Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Scarlett Carson    12/02/2015    3 recensioni
E se Aoko avesse sempre avuto con sè la gemma Pandora? Se nascondesse un segreto che si tramanda nella sua famiglia da generazioni. Se le avesse donato dei poteri incredibili. E se su quel dirigibile sperduto nel cielo avesse visto tutto. E se ci fosse davvero lo zampino dell'organizzazione che cerca la gemma più di tutto. Se solo Aoko sapesse come proteggere tutti ma la loro salvezza avesse un prezzo immenso. Cosa farebbe Kaito, alias Kid, se dovesse prendere una decisione.
What if ? del film 14 il dirigibile sperduto nel cielo. Cross over con la mia stessa storia DNAngel Jeanne!
Sono tornata in questa sezione! secondo me stavate meglio senza di me xD
Come potete vedere l'ho inserita come serie insieme alla storia DnAngel Jeanne. una specie di storia extra. spero vi piaccia quest'idea ;) Leggete e commentate in tanti sono curiosa di leggere le vostre critiche
Scarlett Carson (ex Shana17 per chi non lo sapesse ancora ;) )
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Capitolo 01. Avere le ali degli angeli

 

Aoko correva verso casa. Le lezioni quel giorno erano finite prima perchè l'insegnate era stata male e quindi gli alunni erano tutti tornati a casa qualche ora prima del previsto, ovviamente molto entusiasti.

Aoko sperava di tornare a casa col suo amico d'infanzia Kaito Kuroba, ma aveva detto che ne approfittava per andare in un posto a vedere spettacoli di magia con il suo tutore Jii.

Sì, come no” aveva detto una vocina dentro di lei. Non era quella che tutti avrebbero definito la propria coscienza ma era semplicemente l'altra se stessa che occupava il suo corpo da mesi ormai.

“Oh, andiamo Jeanne, perchè sei così dubbiosa?” chiese ella, mentre continuava a correre verso casa.

Non so, mi rende dubbiosa, credo nasconda qualcosa” disse l'altra.

“Bè, anche io gli nascondo parecchie cose” disse Aoko.

Con energia, varcò l'ingresso di casa.

“Sono a casa!” urlò, e si ritrovò davanti suo padre pronto per andare a lavoro.

“Oh, Aoko, già a casa? Bè scusa ma devo andare in ufficio abbiamo una riunione stasera e credo farò tardi come al solito” disse subito il padre.

“Sì siamo usciti prima oggi; va bene, allora penso io ai nonni e alla cena” rispose.

“Non so quanto potrai visto che stasera Jeanne ha un furto” confidò l'ispettore.

Jeanne, non era solo una semplice presenza all'interno del corpo di Aoko, ma era anche una ladra che aveva il compito di rubare le false bellezze che si celavano nelle opere più rare. Era uno spirito che si tramandava nella famiglia della mamma di Aoko, deceduta alla sua nascita, e che al suo diciassettesimo compleanno era rinata dopo che era rimasta assopita per anni nel corpo della giovane.

Erano i nonni materni di Aoko a scegliere gli obiettivi da esorcizzare da potenti demoni che si impossessavano delle opere e a volte anche delle persone che possedevano l'oggetto.

Era dotata di enormi ali bianche che le permettevano una fuga immediata; si era guadagnata il nome di ladra dalle ali bianche.

Quando Aoko scoprì la sua esistenza dentro lei la prima volta ne fu sconvolta, ma poi ci si abituò e si divertiva molto con lei, oltre a tirarle sempre su il morale, era una persona eccezionale e ogni furto era sempre un divertimento.

“Uffa ed io che speravo di potermi rilassare un pò” disse Aoko.

Già, a chi lo dici” irruppe la voce di Jeanne nei suoi pensieri.

 

Arrivò in fretta la sera e per Aoko era tempo di lasciare il posto a Jeanne.

“Allora hai capito tutto?” le chiese la nonna Aozora.

“Sì nonna, devo rubare L'occhio del Gatto posseduto fa un gatto demoniaco che semina il terrore” disse Aoko anche se quel demone le sembrava un lavoretto facile, sapeva che non era l'unica a volere quella gemma: anche Kid la voleva rubare.

Era già successo che si trovassero faccia a faccia, ma per quanto lo odiasse quel ladro, ogni volta che si incontravano non poteva fare a meno di ammirarlo. Aveva qualcosa che la lasciava affascinata, e non era solo la sua eleganza, era... qualcos'altro.

Lascia stare, Aoko. Dobbiamo andare!” le disse Jeanne e in un attimo divenne la ladra dalle ali bianche, con un lungo codino biondo legato con un nastro rosso. Spiccò il volo e scomparve tra le stelle del cielo.

