Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Jade Tisdale    08/02/2015    3 recensioni
Nel futuro di Trunks, la distruzione ormai è all'ordine del giorno. Gli androidi costruiti dal Dottor Gelo, oltre ad essere molto forti, sono estremamente pericolosi. I guerrieri Z, nonostante sperino di riuscire a batterli, sanno che potrebbero essere uccisi da un momento all'altro. L'incontro tra C18 e Crilin, però, cambierà il corso degli eventi e Trunks riuscirà a trovare la luce che, attraverso un labirinto buio, lo condurrà verso la guerra più importante: la vita.
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, 18, Altri, Marron, Mirai!Trunks | Coppie: 18/Crilin, Marron/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 10
“E' troppo presto per vendicarsi”



Hanako si era addormentata già da un bel pezzo. Nonostante quello che possedesse l'orso fosse un semplice frutto, il radar captava comunque un segnale. Dopo che Marron ebbe fatto una ramanzina coi fiocchi alla bimba, i tre esplorarono per tutto il pomeriggio la foresta. Alla fine, però, non trovarono nulla e Hanako andò a dormire molto presto.
Nonostante il sole fosse tramontato già da un paio d'ore, il cielo era ancora chiaro.
Marron e Trunks erano seduti uno di fronte all'altro; davanti a loro c'erano gli le briciole dei panini che Ikue e Bulma gli avevano preparato prima di partire.
Il lilla continuava a sfregarsi le mani incessantemente.
«Per caso hai freddo? Eppure io sto morendo di caldo!» ironizzò la bionda.
Trunks sospirò. «Sai bene che lo faccio quando sono agitato, perciò non fare la sbruffona, sembri mio padre!»
Marron s'irrigidì. «Prima somiglio a mia madre, poi a tuo padre...»
Il sayan abbassò lo sguardo. «Scusami. Avrei dovuto dirtelo prima.»
Un lieve venticello fece ondeggiare i biondi capelli della giovane, che, deglutendo rumorosamente, cercò di prepararsi a ciò che il fratello adottivo le stava per dire.

***

«...A quanto pare questa mattina Cell ha attaccato gli abitanti della Città del Sud!» esclamò la giornalista, attirando l'attenzione di Bulma, Marron e Trunks, che stavano pranzando insieme. «Per ora, sono stati trovati ben 3104 cadaveri e 17 feriti gravi. Molti corpi sono andati bruciati, mentre altri...»
La scienziata spense immediatamente il televisore. Dopo la morte di Vegeta, per un certo periodo, quando sentiva nominare l'androide verde andava fuori di testa. Lo stesso valeva per Trunks, che spesso era scoppiato a piangere davanti a tutti. La piccola Marron soffriva per la perdita di Crilin, ma aveva sempre cercato di non mostrarlo in pubblico e quando la sua madre e il suo fratello adottivo si lasciavano andare, lei non sapeva mai come comportarsi.
«Oggi vai da Gohan ad allenarti?» chiese la scienziata, con voce tremante.
Il bambino si limitò ad annuire.
«Perché non posso andare anche io ad allenarmi?» domandò la biondina.
Bulma si massaggiò le palpebre con le dita. «Marron, tesoro, te l'ho già spiegato diverse volte. Trunks è più grande di te ed è un maschio, perciò è bene che tu aspetti ancora un paio d'anni prima di sottoporti agli allenamenti di Gohan. Non sembra, ma sono molto stancanti!»
La bambina gonfiò le guance, segno che si era offesa. Dopo poco però, rilassò i muscoli del viso e rivolse un sorriso dolce al fratello, augurandogli buona fortuna.

 

