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Autore: katyjolinar    03/02/2015    1 recensioni
La vita di un vichingo è scandita da alcune tradizioni che segnano il passaggio da un momento a un altro del proprio percorso. E tutti sono tenuti a rispettare queste tradizioni, anche i ragazzi di Berk.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni seguenti cominciarono i preparativi per il matrimonio.
All'Accademia gli allenamenti di gruppo vennero interrotti, con la scusa della mancanza di due componenti, impegnati, appunto, nella preparazione delle nozze. Ma la vera ragione era che Hiccup non aveva alcuna voglia di continuare il suo lavoro in quelle condizioni, con Astrid che si ostinava a voler seguire quella assurda legge.
Hiccup passava molto tempo in volo con Sdentato, e le poche volte che restava in paese, stava seduto in un angolo con aria pensierosa, insieme al suo drago, e lanciava occhiatacce omicide a chiunque gli si avvicinasse. Anche all'ora di pranzo si siedeva solo, ad un tavolo isolato, e non interagiva con nessuno.
Tutti sapevano il motivo del suo malumore, ma nessuno parlava, sapevano che col tempo sarebbe passata, che sarebbe tornato tutto come prima.
Ma mano a mano che i giorni passavano, invece di migliorare, la situazione peggiorò.
Hiccup era sempre stato un ragazzo controllato, non incline ai vizi, non beveva alcolici se non durante le feste e in quantità quasi insignificanti, preferiva usare il sarcasmo piuttosto che la forza, ma improvvisamente venne visto bere quantità di idromele tutt'altro che insignificanti, in generale durante i pasti, ma a volte anche fuori, e se qualcuno lo infastidiva durante le sue meditazioni solitarie non esitava ad aggredirlo sia a parole che con pugni. In poche parole, non era più in sé.
Stoick non intervenne. Sapeva che gli sarebbe passata, prima o poi, e non voleva metterci bocca, anche perché non erano affari suoi. D'altronde aveva anche altro a cui pensare, dal momento che doveva seguire i preparativi delle nozze, facendo le veci del padre di Astrid, poiché lei non aveva più parenti in vita, per cui non poteva star dietro anche ai patemi del figlio.
Un giorno, dopo circa un mese dal fidanzamento di Astrid e Moccicoso, Hiccup camminava sulla strada, con Sdentato, in direzione dell'arena, quando Zannacurva gli sbarrò la strada, volando quasi a livello suolo, incendiando qualunque cosa gli capitasse a tiro.
Il castano si bloccò, fissando il drago, che sembrava impazzito, pur essendo guidato dal suo Cavaliere.
"Dannazione, Moccicoso!" ringhio, infuriato "Una buona volta, vuoi imparare a controllare il tuo dannato drago?"
"Beh, scusami tanto, cugino. Mi sa che Zannacurva ha di nuovo mal di denti." disse l'altro, saltando a terra dalla groppa dell'animale, che gli incendiò il di dietro con uno sbuffo, come suo solito. Il moro corse al l'abbeveratoio più vicino per spegnere il fuoco e Hiccup lo raggiunse, prendendolo per il colletto.
"Zannacurva non ha nulla che non vada!" urlò il ragazzo "Sei tu che lo tratti sempre male! E se tratterai Astrid come tratti Zannacurva, giuro che io..."
"Quindi è questo il problema, in realtà?" domandò l'altro, scrollandosi le mani del cugino di dosso "Hai paura che maltratto la tua amata Astrid, che, per essere precisi, non è tua, ma mia, visto che tra qualche settimana ci sposeremo? Rassegnati, Hiccup! Tu non l'avrai mai! Lei è mia, chiaro?"
"No! Il problema è come tratti i draghi!" obiettò Hiccup "Tu non li rispetti!"
"Io tratto Zannacurva come mi pare, e lo stesso sarà per mia moglie!" insistette il moro.
A quel punto, Hiccup non ci vide più e, come un cane rabbioso che mira alla giugulare dell'avversario, aggredì il cugino, tempestandolo di pugni, con tutta la forza che aveva in corpo. Moccicoso si difese, picchiando l'altro con altrettanta forza, e attirando l'attenzione dei passanti.
Ad un certo punto, però, qualcuno li interruppe, separandoli. Erano i loro amici: Gambedipesce tenne fermo Moccicoso, mentre Testa di Tufo si occupava di Hiccup, e le due ragazze si misero in mezzo, a braccia aperte.
