Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: katyjolinar    05/02/2015    2 recensioni
La vita di un vichingo è scandita da alcune tradizioni che segnano il passaggio da un momento a un altro del proprio percorso. E tutti sono tenuti a rispettare queste tradizioni, anche i ragazzi di Berk.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era notte fonda. Astrid si era addormentata da un po', esausta per tutto quanto successo, ma Moccicoso stentava ad addormentarsi.
Continuava a guardare la ragazza, ancora incredulo del fatto che fosse sua moglie, che finalmente i suoi sogni si fossero realizzati. Si erano uniti, per la prima volta, e per lui era stato molto piacevole, ma si era accorto di averle fatto male, e lui non voleva che soffrisse, ma purtroppo non poteva farci nulla: dall'educazione ricevuta sapeva bene che per le donne la prima volta era dolorosa.
Però non poteva fare a meno di colpevolizzarsi, perché magari avrebbe potuto andarci più cauto, farla rilassare ancora, così avrebbe sentito meno dolore.
Con delicatezza le spostò una ciocca di capelli e le baciò la fronte. Non voleva svegliarla, quindi fece molta attenzione.
"Scusami, piccola." sussurrò "Non volevo farti del male, ti prometto che starò più attento. Io voglio solo che tu sia felice e serena, nient'altro."
La guardò in volto, notando dei rapidi movimenti delle palpebre chiuse: stava sognando. Il giovane sorrise, sapeva che quel sogno sarebbe stato segnato su un libretto, e poi interpretato, perché, secondo la tradizione, gli Dei le stavano parlando, rivelandole il destino della loro unione.
Fece ancora più attenzione a non svegliarla e si allontanò un po', senza smettere di guardarla.
Astrid continuava a sognare, era tranquilla, apparentemente serena, ma improvvisamente qualcosa cambiò: prese a lamentarsi nel sonno, rigirandosi nel materasso e bisbigliando delle parole che il ragazzo non riuscì a capire; l'unica cosa che il moro capì era che sua moglie stava avendo un incubo... e sembrava peggiorare ogni secondo che passava, da come si stava agitando.
Alla fine la bionda scoppiò a piangere, pur senza svegliarsi, e Moccicoso riuscì a capire alcune parole, tra i suoi lamenti.
"No..." singhiozzò la ragazza, nel sonno "Ti prego... non... non mi lasciare... io... io... mi dispiace... ho sbagliato tutto... io ti... ti amo... Hiccup..."
A quelle parole, al giovane uomo accanto a lei mancò il respiro. Si era appena ripromesso di non farla soffrire, e invece... invece stava soffrendo, ed era tutta colpa sua. Sua e della stessa legge vichinga che dovevano seguire.
Il ragazzo sapeva bene che Hiccup era innamorato perso di Astrid, e dovette ammettere che durante il fidanzamento ci aveva provato gusto a vederlo distrutto per quello che stava succedendo. Sapeva anche che Astrid provava anche lei qualcosa per Hiccup, ma credeva fosse solo un'infatuazione dovuta al fatto che il castano era diventato più "appetibile" da quando aveva ucciso la Morte Rossa e insegnato loro a cavalcare i draghi.
Ma non era un'infatuazione, per niente. Astrid era profondamente innamorata di quel giovanotto pelle e ossa, ricambiava tutti quei sentimenti, in pari intensità. E, allo stesso tempo, la ragazza rispettava la legge vichinga, la seguiva alla lettera, non voleva assolutamente andarci contro; per questo aveva accettato il fidanzamento senza fare storie, perché lo voleva la legge, e lei seguiva la legge.
Però seguire la legge la stava rendendo infelice. Moccicoso non voleva vederla infelice, voleva la sua felicità, è questo che si fa quando si ama qualcuno, si vuole solo e unicamente la sua felicità.
con questi pensieri che gli ronzavano in testa, si alzò e si vestì, andando alla finestra e guardando fuori. Cosa avrebbe dovuto fare?
Tornò a guardare Astrid. Aveva ripreso ad agitarsi nel sonno: un altro incubo. Se continuava di questo passo, tutti i segni mandati dagli Dei sarebbero stati sicuramente nefasti.
Finalmente prese una decisione. Si avvicinò alla ragazza e la scosse con delicatezza, per svegliarla.
"Astrid, svegliati!" esclamò. Astrid aprì gli occhi, tirandosi su di scatto e fissandolo, ancora terrorizzata dall'incubo che stava avendo. Moccicoso le passò il primo abito che trovò, quello nunziale e si allontanò di un passo "Vestiti." disse "Io vado a preparare i draghi, c'è una cosa che dobbiamo fare al più presto."
La ragazza non fiato, si asciugò gli occhi e si vestì in fretta, raggiungendo, poi, il marito all'esterno, dove li aspettavano Tempestosa e Zannacurva, pronti per spiccare il volo.
"Dove andiamo?" domandò lei, mentre il moro la aiutava a sedersi sulla sella del suo Uncinato e poi si sistemava sull'altro drago.