Se mia madre mi becca, è la fine pensò Trunks, mentre volava verso Sud.
Quel pomeriggio sarebbe dovuto rimanere a casa a giocare con Marron, ma per fortuna, poté contare sulla scarsa memoria della bambina. Quando aveva sentito quella notizia alla tv, non ci pensò su nemmeno due volte: la scusa dell'allenamento con Gohan le era sembrata più che valida, ma non aveva minimamente pensato alle conseguenze. Non era mai stato bravo a nascondere dei segreti ed era certo che, presto o tardi, qualcuno lo avrebbe beccato. Ma, se fosse riuscito a rendere pan per focaccia a quel maledetto mostro, forse, lo avrebbero accolto con un po' più di dolcezza.
Hai promesso a Marron che avresti vendicato suo padre si ripeté, per darsi forza.
L'idea di affrontare Cell non lo spaventava per niente. In realtà, era il pensiero che potesse non fargli nemmeno un graffio a farlo impazzire. Per un attimo, fu quasi tentato di tornare indietro, ma ormai era tardi: si trovava all'entrata dell'ormai rasa al suolo Città del Sud. C'erano numerose ambulanze e un odore nauseabondo gli attraversò le narici. Vide del sangue sparso un po' ovunque, ma non si scompose:
doveva trovare Cell ad ogni costo.
Volò in direzione di qualche isola più a nord. Era sicuro che l'androide non si fosse allontanato molto e che, sicuramente, se fosse stato nelle vicinanze, avrebbe sentito subito la sua aura. Dopo pochi minuti, Trunks si fermò. Il mare sotto di lui era calmo e nel cielo c'erano molti gabbiani che volavano tranquilli. Il sole picchiava molto forte e lui aveva caldo. Ad un tratto, cacciò un urlo molto potente: un urlo disperato, un urlo dentro la quale c'erano diverse sensazione, come la rabbia e la paura.
«Ragazzino, ti sembra normale urlare in questo modo? Potresti svegliare qualcuno!»
Il bambino si voltò.
«Maledetto...» bisbigliò, stringendo i pugni. «MALEDETTO!» gridò, questa volta con più voce.
«Accipicchia, a quanto pare abbiamo voglia di alzare la voce.» soffiò Cell, mentre un ghigno andò a formarsi sul suo viso. «Si può sapere chi sei, ragazzino?»
«Io sono Trunks Brief...» rispose, trattenendo a stento le lacrime. «Sono il figlio del Principe Vegeta e sono qui per vendicare la morte di mio padre.»
Dopo un primo momento di esitazione, Cell scoppiò a ridere. «Oh, quindi tu saresti il figlio di quel sayan? Sei davvero convinto di poter fare qualcosa contro di
me
L'androide si fece stranamente serio: Trunks, al contrario, era quasi sul punto di scoppiare. Si vedeva che era nervoso e che avrebbe tanto voluto scoppiare a piangere, ma si trattenne per suo padre. Lui era un sayan e aveva un orgoglio da mantenere. O almeno, era quello che suo padre gli aveva sempre detto.
«Sì...» sussurrò dopo pochi secondi di silenzio. «Io ti batterò, fosse l'ultima cosa che faccio!»
Il bambino scattò in direzione del suo nemico e cercò di colpirlo alla bocca dello stomaco, ma Cell fu più veloce e parò il colpo piegando il braccio destro. Poi, con una rapidità incredibile, si teletrasportò dietro a Trunks e lo colpì sulla schiena, facendolo volare verso il basso. Prima che cadesse in mare, il verde lo raggiunse e lo rispedì in aria, dandogli una ginocchiata sullo stomaco. Per i seguenti due minuti, il figlio di Vegeta fu letteralmente torturato dall'androide e non trovò la forza di rispondere ai suoi attacchi.
L'androide incominciò a ridere sonoramente. «E tu credevi davvero di potermi battere? Sparisci dalla mia vista, pivello!»
Il giovane sayan inspirò ed espirò profondamente. Era pieno di lividi sulle braccia, si era rotto il labbro e continuava ad uscirgli sangue dal naso. Possibile che quell'androide fosse più forte di quanto pensasse? Possibile che, in pochissimo tempo, l'avesse conciato così male?
Non ce la faccio... non sono degno di essere un sayan... pensò amaramente, sul punto di arrendersi. Poi però, gli tornarono alla mente le parole che gli aveva detto suo padre tempo prima, durante uno dei suoi ultimi giorni di vita.
«In questo periodo sei diventato molto forte!»
Si trattava di una semplice frase, poche semplici parole che qualunque padre avrebbe detto al proprio figlio notando dei progressi. Ma quelle parole per Trunks avevano un significato importante, perché gliele aveva detto il suo papà.
Gli tornò alla mente il sorriso furbo di Vegeta e realizzò che non lo avrebbe mai più visto. In quel momento, si sentì pervadere da molta energia e riuscì a trovare le forze per trasformarsi in super sayan.
Sul volto di Cell andò a formarsi un ghigno. «Questo significa che farai sul serio?»
Trunks strinse i denti. Era pronto per combattere di nuovo, ma ad un tratto, percepì una sensazione strana. Sentì un dolore atroce partire dal collo e attraversargli tutto il corpo. Poi, ad un tratto, svenne.

