Bene, oggi scopriremo chi è quella ragazza che ha
salutato il MIO Nao… è_é grrrr la faccio fuoriiiiiii!!!!! *la ragazza si nasconde dietro le quinte*… bah, non
perdiamoci in chiacchiere e vediamo cosa avverrà oggi!!! Buona lettura a tutti!
^____^
Cap.
16: Minami e Nao
“E’
passato così tanto tempo dall’ultima volta...” mormorò la ragazza, continuando
a fissare Nao.
“M-Minami…” balbettò lui, senza riuscire a dire altro.
“Nao… come fa a conoscerti?” chiesi io presa dal panico.
“Vedi… ecco, lei è…”
“Mi
chiamo Minami Matsura, sono la ex ragazza di Nao” si presentò Minami chinandosi e poi sorridendomi.
“L-la… s-sua ex???” ripetei.
“Sì,
ci siamo lasciati da tempo…” confermò Nao.
“Io… io non ne sapevo niente…”
dissi.
“Perché
non è importante, Ale, altrimenti te l’avrei detto…” mi spiegò Nao.
“Ma
lei è qui… perché, Nao?
Dimmelo” lo guardai sofferente.
“N-non lo so, io…”
“Oh,
tranquilla, non mi ha chiamata lui… anzi, immagino
che abbia cancellato il mio numero da ogni rubrica che ha…”
mi rassicurò Minami.
Ma
io non volevo le sue rassicurazioni, volevo quelle di Nao.
“Minami,
vattene, ti avevo detto che non volevo saperne nulla di te” le disse Nao.
Sembrava
arrabbiato, non gli faceva piacere averla rivista. Rimasi ad ascoltare la loro
conversazione anche se avrei voluto che ci fossimo allontanati da quella tipa.
“Nao… ormai credevo fosse acqua passata…”
“No,
non è passata per niente! Tu volevi che il mio gruppo si sciogliesse! E questo
solo nei tuoi interessi, in modo che così sarei appartenuto solo a te!”
“Andiamo,
Nao… all’epoca non eravate così famosi…
se foste scomparsi dalla scena nessuno se ne sarebbe accorto…”
“Ma
ora abbiamo la PS Company che ci sostiene, tanti colleghi e una vita fatta di
musica!”
“Già… in pratica, nella tua manco solo io” aggiunse Minami
senza staccare gli occhi di dosso da Nao.
“Che
ragazza egocentrica…” mi venne da pensare.
Mi
stava già antipatica. Voleva avere Nao solo per se e
aveva preteso che la band si sciogliesse? Ma una così è matta da legare!
“Nao, andiamo via…” dissi a Nao, prevedendo una brutta discussione a cui non volevo
assistere.
“No,
Alessia… devo chiarire una volta per tutte” mi disse Nao senza muoversi di un centimetro.
“Alessia
si chiama, eh?” disse Minami come se io non fossi presente “Che nome strano… non è giapponese, vero?”
“E’
italiana”
“E
tanto per intenderci, il mio nome significa ‘protettore’, quindi non è poi
tanto un nome strano” aggiunsi io, punta un po’ sul vivo.
Che
ci posso fare, a me il mio nome piace!
Minami
mi fulminò con lo sguardo.
“Nessuno
ti ha chiesto di intrometterti” mi disse gelida-
“Non
rivolgerti a lei con quel tono, Minami!” mi difese Nao.
“Nao… é/////è “ lo guardi riconoscente e un po’ rossa.
“Lei
è cento, anzi mille volte meglio di una come te!” continuò Nao,
stringendomi una mano.
Minami
fissava quella nostra stretta con tutto il suo rancore. Quella ragazza non mi
piaceva. Sembrava volere Nao a tutti i costi.
“Vattene,
Minami… non avresti dovuto nemmeno salutarmi” le
disse Nao con tutta la freddezza possibile.
In
quel momento, non vedendoci tornare, Shou e Lucia ci
avevano raggiunti.
“Ehi,
che ci fate ancora qui?” ci chiese Lucia.
Lucia
poi, seguendo lo sguardo mio e di Nao, vide Minami.
“Lei
chi è?” chiese curiosa.
Shou rimase pietrificato.
“M-Minami…” mormorò vedendola.
“Minami?”
chiese Lucia non capendo.
“Shou, che piacere vederti! ^__^” sorrise Minami al
vocalist.
“Mi
hai sentito, Minami? Vai via!” ridisse Nao.
“Va bene… ma sai, Tokyo sembra grande…
ma in realtà è più piccola di quanto sembra… e ci
rivedremo uno di questi giorni… te lo prometto” disse
cominciando ad avviarsi “A presto… ciao, Shou, mi ha fatto piacere rivederti” salutò anche Shou.