 

“Non posso crederci! Anche Jeanne ci si mette!” disse Kaito mentre, nei panni di Kid, sorvolava la città. Sapeva di cosa era capace quella ladra e se puntava qualcosa, sapeva che sarebbe successo qualcosa di particolare, come sapeva che aveva l'opportunità di passare inosservato grazie ai due detective che avevano il compito di catturarla: suo cugino Shinichi ed il suo amico di Osaka Heiji.

L'unico problema era l'ispettore Nakamori, padre della sua amica d'infanzia Aoko Nakamori, che ultimamente, secondo lui era strana.

Mi nasconde qualcosa sono sicuro ormai” pensò tra sé perplesso.

Era tanto tempo che si comportava in modo strano, come anche lui faceva con lei ormai da troppo tempo.

Avrebbe voluto dirle tutto, ma l'avrebbe messa in pericolo e non sapeva se avrebbe finito con l'odiarlo, dato quello che pensava di Kid.

“Basta! Ora non sei Kaito Kuroba; sei ladro Kid il ladro gentiluomo e hai una missione che viene prima di qualsiasi cosa” si disse per convincersi e continuò il suo volo fino a destinazione.

Arrivato pensò bene di camuffarsi, come suo solito, da poliziotto per eludere la sorveglianza. Prima di tutto avrebbe visto la pietra da lontano per assicurarsi che fosse l'originale e se era Pandora. Negli ultimi tempi, se si accorgeva che non era ciò che cercava, lasciava perdere subito il colpo, inventando la scusa che non gli interessava più.

L'unico caso in cui lo faceva era quando lo sfidava il signor Suzuki. Per lui, era più uno svago alla solita monotonia della sua missione.

Finalmente arrivò alla teca dove era conservata la gemma ma non vide nessuno ed era buio pesto.

Qui la cosa puzza di bruciato”. Qualcosa attirò la sua attenzione nella penombra. Si avvicinò con fare cauto e fu allora che uscì allo scoperto.

Cacciò un gridolino per non far sentire la sua presenza.

“Maledetto a te, cugino. Mi hai fatto prendere un infarto!” disse Kid con fare scocciato a Shinihci che lo aveva spaventato a morte e, dietro di lui, Heiji che se la rideva.

“Ben ti sta” disse solo.

“Siete qui per Jeanne, immagino. Novità?” chiese lui.

“No, ancora non si è fatta viva” disse Shinichi tornando serio.

“E tu che ci dici della gemma. È Pandora?” chiese Heiji; chiaramente loro sapevano bene perchè era diventato Kid e appoggiavano la sua causa. E poi Shinichi aveva esperienza con certe organizzazioni criminali segrete.

“Fammela guardare meglio” disse il ladro, acquisendo il suo aspetto di ladro Kid.

Prese la gemma e la osservò al chiaro di luna.

“No nulla, non è lei” disse sconfortato Kaito. “Ma dove accidenti è quella pietra?”.

“Allora possiamo lasciarla a Jeanne! Ma non le permetteremo di fuggire!” esclamò Heiji.

“Molto gentili per lasciarmi la gemma ma mi spiace non riuscirete mai a prendermi!” irruppe una voce di donna.

I tre ragazzi si voltarono verso l'alto, da dove avevano sentito la voce, e videro una ragazza con un lungo codino biondo e un vestito bianco con dettagli rossi e grosse ali bianche ripiegate su se stesse.

Con un balzo fu a terra: “Vi consiglio di darmi quella gemma e nessuno si farà male” disse secca.

“Gentile come sempre” disse Kid lanciandole la gemma.

Ella fece per prenderla, ma mentre volteggiava in aria, la gemma divenne dapprima un occhio felino per poi atterrare a terra con le sembianze di un gatto.

Questo sarebbe un demone?” intervenne Aoko nella mente di Jeanne; non era abituata a vedere con demone con sembianze animali. La maggior parte sembravano più ombre di persone. A volte erano le persone stesse ad essere possedute da loro ed esorcizzarle era più difficile.

Non farti ingannare dall'aspetto, posso essere peggio delle possessioni umane” le confidò la ladra.

Infatti, il minuscolo gattino si tramutò in pochissimo in un enorme e gigantesca tigre. Ed iniziò ad inseguire la ladra. Sapeva che era lei la sua peggior nemica e doveva farla fuori.

“Che afte li impalati, scappate!” urlò la ladra contro i tre ragazzi che erano rimasti di sasso dalla scena.

Quando Jeanne decise di spiccare il volo, non si accorse che la tigre demoniaca fece lo stesso.

Oh no, Jeanne! Ci sta seguendo!” disse spaventata Aoko.

“Meglio noi che loro” disse Jeanne.

Jeanne cercò di stare il più in alto possibile per fare in modo che la tigre vedesse le altre prede sotto di loro.

