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Autore: Seiraluna    01/02/2015    1 recensioni
Naruto guardò la ragazza e pensò che forse aveva esagerato con lei. Se Jiraya l’aveva scelta c’era un motivo valido. Doveva solo aspettare e vedere come andava a finire.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Kakashi era tornato a villa Uzumaki per controllare se Hinata fosse tornata lì poiché in quella casa si sentiva al sicuro. Non trovò nessuno e decise di tornare da Naruto per aiutarlo a cercare in città. Il ragazzo aveva il compito di cercare la fidanzata nei suoi posti preferiti. Infatti, Naruto girava per la città da due ore accompagnato da Sasuke e Sakura.
-Sei sicuro che adori questo teatro?
-Sì, mi ha detto che da piccola veniva qui con la sua babysitter per smettere di piangere.
-Il teatro è chiuso quindi non può essere qui.
Naruto tirò un pugno a un palo, era arrabbiato, non era stato attento e ora Hinata soffriva. Non capiva come aveva fatto a sparire nel nulla, aveva una brutta sensazione. Conosceva bene Hinata e non sarebbe mai sparita in quel modo, se fosse stata triste si sarebbe sfogata con Kurenai. Sparire non era da lei.
-Naruto vedrai che la troveremo- disse Sakura per rassicurarlo.
-Grazie per l’aiuto. La conoscete da poco e vi state preoccupando tanto.
-Hinata mi è simpatica e mi ha accolto a braccia aperta nonostante l’avessi trattata male all’inizio. Ho il dovere di aiutare la  mia amica. Penso che anche Sasuke ci aiuti perché Hinata gli sembra una ragazza molto simpatica.
-Ho la sensazione che dovremmo recarci da una persona che conosco bene per trovare Hinata.
-Hai un amico che può aiutarci nelle ricerche?
-No, Sakura. Voglio dire che dobbiamo andare da Orochimaru per scoprire cosa ha combinato questa volta.
-Pensi sia implicato nella sparizione di Hinata? Se è così questa volta nessuno mi impedirà di pestarlo.
-Calmati Naruto. Ora ti spiego. Prima io e Sakura abbiamo visto Orochimaru che pagava degli uomini agli studi, non li avevo mai visti da quelle parti. Poi mi sono ricordato di aver visto uno di loro nell’ufficio del mio manager. Lo aveva già pagato in passato per spaventare un’attrice che aveva vinto un provino per recitare come strega di Biancaneve a teatro. Orochimaru voleva che la parte fosse di Shion e ha chiamato quel tizio. Penso che lo abbia ingaggiato di nuovo per spaventare Hinata, vorrà farla rinunciare al film di Jiraya. Deve essere la sua mossa decisiva per annientare la sua carriera. Le ha pensate tutte e non l’ha piegata, quindi è ricorso a un metodo estremo. Odia che gli si oppone e Hinata lo ha irritato non poco. Due giorni fa ha sentito dei giornalisti che erano sul set e volevano scrivere un articolo sulla mora, parlavano solo bene di lei. Quando Orochimaru è tornato in ufficio ha spaccato tutto.
-Se succede qualcosa a Hinata per causa sua, non rispondo delle mie azioni.
-Ti ricordo ancora una volta che hai fatto una promessa a Hinata, moccioso. Qualsiasi cosa accada, non devi metterti nei guai.
-Miss Kurenai ha trovato Hinata?
-No, moccioso. Io e Asuma abbiamo cercato a casa, al nostro vecchio appartamento e in alcuni teatri.
Asuma aveva sentito la loro precedente conversazione e condivideva i loro sospetti sul serpente. Dovevano cercare un modo per metterlo con le spalle al muro e farsi dire dove aveva fatto portare la mora.
-Ragazzi mi è venuta un’idea, ascoltatemi bene. Mi servirà la collaborazione di tutti. Finalmente sei arrivato Kakashi, mi serve anche il tuo aiuto.
-Vi ascoltiamo signor Asuma.