Minami
si allontanò a passo lento ed elegante. Nao
continuava a fissarla arrabbiato.
“Nao…” sussurrai vedendolo così.
“Andiamocene
a casa… mi è passata la voglia di stare qui…” disse cupo, mettendosi le mani in tasca e cominciando
a camminare.
Noi
acconsentimmo in silenzio e lo seguimmo mentre cercavamo Saga, Tora e Hiroto. Io camminai
leggermente distante da Nao, temendo che fosse troppo
nervoso per avermi a fianco e pensando che volesse stare un po’ solo per
pensare. Intanto però sentii Shou che spiegava a
Lucia tutta la faccenda.
“Ma
chi era quella?” chiese Lucia, ancora non aveva capito niente.
“Quella
era Minami Matsura, la ex di Nao…
sarà tipo un anno o due che si sono lasciati, infatti non ha più avuto una
ragazza da tutto questo tempo”
“Quindi
Alessia è la prima con la quale si è rimesso Nao?”
“Esatto… anche se non capisco perché…
abbiamo conosciuto tante ragazze ma nessuna l’ha colpito tanto quanto Alessia… chissà…”
“Ma
se si sono lasciati, perché Minami era lì con loro?”
“Mah,
si saranno incontrati… vedi, il fatto è che Minami è
molto testarda… quando Nao
l’ha lasciata, lei voleva a tutti costi rimettersi con lui…
lo tempestava di lettere, e-mail e telefonate… Nao era davvero nervoso a quei tempi…”
“Ma
perché si sono lasciati?” chiese Lucia.
“Beh… lei… voleva che il nostro
gruppo si sciogliesse…” disse un po’ addolorato Shou.
“Che
cosa??? Ma è matta?” esclamò Lucia.
“In effetti,
una decisione del genere, nessuno di noi voleva prenderla, meno che mai Nao che è il leader… così
litigarono”
“Oh no…”
“Già… Minami disse a Nao che lui
non si interessava a lei come doveva, che gli interessava di più la band… inoltre disse che la nostra era una band da
strapazzo, fatta di pivelli che non sarebbero arrivati da nessuna parte… anche se lei quando ci conobbe disse che eravamo
bravi e ci sosteneva… ma in quel momento la rabbia le
aveva fatto dire cose che non venivano dal suo cuore…
la conoscevamo abbastanza da saperlo… ma comunque le
disse e a Nao non fecero piacere…
così per un po’ non si sentirono… circa una settimana
dopo la loro discussione, Nao decise di andare a casa
di Minami per discutere con calma su cosa fare…
avevamo appena ricevuto una chiamata da un pezzo grosso della PS Company che ci
offriva un posto per fare successo… era un’occasione
d’oro e Nao non voleva farsela sfuggire e nemmeno noi…”
“E
come andò a finire?”
“Nao arrivò a casa di Minami e la trovò nel bel mezzo di… bè, un’incontro con un tizio…”
INIZIO
FLASHBACK
“Nao, non è come pensi…”
“Oh
sì, invece, Minami… è proprio come penso…”
Minami
si coprì con il lenzuolo e scese dal letto lasciando l’altro a guardare la
scena senza capire.
“E
pensare che io ero venuto per parlare con te… ci
hanno offerto un posto, alla PS Company, una compagnia famosissima…
“
“Davvero?
Ma è magnifico! Accettate!! Potrete fare strada!” esultò Minami.
Ma Nao restò serio.
“Non
mi sembra che una settimana fa pensavi la stessa cosa…
se non sbaglio ci hai definiti dei ‘pivelli che non sarebbero andati da nessuna
parte’, parole testuali tue…”
“Ero
coi nervi tesi, Nao… la vostra musica mi è sempre
piaciuta, sono contenta che siate arrivati fino alla PS Company”
“Ma
vedo che comunque hai di meglio da fare…” lanciò Nao un’occhiata al tizio sul letto che era stato zitto fino
a quel momento.
“Oh lui… era solo una specie di sfogo, tutto qui…”
“Allora
devo dedurre che ti sei sfogata anche altre volte quando abbiamo litigato… bene, ho capito… addio”
Nao si voltò e cominciò ad uscire.
“No,
Nao, aspetta!”
“Non
ne voglio sapere di te, lasciami stare!” disse Nao
infuriato liberandosi dalla presa di Minami. “Andrò alla PS Company e accetterò
l’offerta…”
“Portami
con te, Nao!”
“No!
D’ora in avanti, farò tutto da solo con i miei amici…
andrò alla PS Company, senza di te, Minami…l’uno non
esisterà più per l’altra… mi sono spiegato? E ora torna alle tue
faccende” e detto questo Nao uscì dalla casa di
Minami, per non rivederla più.
