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Autore: Eridian    07/02/2015    1 recensioni
Salve popolo di EFP! Tutto a posto? ^-^
Ritorno dopo tantissimo tempo con una nuova storia, questa volta a più capitoli però.
Avverto subito che non so quanto andrà avanti questa fic dato che sono punti di vista di vari personaggi di una giornata un po' movimentata.
Spero di essermi spiegata per bene. ^-^’
ma soprattutto spero che la storia vi piaccia! :D
Genere: Fluff, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai dopo non so quanto tempo

Mi svegliai dopo non so quanto tempo. Piano piano cercai di sedermi, rendendomi conto solo dopo della posizione in cui ero, seduto appunto.
Il luogo in cui mi trovavo era ancora parecchio sfuocato: era piccolo si vedeva e faceva anche parecchio freddo!
Misi a fuoco l'ambiente solo poco dopo rendendomi conto di trovarmi nel maggiolone del Dottor Agasa.
L'ultima cosa che ricordavo era di essere stato preso in braccio da Agasa, anche se non capivo cosa mi diceva e a dir la verità non sentivo nemmeno i rumori intorno a me. Ricordavo però che intanto prendeva un'altra persona e quella persona era Ai, che immaginai si trovasse dietro di me dato che sentivo il suo respiro.
Feci per voltarmi a guardarla ma un brivido mi fermò. Avevo freddo e tremavo in ogni dove così deciso finalmente di guardarmi.
Grande! Ero tornato grande! Me stesso finalmente! Ma come... Ai non mi aveva dato nulla per farlo succedere.
Ricordai solo poco dopo cos'era accaduto.
La cameriera... Si lei era Vermouth! Ci aveva dato un cioccolatino con dentro, a quanto pare, un qualcosa che ci facesse tornare adulti.
Mi girai piano piano ancora stordito. Ai. Lei era... Grande... Bellissima. La guardai per un po' poi scossi il capo e con uno sforzo enorme misi una mano sulla sua spalla (era sdraiata sui sedili posteriori coperta pure lei per bene) e la scossi cercando di svegliarla.
Nulla.
Ci rinunciai; almeno respirava, l'importante era quello.
Guardai l'ora. Ricordo che risolto il caso erano circa le 21.30, mentre ora erano le 22.45. Quasi un'ora e un quarto svenuti. Dannazione ma che ci avevano dato!?
Presi i vestiti e piano piano mi vestii. Sospirai... Ero decisamente troppo monotono: smoking blu e papillon rosso... Decisamente troppo uguale.
Mi spostai nella parte posteriore, tra i sedili anteriori e quelli posteriori, e prendendo per le spalle Ai la scossi più forte di prima, ma non troppo sia chiaro!
Lei aprì finalmente gli occhi e io tirai un sospiro di sollievo.
-Cosa... Cosa è successo- era ancora intontita e tremava, probabilmente per il freddo.
-Quella cameriera ci ha fregati. Nei cioccolatini che ci ha offerto c'era qualcosa di strano e ora guarda! Siamo tornati adulti!- le sorrisi dolcemente; io ero felice (dopotutto) di essere tornato Shinichi Kudo.
-Idiota! Avevi notato anche tu che non era sicuro ma lo hai preso lo stesso! Dai vattene davanti. Fa freddo e vorrei vestirmi sai!?- accidenti che modi!, anche se... Aveva ragione. Abbassai il capo dicendole che aveva ragione e chiedendole scusa poi tornai davanti senza guardarla.
La sentii vestirsi e quando mi disse di essere pronta mi girai a guardarla. Splendida! Aveva un vestito rosso senza spalline, con una fascia che le circondava il collo, che si incontrava a metà decolté con un piccolo fiorellino, sembrava una piccola rosellina rossa, a tenerla agganciata.
Mi ripresi da quella visione e scesimo dalla macchina. Subito lei mi si avvicino da dietro e mi prese un braccio con le sue mani; aveva paura si vedeva. La lasciai fare e tirai fuori dalla tasca due biglietti per la festa. Ne passai uno ad Ai che mi guardò con sguardo perplesso.
-Due? Non era uno il biglietto nella tua busta?- appunto. Le spiegai cosa avevo trovato nella busta e l'idea che fosse un'idea dell'organizzazione e senza aspettare ancora ci avviammo alla festa questa volta come Shinichi Kudo e...
-Scusami. Come devo chiamarti ora?- non glielo avevo mai chiesto.
-Con il mio nome no!?- in effetti non mi ero spiegato bene.
-Intendo come ti chiami!? Io non lo so il tuo nome.- le sorrisi dolcemente.
Lei fece una cosa che mi lascio alquanto perplesso. Prima mi guardava, ora invece aveva abbassato il capo voltandolo un po' dall'altra parte diventando quasi indifferente, come se avessi appena fatto una domanda stupida.
-Shiho. Shiho Miyano.-
-Che bel nome!- mi guardo con sguardo quasi perso e poco dopo mi ringrazio sorridendo leggermente.
Dopo la "presentazione" arrivammo finalmente all'entrata e dati i biglietti entrammo. Iniziammo a girare per la sala, venendo avvicinati a volte da gente che mi conosceva e rimanevamo a parlare con loro per svariati minuti. Vidi ad un tratto Shiho girarsi e fissare qualcosa per poi tornare a guardare i miei interlocutori.
-Ehi tutto bene?- le chiesi sotto voce una volta che se ne andarono.
-Si... Tutto bene.- mi disse quasi intimorita.
