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Autore: Dedenputtis    12/02/2015    2 recensioni
Questa storia è ambientata in un ipotetico periodo posteriore a DB-GT. Re Pilaf, per la seconda volta, viene in possesso delle sfere del drago. Questa volta hanno delle stellette blu ed esprime erroneamente il desiderio di far tornare Goku bambino. Solo che, questa volta, con lui c'è anche Vegeta. I due tornano immediatamente ad essere piccoli sayan, con tanto di coda che gli garantisce la possibilità di diventare ssj4 solo in alcune 'occasioni'. Solo che la trasformazione può durare, ogni volta solo per due ore, dopodiché i due tornano piccoli e non ricordano cosa succeda loro quando sono adulti.
Buona lettura!
PS: I fatti raccontati NON sono frutto dell'invenzione dell'autore.
ATTENZIONE: lettura sconsigliata a tutti coloro che desiderano sapere come sarebbe la loro vita con un bambino in età prescolare...
Io vi ho avvisato.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Pan, Trunks, Vegeta | Coppie: Pan/Trunks
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando il giorno dopo arrivarono sul nuovo pianeta segnalato dal radar, i quattro sayan ebbero una gradita sorpresa, a partire dall’atterraggio che fu molto, ma molto ‘morbido’. La navicella si era posata delicatamente su una margherita gigantesca che profumava stranamente di caramella gommosa. Quando Pan, Trunks e i due piccoli sayan scesero dall’astronave si resero subito conto che il fiore non solo profumava di caramella, ma lo era veramente. Una enorme, gustosa, succulenta caramella gigante. In effetti, guardandosi attorno, si resero tutti ben presto conto che quel fiore non era nemmeno l’unico del suo genere.
La margherita era infatti solo uno tra migliaia e migliaia di fiori dello stesso tipo.
“Che posto meraviglioso!” esclamò Pan entusiasta.
“Ti piace Panny? Ci possiamo fermare qualche giorno se ti va…fra poco arriva S. Valentino, ti farei un mazzo di fiori enormi…con tutto il mio amore…” le disse Trunks guardandola con gli occhi languidi.
“Oh…come sei dolce, tesoro mio…” rispose la ragazza dandogli un tenero bacio sulla guancia.
“Avete finito? Sono già stufo di questo pianeta da femminucce. Possiamo andare a cercare la sfera e andarcene?” chiese Vegeta scocciato.
“Perché? No!! Io voglio restare! Magari questi fiori si possono anche mangiare!!” intervenne Goku con le lacrime agli occhi. Il poverino, essendo il più piccolo di tutti, era sempre quello il cui parere non importava mai a nessuno o perlomeno, l’ultimo ad essere ascoltato.
“E dopo che te ne sarai mangiati giusto quella decina, come pensi di passare il resto del tempo? Dobbiamo stare qui per diecimille giorni? Solo per aspettare questo tizio…’sto Valentino che, senti? Non ha nemmeno un’aura…secondo me è una femminuccia, come sembra essere diventato mio figlio…” lo aggredì Vegeta.
Goku scoppiò a piangere disperatamente pronunciando frasi sconnesse del tipo:
“MAIOVOLEOMANAREUNFIORE E TU SEISOLOCATIVOCATIVOCON MEEEEE!”
“E mangiatelo ‘sto fiore e smettila di frignare…sembri un moccioso con il moccio al naso” ribatté il principe facendolo disperare ancora di più.
“Eddai papà, non trattarlo così!” disse Trunks accovacciandosi di fronte a Goku che smise subito di piangere.
“Hey, Goku, cosa ne dici se io e Pan andiamo a cercare la sfera e tu rimani qui con mio papà? Così potete giocare a saltare sui fiori e ne puoi mangiare quanti ne vuoi, eh?”
Goku tirò su il moccio un paio di volte poi, del tutto inaspettatamente, saltò addosso a Trunks facendogli perdere l’equilibrio e facendolo cadere all’indietro e dicendo:
“Sì, sì, grazie, grazie Trunks!”
“A te va bene, papà?” chiese Trunks per essere sicuro di non averlo fatto arrabbiare dicendogli, praticamente, cosa doveva fare.