FINE
FLASHBACK
“Ha
fatto più che bene, Nao!” disse Lucia finito il
racconto.
“Certamente,
altrimenti non saremmo dove siamo ora… ma, come ti ho detto, Nao da quel giorno fu tormentato da Minami, che poi
finalmente si arrese e non si fece più sentire… lo
chiamava ovunque: a casa, agli studi della PS Company, in tournée…
era asfissiante… e Nao,
nonostante i concerti fossero comunque apprezzati come sempre, non dava il
meglio di se, oppresso com’era da quella situazione…”
“Che
razza di elemento…” commentò Lucia.
Aveva
tutto il mio appoggio sul quel commento. Come puoi fissarti con un ragazzo se
lui ti ha fatto capire chiaro e tondo che di te non ne vuole più sapere? Tanto
vale accettarlo… e ora, a distanza di anni
addirittura, si ripresentava sperando che tutto fosse dimenticato. Roba da
matti! Continuai a camminare un po’ distante da Nao,
finché incontrammo anche gli altri (Shou spiegò loro
cos’era successo) e tornammo al nostro hotel.
“Ti
va di venire nell’appartamento che condivido con Saga?” mi chiese Nao prima che entrassi nella stanza mia e di Lucia al
nostro hotel.
Rimasi
un attimo interdetta: credevo che fosse di cattivo umore e per questo non l’avevo
invitato a rimanere lì con noi.
“Va bene…” risposi.
Quando
entrammo, trovammo Taro sul divano che mangiava un panino e leggeva con molto
interesse.
“Oh,
ben tornate! Credevo tornaste per cena, sono appena le 6” ci salutò.
Taro
notò che c’era qualcosa che non andava, vedendo Nao
un po’ nervoso che stava sulle sue e gli altri che non proferivano una sola
parola. Lucia, prima che cominciasse a pensare a chissà quale catastrofe, si
sedette vicino a Taro e gli spiegò sottovoce tutto quanto.
“Aaaah, ora capisco” esclamò sottovoce anche Taro.
“Quindi,
cerchiamo di non parlarne, ok?” gli disse Lucia.
“Certo”
acconsentì Taro.
“Bè… io e Nao andiamo…”
proferii un po’ imbarazzata.
“Dove
andate?” chiese Taro.
“Ehm… al suo appartamento…” dissi
rossa in viso.
“Che
cosa??? Nao, ma io mi vergogno a far vedere la mia
stanza!”protestò Saga.
“Oh,
se è quello il problema, prometto che non ci metterò piede, ok?” gli dissi.
“Mmmmh… va bene…” rispose Saga.
“Dai,
Nao, andiamo” dissi prendendo Nao
sottobraccio.
“Ciao,
ragazzi…” mormorò lui agli altri.
“Ciao,
buonanotte” risposero loro.
Usciti
dall’hotel chiesi a Nao come saremmo andati al suo
appartamento.
“Non
è molto distante da qui… prenderemo la metro… ho io i biglietti” mi disse.
Il
suo umore non mi sembrava per niente cambiato. Era ancora serio e parlava poco
e niente. Non sapevo proprio come comportarmi. Da una parte volevo dire un
sacco di insulti riguardo a Minami, dall’altra volevo dire parole di conforto a
Nao e coccolarlo un po’, un’altra parte ancora mi
diceva di stare semplicemente zitta. Di soppiatto lo osservavo. La sua
espressione era sempre la stessa: cupa e pensierosa. Quando dovemmo scendere
dalla metro, Nao mi prese per mano e camminammo
fianco a fianco sul marciapiede, mentre le macchine passavano sfrecciando con i
fari che ci illuminavano la strada assieme ai lampioni. Sembrava che Nao, tenendomi la mano, volesse farmi capire che mi voleva
vicino. Allora io non sciolsi la presa nemmeno per un attimo.
“Eccoci…” esclamò Nao quando
giungemmo davanti ad un grande condominio.
Estrasse
le chiavi da una delle tasche del suo giubbotto e aprì il portone e la porta
del suo appartamento al sesto piano. Era davvero accogliente. Il sofà era
grande e di color porpora, c’erano anche due poltrone e un tavolino per il caffé… dietro al divano c’era una buona parte libera da mobili,
con solo un tappeto a coprire il pavimento. E poi c’era il terrazzo, grande con
delle piante negli angoli. In tutta la casa c’erano dei quadri oppure delle
foto. Ce n’era una che ritraeva tutti gli Alice Nine
e un’altra con solo Saga e Nao.
“Sai,
quella foto l’abbiamo fatta quando stavamo insieme” mi disse Nao alle mie spalle vedendo che osservavo quella foto.
“I-insieme?” chiesi.
