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Autore: kymyit    01/02/2015    0 recensioni
Cosa accadrebbe ai Nessuno se un giorno una pazza (che poi sarebbe l'autrice) entrasse nelle loro non vite armata d'ascia e in uniforme riportante il logo di un'imprecisata associazione "umanitaria" che fa capo niente meno che allo Shaman King? E se sottoponesse i suddetti Nessuno ad un imbarazzante esame? E se a complicare le cose ci si mettessero eroi, assistenti assurdi, pinguini mannari, mostri e dei,cosa pensate che ne venga fuori?
(Non ho messo l'avvertimento shonen ai perché mi soffermo poco su quelle coppie e molto sulle cretinate. Diciamo ci sono accenni ma nulla di più. A momenti è puramente OOC)
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 12: Cuori nascenti


 "Io che sono nato
nell'isola dei cecchini,
cento colpi e cento centri...
lulu lala lu..."

Xigbar dalla "felicità" canticchiava la solita canzoncina da supereroe e nessuno, per la stessa ''felicità'' di riavere Roxas, lo malmenava. Xaldin addirittura si esibiva in uno strano balletto e Xemnas gongolava di "gioia", almeno finché, nella confusione totale, non vide Marluxia riapparire e guardarlo con aria seria.

"Ho centrato l'occhio di un topo,
ho centrato il tuo cuore,
sono l'uomo che arriva
dall' isola dei cecchini..."

Il Leggiadro Sicario fissò il Superiore e gli fece cenno di seguirlo.
Saix notò che il suo ''amato'' capo se la svignava troppo spesso appresso al suo acerrimo nemico e trovando strana la cosa, oltre che fastidiosa, lo seguì senza farsi notare.
Inutile dire che la canzone di Xigbar e il balletto di Xaldin tennero tutti gli altri distratti da quel gioco di sguardi e pedinamenti.

"Lululu
lululala
presto fuggite
sogege
sogesoge
sooge
Sogeking! "


Nel frattempo, Runka aveva già fatto il colloquio a Luxord e Demyx e stava riordinando gli appunti.
Lo Sfidante del Destino aveva risposto alle domande con serietà ed educazione.

-Allora, Luxord, cosa facevi prima di diventare un Nobody?-
-Lavoravo come croupier in un casinò molto in e per un certo periodo ho servito alla corte di Elisabetta d'Inghilterra.-
Runka lo guardò strano.
-Come croupier?-
-Ma no. Come maggiordomo! Ero un tipo molto ricercato, io.-
-E dimmi, com'è che sei diventato un Nobody, come ti chiamavi prima?-
Luxord assunse un'aria importante.
-Il mio nome era Rudol. Nel periodo in cui lavoravo a corte, mi capitò fra le mani un pacco per la regina. Era così strano. Non c'era nemmeno il mittente. C'era scritto solo "Per Sua Maestà la Regina Elisabetta". Io glielo portai e lo scartai al suo posto nel caso si trattasse di qualcosa di pericoloso e...-
-E?-
-Non ricordo bene. Credo ci fosse un Heartless. Mi saltò addosso e poi più nulla. Vuoto. Nel petto e nella mente, capisci cosa intendo, no?-
-Credo di sì, certo non posso capire del tutto, ma hai reso l'idea. Un'ultima domanda, Luxord: cosa farai una volta riavuto il tuo cuore?-
Quello rimase in silenzio un poco.
-Mi innamorerò! Ovvio!-
Runka sospirò rassegnato.
-Pensi sempre alle donne te,eh?-

