Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Pomponella_    01/02/2015    3 recensioni
< "Dermanis. Andrew Dermanis." abbassò lo sguardo. "Ed il tuo invece?"
"Penniman." raccolsi lo zaino.
"Va bene allora.. Penniman." rise. Poi mise in moto e partì, mentre io andavo via, un'ennesima volta.. con lo stomaco sottosopra." >
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Fortunè Penniman, Paloma Penniman, Yasmine Penniman, Zuleika Penniman
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~“Michael, sono tre ore che aspetto, ma dove sei?!” continuava a ripetermi al telefono, con voce seccata. Giusy, la mia ragazza; non la smetteva di urlare. Okay, forse non aveva proprio torto.. le avevo detto che sarei andato a prenderla alle 19.30 ed erano le 20.30.. la puntualità non è mai stata il mio forte.
“Sono quasi a casa tua, calmati.” Risposi cercando di giustificarmi, con voce fredda.
Ripresi a correre, fino a farmi mancare il respiro ed in cinque minuti mi trovai davanti a lei, con il fiatone e la lingua che arrivava a terra per la stanchezza.
“Ciao amore!” mi si avvicinò, mi baciò dolcemente le labbra alzandosi sulle punte. Sorrise.
Nulla. Come sempre. Avevo sentito spesso le discussioni fra i miei compagni di classe su questa cosa.. la descrivevano sempre come una cosa fantastica, dicevano che baciare fosse una cosa piena di fuochi d’artificio.
Io invece sentivo semplicemente le sue labbra, fredde e impregnate di rossetto alla fragola, sulle mie. Niente. Neppure una miccetta. A lei piaceva, a me invece sembrava quasi darmi fastidio. Non che non fosse una bella ragazza, ma non ero sicuro di provare quello strano sentimento: l’amore. Non ci ero mai riuscito con nessuna.
Ma a quanto pare dovevo. Dovevo stare con una ragazza così sarebbero stati tutti più felici.
Si, tutti tranne me.