“Tsk, certo che mi va bene. E comunque era la stessa idea che avevo avuto io” rispose il principe per fargli capire che era ancora lui a decidere della sua vita.
“Ok, allora andiamo. Vieni Pan?”
“Sì, ciao. A dopo! E fate i bravi!”
I due ragazzi, radar alla mano, si allontanarono lasciando i due bambini a saltare da un fiore all’altro.
Dopo un paio d’ore e una decina di fiori mangiati, Goku e Vegeta riposavano esausti sui petali di una dalia rossa.
“Kaaroth, io mi annoio…Ma che fino hanno fatto quei due?” chiese Vegeta sbuffando.
“Non lo so…devono essere parecchio distanti, io sento l’aura di Pan lontanissima. Pensi che abbiano incontrato questo loro amico, Valentino?” chiese Goku perplesso.
“Ah, secondo me era solo una scusa per stare su ‘sto pianeta”
“Ma perché non ti va? A me sembra così…buono” chiese Goku mettendo il broncino.
“È una noia mortale. Cosa facciamo adesso?”
“Se fossimo Goten e Trunks da piccoli, almeno ci potremmo divertire a fare la fusione” disse Goku continuando a guardare il cielo dove passavano rosacee nuvole di zucchero filato.
“Perché dici così? Cosa c’è di divertente?” chiese Vegeta incuriosito.
“Le prime volte che hanno provato è uscito un Gotenks terribile…il primo era ciccionissimo con la pancia che gli usciva dai pantaloni e appena aveva provato a colpirmi gli era venuto un fiatone…era stata una scena divertentissima! AHAHAHA. Poi la seconda volta è uscito un tizio che sembrava uscito da un film dell’orrore. Era così magro che bastava un po’ di vento a farlo cadere per terra…”
“Forte! Mi sarebbe piaciuto esserci!” disse l’altro.
“E, ma tu eri un po’ morto…Vegeta…ti ricordi?” rispose Goku.
“Guarda che anche tu eri un po’ morto, Kaaroth…E poi cos’è successo?” chiese Vegeta che sembrava interessatissimo.
“Niente. La terza volta per fortuna è andata bene ed è arrivato Gotenks…quello giusto…”
“Certo che Gotenks era proprio forte. Goten e Trunks avevano quasi la nostra età di adesso quando si sono uniti la prima volta, vero?” continuò Vegeta.
“Sì, Goten aveva sei anni e Trunks sette…” rispose Goku. Poi, dopo qualche attimo di riflessione, si voltò verso Vegeta e gli chiese:
“Vegeta, se facessimo noi la fusione come ci chiameremmo?”
“Boh, Vegeth?”
“Ma perché devi essere sempre prima tu?”
“Perché sono più grande, perchè sono il tuo principe e perché al contrario verrebbe Karota. A chi vuoi che possa fare paura uno che si presenta dicendo: ‘Sono Karota, il guerriero più forte dell’universo!’. Si metterebbero tutti a ridere, ti pare?”
“Ehm…”
“Fidati, Vegeth va meglio” concluse il principe facendo una faccia convinta.
“Ehm…Vegeta…Pensi davvero che se facessimo la fusione diventeremmo il guerriero più forte dell’universo?” disse Goku con il suo solito entusiasmo da combattimento.
“Mhmm…sì, penso di sì…potremmo provare” disse il principe con totale indifferenza, come se fosse un gioco.
“Davvero vuoi provare?” chiese Goku con aria un po’ perplessa.
“Tanto Trunks e Pan non tornano…possiamo fare quanti tentativi vogliamo…l’hai detto tu che è divertente?” insistette Vegeta.
“Va bene” disse Goku alzandosi.
“Speriamo di ricordarmi come si fa…” concluse un po’ titubante.
“Beh, se viene un pasticcio mettiamo prima il tuo nome…Karota andrà benissimo, in quel caso”
I due bambini si misero nella giusta posizione e, poco dopo, dalla luce accecante scaturita dalla fusione, uscì un bambino orribile, molto somigliante al Gollum de ‘il Signore degli Anelli’. Le uniche differenze erano: con un ammasso informe di capelli neri sparsi ovunque sulla testa e due occhi altrettanto neri che sembravano stranamente guardarsi l’uno con l’altro.
