Priscilla,
queen of the desert
Brutta cosa la pensione, per uno
Shinigami.
Che significa “pensione”? Significa “sei
troppo vecchio,
amore, levati dalle palle che ti stai decomponendo sullo zerbino e poi
dobbiamo
ripulire.”
Come diavolo fa uno Shinigami ad essere troppo vecchio!?
Mica invecchiano gli Shinigami…o forse sì, solo
un pochino, tipo quelle piccole
zampe di gallina, e poi quelle borse viola sotto gli occhi, e quelle
smagliature
appena sotto il gluteo destro…
Nah, che sciocchezze. Grell Sutcliff era sempre uno
schianto, una bomba sexy, anche dopo quattrocento anni di servizio. La
rossa
più hot di tutto il reparto “mietitori”
non avrebbe mai mostrato i segni del
tempo, era contrario all’ordine naturale delle cose.
Ma i segni della fatica, quelli sì che davano fastidio. E
anche quelli della noia mortale del suo monotono mestiere, che aveva
sempre
fatto fatica a sopportare.
Furono di questo tipo più o meno i pensieri di Grell, quando
scoprì che la lettera che gli avevano chiesto di ritirare
alla segreteria era
quella per il pensionamento, dopo tanti anni di duro lavoro, di
raccoglimento e
smistamento di anime senza tregua. Oh merde, la
pensione!
Inizialmente si sentì un po’ come un completino di
lingerie
estivo di seta, nuovo, gettato nella spazzatura perché
pescato nei saldi degli
avanzi dell’anno prima, fuori moda.
-Che brutta sensazione… e sicuramente era in seta rossa!-.
Dopotutto, il tempo era volato senza che lui (*khem*, lei)
nemmeno se ne accorgesse.
Erano passati secoli dai bei tempi, quando era ancora nel
fiore degli anni del suo servizio: quando l’Inghilterra era
ancora regina del
mondo, quando ancora infuriavano le lotte tra Angeli e
Demoni…quando lei si
aggirava per le vie di Londra con quella magnifica dama rossa, Madame
Red, strappando
anime illegalmente, e quando aveva ancora a che fare con quella coppia
diabolica, il marmocchio spocchioso e quel gran manzo di Sebastian
Michaelis…
Ogni volta che ci pensava, cacciava dei sonori sospiri teatrali:
il passato non torna più, eh già.
E nemmeno Sebastian torna più, tutto è finito,
l’antico
amore è ridotto in polvere sparsa dal vento: dopo la morte
del ragazzino,
infatti, quell’intrigante demone nero se n’era
sparito chissà dove, e l’ultima
immagine che Grell aveva di lui era di spalle, su di una strada
d’asfalto
bagnato, che si allontanava dopo aver consegnato l’annuncio
della prematura
morte del suo amato padroncino –probabilmente era finalmente
riuscito a
mangiarselo…-
Ma poi, mentre Grell digeriva il contenuto di quelle severe
lettere d’inchiostro viola, passati i primi pensieri di
depressione, svilimento
e totale assenza di senso di vivere, decise che era un buon momento per
cambiare stile di vita, per cercare qualcosa di
“caldo”.
E l’Australia è molto calda,
soprattutto il quartiere
dei locali dove si esibivano le Queens.
E così Grell scelse di dedicarsi finalmente alla sua vera
ispirazione, e come Undertaker ai suoi tempi scelse paramenti funebri e
tombe,
la rossa piccante degli dei della morte prese tacchi a punta, calze a
rete e
lustrini, e si fiondò nel regno delle drag queen: Sydney.
E divenne una star, la fantastica regina scarlatta.
La sua vita trascorse felice, un successo dopo l’altro, un
amante dopo l’altro, sotto i riflettori colorati e applausi
scroscianti; si unì
persino ad uno dei gruppi di ballerine più cool e dotate
(*khem* dotati)
del momento, le Girls, che dominavano i palchi coi
repertori degli Abba,
Donna Summer e Madonna.
Poi il tempo passò, e la regina scarlatta
era sempre
al top.
E poi passò ancora altro tempo.
E poi ancora altro tempo…
Finché, un bel giorno, la sua vita cambiò di
nuovo.
Era una triste mattina d’autunno…