Asuma spiegò il piano ai ragazzi e secondo Sasuke poteva funzionare. Conosceva bene il suo manager e non avrebbe gradito la loro mossa.
-Naruto la riuscita del piano dipende da te.
-Posso farcela, voglio riavere Hinata al mio fianco.
Naruto vide Shion e le si avvicinò.
-Ciao, devo parlarti di qualcosa.
-Sei tornato da me, vero?
-Sì, ho capito che Hinata è solo una ragazza immatura che piange sempre. Mi ero sbagliato sul suo conto. Ti va di fare un giro.
-Certo.
Shion si aggrappò al braccio del ragazzo e iniziarono a camminare. Naruto era disgustato dalla ragazza, ma doveva resistere per Hinata. Shion continuava a parlare ma lui non ascoltava, le sue parole erano futili, vuote e offensive. Non faceva che offendere tutti negli studi.
-Naruto ti sei accorto che sono più bella di quella ragazzina?
-Sì, sei molto più affascinante di lei, non dovevo lasciarti. Vuoi uscire di nuovo con me?
-Sì, evviva, non vedo l’ora di dirlo alle mie amiche.
-Per farti capire che sono serio nei tuoi confronti, ho chiesto a Jiraya di sostituire Hinata nel film. Non è per niente brava a recitare, faccio fatica ogni volta che la guardo. Non cambia mai espressione facciale, non trasmette nulla.
-Hai proprio ragione. Ci possiamo vedere questa sera al mio appartamento, ora ho un impegno.
-Certo.
Shion chiamò il suo autista e corse nella macchina. Naruto e gli altri, che avevano osservato tutta la scena tra lui e Shion, sapevano bene dove stava andando. La seguirono a distanza con le loro auto e la videro entrare negli uffici del serpente.
Grazie a Sasuke riuscirono a entrare anche loro negli uffici per sapere cosa Shion dovesse dire di tanto urgente al suo manager.
-Orochimaru ce l’abbiamo fatta, Naruto sta di nuovo con me.
-Sapevo che avrebbe cambiato idea vedendo quando è lunatica quella ragazzina. La sua sparizione gli avrà fatto pensare che è un po’ pazza. Ora che è tornato con te avrai grande notorietà.
Naruto e gli altri stavano ascoltando tutto dalla stanza accanto che era la sala dove Sasuke di solito si preparava per i provini. Grazie a una grata posta sulla parete adiacente all’ufficio del manager potevano sentire tutto. Orochimaru l’aveva messa lì per spiare Sasuke, pensava che non se ne fosse accorto.
-Il tuo piano ha funzionato alla perfezione, come hai fatto a convincere quei tizi a farla sparire?
-I soldi convincono sempre tutti. Ho dovuto solo pagarli e puff la ragazza è sparita. Starà via per qualche giorno, in questo modo anche il regista e i produttori penseranno che è una persona fuori di testa e irresponsabile. Nessuno può sfidarmi e passarla liscia, nessuno lascia la mia agenzia senza permesso. Ora quella mocciosa lo avrà capito.
-Mi spieghi come hanno fatto a portarla via? Quella non si fida di nessuno tranne che della sua manager e prima di Naruto.
-Shion a volte sei stupida. Uno degli uomini che ho pagato, travestito da assistente, le ha semplicemente detto che Naruto la stava aspettando su un set. Una volta lì, un complice l’ha afferrata per le spalle e l’ha fatta addormentare con il cloroformio.
-Ecco perché tieni quella scorta di cloroformio nell’armadio dell’ufficio.
-Mi è già capitato di usarlo con altri attori.
-Non mi dire che la sparizione di due anni fa dell’attrice Kristin è opera tua?
-In parte. Io ho solo dovuto pagare l’uomo che ho ingaggiato anche oggi per prendere Hinata, lui era un fan di Kristin. Ha accettato subito il lavoro, però ha esagerato. L’ha tenuta chiusa nel suo appartamento per un mese, non so cosa sia successo in quel tempo.