“Che schifezza” disse Karota pensando ad alta voce.
“Fortuna che in mezz’ora passa, così non è divertente…” concluse tra sé e sé il bambino.
Aspettando che la fusione terminasse, Karota si sdraiò di nuovo sul fiore e, poco dopo, si addormentò.
Poco più che un’ora dopo, l’orribile bambino fu svegliato da un urlo di Pan che, aggrappandosi al braccio del suo fidanzato, gli sussurrò:
“Co-cos’è quello? E dove sono i bambini?”
Karota riaprì gli occhi e vide una sfera luminosa nella mano di Trunks puntata verso di sé.
Subito mise le mani davanti al volto e iniziò a piagnucolare:
“No, Trunks, non farci male…”
Il ragazzo, riconoscendo la voce del padre provenire da quel corpo informe, chiuse immediatamente il pugno, facendo scomparire la sfera e disse:
“P-papà? Ma cosa diavolo…
“Abbiamo fatto la fusione…UAAAA!” disse Karota iniziando a piangere disperatamente.
“Beh, non vi è venuta molto bene, direi” disse Trunks scoppiando a ridere.
“Sì, ma adesso non ci stacchiamo piùùùùù” continuarono i bambini piangendo.
“Ma dai, non vi preoccupate, in mezz’ora sarete belli e separati come prima!” disse lui per cercare di consolarli.
“Noooo. È tanto che siamo così, ci siamo anche addormentati e non ci stacchiamo piùùùùù…”
“COME?!? E com’è possibile? La fusione dura mezz’ora, di solito. Non è mai successo che durasse di più…casomai di meno!” disse Trunks imbarazzato.
“Dai venite, vedrete che tra poco vi separerete” disse Pan mettendogli una mano sulla spalla tutta ossa e invitandolo a risalire sull’astronave.
 
Quella sera, Pan e Trunks risero all’infinito quando sentirono il nome scelto da quella strana creatura, ma poi iniziarono a preoccuparsi veramente quando, passate più di tre ore, la fusione non era ancora terminata. In più, il bambino iniziva a piangere per qualsiasi cosa e così Pan, ad un tratto, disse:
“Penso che siate molto stanchi, è meglio che andate a riposare”
Lo strano bambino, in tutta risposta, fece uno sbadiglio e, piagnucolando se ne andò a dormire, senza avere la forza di discutere.
Pan e Trunks rimasero allibiti della facilità con cui si erano procurati una serata tutta per loro. Bastò che si guardassero negli occhi per capire come sarebbe finita quella sera.
Dopo cena, Pan andò a controllare se finalmente la fusione fosse finita e rimase delusa nel constatare che il suo desiderio non fosse ancora stato esaudito.
Andò nella sua camera da letto dove trovò Trunks ad aspettarla…con ansia.
“Trunks, sono un po’ preoccupata per quei due…come mai non si sono ancora divisi?” chiese la moretta spogliandosi per infilarsi finalmente a letto.
“Veramente non lo so…vedrai che domani si sarà separato e tutto tornerà normale…Ora vieni qui che la facciamo anche noi la fusione”
I due si accollolarono sotto il piumone dell’enorme letto, ma, pochi minuti dopo, la voce piena di disappunto mista meraviglia di Pan esclamò:
“T-Trunks? Checc’è? Perché ti sei f…
“SSSHHHH!” la interruppe lui toppandole con non molta grazia la bocca con la mano.
“Ma checc’è?” chiese lei a bassa voce.
“S-Sono…sono qui…”
“Certo, lo so che sei qui, ma…
“SSSSHHHH, non io Pan!” disse lui mantenendo un tono di voce bassissimo. Poi continuò: “K-Karota…è qui…”
Pan scoppiò a ridere nel sentire ancora quel nome e, sottovoce, disse:
“Ok, ho capito…e anche per stasera siamo sistemati. Avanti alzati, vediamo che cos’ha, poverino…”
“Ennoooo, scusa! Adesso mi alzo e lo mando via…Lo fa apposta!”
