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Autore: Raul    14/02/2015    0 recensioni
Un ragazzo, una spada, un destino già deciso, oppure no.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Luar, sbrigati. Ci manca ancora tanta strada prima di arrivare a Fensord.-, gridò Saldior guardando la mappa che teneva stretta in mano. -Ma zio, ho appena compiuto i sedici anni lasciami almeno il tempo di prepararmi.-, rispose Luar mentre raggiungeva lo zio. -Pffffh, prepararsi, ai miei tempi quando c`era la guerra non si aveva il tempo di prepararsi, o si era pronti o si moriva.-, ribatte lui. -Carissimo zio Saldior lo sai che la guerra è finita da trenta anni e che la pace regna su Loginal? Perchè dovremmo essere pronti ad una guerra quando all`orizzonte non se ne vede nessuna?-. -Caro nipote, le guerre più pericolose non sono quelle che si vedono ma quelle che non si vedono perchè pronti ad affrontarle.- -Va bene, hai ragione tu, ma ora dimmi, quanto manca a Fensord?-. -Guarda tu stesso.-, disse porgendo la mappa a Luar. -Bè, non manca così tanto, mezza giornata di viaggio ed è fatta.-, disse luar scrutando la mappa con attenzione. -Sì, però bisogna percorrere piste non battute e pericolose.-, ribatte lo zio. -Sono sicuro che arriveremo a Fensord prima di domani, anzi scommetto venti soldi di rame che arriveremmo prima del tramonto.- -Sei sicuro, non bisogna mai scommettere contro chi ha vissuto e visto più di te.-, rispose lo zio con fare pungolatore. -Sono sicuro di ciò che dico, accetti?-. -Sì, accetto.-, rispose Saldior. Dopo poco tempo arrivarono davanti alla foresta di Sherond e iniziarono a preparare il pranzo. -Zio, quando potrò avere mai una spada?-, chiese Luar. -Avrai una spada quando saprai usare una spada.-, rispose lo zio. -Ma se entriamo in questa foresta potremmo incontrare dei banditi e allora mi servirebbe una spada.-, disse Luar. -Se incontrassimo dei banditi l`unica cosa che potresti fare sarebbe scappare perchè loro sarebbero più forti e addestrati di tè- controbattè Saldior. -Ma s non ci provo non lo saprò mai.-, disse Luar. -Smettila di parlare e vai a raccogliere legna per il fuoco.-, lo rimproverò suo zio. Mentre raccoglieva legna ai margini della foresta Luar vide un scintillio tràà le foglie, e urlò-chi và là?-, ma non ricevette risposta. Mentre tornava al campo pensò che magari poteva essere stato uno scherzo della sua mente per la troppa fame. Arrivato al campo lasciò la legna davanti a suo zio e cominciò a cuocere la carne nel pentolino che si era portato. -Mettici un poco di sale e qualche filo di questa erba.-, disse Saldior a Luar. -Renderanno la carne più gustosa e saporita.- Finito di mangiare Luar e suo zio andarono in direzione della foresta e si fermarono al limitare degli alberi. -Prima, non stavo scherzando.-,disse Saldior. -Se dei banditi ci attaccano non fare l`eroe e scappa.- -Va bene zio, non preoccuparti, scapperò il più velocemente possibile.-, rispose Luar. Entrati nella foresta l`aria si fece più pesante e umida, la luce diminuiva a vista d`occhio e faceva sempre più freddo. Dopo varie ore di cammino i due viaggiatori si fermarono a riposare vicino ad un ruscello. Ad un certo punto Saldior disse-non girarti, sono in tre e sono disposti a triangolo attorno a noi.- Luar rispose-come agiamo?-. Saldior disse solo-tu scappa, io combatto.- -Va bene al tuo tre?-, chiese. -Sì, uno, due.................tre!-, gridò Saldior. Appena gridò tre Luar si mise a correre il più velocemente possibile verso il ruscello. Girandosi vide che la fgaccenda non stava andando proprio bene, due banditi le prendevano da suo zio , ma un bandito era diretto verso di lui con un sorriso malevolo sulle labbra. Correre, questo era il solo pensiero di Luar, correre il più lontano possibile. Arrivato ad una radura si fermò per prendere fiato, ma un colpo gli arrivò da dietro dritto sulla nuca tramortendolo per un istante. Giratosi vide l`uomo di prima che incombeva su di lui con una spada in mano. Luar arretrò con orrore e paura dipinti sul volto. Ad un certo punto la sua schiena picchiò contro qualcosa di duro e freddo, un tronco. Cercando di rialzarsi l`uomo li sferrò un altro calcio che lo fecie finire contro il tronco. Mentre si schiantava contro il tronco, il braccio destro fini in una fessura del tronco. Dentro la fessura sentì un legno duro che premeva contro la sua mano. L`umo si faceva sempre più vicino e Luar cercava di togliere il bastone dalla fenditura. Sempre più vicino, l`uomo incombeva su di lui, alzo il braccio e calò la spada. Mentre il bandito calava la spada Luar riuscì ad estrarre il legno che grazie alla sua angolazione colpì il braccio dell bandito tagliandolo a metà. In quel momento