In realtà, Orochimaru sapeva bene cosa era successo perché Kristin era una sua attrice un tempo e dopo che il rapitore l’aveva lasciata andare, lei era corsa dal manager e gli aveva detto tutto. Dopo un mese il manager aveva detto che non voleva più lavorare con lei perché era sempre depressa. Kristin si ritirò dalle scene per sempre dopo essere stata scaricata dalla sua agenzia.
Naruto aveva paura che quei vermi facessero del male a Hinata. Stava per scoppiare per la rabbia, Kakashi dovette trattenerlo per non farlo andare nell’ufficio di fianco. Scalciava come un pazzo e agitava le braccia.
-Naruto mantieni il controllo, la troveremo- disse Kakashi tenendolo bloccato.
 
Nell’ufficio del manager
-Non credo che i soldi siano bastati a convincere i tuoi scagnozzi.
-Quei tre sono dei fan di Hinata e appena gli ho detto che li pagavo per tenerla con loro qualche giorno, hanno accettato volentieri. Non volevano neanche essere pagati.
-Non hai paura che lei li denunci dopo il rilascio e che loro dicano il tuo nome.
-I poliziotti li tratteranno come fan esaltati che hanno voluto rapire la loro attrice preferita. Queste cose accadono. Ho pensato a tutto.
Nella mente di Naruto era apparsa l’immagine di Hinata che tremava e urlava per la paura. Se quei bastardi osavano toccarla, gli avrebbe spaccato la faccia. Sapeva bene che alcuni fan esaltati potevano essere pericolosi e quelli avevano già commesso dei rapimenti in precedenza. Non avevano paura neanche di essere presi. Come aveva potuto permettere che dei pazzi si avvicinassero alla sua Hinata.
 
In un edificio fuori città
Hinata era legata a una sbarra di ferro e dormiva ancora. L’avevano addormentata con una dose eccessiva di cloroformio per farla stare buona. Non volevano avere problemi e non volevano che scappasse prima del termine stabilito da Orochimaru. Aveva chiesto ai rapitori di tenerla in quel posto abbandonato e di proprietà della sua agenzia per qualche giorno. Aveva inventato che alla ragazza servisse una bella lezione perché era sempre crudele con tutti. Aveva fatto credere ai rapitori che era una ragazza viziata che si comportava sempre male con chi la circondava. Non aveva dovuto faticare molto a convincerli, visto che loro erano suoi fan. Non gli importava molto come era di carattere, gli bastava tenerla vicina per un po’ per essere contenti.
 
Nella stanza di fianco all’ufficio di Orochimaru, il gruppetto di amici continuava ad ascoltare la conversazione tra Shion e il suo manager. Speravano che Orochimaru dicesse all’attrice dove si trovava Hinata.
-Shion perché mi fai tutte queste domande?
-Sono curiosa di sapere la fine che farà quella ragazzina. Mi ha creato molti problemi con Naruto e voglio vederla soffrire. Nessuno può rubarmi un ragazzo e passarla liscia, sai che sono possessiva con gli uomini con cui esco. Devo sempre avere l’esclusiva. Infatti, il produttore Yamiha ha occhi solo per me da quando usciamo insieme.
-Ti ha dato un nuovo ingaggio?
-Sì, mi ha detto che posso premiare un attore al galà del cinema.
-Questo è un grande passo, è un prestigio poter premiare gli attori e vieni pagata solo per tenere una statuetta in mano. Sei stata bravissima a trovare questo lavoro.
-Mi ha detto che mi daranno circa diecimila dollari. Farò shopping per un intero mese.
-Ti adoro per la tua crudeltà.
-Io adoro voi per i vostri piani malvagi. Sapete a chi andrà il ruolo di protagonista nel film di Jiraya ora che Hinata è stata tolta di mezzo?
-Domani andremo sul set insieme e assisteremo allo spettacolo. La protagonista non si è presentata alle riprese, che guaio, chi potrà mai sostituirla, urleranno Jiraya e Tsunade. A quel punto interverrò io che gli proporrò di inserire te come protagonista.
-Non serve, Naruto ha già parlato con Jiraya e gli ha detto di sostituire la mocciosa.