Tornammo a camminare in giro per la stanza quando ad un tratto intravidi la nostra cara cameriera, così prendendo per mano Shiho corsi verso questa e arrivata da lei la presi per il polso infuriato. Senza farmi notare la portai in un'altra stanza dell'albergo (senza pensare alle conseguenze di quel gesto incosciente) chiudendomi dentro con lei e Shiho, sempre aggrappata al mio braccio, questa volta però con una sola mano mentre l'altra teneva la mia.
Vermouth si tolse maschera e costume e ghignando fischiò e dall'armadio dietro me e Shiho uscì quello che, a quanto pareva, era l'incubo peggiore di Shiho.
Iniziò a tremare come una foglia e ogni dove si girava trovava o la donna o l'uomo. Eravamo nel nido dei corvi in trappola.
Iniziarono a ridere mettendo terrore alla ragazza dietro di me che ormai era completamente appiccicata al mio corpo.
Misi una mano dietro la schiena e senza farmi vedere presi il telefono e composi un numero telefonico.
Finito riposi in tasca il telefono spegnendo la chiamata qualche minuto dopo, quando finirono con le minacce, e immediatamente Vermouth mi prese per un braccio e mi trascinò e bloccò lontano da Shiho terrorizzata in mezzo alla stanza.
Io cercai di divincolarmi dimenandomi come meglio potevo ma nulla, Vermouth non mi lasciava andare.
Gin invece aveva buttato Shiho a terra puntandole contro la pistola. La ragazza indietreggio velocemente terrorizzata rifugiandosi in un angolino tutta rannicchiata.
Cercavo di farmi lasciare mentre Gin stava per spararle.
La porta venne sfondata poco prima che l'assassino potesse uccidere la mia amica. Finalmente!
Ecco i rinforzi che avevo chiamato prima. Shuichi Akai. L'unico in grado di tenere testa a Gin. L'agente era accompagnato dall'agente James Black e Jodie Starling.
Gin intimorito e avendo capito che avevo chiamato io i rinforzi punto contro di me e sparó.
Il colpo fu (fortunatamente) deviato, in modo che non mi colpisse, da uno sparo partito dalla parte opposta della stanza, dall'agente Akai, che prese di striscio il braccio di Gin.
Vermouth finalmente mi lasciò e corse verso Gin.
-Non finisce qui.- aveva detto l'assassino prima di saltare, con la sua collega, giù dalla finestra. Corsimo a vedere che fine avevano fatto ma appena ci affacciammo non trovammo ombra dei due criminali. Facendo qualche passo indietro dalla finestra mi girai verso l'angolo dove si trovava Shiho. Andai da lei e tirandola su la abbracciai tranquillizzandola.
Passarono diversi minuti in cui rimasi attaccato a lei facendola calmare.
Ci riuscii dopo una decina di minuti; questa volta se l'era vista davvero brutta poverina.
Gli agenti se ne andarono guardandoci e sorridendomi (tranne Akai ovviamente) chinando di poco il capo come a dirmi un "non ce di che" li ringraziai pure poi andarono via poco prima che arrivassero Agasa, Sonoko, Goro e Ran attirati dallo sparo sentito poco prima.
Io e Shiho eravamo ancora abbracciati e appena li vidi iniziai a fissare Ran, non avrebbe dovuto vederci così.
Sentendomi irrigidirmi Shiho mi lasciò e li guardo, soprattutto guardo anche lei la ragazza che a capo chino se ne andava via quasi in lacrime.
Shiho capendo le mie intenzioni corse da Agasa rimanendo con lui mentre io, sotto lo sguardo infuriato di Goro e le critiche di Sonoko contro di me, rincorsi Ran.
La fermai prendendola per un braccio e con molta calma le spiegai che lei era solo un'amica che aveva appena vissuto una brutta situazione.
Non so quanto mi credette, fatto sta che si mise a piangere, silenziosa, guardandomi sorridendo.
-Sono felice che... Tu abbia trovato la tua anima gemella.- disse singhiozzando.
Si girò e fece per andarsene, così mi decisi e feci una mossa che credo la lasciò molto stupita: la presi per un braccio e tirandola verso di me facendo combaciare le nostre labbra. Fu un bacio veloce, fermato solo dai dolori lancinanti al petto.
Mi staccai di colpo e mettendomi una mano sul petto le presi il mento e guardandola le dissi di aspettarmi ancora per un po'. Sarei tornato presto. Poi prima che potesse fare qualunque cosa scappai via come meglio potei.
Tornai alla macchina di Agasa dove distesa fuori da questa c'era una bambina avvolta in una vestito molto più grande di lei color rosso. La presi delicatamente e la ridistesi sui sedili posteriori. Poi dopo minuti di urla strazianti mi ritrasformai entrando in macchina poi svenni.
Mi risvegliai tempo dopo con addosso i miei vestiti e Ai seduta accanto a me nella macchina del dottor Agasa. A quanto pare si era svegliata anche lei da poco.
Mi spiegò che dentro quel cioccolatino c'era del liquido strano creato dagli scienziati dell'organizzazione, che dopo la trasformazione la festa era finita ed erano tornati tutti a casa, che Ran preoccupata per Conan e Ai aveva cercato ovunque venendo poi tranquillizzata dal dottor Agasa dicendole che eravamo a casa sua stanchi di quella festa e che avrei dormito da lui. Infatti arrivammo a casa e dopo aver parlato un po' della serata e averla spiegata al dottor Agasa andammo a dormire.

  
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