“P-Paan…T-Trunks…io…credo…non..di…molto…bene…stare” disse il piccolo mostriciattolo singhiozzando.
“Che ha detto?” chiese Trunks che non aveva capito un tubo.
“Credo che voglia dire che non sta bene. Avanti spostati, tanto non mi sembra che tu sia più in grado di fare nulla stasera…” disse Pan prendendolo in giro per la totale perdita di ’concentrazione’.
“Mamamamama…PAN!”
“Trunks, spostati, non scherzo, lo senti come parla? È evidente che ha bisogno di aiuto!”
“UFFAAAA!” sbottò il ragazzo alzandosi.
Fortunatamente la mancanza di luce nella camera servì a non fomentare le inevitabili duemila domande che sarebbero venute in mente ai bambini se li avessero visti nudi.
I due giovani si infilarono il pigiama, poi accesero le luci e videro il bambino in piedi vicino alla porta. Pan si avvicinò e si accovacciò di fronte a lui per potergli parlare guardandolo negli occhi:
“Hey, cosa vi sentite? Non riuscite a dormire?”
“Io…voglio…non…dormire…Kaaroth…Vegeta con…” rispose lui che sembrava in totale confusione mentale.
“Trunks? Temo sia grave. Come facciamo a dividerli?”
“Possiamo chiamare la Terra, forse a Junior che aveva assistito alla mia fusione con Goten può darci qualche suggerimento…Oppure tuo padre ha qualche spiegazione scientifica…” propose il ragazzo che non sapeva come venirne fuori.
Poco dopo…
“Sette sfere chiama Terra, Sette sfere chiama Terra…ci sei Gohan?” chiese Trunks parlando nella ricetrasmittente che doveva metterlo in collegamento con la Terra.
“Hey! Trunks! Che piacere sentirti! Come state? Come va la ricerca delle sfere?” rispose Gohan pochi istanti dopo, con una voce squillante.
“Be-bene, ne abbiamo trovate già tre…ma ti chiamo perché abbiamo un piccolo problema a bordo…” spiegò Trunks.
“Cosa c’è? La navicella non funziona bene?” chiese Gohan preoccupato.
“N-no è che…non è che riusciresti a rintracciare Junior? Ho una domanda da fargli e…
“Junior? Ma è qui! È a cena a casa mia stasera! Cosa gli devi chiedere?” chiese Gohan incuriosito dalla strana richiesta di Trunks.
“Ah…bene…meglio…Me lo puoi passare?…È…è importante…per favore…”
“Certo!”
Gohan sparì per qualche minuto, poi quando tornò disse:
“Trunks, ci sei ancora? Parla pure, Junior è qui che ti ascolta”
“Ciao…Junior…come…come stai?” disse Trunks titubante. Non aveva mai capito perché, ma quel namecciano lo aveva sempre intimorito, sin da quando era piccolo.
“Trunks, non tergiversare, cos’è successo a Goku?”
‘Come diavolo fa a sapere che è successo qualcosa a Goku?’ pensò il ragazzo tra sé e sé. Poi, senza indugiare oltre gli spiegò per filo e per segno cosa fosse successo.
Dopo qualche secondo di silenzio, Junior gli chiese:
“Hanno mangiato molti dolci oggi? Voglio dire, più del solito?”
“Beh…io…penso che si siano mangiati una decina di quei fiori gommosi che c’erano sul pianeta…”
“E poi si sono addormentati dopo la fusione?”
“Sì…sì si sono addormentati, ma perché?”
“Trunks, potete aumentare la gravità sulla navicella?” chiese Junior con aria impassibile, come se sapesse esattamente come risolvere il problema.
“Sì, questa è la navicella degli allenamenti di mio padre, può arrivare a 1000 G”
“No, non è necessario così tanto. Penso che cento, massimo centocinquanta sia sufficiente”
“Ma per fare cosa? Cosa dovrei fare a 150 G?” chiese Trunks che non ci stava capendo più un niente.