-Jiraya non si lascia convincere dagli attori. Deve vedere che chi ha scelto per un ruolo importante è un irresponsabile per cambiare idea. Infatti, quando vedrà che Hinata è sparita, deciderà di darti il ruolo visto che sei l’unica che sa le battute di Ayano. Le hai imparate vero?
-Sì, quando ieri mi hai parlato del piano, mi sono messa a leggere tutte le battute.
-Brava!
-Ora mi dirai cosa le succederà in questi giorni?
-Non posso saperlo, quei tipi sono imprevedibili essendo dei rapitori di star professionisti. Gli ho concesso di usare un mio edificio fuori città, nulla di più. Se venissero presi dalla polizia non farebbero mai il mio nome, hanno troppa paura di una mia ritorsione.
-Hai pensato proprio a tutto.
Shion si avvicinò a Orochimaru e lo abbracciò per ringraziarlo.
-Maestro presto sarò l’attrice più ricercata del paese.
-Mentre io diventerò ancora più ricco e potente. Ricorda sempre che il potere è tutto e non bisogna mai far vedere agli altri le proprie debolezze. Quello che Hinata ha sbagliato è lasciarmi per andare da Kurenai, nessuno può sfidarmi.
 
Nella stanza accanto
-Dobbiamo trovare un vecchio edificio di proprietà di quel pazzo.
-Prima dobbiamo andare via da qui Naruto. Ci sono le guardie qui fuori, Orochimaru deve essersi accorto che ci sono degli intrusi. Per nostra fortuna, non sa che siamo noi. Usciamo dalla porta di servizio, non viene mai sorvegliata.
Era sorprendente, Sasuke conosceva ogni via di fuga da quella fortezza. Doveva aver studiato ogni mossa del manager per poter fuggire quando voleva.
Una volta fuori, il gruppo decise di dividersi e di andare in giro per la città in cerca di Hinata. Sasuke scrisse a ognuno una lista di edifici di proprietà di Orochimaru e si divisero le zone in cui cercare. Era uno spreco di tempo muoversi tutti insieme.
-Io vado a prendere la moto parcheggiata nel mio garage in città e mi muovo verso sud. In quella zona ci sono due edifici abbandonati di proprietà di Orochimaru, come leggo nella lista.
Naruto aveva sempre tenuto la sua moto in un garage in centro per ogni evenienza.
-Non puoi andare da solo, da come parlava quel pazzo i rapitori sono almeno in tre. Se ti accadesse qualcosa Hinata non se lo perdonerebbe mai, non ci hai pensato? Potrebbe soffrirne per sempre- disse Kurenai.
-Starò attento. Le zone da controllare sono tante e non possiamo perdere tempo, Hinata corre molti rischi.
-Io andrò a nord, dove ci sono tre edifici deserti. Sono sullo stesso terreno e non mi sarà difficile controllare.
-Stai attento Kakashi.
-Anche tu Naruto e non fare colpi di testa, mantieni la parola data.
-Io e Sakura andremo ad est, ci sono un paio di palazzi disabitati.
-Cosa ci fa con tutti questi terreni se non ci vive nessuno?
-Li usa per costruirci nuove case da vendere a persone molto ricche. Vuoi sapere altro Sakura?
-No, Sasuke. Non sapevo che il tuo manager avesse tanti soldi.
-Alcuni terreni non sono suoi, li ha presi da chi non poteva ripagare i debiti. A volte Orochimaru presta dei soldi e a interessi altissimi. Le persone sono disperate e lui se ne approfitta.
-Che crudeltà- disse Sakura portandosi le mani alla bocca.
-Io e Asuma andremo ad est. C’è un complesso di edifici e ci metteremo tempo per ispezionarli tutti. Il primo che trova Hinata chiama gli altri. Mi raccomando non fatevi male o non potrei più guardare in faccia Hinata. Lei ci tiene a voi e di certo non vuole che corriate dei rischi.
Partirono tutti verso le loro mete, sperando di trovare Hinata in uno di quei posti sulla lista.
