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Autore: AngiAstrid    03/12/2008    1 recensioni
Delle ragazze normali, con vite normali, forse addirittura monotone, ma con un'amicizia stupenda nei cuori. Però, il primo giorno dell'anno, accade qualcosa di inaspettato... o è soltanto un sogno?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Teresa si ritrovò tra le braccia di una ragazza, o più precisamente di un’ombra di una ragazza da quel che vide, ma della sabbia si intrufolò nei suoi occhi, così dovette chiuderli... l’aveva salvata, l’aveva salvata!!! Lacrime di gioia l’avvolsero. Pochi secondi dopo, l’ombra sparì e lei si ritrovò a sedere appoggiata al vetro della tv. Avrebbe voluto dire almeno “grazie” al suo salvatore, ma non le fu possibile.

Delle botte al vetro: si girò e vide Rebecca che cercava di sfondarlo. Sorrise e decise di aiutarla.

-Al tre battiamo insieme, con tutta la forza che abbiamo, ok?- le chiese Rebecca.

-Ok, certo!!!- rispose lei.

-Allora: 1... 2...-

-NO!!! NO!!!- un grido, fuori dalla casa. –Aprite, apritemi!!! Non rompete... quel... vetro...- una voce ansimante, che riconobbe appena le giunse alle orecchie. Rebecca corse fuori ad aprire alla nuova venuta, che entrò e si posizionò davanti alla tv.

 -Chiama l’ombra, Ter! Chiama l’ombra! Solo lei... può aiutarti.- disse Neagh, poi si sedette a terra, sfinita dalla corsa. Non sapeva neanche lei come aveva compreso così facilmente le parole della vecchia, l’importante era che ci fosse riuscita. Era partita subito a corsa verso la casa di Rebecca, ma era arrivata tardi perché era andata continuamente a sbattere con le persone, così aveva dovuto scusarsi con tutti.

-Ehm... ombra! Mi puoi aiutare ad uscire?- chiese debolmente Teresa, voltando le spalle al vetro della tv. Subito apparve un’ombra avvolta da un velo, che pronunciò strane parole e poi sparì. Una luce abbagliante le accecò, anzi in realtà accecò tutta la città. Ogni persona, nello stesso istante, si mise le mani davanti agli occhi per proteggerli dalla luce che sembrava infinita. Poi tornò ad essere una luce normale e tutti ritornarono ai propri lavori o ai loro svaghi, anche se in realtà erano tutti piuttosto spaventati dal fatto appena accaduto... Cosa poteva essere?

-Terry!!!- Neagh abbracciò la sorella che era di nuovo accanto a lei, felice di averla potuta salvare.

-Ma tu come facevi a...-

 -Bhè, una vecchietta... che ho incontrato mi ha detto con aria mistica: le ombre aiutano come le amiche... e i vetri tagliano se si rompono! Mi ha spaventata, ma poi ho avuto come un presentimento che mi ha spinto a venire qui... insomma... io me lo sentivo... ma cos’è successo di preciso?- dopo aver ascoltato le spiegazioni con attenzione, rimase con la bocca spalancata.

-Oh, Giove!!! Hai rischiato di morire, Ter!!!- abbracciò di nuovo la sorella con amore, le voleva così bene...

-Ehi... ehi Neagh! Mi stai... schiacciando....-

-Oh, scusa!- la ragazza arrossì, poi si mise a ridere assieme alle altre due... la giornata trascorse piacevole, come del resto anche gli ultimi giorni di vacanza, anche se tutte e tre le ragazze non riuscivano a spiegarsi l’accaduto...

 

-C’è un raggio di sole,

risplende la su!

È forse un invito a

sorrider di più...

tu credici e poi,

e poi tu vedrai

che la vita tua cambierà!!!

Un raggio di sole

risplende la su.

Illumina il cielo,

ma solo in teoria...

infatti se guardi

e sorridi di più...

vedrai starai meglio anche tu!!!

Un raggio...-

 

-Ehi, senti Reby! Non canta più...-

-Chi sa chi era... chiunque sia ha una voce bellissima, così melodiosa e soave... vorrei proprio sapere chi è! Dev’essere proprio una stella del canto, se...- una gomitata le arrivò dritta dritta nello stomaco, ma non ci fece caso e continuò a cercare di sbirciare dal buco della serratura -Dicevo... se sa cantare così è di sicuro in un coro, no?- sentì un secco colpo di tosse provenire dalle sue spalle, così si volto... e sgranò gli occhi, pronta a balbettare qualche scusa. Avrebbe voluto potersi sotterrare: che figura aveva fatto!!!

-Rebecca, vorresti essere così gentile da spiegarmi cosa ci fai qui quando è vietato andare in giro per la scuola durante la ricreazione? E per giunta, a spiare dal buco della serratura ed a parlare... da sola!?!-

Rebecca si girò a guardare nel punto in cui poco prima c’era l’amica Melissa, ma proprio non c’era più nessuno...

“C’era da aspettarselo!” pensò maledicendo mentalmente la compagna “Quando c’è qualche problema o c’è di mezzo qualche nota sul registro, scappa... cavoli, che amica!”

-Scusa maestra... ma... c’era qualcuno che cantava in maniera sublime e così... ehm... e poi stavo parlando... a bassa voce, mi sono lasciata sfuggire qualche parola! Eh, eh...- forse l’avrebbe passata liscia, o almeno così sperava... aveva cercato di proteggere l’amica per non farla finire nei guai, ma quando l’avrebbe rivista... “mi sente” pensò.

