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Autore: Sel_OdF    04/02/2015    2 recensioni
Il regolamento dice di scrivere una trama, non sono brava in queste cose; non so mai cosa dire potrei partire col dirvi che la soria parla di Ace, di Ace e della sua vita, delle sue gioie e delle sue paure e di come una ragazza gli abbia cambiato la vita o di come lui l'abbia cambiata a lei, questo dipende dai punti di vista. Magari non è una novità, lo so ma l'ho scritta col cuore perchè non accetto che con la sua morte il sangue del Re dei Pirati smetta di vivere e di scorrazzare per i mari. Sel
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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7- La Scatoletta

"Ahi! -esclamo- Mi stai facendo male, Izo..."
"Scusa, non lo sto facendo apposta. Dobbiamo disinfettare altrimenti fa infezione."
Mi sta medicando le braccia che prima sanguinavano anche.
"Ecco fatto!" sorride soddisfatto.
"Grazie mille!... Per caso sai dov'è Ace? -mi lancia uno sguardo malizioso- Lui ha la mia scatoletta... Cioè la scatoletta che prima era di mia madre..." sono negli affanni, il suo sguardo mi ha messo a disagio.
Ride. "Tranquilla, è carino che tu ti sia imbarazzata. Lui ti piace?"

Oh si, certo... Molto carino, bellissimo direi... Ma per favore?

Mi sento arrossire e comincio a tormentarmi le mani.
“Sì! Cioè no… Io…”
Mi interrompe.“Se vuoi puoi non rispondermi -me lo dici ora!?- ma a giudicare dal tuo comportamento direi di sì, comunque credo che a quest’ora sia in cucina a mangiare.”
Mi mette una mano sulla spalla e poi se ne va.

Raggiungo la cucina, è seduto al tavolo che si sta abbuffando e Marco, come ogni volta, lo rimprovera ma alla fine si arrende.
“Non riuscirò mai a farti cambiare modo di mangiare -poi mi vede e si alza- Io no, ma forse qualcun altro sì! Ciao a dopo."
Ace si gira con la bocca ancora piena.
“Vfoi qualfcofa?” chiede indicando il tavolo pieno di roba da mangiare.
“No grazie. Ho gia dato di stomaco, vorrei evitare di farlo nuovamente.”
Deglutisce. “Mal di mare?”
“Ora non molto, ma sta’ mattina appena alzata…” Mi siedo di fronte a lui.
“Poi ti passerà. Le braccia?”
“Mi bruciano un pochino, Izo mi ha appena cambiato le bende. Scusa se interrompo il tuo pasto, potresti darmi la mia scatoletta, per favore?”
“Vado a prendere lo zaino.”
“Posso sparecchiare?”
“Se mi aspetti ti do una mano!”

Quando arriva? Ci vuole così tanto tempo per andare dove ha messo lo zainetto e tornare?! Sono nervosa… Come faccio ad aprirla, la chiave ce l’ho io. Ma io non ho nessuna chiave! Dannazione! Calmati Kira, calmati… Fai un bel respiro e rilassati… Eccolo!

Appoggia lo zaino sul tavolo “Ti avevo detto di aspettarmi… Vabbè… Tieni, prendila pure, è lì dentro”
“Grazie! -se ne sta per andare- Aspetta dove vai? Non stai qui con me?”
Si gratta la nuca. “Pensavo volessi rimanere sola…”
“Se ti fa piacere puoi restare.” si siede di fianco a me, io sono davanti alla scatoletta.
“Non la apri?” chiede curioso.
“Sì, ma non so come.”
“Se la brucio?”
“No! Rischi di bruciare anche quello che c’è dentro!”
I dieci minuti seguenti li passammo a fissare il misterioso contenitore.
“Tua madre ti aveva detto qualcosa su come aprirla?”
“Sì, aveva detto che la chiave ce l’ho io, ma io non ho nessuna chiave…”
Appoggio i gomiti sul tavolo e il mento alle mani sconsolata e la mia catenina penzola nel vuoto. “Ma certo! -esclama facendomi sobbalzare- La tua catenina, Kira.”
Mi guardo il collo “Hai ragione, sei un genio!”
Prima di tirarla via gli prendo il volto [tra le zanne e lo divoro perché in realtà sono una risvegliata] tra le mani e lo bacio a stampo.
"Beh, si. Modestamente sono un vero genio."