Sasuke e Sakura erano nella macchina del ragazzo e si dirigevano verso la zona est della città.
-Sei sicuro di aver scritto sul foglio tutte le proprietà?
-Quelle sono tutte le zone che erano descritte sul computer di Orochimaru, non c’era altro. Qualche mese fa, lui non era in ufficio e ha lasciato il computer acceso. Dovevo cercare delle cose su internet e cliccando sulla tastiera devo essere finito in una delle cartelle segrete del mio manager. C’era una mappa con gli indirizzi che ho messo nella lista.
-Spero di trovare Hinata intera, non voglio veder soffrire una mia amica.
-Se non dovessimo trovarla, Naruto potrebbe impazzire per la rabbia. Lo conosco bene e andrebbe dritto dal mio manager e gli farebbe sputare sangue. Naruto ha scoperto cosa significa amare veramente con Hinata, se le facessero del male, potrebbe tornare il ragazzaccio di una volta.
-Allora vai più veloce Sasuke.
 
Naruto aveva recuperato la sua moto, indossato il suo casco e afferrato uno di scorta. Era partito a razzo verso la zona sud che raggiunse in pochi minuti. Aveva mandato la moto al massimo. Non gli importava di prendere qualche multa, voleva riavere Hinata a tutti i costi.
 
Intanto Hinata si era svegliata in un edificio abbandonato. Era pieno di vecchi mobili e di bottiglie di vino e birra. Hinata sentiva l’odore dell’alcool che le invadeva le narici, era nauseante, voleva scappare da quel posto. Ricordava solo che era stata attirata su un set deserto e come una stupida si era lasciata portare via. Credere alle parole di uno sconosciuto non era da lei. Doveva tentare di scappare visto che nessuno la sorvegliava.
All’improvviso qualcuno entrò nella stanza e le si avvicinò lentamente.
-Buongiorno tesorino, hai dormito molte ore. Io sono un tuo fan e vorrei che tu mi tenessi compagnia per qualche giorno. Non ti farò del male se fai la brava e non fai i capricci come al tuo solito.
-Non capisco di cosa parli, io non sono capricciosa, almeno non mi sembra.
-Un tuo amico ci ha detto che spesso tratti male i tuoi amici e i membri delle troupe che lavorano con te. Non puoi raccontarmi bugie.
-Io non ho mai trattato male nessuno, vi sbagliate. Se siete un mio fan dovreste aver letto qualcosa di me sui giornali.
-A volte i giornalisti mentono per abbellire le storie delle star. Anche le star spesso mentono per fare bella figura.
Hinata non riusciva a capire perché avessero raccontato un mucchio di bugie all’uomo che aveva davanti. Chi poteva essere tanto crudele?
-I miei amici tra poco torneranno con la cena, vuoi qualcosa di particolare da mangiare? Per favore, non chiedere gamberetti o aragosta perché non siamo tipi da ristoranti raffinati.
-Non ho fame, voglio tornare a casa mia.
-Non puoi, ti ho già detto che ti voglio tenere qui per qualche giorno. Mi piace molto il modo in cui canti e come reciti, sei veramente brava. Perché tremi, hai forse paura di me?
Hinata non rispose a quella domanda, non voleva far arrabbiare il rapitore. Il guaio era che aveva dei complici. Cosa volevano da lei? Con lui lì, non sarebbe mai riuscita a scappare. Non aveva mai fatto autodifesa e non era abbastanza forte per fronteggiare un uomo.
 
Naruto arrivò davanti il secondo edificio che doveva controllare. Nel primo non aveva trovato niente. Parcheggiò la moto in modo che nessuno potesse vederla e si diresse verso l’interno dell’edificio. Fuori non aveva visto macchine o moto e questo lo preoccupava. Non si sentiva nessun rumore, però c’era un odore di alcool che gli faceva pizzicare il naso. Era nauseante, chi poteva sopportare quel tanfo. Salendo le scale il ragazzo sentì la voce di un uomo. Si avvicinò piano alla stanza da dove proveniva la voce e si affacciò facendo attenzione a non farsi vedere.