Luar si accorse che in realtà il bastone era una spada, ma una spada molto leggera che aveva sulla lama delle venature che sembravano di legno. Luar si ricordò improvvisamente dell`uomo e girandosi vide che era morto dissanguato per il braccio tagliato. Allora Luar tornò al ruscello dove sperava di trovare Saldior, ma ciò che trovò fu un corpo di un bandito e impronte di trascinamento. Dovevano aver tramortito lo zio per poi portarlo al loro covo. Una decisione, bisognava prendere una decisione, andare a chiamare aiuto a Fensord o seguire le tracce del corpo trascinato via. Dopo alcuni minuti di riflessione scelse la seconda possibilità, perchè se anche fosse andato a cercare aiuto, non sarebbe stato sicuro di ritrovare suo zio ancora vivo, mentre se fosse andato a salvarlo sarebbe magari riuscito a combinare qualcosa. Segguendo le tracce arrivò nelle vicinanze di una caverna e lì si fermò, sentendo provenire delle voci dall`interno. -Non vi dirò mai dove si trova.-, Luar sussultò perchè aveva riconosciuto la voce di suo zio, quindi era ancora vivo.- -L`ultima volta che ti abbiamo preso sei riuscito a fuggire all`ultimo quando stavamo per finirti.- -Ora dicci dove si trova o finiremo il lavoro.- -Non vi dirò mai dove si trova, uccidetemi piuttosto.-, rispose Saldior. Cosa poteva essere la cosa per qui suo zio rischiava la vita, era davvero così importante? -Adesso devo pensare a tirarlo fuori da lì.-, dissi tra me e me. Allora notai una fune appoggiata all`ingresso della caverna,dei trochi appoggiati ad un albero e un piano si formò nella mia mente. -Sto finendo la pazienza, vecchio.-, dicci dove si trova. -Voi banditi, non siete riusciti ad uccidermi prima perchè siete degli stolti, sono proprio qui, fuori dalla caverna.- -Chi sei?-, gridò una voce da dentro. -Prova a prendermi e lo scoprirai.-, gridò Luar. -Luar scappa!-, mi urlò Saldior. -Prendetelo, possiamo minacciare lui per far parlare il vecchio.-, gridò quello che sicuramente era il capo. Appena usciti i banditi inciamparono nella corda che Luar aveva piazzato davanti alla caverna e poi fece cadere i tronchi sui banditi bloccandoli. Entrò nella caverna e per poco non venne decapitato da un fendente di un uomo. -Chi è lo stolto ora?-, chiese l`uomo. -Hai pensato di sfidarmi quando io sono sicuramente più esperto di te.- -Tu sarai anche più esperto, ma io sono più agile.-, rispose Luar. Allora iniziò lo scontro. Già alle prime stoccate Luar capì di essere in netto svantaggio e rischiava seriamente di perdere lo scontro in poco tempo. Intanto suo zio continuava a gridargli suggerimenti e consigli che lo salvarono più di una volta. -Arriva da destra. Attento è una finta. Tieni la spada più alta.-, continuava a gridargli. Ad un certo punto Luar fece un passo falso e inciampò su un sasso. L`uomo approfittando del suo disequilibrio gli sferrò un poderoso calcio che lo mandò conto una parete e togliendoli il fiato all`impatto. Mentre l`uomo si avvicinava Luar prese di nuovo la spada in mano e la alzo dritta davanti a se. Arrivato a pochi centimetri da lui l`uomo guardò la spada e gridò-Sì, finalmente è mia, la spada è mia.- Poi disse-Grazie per avermi portato la spada come ricompensa riceverai la morte molto veloce.- Quando la spada stava per calare su di lui un coltello spuntò dal petto dell`uomo che guardò la lama e poi gridò di dolore affogando nel suo sangue. -Quei banditi non sapevano neanche fare dei nodi.-, disse Saldior. -Ma ora andiamo a Fensord.- Usciti dalla grotta trovarono i banditi morti per il troppo peso dei tronchi. -Almeno non daranno più fastidio a nessuno.-, osservò Luar. -Sì, hai ragione.-, affermò Saldior. Ora mettiamoci in marcia. Arrivati a notte fonda davanti alle porte di Fensord, I due viaggiatori bussano al grosso portone di legno. Davanti a loro si apre una fenditura e un occhio li squadra con sospetto e una voce chiede-Chi siete? Cosa volete?-. -Siamo viaggiatori stanchi in cerca di rifugio, vorremmo alloggiare alla locanda di Fensord.-, rispose Saldior. -Mmmmmh, questa notte non ho voglia di discutere, quindi vi faccio entrare, ma non fate casini o vi frustigherò io stesso.-, disse la guardia aprendo il portone. Saldior e Luar entrarono nella città di Fensord finalmente felici di poter andare a dormire, ma prima di arrivare alla locanda Soldier disse-tu non entri!-. Luar stupito chiese-perchè?-. Sorridento Soldier rispose-non hai ancora pagato il tuo debito, quindi entrerai, pagherai per me la stanza e poi dormirai a terra da parte al mio letto, così impari a scommettere contro i più saggi.- Luar senza protestare per la troppa stanchezza fece come aveva detto lo zio ed entrò nella locanda.
   
 
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