Ora che ho la scatoletta qui davanti ho paura.
Ho paura di aprirla e di trovarci dentro ciò che non vorrei, non ho più nessuno e se volessi dei chiarimenti? A chi chiederei?! Ho paura di ritrovarmi da sola con mille domande e nessuna risposta. In poco tempo la mia vita è stata stravolta; non ho più una casa , una famiglia. Ho solo lui, l'unica certezza in questo momento. Ho paura di perdere anche lui, la promessa di una vita insieme.
Un per sempre che deve rimanre tale.


Mentre penso lui mi guarda con i suoi occhi fiammeggianti, con la sua sicurezza, con la sua tranquillità. Mi prende la mano, è calda. "Qualsiasi cosa accada io sarò con te... Sempre." annuisco e inserisco la chiave nella serrature.

Sono ancora in tempo a fermarmi e togliere la chiave. Non sono ancora del tutto sicura di volerla aprire.

Sorride. Giro la chiave, si sente un rumore sordo, a occhio e croce sono due anni che non viene aperta: mia madre mi diede questa collana quando il nostro villaggio venne distrutto.
Apro il coperchio trattenendo il fiato e poi le vedo: due scarpette lilla fatte a maglia e sotto delle foto.
"Avevi dei piedini davvero piccoli!" sorride.
"Già, stai insinuado che ora non è così?!"
"Ma no... Non volevo dire in quel senso... nel senso che..."
"Ma stavo scherzando!!" ridiamo.
Le appoggio sul tavolo e guardiamo le foto: io con la nonna, lo zio, i miei cugini, insieme a lei; sono le foto della mia infanzia. E' l'ultima foto ad attirare maggiormente la nostra attenzione, più delle altre: una donna dai capelli rossi con una bambina piccola in braccio, è sicuramente mia madre e... Beh, la bimba sono io, viene abbracciata da un uomo, i capelli afro sono neri e ha la barba che termina con una treccina non molto lunga.

Mio padre. Quell'uomo è mio padre... Sì dev'essere sicuramente lui, chi altri se no?!

Mi volto verso Ace, ha uno sguardo strano quasi sconvolto ma dura solo un secondo, un attimo solo,io però sono troppo emozionata per accorgermene.
"E' tuo padre?"
"Sì, credo di sì. Non mi viene in mente nessun altro..."
"Aspetta, c'è una scritta sul fondo. Posso?" indica la scatoletta.
"Si, certo."
L'avvicina al volto e legge:
Per il mio Tesoro, un cofanetto per contenere tutte le belle foto della nostra bambina.
Ti amo.                                               Con Affetto il tuo Marine S.

"Solo questo? -annuisce- Un marine... E' un marine e io mi sono innamorata di un pirata. Tu... Tu lo conosci? -scuote il capo- Giurami che se sai chi è me lo dici, per favore."
"No, non lo conosco. Mai visto uno così. Ti prometto che se dovessi sapere chi è te lo dico."
"Ace, lui è un marine e tu... tu insomma sei un pirata... Ma io non voglio che le cose tra noi cambino..."
Sorride "Vieni qui, scema... -mi tira tra le sue braccia- Non ti devi preoccupare, non permetterò che le cose tra di noi cambino; il sangue che scorre nelle nostre vene non ce lo siamo scelti noi."

Rimetto via tutto e la collana torna al suo posto. Sicuramente continuerò a cercare di scoprire chi è mio padre, il fatto che ora abbia una sua foto mi permette di mostrarla in giro e dal momento che è un marine è probabile che qualche pirata lo conosca; è un marine ma la cosa non mi impedirà di stare con Ace e di diventare un pirata, sempre se Barba Bianca mi accetterà come sua figlia.





NOTE AUTRICE:
Come al solito sono in ritardo, ormai ci avrete fatto l'abitudine... Tra l'altro in questi giorni ho avuto anche l'influenza :\
Parlando del capitolo direi che può essere considerato un capitolo di passaggio, ringraziamo tutti quanti NYAN EMMA che ha copiato metà capitolo e questa volta anche TRAFALGAR VALE che ha scritto il monologo interiore (non so se i pensieri di Kira che inseriamo ogni tanto possano essere considerati monologhi interiori ma vabbe) prima di aprire la scatoletta e niente, ho finito di annoiarvi con le mie note ;)
GRAZIE NYAN EMMA & TRAFALGAR VALE!!!! <3 e naturalmente ringrazio anche chi legge e recensice!!
A presto, baciux Sel
  
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