"Te lo dico appena siamo in volo. Ora seguimi." ordinò lui, spronando l'Incubo Orrendo per farlo decollare. La ragazza fece lo stesso e, dopo un po', si diressero verso la foresta, allontanandosi dal centro abitato.
"Adesso mi vuoi dire dove stiamo andando?" insistette Astrid, affiancandolo.
"A cercare Hiccup." rispose Moccicoso, guardandola "So che ha lasciato Berk, ma non è da lui andarsene senza fornire spiegazioni valide."
"Lo sanno tutti perché se ne è andato." borbottò la giovane "E non vedo perché debba tornare, ha fatto la sua scelta."
"Deve tornare perché è il nostro capo, Astrid." ammise il ragazzo "È quello che conosce meglio di tutti noi i draghi, saremmo persi se lui non guidasse più l'Accademia."
Astrid borbottò ancora, infastidita, ma non disse nulla. Il giovane la guardò serio, poi riprese a parlare.
"So che ieri sera è venuto a trovati, prima di andarsene." disse. La bionda lo guardò sorpresa, così lui si affrettò a spiegare "Lo avevo visto aggirarsi attorno a te dalla mattina e, dato che ormai era diventato instabile, visto tutto l'alcol che assumeva, ho avuto paura che ti potesse fare qualcosa, per cui l'ho tenuto d'occhio. Comunque ti ha detto qualcosa che possa essere utile per trovarlo?"
"Ha detto..." balbettò la ragazza, pensierosa "ha detto che andava dove era diventato qualcuno. Non ha detto altro..."
Moccicoso si guardò intorno, pensieroso. Era un indizio, ma andava elaborato, e lui di solito non era tanto incline ai ragionamenti complessi.
"Dove è diventato qualcuno..." ripeté "Aspetta, riordiniamo le idee... una volta mio cugino era effettivamente un signor nessuno, anzi era anche meno di nessuno, ma ora è l'Orgoglio di Berk, è, quindi, diventato qualcuno... Quando è successo, esattamente?"
"Quando ha trovato Sdentato." riferì Astrid, capendo dove voleva arrivare "La radura! Andiamo!"
Incitarono le loro cavalcature e si diressero verso la radura dove Hiccup aveva trovato il Furia Buia, poi aguzzarono la vista, cercando qualunque anomalia.
"Da quella parte!" indicò Moccicoso, notando qualcosa che si muoveva tra gli alberi, poi fece abbassare Zannacurva, e Astrid lo seguì, incitando Tempestosa. Effettivamente qualcosa si muoveva, ma non riuscivano a capire cosa fosse, da quella distanza, anche perché era buio pesto, e trovare un Furia Buia di notte era più difficile che trovare un ago in un pagliaio.
"Sacri Dei! È Sdentato!" esclamò la bionda, riconoscendolo.
"Quindi deve esserci anche Hiccup da qualche parte." constatò il moro "Scendiamo a terra!"
Si avvicinarono ancora, e cominciarono a sentire i lamenti del drago; erano bassi, preoccupati, cosa che allarmò i due ragazzi, che si affrettarono ad atterrare e scendere dalle loro cavalcature.
Sdentato era accucciato, con un'ala larga che, appena riconobbe i due, alzò, rivelando cosa si celava sotto: Hiccup, disteso sull'erba, con gli occhi chiusi. Sembrava che la protesi gli fosse stata strappata via, poiché era rimasto solo il supporto in legno che la teneva attaccata alla gamba del ragazzo, che aveva una grossa macchia sulla tempia e non si muoveva.
Astrid lo fissò, shockata, e non si mosse, e Moccicoso la guardò preoccupato, prima di avvicinarsi cauto e abbassarsi sul cugino.
Per prima cosa gli toccò il polso, facendo un sospiro di sollievo quando sentì il battito, seppur molto debole.
"È ancora vivo." disse. La bionda allora si decise e si avvicinò, abbassandosi accanto al marito, vicino alla testa di Hiccup.
Gli tastò la ferita che aveva alla testa. Non sanguinava, ma doveva averlo fatto per parecchio, vista la quantità di sangue che si poteva vedere. Il moro indicò un grosso sasso macchiato, vicino al ragazzo.
"Deve aver battuto qui." disse "Dobbiamo riportarlo a Berk, deve essere curato." la ragazza annuì e lui si rivolse a Sdentato "Lo devo portare con Zannacurva, andrò più veloce." il drago fece un verso di assenso e si alzò, facendogli capire che li avrebbe raggiunti correndo il più velocemente possibile. Moccicoso annuì e, aiutato da Astrid, spostò Hiccup, con cautela, poi lo trasportarono in paese, andando direttamente da Gothi.
La vecchia si mise subito al lavoro, per curarlo e, dopo un po' li fece entrare nella stanza dove lo aveva messo a riposare, in attesa che si potesse vedere qualche miglioramento.
La bionda si sedette accanto al letto, guardando Hiccup con aria preoccupata, e Moccicoso restò indietro, osservandoli. Dopo qualche minuto, fece un passo avanti e poggiò una mano sulla spalla della moglie, sospirando rassegnato.
"Astrid, ti concedo il divorzio." disse.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: katyjolinar