Dannazione, non posso nemmeno uscire dall'edificio. Fuori ci sono troppe guardie. Troppe persone verrebbero coinvolte!” pensò la ladra.

Allora facciamo l'esorcismo adesso!” propose Aoko.

“Tsè, la fai facile, prova tu a prendere un felino!” disse Jeanne.

Intanto, mentre pensavano a come fare, il felino in questione continuava ad attaccarle, provando a ferirle con le proprie fauci e graffarle con i propri artigli.

“Sembra che non riesca a contrattaccare” disse Heiji dopo aver esaminato la scena.

“Potremmo aiutarla ma come?” disse Kaito, ancora nelle spoglie di Kid, non poteva permettere che qualcun altro scoprisse la sua identità, e Jeanne meno di tutti, anche se non si sapeva spiegare il perchè.

“Distraiamolo noi. Magari se ha sotto un altro bersaglio non si accorgerà di lei che potrà fare qualcosa con tutta calma” propose Heiji.

“Ma ci credete che stiamo aiutando una ladra” disse Shinichi, che significava che ci stava.

“Be e con me cosa fate allora?” disse Kaito, strizzando l'occhio ai due ragazzi sui cui volti era dipinta un'espressione di sfida.

 

Non posso sperare di esorcizzarlo se continua ad attaccare senza sosta, non posso eseguire il rito” confidò la ladra ad Aoko.

Dovremmo trovare il modo di distrarlo” propose Aoko.

Già, ma come facciamo? Gli lanciamo un topolino di peluches?”.

Quando ormai sembrava ad Aoko una missione più difficile del previsto, vide ladro Kid e i due detective ingaggiati per catturare Jeanne, che cercavano di attirare l'attenzione del demone.

“Ma che credono di fare quei tre? Sono forse impazziti?” disse Jeanne.

Credo ti vogliano aiutare” disse Aoko nella mente della ladra.

“E va bene, ma poi mi sentono quei tre!” disse la ladra e si mise ad osservare in un angolo in attesa del momento giusto per compiere il suo dovere.

Intanto, sembrava che il piano di Heiji, Shinichi e Kaito stesse funzionando: avevano intenzione di farlo scendere a terra per permettere alla ladra dalle ali bianche di eseguire l'esorcismo. Stavano letteralmente facendo l'esatto opposto di quello che avrebbero dovuto fare, ma non importava purché quell'incubo finisse per tutti.

Mancava ancora poco e il demone avrebbe messo di nuovo le zampe a terra; i tre ragazzi si nascosero dietro le pile della stanza, la quale essendo illuminata solo dal chiaro di luna, risultava poco illuminata e quindi il demone faceva più fatica a visualizzare le sue prede.

Quando Jeanne notò che era isolata e non rischiava di fare del male a nessuno, decise che era il momento perfetto, prima che scovasse i ragazzi e che facesse loro del male.

Lanciò le sue piume attorno al demone di modo che formasse un cerchio con esso dentro, sarebbe stata la sua gabbia.

Jeanne scese a terra e si mise di fronte al demone.

“Finalmente sei in gabbia e farai il bravo mentre ti elimino per sempre dalla faccia della terra!” gli disse contro e subito la tigre ringhiò.

“Ormai non puoi più far nulla” disse la ladra staccando il crocifisso posizionato sul suo petto che divenne una spada non appena lo mise di fronte alla bestia.

Per i poteri conferitomi dal cielo e dalla terra, invoco il potere ultraterreno affinché ascoltino la mia preghiera. Ho bisogno di loro per sconfiggere i miei nemici e tutti coloro che saranno tanto stupidi da osare attaccarmi credendosi imbattibili.” disse la ladra e la sua spada si illuminò e si mise in contatto col cerchio che aveva creato per ingabbiare il demone che si stava contorcendo dal dolore. Dai piedi della bestia ne uscirono rami che soffocarono la bestia con delle spine molto aguzze.

La ladra pose la punta della lama della spada verso si lui e disse semplicemente. “Io ti esorcizzo!” e come disse questo il demone esplose, soffocato dai rovi e trafitto dalle spine, e di lui rimase solo una pioggia di petali di rose.



***
Eccomi! Sono riuscita a finire di scrivere e pubblicare questo primo capitolo ;) 
Che ne pensate? che accadrà adesso? :)
Spero di iniziare in questi giorni il secondo capiolo e pubblicare entro lunedì ;) 
Grazie a Shinran amore, un ragazzo che mi ha sempre seguita e che mi sostiene sempre e commenta sempre le mie storie e per aver messo questa nuova pazzia tra le ricordate; spero di non aver deluso con questo primo capitolo ;)
E ringrazio anche i lettori che se ne stanno in silenzio ;) 
Ora devo scappare ;) 
Alla prossima
Kiss KIss
Scarlett

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Scarlett Carson