.
 "Ci ritroveremo come al solito con la tua faccia sulle riviste e con te che ti nascondi a palazzo aspettando la tua nuova illuminazione su dove andare per trovare te stesso!"  continuò lei.
"Se vi do tutto questo imbarazzo perchè non mi diseredate? Anzi sapete che vi dico andrò con o senza il vostro permesso e andrò senza i vostri soldi"
Harold si alzò dalla sedia e iniziò ad incamminarsi vero l'uscita, non prima di aver gradato.
"NIALL! PREPARA LE MIE VALIGIE. "
"Mi raccomando Niall, tienilo d'occhio " gli disse la regina.
Il poveretto annuì.











#











"Sua Altezza io capisco tutto, ma vede siamo in America e abbiamo pochi soldi, come pensa di sopravvivere? " 
"Niall stai tranquillo, troverò un lavoro e riusciremo a mantenerci, nel mentre andremo a vivere nel dormitorio così non abbiamo problemi per l'affitto" 

I due erano ormai arrivati in America e stavano cercando il dormitorio in macchina .

"Niall alza la radio amo questa canzone !" urlò Harold.
"Certo Altezza "
Niall si abbassò leggermente per aumentare il volume della radio ma...

"Ehi deficiente, ma impara a guidare " gridò un ragazzo sullo skateboard.

Harry sentendosi offeso da tutta quella sfrontataggine abbassò il finestrino per poter insultare quel maleducato che aveva osato urlargli contro.


Azzurro ecco cosa vide.








***









"Hai visto Niall, che ti avevo detto? Tanti bei maschioni pieni di ormoni, ci sarà da divertirsi qua! " disse Harold ridendo.
"Certo principe Harold, come dice lei. "
"Oh, suvvia, Niall d'ora in poi non mi chiamerai più Principe ok? D'ora in poi sarò Harry e basta"
"Certo, prin- Harry come vuole lei " 
"Perfetto ora predi le valigie e andiamo nel dormitorio, scommetto che ci divertiremo come dei matti "
"Io mi sto già divertendo molto " disse il biondino.
"Sei infelice Niall? "
"Cosa glielo fa pensare?"
"Non lo so.. la vostra espressione è sempre la stessa, in vita tua hai mai sorriso?"

Appena il principe si mosse, Niall sbuffò e andò a prendere le valigie, questa " vacanza" sarebbe stata una catastrofe e lo sapeva bene.


Dopo aver camminato per tutto il dormitorio finalmente trovarono  la loro stanza. 
Harry diede un calcio alla porta e l'aprì. 
"Eccoci qua Niall, la nostra nuova casa!"
"Cosa abbiamo fatto di male per meritarci questo?! Abbiamo rubato le caramelle a un bambino?" disse Niall.

In effetti non si poteva ritenere una stanza regale quella del principe. 
Essendo un dormitorio, comprendeva soltanto una stanza con un guardaroba comune e due letti a castello. 
Niall continuò ad avere una faccia schifata anche quando il principe disse :
"Su Niall, ti farò scegliere anche su quale letto dormire" 
Mentre il principe pronunciava quelle parole, un ragazzo con i capelli blu entrava dalla porta mangiando patatine .
Appena notò i due nuovi arrivati sobbalzò e si mise una mano al cuore.

"Caspita mi avete fatto prendere un colpo, comunque io sono Micheal e ci sono alcune regole da rispettare: non si portano ragazze in camera, tutto e di tutti e il bucato si fa a turni, domani ci sarà il primo, e inizierai tu" disse il tipo strano indicando il principe Harry.
Bhe, breve e conciso.

Niall sbiancò. Il principe non aveva mai toccato un suo abito sporco, figurarsi lavarlo.
"Ci penserò io Harry, non preoccuparti " disse Niall. 
"No, lo farò io "










#










Il giorno dopo, fu il vero e proprio primo giorno di Louis e tutto sembrava essere andato come previsto, i professori si erano complimentati con lui per gli ottimi risultati ottenuti l'anno precedente e lo avevano lodato per la favolosa scelta di entrare alla Johns Hopkins.
Tornò a casa fiero della sua giornata e iniziò ad andare verso il " Washing up with love " quest'ultimo era un negozietto con le lavatrici a gettoni, costava molto di meno che prendere una lavatrice quindi ne approfittava sempre .
Mentre camminava, pensava a come superare il corso su Shakespeare, lui proprio non nè capiva nulla di quella roba. Era sicuramente fottuto.

Per Harry invece la giornata non fu particolarmente entusiasmante, anche perchè non si era svegliato per le lezioni.
 Non nè aveva voglia capitelo. 
Si alzò sul tardi, molto tardi e  guardò Niall intento a selezionare qualcosa dalla sua valigia.

"Niall che stai facendo?" 
"Oh salve Harry, stavo scegliendo il vestiario che dovrete lavare oggi pomeriggio. La sto dividendo in bianchi e colorati, così non si sbaglia" 
"Perchè c'è differenza?" 

Niall si sbattè una mano in fronte e non rispose.
A volte si chiedeva perchè facesse ancora quel lavoro. Avrebbe potuto fare il cantante.

Dopo aver aspettato che anche Micheal gli desse il suo bucato si incamminò verso il negozio che gli aveva indicato il ragazzo dagli occhi blu.