-Sei silenziosa, non vuoi raccontarmi qualcosa di te? Se non parli mi farai innervosire. Non fare la difficile o dovrò punirti. Raccontami qualcosa di te. So che sei bellissima perché lo vedo ma non conosco niente della tua vita privata.
-Perché mi avete legata?
Naruto riconobbe subito la voce di Hinata, si sporse dalla porta e la vide legata ad un palo. Quel maledetto rapitore l’aveva legata con delle corde e la teneva prigioniera. Non doveva farsi scoprire o l’avrebbe messa in pericolo. Doveva attendere il momento giusto per intervenire e portarla via. Mandò un messaggio veloce a Sasuke e gli disse di avvertire Kurenai, Asuma e Kakashi di aspettarlo a villa Uzumaki. Aveva trovato Hinata e l’avrebbe riportata a casa sana e salva. Gli aveva anche scritto di non raggiungerlo, se la sarebbe cavata da solo.
-Hai un fidanzato bambolina?
-Sì, sono innamorata del mio fidanzato.
-Mi dispiace sentirti dire questa cosa, lui non ti vorrà più dopo che io e i miei amici ti baceremo. È da tanto che vogliamo provare le tue labbra. Le vediamo sempre in televisione e ci è venuta voglia di assaggiarle, vuoi darmi un anticipo? I miei amici non si arrabbieranno se inizio a baciarti da solo.
L’uomo si avvicinò minaccioso a Hinata. La ragazza tentava di liberarsi con tutte le sue forze, aveva paura, non voleva baciare un altro. In quel momento stava pensando a Naruto, non l’avrebbe più guardata se quelli la toccavano.
Hinata chiuse gli occhi certa che l’uomo avrebbe poggiato la bocca sulla sua, voleva sparire in quel momento.
Hinata aveva ancora gli occhi chiusi quando sentì che qualcuno le slegava i polsi, pensava che l’uomo volesse farle qualcosa di peggio dei baci. Non riusciva a guardare per come era spaventata.
-Hinata sono io, apri gli occhi.
La mora aprì gli occhi e pensò di sognare. Non poteva credere che il suo bel Naruto fosse andato in quel postaccio per lei, non poteva correre un rischio simile.
-Principessa sei salva.
Sentendo il nomignolo con cui la chiamava Naruto, la mora capì che non era un sogno.
-Sei venuto qui per me.
Hinata aveva le lacrime agli occhi e ancora tremava.
-Sono venuto a salvarti amore mio. Te l’avevo detto che non avrei permesso a nessuno di farti male.
-Qui c’era un uomo, dove è finito?
-Dietro di me. L’ho colpito con una delle mie mosse di judo, si sveglierà fra qualche minuto quindi andiamo via. Non voglio che ti dica altre cose sgradevoli.
-Hai sentito quelle brutte cose.
-Non gli permetterò di toccarti, tranquilla. Le tue labbra sono solo mie e questi bastardi non avranno i tuoi baci.
Naruto era arrabbiato e si sentiva dal suo tono. Anche il suo corpo fremeva per la rabbia, sembrava che il suo corpo fosse attraversato da scosse elettriche.
-Ce la fai ad alzarti?
-Sì, non mi hanno fatto male. Mi hanno addormentata e portata qui, questo è tutto.
Hinata si aggrappò a Naruto e si alzò in piedi. Era rimasta seduta per ore legata a un palo e le braccia e i polsi le facevano male. Ma ora non era il momento di pensare ai suoi polsi dolorante, dovevano correre via prima dell’arrivo dei complici.
Naruto strinse la mano della mora e la portò fino alla moto. Poi mise sulla testa della ragazza un casco e la fece sedere dietro di lui sulla moto.
-Reggiti forte, andrò molto veloce.
Naruto vide l’espressione sofferente di Hinata dallo specchietto della moto, dovevano farle male i polsi. Quei bastardi le avevano legato sia polsi che caviglie e le corde le avevano lasciato i segni.