L'intervista di Demyx era stata un po' più complicata, perché il ragazzo era "leggermente" nervoso e "leggermente" emozionato, tanto che non riusciva a stare seduto fermo, manco avesse un formicaio sotto il didietro.
-Dai, siediti, mica ti mangio.-
-Ok, scusa.- esclamò il Notturno Melodico sedendosi composto. Per poi prendere a tamburellare nervosamente le dita sul tavolino.
-Non essere così nervoso, dai.- Runka cercò di metterlo a proprio agio.
-Sì, scusa!-
-Non stare sempre a scusarti.-
-Ah, scusa!-
Runka si diede una manata in faccia.
-Tagliamo corto...Parlami di te, prima di diventare Nobody.-
-Non me lo ricordo.-
-Fai uno sforzo!-
-Ehm...-Demyx si concentrò -Mi chiamavo... Meyd...mi sembra... Vivevo in campagna con i miei genitori e suonavo il sitar.... Volevo  vedere il mare, perché non l'avevo mai visto... però... -
-Però?- fece Runka interessato.
-Ecco.... Era il mio compleanno, ero nel granaio a riposare all'ombra. Ho visto un cagnetto nero, molto strano, con le antennine e gli occhi gialli...- si mise ad imitare le antennine con le dita -Ecco... Sono andato ad accarezzarlo e... e chi si ricorda niente.-
Runka annuì.
-E cosa vuoi fare dopo che tornerai normale?-
Demyx ci pensò su.
-Credo tornerò a casa, dai miei genitori. Loro mi volevano bene, anche se dopo che ho perso il cuore non provavo più niente per loro.- parve incupirsi -In un certo senso, mi dispiaceva...Non so. Sentivo un grande vuoto...- si appoggiò al tavolo.
Runka gli diede una pacca.
-Su con la vita! Sei sulla buona strada per riavere il tuo cuore!-
-Davvero?-
Demyx pareva raggiante.
Runka sorrise.
-Certo, continua a impegnarti e tornerai a casa!-
-Evviva! Vado a dirlo a Xigbar e Axel!- e si precipitò fuori.

Runka rilesse gli appunti, dopo la gaffe con Larxene (e dopo essersi estratto il kunai dalla faccia) aveva proseguito con le domande.

Runka: Larx, come ti chiamavi prima di perdere il tuo cuore? Come l'hai perso?
Larx: Una domanda alla volta bello! Mi chiamavo Relena. Una sera, mente tornavo a casa da lavoro infuriava una tempesta, ma non era male, mi piaceva. Beh, comunque, un mostriciattolo nero è sbucato da un tombino e mi ha assalito. All'inizio credevo che il Maestro Splinter si fosse dato al lato oscuro, invece ci sono finita io.
Runka: Guarda il lato positivo, non vivi nelle fogne, unica donna in mezzo a quattro creature non umane con problemi adoles... lasciamo perdere.
Larx: Appunto.
Runka: E quando riacquisterai il cuore, che farai?
Larx: Tornerò a fare l'interprete, conquisterò qualche tizio ricco sfondato e vivrò nel lusso sfrenato. (ride come un'isterica)
Commento: Larxene... Non so se sia un bene ridarle il cuore, ma sicuramente così è più pericolosa. Quindi fingerò sia idonea, anche perché mi sta minacciando con un kunai.

Il povero aiutante sospirò.
"Ne ho di strada da fare per..."

I suoi pensieri furono interrotti da Axel.
-Vuoi intervistare Axel?- gli chiese, facendo il figo.
-Kymyit che dice?- chiese insicuro Runka. Kymyit gli rispose da fuori della sala -Intervistalo pure, che nel frattempo io massacro di bott... ehm... faccio ragionare Roxas!-
-Oook... Dai Axel, siediti.-

Nel frattempo, fuori della sala Xigbar aveva starnutito addosso a Xemnas, di ritorno dal misterioso colloquio con Marluxia.
Il Superiore guardò contrariato il cappotto.
-Xigbar.... Per questo...- indicò lo sputo -Riceverai una punizione esemplare!-
Xigbar deglutì.
-Xaldin, prendi nota!-
-Di' pure, capo!- Xaldin prese con gioia la ''Lista delle Punizioni del Superiore", che redigeva personalmente con diligenza e passione.
-Xigbar...- esordì Xemnas -Da oggi...-
Xigbar deglutì di nuovo.
-Da oggi in poi la tua faccia sarà su tutta la carta igienica del castello!-
-Nooooooooooooooooooooooo!!!-
-Sì!! Ci puliremo il culo sulla tua faccia di merda!- rise Xaldin.