Entrando in quel negozio Louis notò con molto piacere che fosse solo, sospirò di gioia, avrebbe potuto sdraiarsi sulla panchina a dormicchiare un po' mentre aspettava.
Mise i soldi nella macchina cambia gettoni e dopo aver sentito il tintinniò dei gettoni li prese e si recò con passo strascicato alle lavatrici. 
Essendo arrivato da pochi giorni non avrebbe dovuto avere mezzo guardaroba da lavare.. ma lui era Louis Tomlinson e si cambiava trecento volte quindi sì, poteva avere metà del guardaroba  da lavare. 
Dopo aver azionato quelle macchine infernali , si stese lungo la panchina che era stata messa dentro il negozio un anno fa.
Era stata un'ovvia richiesta di Louis visto che era l'unica persona dei dintorni a fare la lavatrice lì.
Tutti andavano nell'altro negozio, quello più vicino all'università, ma a Louis non piaceva. Troppa gente e troppi pochi colori.
Invece quel posto gli ricordava casa sua. L'azzurro pallido delle pareti, i disegni fatti sui muri da qualche bambino piccolo, e le nuvole che erano state disegnate sopra il soffitto.
Quello era il suo posto. 
Si mise un braccio sugli occhi e un auricolare nell'orecchio. 
Quella si che era vita.








***









Harry entrando nel negozio si era sentito strano. Quel negozio aveva qualcosa, qualcosa di strano. Però non riusciva a capire se strano bello o strano brutto.
Notò un ragazzo addormentato sulla panchina e sorrise.
Era questa la gente che voleva frequentare, i ragazzi normali che si addormentavano sulle panchine, non stupidi reali con la puzza sotto il naso.
Anche Harry in verità è un po' così, ma non lo fa con cattiveria, infondo è stato cresciuto con un certo tipo di educazione, e a volte non riesce a trasgredirla.
Arrivato davanti alla lavatrice si accorse che non aveva assolutamente idea di come funzionasse.
Cos'erano tutti quei tasti? E quella specie di buco grande quanto una monete a che serviva?
Sbuffò sconsolato e si mise a pensare...
"Ci dev'essere un modo" pensò il riccio.
Si guardò attorno e vide che il ragazzo era ancora lì.
Si avvicinò e gli toccò un spalla. 
Non rispose.
"Mi scusi " disse il riccio scuotendo il giovane.
Il giovane brontolò .
"Cosa vuoi, non vedi che stavo dormendo? " 
"Si l'avevo notato, ma vede non riesco a far funzionare questi affari e mi servirebbe aiuto" 
"E cosa ti farebbe pensare che io te lo dia? " 
"Bhe confido nella speranza che lei sia una persona educata "
"BHe confidi male, e smettila di darmi del lei mi fai sentire vecchio " 
"Se magari si togliesse il braccio dalla faccia potrei constatare che lei sia un mio coetaneo" 
Il giovane sbuffò ancora e si decise a togliere il braccio dalla faccia e ad alzarsi.
Harry rimase incantato. 
Quel ragazzo era una meraviglia, i suoi zigomi alti e le labbra piccole, gli occhi azzurri.. quello sguardo vispo e un po' arrogante .. era stupendo.
Harry era senza parole, riusciva solo a descrivere la bellezza di quel ragazzo e nient'altro.

Louis guardava il ragazzo, e dio li riconosceva quegli occhi che gli avevano fatto sentire quella scintilla. 
In quel momento probabilmente il verde divenne il colore preferito di Louis.

"Allora cosa ti serve?" 
"Oh .. mm bhe la lavatrice, non so come si utilizza ,si ,ecco quello"
"oh" 
Louis si alzò e prese uno dei suoi gettoni, lo infilò dentro una lavatrice e mise dentro il detersivo per i colorati si girò verso Harry e ....
"Potresti darmi i tuoi capi colorati?" 
"Si certo! " esclamò il riccio.
Cominciò a passargli le camicie, le magliette, i calzini, i tanga rosa..le, aspetta.
Tanga rosa?
Harry non ricordava fossero suoi e quando alzò gli occhi sul ragazzo dagli occhi azzurri lo trovò con in mano quelle cose oscene e con un sorriso malizioso sul volto.

"Non sono mie.." esclamò il principe imbarazzato e rosso in viso per la prima volte nella sua vita.
"Si, si dicono tutti così" 
Louis azionò la lavatrice .
"Ora aspetta e poi fai la stessa operazione solo con il detersivo per i capi bianchi che trovi sopra la mensola a destra, lo vedi? Quello con l'etichetta rossa. Ora se non ti dispiace devo lasciarti con il tuo tanga perchè la mia lavatrice ha finito" 


Mentre Louis si stava dirigendo alla porta con ancora quella strana sensazione al petto sentì il ragazzo urlare.
"Ehi tu aspetta, come ti chiami?"
"Da quando mi dai del tu?"
"Da quando ho confermato che sei un mio coetaneo e non un vecchio" sorrise innocente il ragazzo con i ricci.
"Allora come ti chiami coetaneo?" continuò.
"Non te lo dico, coetaneo " disse marcando sull'ultima parola il suo accento inglese.
Harry sbuffò e si disse che forse per quel ragazzo valeva la pena fare il bucato tutti i giorni.






Se Shakespeare avesse descritto i due incontri dei due ragazzi probabilmente avrebbe citato se stesso dicendo: 
L'eternità sta nei nostri occhi e nelle nostre labbra.












Hola! Come vedete sono tornata con una nuova storia ispirata ovviamente al film "Un principe tutto mio" , adoro quel film e ho pensato "perchè non farlo con i larry?", ovviamente non è uguale al film ma ho preso alcune parti di cui mi ero innamorata.
Pubblicherò una volta a settimana e niente, spero che vi possa piacere e mi renderebbe felice se mi lasciaste una piccola recensione.
Magari passate a leggere l'altra mia minilong conclusa "People fall in love in mystirious ways."

A presto,
Wearewhoweare.
   
 
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