-Hinata resisti, presto saremo a casa e ti passerò una crema speciale sulle bruciature causate dalle corde.
-Grazie Naruto, ti devo tutto.
-Io ti amo Hinata, non ti avrei mai lasciata nelle mani di quei pazzi.
Naruto vide arrivare una macchina e aspettò che gli altri rapitori entrassero nell’edificio per partire a tutta velocità. Una volta accertatosi che erano entrati, partì a razzo, doveva portare la ragazza a casa senza farsi seguire.
Quando i rapitori si accorsero che la ragazza era scappata, strattonarono l’amico e gli chiesero spiegazioni.
-Qualcuno mi ha colpito, ma non ho visto chi fosse. Accidenti che dolore. Quel tizio era davvero veloce.
-Almeno sappiamo che era un uomo.
-Nessuna donna potrebbe avere quella forza. Dobbiamo trovare i fuggitivi.
-Ormai saranno lontani, non abbiamo visto nessuno arrivando qui. Ti sei fatto giocare da una ragazzina e da un suo amico, sei un idiota. Andiamo via prima che arrivi la polizia. Se ci prendono il signor Orochimaru ci farà a pezzi.
 
Naruto guidava la moto e ogni tanto guardava nello specchietto per vedere come stava Hinata. Aveva un’espressione sofferente, doveva aver avuto molta paura restando da sola con quei pazzi. Non poteva proprio immaginare cosa provava in quel momento. L’unica cosa che sapeva, era che voleva portarla a casa e stringerla così forte da farla sentire protetta.
Arrivati a villa Uzumaki, Hinata e Naruto videro che gli altri li aspettavano fuori.
Kurenai corse dalla mora e l’abbracciò forte.
-Stai bene, sono felice che tu sia salva. Perdonami, mi sono distratta e ti hanno rapita, sono io la colpevole.
-Kurenai non è colpa tua, non dire queste parole orrende. Non ti incolpo di niente, anzi devo dirti grazie. Scommetto che mi hai cercata per tutto il pomeriggio e tuta la sera.
-Ti avrei cercata per mesi se fosse stato necessario.
Asuma si avvicinò a Hinata e le diede una carezza sulla testa.
-Finalmente sei a casa piccola, non ti perderò più di vista.
-Mi dispiace se vi ho fatto preoccupare signor Asuma.
Sakura si fece largo e si gettò su Hinata.
-Ho avuto paura di perdere la mia amica, per fortuna lui ti ha trovata.
-Sakura mi hai cercata anche tu, grazie.
-Scherzi, era mio dovere aiutare nelle ricerche, ti voglio bene.
-Anche io.
Sasuke salutò Hinata con una mano, come suo solito non si scompose più di tanto. Kakashi come aveva fatto Asuma le fece una carezza sulla testa. Hinata era felice, i suoi amici le volevano davvero bene. L’avevano cercata per ora senza arrendersi, li adorava.
All’improvviso Hinata si sentì debole, poggiò una mano sulla spalla di Naruto per fargli capire che stava per svenire. Il ragazzo la prese appena in tempo.
-Hinata, Hinata, mi senti?
Naruto portò la mora dentro e la stese sul divano. Poi chiamò il suo medico di fiducia.
Dopo venti minuti un medico fece irruzione in casa. Naruto gli raccontò quello che era successo e che la ragazza era svenuta di colpo. Era molto agitato e parlava in modo spedito. Il medico dovette avvalersi della traduzione di Kakashi per capire cosa diceva.
-Naruto calmati o sarò costretto a darti una medicina per rilassarti. Questa ragazza non è la famosa Hinata Hyuga?
-Sì, è lei. Cosa le è successo?
-Zitto moccioso, devo esaminarla. Voi andate in un’altra stanza per favore.
Kakashi, Asuma e Sasuke se ne andarono in cucina lasciando il medico e le donne con Hinata.
-Ehi moccioso vuoi prenderti gioco di me? Devi andare via anche tu.
-Voglio restare al suo fianco.
-Non posso esaminarla con te qui vicino, o con lei ti sei già spinto a quel livello?