Astrid guardò i due con aria severa, facendo cenno agli altri di lasciarli andare e allontanarsi. I tre eseguirono, ma non appena venne liberato, Hiccup fece per avventarsi nuovamente contro il cugino; Astrid gli sbarrò la strada, bloccandolo all'istante.
"Basta così!" esclamò "Hai superato il limite, Hiccup!"
"Ha cominciato lui!" protestò il ragazzo, puntando il dito contro Moccicoso "Con la sua mania di trattare male il suo Incubo Orrendo!"
"Ma se non ho fatto nulla?" rispose Moccicoso "È solo un pretesto per mettermi le mani addosso, e sappiamo tutti perché!"
Hiccup era di nuovo pronto a scattare, ma la bionda lo fermò, poggiando la mano sul suo petto, ferma.
"Ora basta!" ordinò "Hiccup, io e te dobbiamo fare due chiacchiere, da soli." il suo fidanzato stava per replicare ma lei lo zittì con un gesto della mano "Moccicoso, taci! Non sono ancora tua moglie, non hai ancora voce in capitolo su certe cose!"
Il giovane fece un passo indietro, arrendendosi alle parole della fidanzata, e lei prese l'amico per un polso, trascinandolo verso la Sala Grande, a quell'ora deserta, quindi l'ideale per poter parlare in santa pace, lontano da orecchi indiscreti.
Appena entrarono, Hiccup si liberò dalla presa dell'amica, zoppicò verso lo scaffale dove venivano tenute le caraffe di idromele, ne prese una e andò a sedersi in un angolo, per terra, prima di bere un lungo sorso della bevanda.
Astrid lo raggiunse e si sistemò accanto a lui, poi gli tolse la caraffa dalle mani e lo guardò negli occhi.
"Hiccup, che ti prende?" domandò, calma.
"Lo sai." rispose lui, sfuggendo il suo sguardo.
La giovane sospirò, alzando gli occhi al cielo.
"Quante volte ancora dovremo ripetere questo discorso?" si lamentò lei, esasperata.
"Finché non capirai che è tutto sbagliato." disse il giovane, mettendosi più dritto e abbracciandosi un ginocchio.
"No, non è sbagliato." obiettò la bionda "Sono secolari tradizioni vichinghe, e noi siamo tenuti a seguirle."
"Proprio non vuoi mollare?" chiese Hiccup, guardandola finalmente negli occhi "Anche se sai di non amare Moccicoso, lo vuoi sposare lo stesso?"
"Certamente, è il mio promesso, quindi lo sposerò." disse lei, spostandosi di fronte all'amico e prendendogli le mani "Hiccup, davvero... cerca di lasciarti questa cosa alle spalle, fallo per il tuo bene."
"Come posso lasciarmi tutto alle spalle, quando la donna che amo si sta facendo volontariamente del male?" confessò il giovane, allungandosi per afferrare di nuovo la brocca di idromele. Astrid lo fermò di nuovo.
"Perché pensi che mi stia facendo del male?" chiese.
Il giovane non rispose, ma le posò le mani sulla nuca, facendola avvicinare a lui, quindi la baciò.
La ragazza cercò di contrastarlo, ma non ci riuscì, nonostante lui non stesse usando neanche un briciolo di forza.
Ricambiò il bacio, che lui approfondì; era dolce, leggero, inebriante. Astrid sentiva il sapore dolce dell'idromele che il giovane aveva bevuto, mentre quel bacio procedeva, e le loro lingue danzavano, sfiorandosi delicatamente, e in quel modo lui le dimostrava tutto l'amore che provava per lei in quel semplice contatto.
Così come aveva iniziato, Hiccup stesso interruppe il contatto, tornando a guardarla negli occhi.
"Ecco la risposta alla tua domanda, Astrid." sussurrò.
La ragazza era shockata da quello che era appena successo. Lentamente si alzò in piedi e fece un passo indietro, respirando profondamente, prima di puntargli contro il dito.
"Hai superato il segno, Hiccup!" urlò "Non provare mai più ad avvicinarti a me o a Moccicoso! Se lo farai, giuro che te ne pentirai amaramente!"
Infine corse fuori, lasciando il ragazzo da solo con i suoi pensieri.
   
 
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