-Qualcuno cantava? Impossibile, dato che quella porta è sempre- disse l’insegnante sottolineando bene l’ultima parola –chiusa a chiave... forse hai le allucinazioni, vuoi che chiami i tuoi per farti portare a casa?-

-No, maestra, non importa... torno in classe-

-Ok, ok... ma se vuoi andare in giro per la scuola, ti prego ameno di chiedere il permesso a qualcuno!!! Promesso?-

-Sì, sì, promesso...- Rebecca sospirò di sollievo, vedendo la maestra allontanarsi. “Cavoli, che gente che c’è in giro... cioè, che maestre che ci sono!!!” pensò, sicuramente con ragione. La sua maestra era molto giovane e inesperta, era biondissima con i capelli a caschetto e gli occhi di un blu profondo, che se ci si scrutava dentro ci si poteva scorgere l’immenso mare... era alta e slanciata, si vestiva sempre con degli abiti larghi dai colori sgargianti ed aveva fatto innamorare tutti i bambini della scuola... ma Rebecca proprio non la sopportava: le sembrava così stupida...

Ma qualcosa interruppe i suoi pensieri. “Di nuovo!” pensò, aprendo piano la porta dell’aula di musica, che non era affatto chiusa a chiave. Una figura era in piedi davanti alla finestra aperta, cantava... Rebecca si richiuse la porta alle spalle cercando si fare piano, poi si avvicinò a quell’... ombra...

“Non è possibile! Non è una persona, quella... e poi è... nella Tv... Teresa... salva...” i suoi pensieri erano confusi, troppo confusi... poi l’ombra si voltò. I suoi occhi di ghiaccio puro la spinsero al muso, come bloccandocela. Una risata maligna uscì dalle sue labbra, poi nella sua mano apparve un bastone...

 

-Che cosa?!? Scomparsa? Rebecca? E chi...-

-Me l’ha detto Melissa, che va a scuola con lei...-

-E dove, dov’è scomparsa?-

-A scuola... che dici, cosa facciamo?-

-Oddio... Reb... andiamo a scuola elementare, muoviti!- Neagh si infilò i roller- blade, poi si fiondò fuori dalla porta, seguita a ruota da Teresa. Corsero per il viale alberato, i rami scheletriti degli arbusti protesi verso l’alto avevano un’aria stranamente spettrale, ma le ragazze non ci fecero caso... arrivarono alla scuola a mattoncini rossi in circa venti minuti, distrutte dalla corsa.

-Dov’è... Rebecca?-

-E’... sparita! L’ultima volta che l’ho vista era davanti all’aula di musica, che è sempre chiusa a chiave...- disse la maestra, così le sorelle si precipitarono lì. Davanti alla porta, si stupirono di poterla aprire senza problemi, a dispetto di ciò che aveva detto loro l’insegnante...

-A me non sembra molto... un’aula di musica!- disse Teresa.

-Già, a me sembra di più un...- continuò Neagh per lei.

 -UN LABIRINTO!!!- conclusero assieme. Si presero per mano e anche senza parlarsi seppero cosa fare: stare unite e cercare la loro migliore amica. Si avventurarono tra le immense mura erbose, di colore verde scuro, senza preoccuparsi di cosa sarebbe successo loro andando avanti.

-Basta stare unite- si ripeterono a vicenda, continuando a camminare con passo incerto, cercando di non avere paura. All’improvviso, un boato squarciò l’aria. Poi più niente.

-Co... cos’è stato?- chiese Teresa, sbarrando gli occhi terrorizzata e cominciando a tremare. Neagh sembrava calma, anche se in realtà aveva avuto un grande spavento.

-Forse è...- ma non terminò la frase, perché un’enorme tromba d’aria si avventò su di loro, travolgendole. Cercarono di non lasciarsi la mano, ma alla fine dovettero farlo, per cercare di salvarsi. Si chiamarono, urlando talmente forte da sovrastare il rombo del vento.

Dopo diversi minuti di tremendi sballottamenti e cadute rovinose, le sorelle si ritrovarono entrambe appoggiate alla parete erbosa, piene di lividi e graffi, ma una dalla parte opposta dell’altra.

-Neagh! Neagh! Neagh!!!- nessuna risposta. –Neagh! Ti prego Neagh!!! Neagh...- si alzò, le piante tutto attorno a lei erano fittissime e formavano bastioni enormi. Teresa cominciò a camminare con attenzione, pronta a captare ogni più minimo suono e cercando contemporaneamente di trovare un’uscita in quell’immenso labirinto che la opprimeva sempre di più...

Ciao a tutti i lettori di questa fic!!! (se ce ne sono...) vi prego di scusare il mio colossale ritardo nel postare questo capitolo, per di più non molto bello ed anche corto... Scusatemi, scusatemi, scusatemi!!! Spero di rimediare la prossima volta...
Ringrazio infinitamente la mia amatissima scittrice
DebyPottersenza di te (e inoltre anche della tua fic) come farei??? Comunque io rispetto a te non sono niente!!! Sono solo una goccia d'acqua rispetto al tuo oceano...
Grazie davvero infinite anche a chi legge... Salutoni, alla prossima!!!^^
  
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