-Un momento, come sai che Hinata è la mia fidanzata, io non ti ho detto niente.
-Ho parlato con Kakashi due giorni fa, mi ha dato tutti i dettagli. Forza vai in cucina con gli altri.
-Bee permettimi di restare.
Kurenai afferrò Naruto per il colletto della maglia e lo rinchiuse in cucina con gli altri.
-Non provare a venire nella sala.
Dopo venti minuti il medico era pronto per parlare con tutti. Lasciò Hinata in compagnia di Sakura che le passava un passo umido sulla fronte di tanto in tanto e si diresse in cucina con Kurenai.
-Cosa le è successo? Rispondimi Bee.
-Calma moccioso. Hinata ha subito un forte stress emotivo. Ha avuto uno shock e deve essere crollata dopo aver resistito parecchio. Il suo fisico non poteva reggere tanta tensione a lungo.
-Tutto per colpa di quel bastardo di Orochimaru.
-Ora capisco perché quella ragazza è stesa sul divano. Il serpente non prova pietà per le sue vittime e le annienta. Dovete restargli accanto e non lasciarla sola, potrebbe svenire di nuovo in qualsiasi momento.
-Può lavorare?
-Dipende da lei. Per quanto riguarda i polsi, li ho fasciati. Moccioso cambiale le bende domani e spalmale questa crema sulle bruciature.
-Grazie Bee.
-Tranquillo ti manderò il conto. Tenete d’occhio questo pivello, la ragazza deve riposare per oggi, non vorrei che lui la facesse agitare con qualche frase sdolcinata.
Bee conosceva Naruto fin da bambino e doveva ammettere che era maturato. Mai si sarebbe aspettato di vederlo così preoccupato per le sorti di qualcuno. Aveva notato che mentre stava accanto a quella ragazza aveva un’espressione dolcissima.
Naruto chiese a Kurenai di restare a dormire lì, sicuramente Hinata avrebbe chiesto di lei. La donna accettò e Asuma, a sua volta, restò per farle compagnia.
Sasuke e Sakura tornarono a casa di lei a riposare. Il giorno dopo avevano molti impegni, ma promisero di passare a trovare Hinata agli studi.
Naruto prese in braccio Hinata e la portò nel suo letto. Rimase accanto a lei per tutta la notte, non la lasciò neanche un secondo. Voleva farle sentire che lui ci sarebbe sempre stato.
Alle quattro del mattino Hinata aprì gli occhi e vide Naruto che dormiva seduto per terra. Era rimasto in quella posizione per non darle fastidio, sapeva essere davvero dolce. Gli accarezzò la guancia e lui aprì gli occhi.
-Mi dispiace, ti ho svegliato.
-Non ti preoccupare. Finalmente sei sveglia, mi hai fatto preoccupare. Come ti senti?
-Molto meglio. Mi sono ripresa e voglio lavorare.
-Ne sei sicura? Forse potrei domandare a Jiraya di non girare le scene con te oggi.
-Non ci provare, voglio far vedere a quei pazzi che non mi hanno spaventata. Sono un’attrice e devo continuare il mio lavoro, non mi lascio abbattere da qualche ostacolo.
-Hinata devi sapere che agli studi potresti incontrare il mandante del rapimento.
-Vuoi dire che quei tre obbedivano a un ordine?
-Sì, il serpente gli ha chiesto di tenerti in quel terreno per giorni, voleva che il tuo ruolo passasse a Shion. Io ho dovuto fingere di odiarti per ingannare Shion. Mi dispiace, dovevo spingerla a correre dal suo manager per scoprire dove ti avevano portata.
-Shhhhh. Sciocco non ce l’ho con te, mi hai salvata. So che hai corteggiato di nuovo Shion per la mia salvezza. Ora non ci pensare più.
-Sei troppo per me.
-Che coincidenza, pensavo la stessa cosa di te.
Naruto si stese accanto a Hinata e la strinse forte. Dormirono per altre due ore, avevano bisogno di riposo dopo la dura giornata che avevano passato.
   
 
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