“Perché hai fatto tardi… di nuovo?” mi interrogò dopo essersi staccata da me. una tipa dagli occhi chiari ed i capelli di un colore nero scurissimo, raccolti in una cosa laterale.
“Scusami, mi sono messo a suonare e non mi sono accort…”
“Ecco, lo sapevo! Tu e quel dannato pianoforte!” Urlò sbattendo i piedi a terra e guardandomi male, manco volesse uccidermi. “Smettila di perdere tempo dietro a quel coso! Sii maturo per una buona volta e vedi di pensare alle cose importanti. Hai 18 anni.. e che cazzo!” sbuffò ancora.
Strinsi i denti. La rabbia mi stava attraversando tutto il corpo. Partiva dalla punta dei piedi per poi arrivare a quella dei capelli, ricci e scompigliati come sempre.
“Si, okay. Ho capito. Ora sono qua. Possiamo cambiare discorso?!” dissi con un filo di voce.
“Si, decisamente. Vorrei godermi la serata.”
“Appunto.”
Si voltò, guardando le scale impazientemente. Aggrottai la fronte.
“Ehm.. ma possiamo andare?”
Strinse la borsetta e si riuscì persino a sentire il rumore delle sue unghie che sfregavano l’oggetto.
“No, sto aspettando un’altra persona.”
“Ma bene.” Incrociai le braccia, poggiandomi al muro.
“Senti, vuoi continuare a comportarti così per tutto il tempo?” strinse i pugni.
“Hei, avete finito di litigare?” si interruppe una voce alle nostre spalle.
Mi girai di scatto ed il mio sguardo si perse in quello di un ragazzo dai capelli tendenti al biondo scuro.
“Senti, non ti impicciare!” ribatté la mora. Poi sospirò. “Michael, lui è Andrew, mio cugino. Per stasera è con noi.. devo presentargli una mia amica.”
“Ehm si, guarda.. è lei che vuole conoscere me. Io sto benissimo anche così.”
“Ma che gentleman..” replicò lei sarcastica mentre il biondo chiudeva il portone di casa, ridendo sotto i baffi.
Lo guardai ancora, al che la sua espressione che poco prima sembrava così sicura di sé, adesso era circondata da un colore rosso porpora.. e questo non fece altro che mettere in risalto i suoi occhi di un colore azzurro cielo, fissi sulle sue converse verde olivastro.
“Beh, quindi viene con noi..?” lo guardai con la cosa dell’occhio.
“Perché, ti dà fastidio?” alzò di nuovo gli occhi, buttandoli nei miei. Dove lo aveva ritrovato tutto quel coraggio?
Non appena i miei occhi scuri andarono a scontrarsi contro i suoi, il mio cuore accellerò per due secondi, per poi rimettersi a battere normalmente. Piegai la testa all’indietro, chiudendo gli occhi. Non mi era mai successo prima.
“Andy, smettila!” urlò Giusy afferrandolo per un braccio.
“Se vuoi me ne vado, non disturbo eh!?” ci guardò entrambi, stringendo i denti.
“No! Ho detto a Jessica che saresti venuto! Per cui chiudi il becco e cerca di essere carino!” lo ammutolì.
Si fissarono per un momento, con sguardo omicida… io sentendomi totalmente a disagio, feci finta di nulla.
La mora si girò e cominciò a camminare, aspettandosi che la seguissimo.
Feci per raggiungerla, ma mi sentii afferrare il braccio. Lui, di nuovo.
“Senti.. scusami per prima.” Aveva di nuovo quell’espressione imbarazzata.
“Tranquillo..” risi “Lei fa di peggio..”
Rise anche lui.
“Ma davvero tu stai con mia cugina?”
“Fatti sentire e t’ammazza.” Sussurrai “Dai, raggiungiamola.”
Fece spallucce. “Si, forse è meglio per entrambi.”
Camminammo per un po’, uno affianco all’altro, senza guardarci e senza parlarci. Così, in silenzio.. un silenzio piacevole, per la prima volta.
Lei, davanti a noi, continuava a borbottare.
“Forse è meglio se vai e la raggiungi.” Suggerì.
“E tu?”
“E io vi seguo. Devo prepararmi ad essere gentile e carino per la sua amica..” ancora la testa bassa.
Mi grattai la nuca. “Ma tu sei carino.” Sussurrai, rendendomi conto solo dopo di ciò che avevo detto.
Lui intanto era arrossito, di nuovo e mi fissava, incredulo.
“Cioè.. ehm.. io volevo dire…”
“Michael, muoviti e raggiungila.” Ordinò con tono freddo.
Lo guardai ancora, per poi andare via, tutto con lo stomaco sottosopra. Ma perché?!
“Eccomi.” Affiancai la mora.
“Cerca di evitarlo. Lui non mi piace.”
Restai in silenzio, ingoiai a vuoto.
“È un infantile cronico, un idiota.”
“Gli vuoi bene…” dissi sarcastico.
“Uno stupido..” continuò a farfugliare. Cercai di ignorarla.
Si avvicinò, mettendosi a braccetto con me e poggiandosi sulla mia spalla, sospirando e cacciando vapore dal naso, a causa del freddo.
Eccola di nuovo quella vicinanza che tanto mi infastidiva. Feci finta di nulla e proseguii.. con la mia.. ragazza attaccata al braccio.

“Jess!!”  urlò correndo verso la sua amica. Una tipa magra come un grissino, poggiata su due tacchi a spillo e con una maschera di trucco. Spalancai gli occhi.
“Oh.. mio… dio..” sussurrò il biondo dietro di me, portandosi una mano nei capelli. Cominciai a ridere, forse per la faccia della tipa… o per quella di Andy, che mi guardò come per chiedermi aiuto e poi si decisa a raggiungere sua cugina, pochi secondi dopo.. con faccia rassegnata.

 

 
*IL CANTUCCIO DELLA PAZZA DALL’ALTRA PARTE DELLO SCHERMO*
Salve a tuttii! Come potete vedere, sono tornata all’attacco con una Mikandy! (Poveri voi)
 
Come (mi auguro tutti) avete potuto capire, il titolo della ff è preso da una canzone dei Queen che amo alla follia e che credo possa descrivere a pieno ciò che sto per scrivere (sorry per il gioco di parole). Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere se volete che continui o se devo andarmene via e partire per Katmandu e non farmi più vedere lol.
No, sul serio, la smetto di fare l’idiota.
Tante coccole e tanti bacini.

   
 
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