Runka e Axel si stapparono le orecchie e iniziarono il questionario.
-Allora, Axel, come ti chiamavi prima di diventare un Nobody?-
-Chissà il mio Roxy... -
-Axel!!-
-Ah, si, scusa! Lea. Mi chiamavo Lea. L.E.A. Got it memorized?-
-Memorizz... Lea?! Avrei detto Ale, o Ael, non Le-
Il rosso si incupì e tutt'intorno spuntarono fiamme.
-Perché uno come me dovrebbe avere dei nomi così banali?!-
-Ma ora che ci penso...- Runka sudò freddo -Lea è il nome più adatto a te! Molto esotico. Un po'... grazioso... ma esotico.-
-Mi trovi d’accordo.- rispose quello, tornando gioviale come sempre e le fiamme tutt’intorno si spensero, con gran sollievo di Runka e degli assicuratori del castello.
-E dimmi, che facevi prima di diventare un Nobody?-
Axel sorrise malignamente.
-Il piromane!-
-Che cavolo di lavoro è?!-
-E chi ha detto che è un lavoro!- cominciò a gesticolare -E' una passione! E' arte! A.R.T.E! Got it memorized? I miei erano tutti così.-
-Uau...- sospirò esasperato l’aiutante -Si può dire che tu sia figlio d'arte...-
-Puoi ben dirlo!-
-E come sei diventato un Nobody?-
-Ho provato a incendiare una formica gigante. Credevo fosse morta e invece, mi è saltata addosso ed eccomi qui!-
-Povero Heartless, gli do ragione. Ehm... Cosa farai dopo aver recuperato il tuo cuore?-
Axel ci pensò su, portando il dito sulle labbra e alzando gli occhi al cielo.
-Non lo so... Bruciare la foresta amazzonica? Evaporare l'Oceano Atlantico? No, no, senti questa: scioglierò il Circolo Polare Antartico!-
Runka scosse la testa sconsolato.
-Tu non sei sulla buona strada.-


-Che hai Saix?- fece il Superiore irritato, perché il Mago che Danza sulla Luna si era messo ad annusarlo come se ne andasse della sua vita.
-Hai un odore strano addosso.-
Xemnas lanciò un'occhiataccia a Marluxia che sorrise maliziosamente, mentre dal corridoio arrivò Kymyit, trascinando Roxas con un guinzaglio e tirandosi dietro una carrozzina con le famigerate bambole.
-Ragazzi, riprendete i bambini.-
-Ecco dov'erano finiti!- esclamò Larxene.
-Le avevo prese per salvare i dati raccolti finora.-
I Nobody ripresero i loro ''bambini" e tornarono ad "occuparsi" di loro, tanto più che non avevano più nulla da fare. E, ok, erano diventati un po' dipendenti, a dirla tutta.
-Bene, Roxas.- manchi solo tu.
Roxas la guardò in cagnesco.
-Il mio cuore ce l'ha Sora!-
Kymyit gli puntò un indice davanti e gli fece segno di no.
-Tsk, Tsk. Non sottovalutare noi della UCS.-
Sollevò Ghiaccino e gli aprì il piccolo sportellino sulla schiena.
C'era una piccola lucina azzurra.
-La vedi questa? E' un Cuore Nascente.-
-Un Cuore Nascente?- domandò Xemnas.
-Esattamente. Il suo cuore, le sue emozioni, i suoi sentimenti, sono in Sora, ma ciò non toglie, che dei sentimenti possano nascere anche in voi.-
-Non ti seguo.-fece Xemnas
-Il disagio che la vostra condizione vi ha creato, il desiderio di voler tornare a provare qualcosa, innesca un procedimento molto complesso, in cui il cuore viene "ricostruito" da zero.-
Si appoggiò al muro.
-Nel caso di Roxas, è un po' diverso, perché lui sa dov'è il suo cuore, perciò la speranza di riaverlo da un momento all'altro, ha accelerato il processo. I vostri Somebody però sono morti, durante l'esperimento, perciò Runka è dovuto intervenire diversamente.-
-Runka?- fece Marluxia
-Il prossimo!- esclamò il diretto interessato dalla stanza accanto.
Kymyit afferrò Marluxia e ce lo lanciò dentro, dopodiché sprangò la porta.
-Inutile, per chi usa varchi oscuri anche per andare al bagno.- commentò Xaldin, con aria annoiata.
-Merdaccia...-

-Tocca a te Marluxia.- disse cordiale Runka.
-Passo.- rispose l'altro e fece per sparire in un varco oscuro, quando l'assistente dell'UCS l'afferrò saldamente per il braccio.
-Non così in fretta, Numero XI.-


Fine Capitolo 12




   
 
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