“Trunks, non tu. Prendete Karota e mettetelo a 150 G, si dividerà in meno di due minuti, vedrai. Ha mangiato troppi dolci e ha un sacco di energie inutilizzate. Troppi zuccheri non fanno bene ai bambini, non lo sapete? Ti ricordi quando facevi la fusione con Goten e vi trasformavate in ssj3? Quanto durava? Cinque minuti, solo perché le energie si consumavano molto rapidamente. Con Karota è esattamente il contrario. Metti 150 G e fagli fare un po’ di allenamento, vedrai che funziona. Buonanotte Trunks” concluse Junior secco, chiudendo la conversazione e abbassando il ricevitore.
Trunks rimase basito e, pensando ad alta voce disse:
“Un ‘ciao’ qualche volta lo potresti anche dire…e comunque grazie, Junior”
Una volta abbassato il ricevitore, si voltò e vide Pan seduta sulla poltrona di pilotaggio che teneva in braccio quella assurda creatura. La coccolava come se fosse suo figlio, gli accarezzava i capelli e gli cantava una canzoncina che aveva avuto l’effetto di tranquillizzare il bambino. Gli fece tanta tenerezza che non resistette alla tentazione di andare da lei e darle un bacio sulla fronte.
“Pan, tutto bene?” le chiese Trunks.
“Sì…sì, tutto bene…dici…dici che funzionerà? Il metodo di Junior, voglio dire…Sono un po’ preoccupata…”
“Non ci resta che provare, ti pare? Ce la fai a sopportare la gravità consigliata da Junior?” le chiese il ragazzo.
“Sì, sì certo…aumentala pure” rispose Pan per tranquillizzarlo.
Trunks inserì i comandi per l’aumento della gravità e andò a sedersi nella poltrona proprio di fronte a quella su cui era seduta Pan che, continuando ad accarezzare il piccolo, gli stava dicendo:
“Andrà tutto bene, piccolino…vedrai”
Non ci fu nemmeno bisogno di fargli fare un po’ d’allenamento. Pochi istanti dopo, infatti, Pan si ritrovò con in braccio Vegeta e Goku finì sulle gambe di Trunks.
Il principe dei sayan si liberò immediatamente dalle amorevoli braccia di Pan e balzò in piedi, guardando con gli occhi sgranati prima suo figlio e poi la stessa povera Pan che ci era rimasta molto male per come lui si era affrettato ad allontanarsi.
“Che succede qui?” chiese Vegeta con aria di chi esige una spiegazione.
Trunks prese Goku sotto le ascelle e, mettendolo a terra gli disse:
“Riesci a stare in piedi, Goku?”
“Sì, perché?” rispose allegro il bambino.
“Ok, adesso vi spiego tutto. Torno subito”
Trunks andò a togliere la gravità per poi tornare da loro a spiegargli cosa era successo.
I bambini ascoltarono tutto e, alla fine. Trunks gli chiese:
“Avete capito? Non dovete più fare una cosa del genere senza di me o Junior o, al massimo, se non c’è alternativa, Goten”
“Siamo a posto…” disse Vegeta sconsolato.
“Non credo che lo rifaremo più…a meno che non torniamo grandi…voglio dire…non è stato molto divertente…non riuscivamo nemmeno più a parlare…mi faceva tanto male la testa…”
continuò Goku massaggiandosi il capo.
“Va bene, meglio…Avete qualche domanda?” chiese Trunks per capire se fosse tutto chiaro.
“Sì, una” disse Vegeta con fare minaccioso “cosa stavate combinando tu e Pan prima, in camera, sotto il piumone?”
“OOOOOK! È ora di andare tutti a nanna perché è moooolto tardi e domani abbiamo un altro pianeta da visitare” intervenne Pan balzando in piedi e mettendo le mani sulle spalle di entrambi i bambini per accompagnarli verso la loro cameretta.
Poco dopo erano tutti a letto, distrutti.
Pan, allungando una mano per accarezzare il petto di Trunks disse:
“Trunks?”
 Lui le prese la mano e, allontanandogliela le disse:
“Non ci provare nemmeno, buonanotte Panny…”
“’notte Trunks"
   
 
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