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Autore: DavidCursedPoet    04/02/2015    0 recensioni
Beh, che dire? Questo è il mio primissimo tentativo di scrivere una storia. Essa è ambientata in una Terra di mia invenzione(di cui pian piano verrà descritta la geografia, quando, non lo so ancora, il tutto procede molto a rilento).
La storia si svolgerà prevalentemente nella città di Crismael(capitale del regno di Crismael, appunto, dominata da una monarchia parlamentare, in cui la classe militare detiene tutto il potere politico, basata sulla falsa riga della Germania del secondo Reich) e nei suoi domini. La suddetta città è in guerra con la città indipendente di Koh(dai tratti più democratici), che si trova ad oriente.
I protagonisti della storia sono due nobili rampolli, Reily e Seherin. Il primo è membro di una di quelle famiglie che detiene il potere; l'altra, invece è una prigioniera politica di Koh che è stata portata a Crismael.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai passati tre giorni dal ritorno di Reily a Crismael, tre giorni passati molto lentamente per lui: suo padre gli aveva ordinato di rimanere a casa, mentre il resto della sua famiglia decideva cosa fare di Seherin, ritenuta colpevole della tentata fuga del giovane. Tutto era andato in maniera prevedibile, certamente, d’altro canto, non c’era modo che la responsabilità di un gesto tanto sovversivo venisse data ad un giovane di una famiglia (la famiglia Trishen) tanto nobile ed in vista: lo scandalo avrebbe potuto causare non pochi problemi. Il giovane Reily era rimasto nelle sue stanze per tutto il tempo. Si era dedicato alla lettura di alcuni testi di alchimia provenienti da Koh; si rese conto che così non faceva altro che alimentare la vana speranza di ruscire a raggiungere quel luogo un giorno, e che forse in quel modo stava nuocendo a sé stesso, “perché sperare in qualcosa che non potrà mai accadere?” si disse, tuttavia non riusciva a smettere di leggere quei manuali. Sul far della sera del terzo giorno, tuttavia, suo padre si recò da lui e lo beccò mentre era assorto in uno di quei volumi, intitolato “L’origine dell’alchimia in Koh.” Stava seduto su una a sedia a dondolo in legno pregiato, indossando un paio di occhiali da lettura sottili; mentre aveva gli occhi semichiusi rivolti al testo, nel momento esatto in cui sentì il rumore dei passi di qualcuno, noncurante di chi potesse essere, disse, a bassa voce "La porta è aperta, avanti!" “Reily. Sono venuto qui per dirti di Seherin….” Aveva esordito Kaelon Thrisen entrando nella stanza del figlio, con tono pacato e distaccato, subito prima di accorgersi di cosa il ragazzo stava leggendo, così, prima che Reily avesse il tempo di rispondere o di alzar la testa per guardarlo, si avvicinò a lui e gli strappò il manuale di alchimia dalle mani, imprecando contro di lui :”Maledetto figlio degenere…Ma è mai possibile che tu debba essere così? Perché non leggi i manuali di tattica militare che ti serviranno a far carriera nell’esercito anziché questa robaccia occulta? Sei ancora sotto l’influenza di quella puttana, vero?! Sei la pecora nera della famiglia, sto iniziando a pensare che dovrei vergognarmi di te… il mio unico figlio!” Il volto di Kaelon lasciava trasparire tutta la sua rabbia, ma a giudicare dal modo in cui aveva parlato, sembrava che stesse discutendo di argomenti frivoli e leggeri con i suoi compagni ufficiali durante uno dei giorni liberi. Reily, dal canto suo, non sapeva in che modo rispondere, e si limitò a commentare, a bassa voce: ”Dovrei avere il diritto di dare sfogo alle mie passioni...”. Kaelon probabilmente finse di non aver sentito, e aggiunse:”Farò in modo che questa robaccia venga portata via. Magari così ti verrà voglia fare attività utili al benestare della famiglia e della nostra città…Non riesci a capire che siamo in guerra con Koh? Non è certo in questo modo che ci sostieni, anzi...Sembra quasi che tu voglia il nostro male…Il male della tua famiglia che si è presa la premura di darti un’infanzia felice, spensierata, che ti ha dato una formazione culturale del tutto rispettabile. Ora, perdonami, ma non penso che meriti di sapere quel che avrei dovuto dirti…” si voltò, e con un cenno di saluto, uscì dalla stanza, prima che Reily potesse urlare “Aspetta, padre!” Così, Reily, si ritrovò da solo con se stesso. Si sdraiò sul suo letto a due piazze, e seppellì la propria testa sotto il cuscino, iniziando a riflettere sull’accaduto e su come sarebbe stata la sua vita da quel momento in poi. “Sembra che quel diritto non mi sia concesso. Eppure, se non posso realizzare i miei sogni, se non posso fare ciò che più desidero, cosa rimane di me? Un guscio vuoto che agisce solo in funzione degli altri? Qualcuno che non può fare altro se non essere parte di un progetto più grande di qualcuno più in alto di me? Non posso mica accettarlo! Ma… in fondo se io mi chiamo Reily Trishen e sono in questa stanza, se sono in grado di leggere e scrivere, se posso permettermi ogni giorno tre ricchi pasti a base di carni pregiate non lo devo certo a me!Tutto è accaduto perché la mia famiglia, la volontà del mio sovrano volevano che io facessi qualcosa per loro, che mi comportassi in un determinato modo e che mi assumessi certe responsabilità, anche se questo dovesse andare contro ciò che voglio.” Reily sospirò più e più volte. “Forse ognuna delle persone che vivono in questo paese è come me, ognuno di loro aveva passioni diverse, desideri e ambizioni completamente differenti, e magari hanno deciso di sacrificare queste al fine del bene di tutta la comunità in cui vivono, dei propri cari che avrebbero voluto che fossero altro. Con l’età e con l’abitudine, si sono dimenticati di tutto ciò e adesso sono parte del tutto. Forse sono un insieme di persone represse. Forse anche io finirò per diventare uno di loro.... non voglio che le cose vadano così. La mia volontà da sola forse non è abbastanza forte, ma credo che oltre queste quattro mura ci sarà qualcuno che la pensa come me. Io devo trovarlo…. forse Seherin… lei sicuramente sarà in grado di aiutarmi in questo progetto. Realizzare me stesso, ecco cosa voglio, e non mi interessa di quante saranno le difficoltà che dovrò oltrepassare, ci riuscirò!” E mentre questi pensieri di rivalsa annebbiavano la mente di Reily, Seherin era stata affidata ad una famiglia di Asmael, città gemella di Crismael, dall’altra parte della Costa Salata: era stato severamente vietato a qualunque membro della famiglia Thrisen di avere contatti con la nuova famiglia a cui la giovane era stata affidata o con la giovane stessa, in qualsiasi modo, fosse per corrispondenza, fosse per un incontro. Dopo aver finito di sfogarsi, battendo più e più volte i pugni contro il cuscino per negare la propria impotenza nei confronti degli eventi avversi che gli stavano accadendo, Reily crollò in un sonno profondo, completamente ignaro della situazione della persona che riteneva essere la sua unica speranza di salvezza. Note: Questa è la seconda parte del racconto, leggermente introspettiva e con meno azione, spero che risulti interessante e che possa far riflettere. ^_^ Recensite, criticate, etc, miei cari 2 lettori.
   
 
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