Sapevo
che a volte i j-rocker sono un po’ bisex, ecco, ma non credevo che sarei venuta
a sapere che Nao stava con Saga, che tutti vedevano
solo come grandi amici. Io, grazie anche alle informazioni che Lucia trovava su
internet, sapevo solo che ogni tanto Saga girava nudo per casa o robe così…
“Sì… sai, ad avercelo sempre intorno dopo un po’ qualcosa
cominci a pensarla…” rispose Nao.
“Ma è finita… per il bene del gruppo…”
“Capisco…” commentai solo io. “Però siete ancora amici, è
importante” aggiunsi.
“Sì… siamo riusciti a superare la cosa e siamo migliori amici… e poi Saga ha avuto tante avventure…”
disse Nao, riferendosi al carattere damerino di Saga.
“Già,
lo immagino” risi un po’ io.
“Invece
con Minami fu diverso…”
Ecco,
lo sapevo. Voleva parlare di Minami. Nao si sedette
su una poltrona.
“Con
lei ho passato quasi tutto… Natale, Capodanno, compleanno,
San Valentino… però… che
lei volesse lo scioglimento degli A9 proprio non mi andava giù... e poi… vederla con quel tizio solo dopo una litigata mi
sembrava una cosa davvero spregevole…”
Io
restai in silenzio.
“Dopo
quel giorno, non volli davvero più vederla… anche se
lei insisteva a volermi parlare…” proseguì. “Tu… pensi che ho fatto male?” mi chiese guardandomi con
occhi lucidi.
“N-no, anzi! Lei ti aveva detto quelle brutte cose su te e
gli altri, non credeva veramente in voi! E poi ti ha anche tradito senza
ragione! Hai fatto benissimo! E non lo dico solo perché ora sono io la tua
ragazza!” risposi dopo una momentanea esitazione.
“Grazie,
Ale…” mi disse Nao,
chinando il capo.
Vidi
una piccola lacrima scendere lungo la sua guancia. Mi faceva una pena… mi sedetti sul bracciolo della poltrona e accostai la
sua testa a me, accarezzandogli i capelli. Non so se piangeva perché Minami era
decisa a riaverlo nonostante lui non volesse o perché le mie parole lo avevano
confortato, dandogli prova che io mi fidavo di lui. Sapevo solo che io dovevo
stargli accanto. Gli detti un bacio leggero sulle labbra.
“Ti
amo, lo sai, vero?” mi disse in un sussurro.
“Ma certo… e anche io ti amo” gli risposi dolcemente.
Un
altro bacio ci unì, e poi un altro e un altro e un altro…
per tutto il resto della serata.
Gli
Alice se ne andarono dopo aver cenato con Lucia e Taro. I due rimasero insieme
nella stanza di Taro, che dopo cena si era immerso di nuovo nella lettura del
suo libro nuovo.
“Ma
di che parla quel libro, che te lo stai mangiando con gli occhi?” chiese
curiosa Lucia.
“Oh,
niente di particolare…” cerco di coprirsi Taro.
“Se
lo dici tu… e dov’è che l’hai preso?”
“In biblioteca…”
“Ah…”
Ti… ti va di accompagnarmi quando devo
restituirlo?” propose Taro.
“Ma sì… così magari lo prendo in prestito io. Se lo leggi vuol
dire che è interessante ^_^” rispose Lucia.
Anche
Taro sorrise. Guardò negli occhi Lucia, avvicinandosi lentamente. Lucia non
sapeva che fare, si era congelata all’istante. Un attimo prima stava parlando
normalmente con Taro, un attimo dopo sentiva le sue labbra a contatto con le
proprie. Non era un bacio profondo ma era comunque pieno di amore, morbido e
tenero. Taro però non lo fece durare a lungo. Si staccò imbarazzato e mormorò
un timido “scusa”, tornando a leggere il libro. Lucia rimase per cinque secondi,
che sembrarono durare un’eternità, seduta al suo fianco e poi si alzò, sussurrò
la buonanotte e Taro e uscì per andare in camera nostra.
“Stupido…” si disse Taro, mettendosi una mano tra i capelli.
Finito!!!!!!
Caspita, che roba complicata la storia di Minami, eh? Ke
razza di vipera… grrrrrrrr
(guarda che le hai scritte tu ste cose, sei te che le
fai accadere… ndLucia)(sì
ma la odio lo stesso… ndMe)(A
me invece fai sempre fare la parte del sofferente… ç_ç ndTaro)(come ha detto lucia, sono io che faccio accadere le cose quindi zitto e
buono! ndMe). E ora via con le recensioni, ditemi che
ve ne pare!! Io vi aspetto col prossimo cappy!!!!!!!!
Baci a tutti by Luna The Moonlight