 

Quando il bambino aprì gli occhi, se li stropicciò per bene prima di rendersi conto di non trovarsi alla Capsule Corporation. Non ebbe neanche il tempo di guardarsi intorno che un ragazzo moro si presentò sulla soglia.
«Sorellina, il sayan si è svegliato.»
Trunks non riuscì a credere ai suoi occhi. Istintivamente, si mise in piedi, in posizione difensiva.
«C17...» disse, guardandolo con disprezzo.
«Calma ragazzino, non ho intenzione di farti del male.»
«Non credevo che l'avresti mai detto.» ironizzò una biondina, che era apparsa in quel momento dal corridoio.
Il lilla si irrigidì. Sapeva che la donna che aveva davanti era C18, la madre di Marron, ma di certo incontrarla era l'ultimo dei suoi piani.
«Che c'è? Sembra che tu abbia visto un fantasma.» disse la cyborg, riferendosi allo sguardo sconvolto del bambino che si trovava di fronte.
«Voi... che cosa...» balbettò, non sapendo bene cose dire.
C17 lo anticipò. «Abbiamo sentito la tua aura e quella di Cell. Avevamo capito che era in corso un combattimento, così abbiamo deciso di intervenire. Quando siamo arrivati, tu sei svenuto e sei caduto in mare. C18 si è catapultata a salvarti, mentre io mi sono occupato per un po' dell'androide, dopodiché, non appena ci è stato possibile, siamo scappati e ci siamo rifugiati qui.»
Il bambino si prese qualche secondo per comprendere il tutto. «Perché mi avete salvato?»
«Dovevamo lasciarti annegare?» chiese ironicamente C18. «Andiamo, ti devo cambiare quella benda.» proseguì, accennando al braccio di Trunks.
Preso com'era da quell'assurda conversazione, il bambino non si era reso conto che il suo avambraccio destro era stato fasciato. In silenzio, seguì la donna fino al bagno: si sedette sopra ad una lavatrice malandata e C18 iniziò a medicarlo, in silenzio.
«Io...» esordì, sospirando. «Ti ringrazio.»
«E di cosa?»
«Per avermi salvato la vita.»
La cyborg scoppiò a ridere. Era una risata cristallina, anche se era chiaro che dietro ci fosse un'infinita tristezza. I suoi occhi di ghiaccio inespressivi, un realtà, erano lucidi e Trunks si domandò come avesse fatto una donna così bella ad uccidere tante vite innocenti per puro divertimento. Era bella, molto bella e somigliava incredibilmente a Marron. Una persona qualsiasi le avrebbe tranquillamente scambiate per sorelle.
«Che ho detto di così divertente?» chiese, inarcando un sopracciglio.
«Me lo chiedi di nuovo? Cosa dovevo fare, vederti morire?»
«Beh, da quanto mi risulta, in passato hai ucciso diverse volte.»
«In passato.» soffiò lei, terminando di bendare la ferita di Trunks. «Adesso però sono cambiata.»
Il lilla si grattò la nuca. Che cosa doveva fare? Dirle di Marron o stare zitto?
Prima che potesse prendere una decisione, C17 li raggiunse.
«Il figlio di Goku è qui.» disse, con voce neutra.
Gli occhi di Trunks cominciarono a brillare. Senza farselo ripetere due volte, saltò giù dalla lavatrice e corse fuori dall'abitazione.
Gohan era lì, in piedi, con le braccia conserte.
«Gohan!» esclamò il ragazzino, correndogli incontro per abbracciarlo.
Il sayan più grande, però, si tirò indietro e rivolse un'occhiata severa al più giovane, dopodiché si voltò e spiccò il volo.
Trunks sospirò, consapevole che il suo insegnate lo avrebbe sgridato. Ringraziò nuovamente i due cyborg, prima di seguire il suo amico.

 

«Sei uno sciocco.» esordì il figlio di Chichi, socchiudendo gli occhi a due fessure. «Saresti potuto morire.»
Il bambino deglutì. «Come hai fatto a trovarmi?»
«Questa mattina Bulma ci ha telefonato, chiedendo se fossi rimasto a dormire da me. Per fortuna mia madre era alla Città dell'Ovest per fare alcune commissioni, così ti ho potuto coprire. Allora ho localizzato la tua aura e C17 mi ha raccontato quanto era accaduto.»
Il figlio di Vegeta abbassò leggermente il capo, osservando il paesaggio che muoversi sotto di lui. «Mi dispiace.»
Il moro non si scompose, anzi, continuò a mantenere lo sguardo serio fisso davanti a lui. «So quello che volevi fare. Anche io vorrei tanto vendicarmi, ma sono consapevole che è tutto inutile. Un giorno, forse, riusciremo a battere Cell e far tornare indietro tutti quelli che sono morti. Ma quel giorno non è oggi Trunks, quel giorno è ancora molto lontano e provarci ora ci condurrà solo verso una morte sicura, ficcatelo bene in testa.»
Il piccolo annuì. «Posso... posso dire a Marron che ho conosciuto sua madre?»
Gohan scosse la testa. «E' meglio di no. Sono certo che poi ti supplicherebbe di portarla da lei e tu, cotto come sei, la accontenteresti subito!»
Il diretto interessato avvampò. «Ma che cavolo stai dicendo!?»
Di fronte a quella reazione, il figlio di Goku scoppiò a ridere.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Jade Tisdale