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Autore: Ofeliet    15/02/2015    2 recensioni
Alla fondazione del complesso del collegio, i professori avevano in mente grandi progetti per esso. Doveva essere una dimostrazione di eccellenza e perfezione. I suoi iscritti, comunque, vantano ben poco simili qualità.
D'altronde, cosa puoi fare con un folto gruppo di adolescenti impegnati a rivaleggiare e sgominare team malvagi da quando hanno iniziato a viaggiare? Niente. Puoi solo insegnargli ad essere studenti modello, e fallire nel tentativo. D'altronde, si ha a che fare con campioni non più in erba ed esperti del mestiere, tutti focalizzati sul diploma e sulla gloria che deriva da esso.
Qui tutti hanno più di un asso da giocare, e soprattutto hanno voglia di vincere.
| Airplane Bikini Contest DualRival FerrisWheel Ikari Pokè Ranger | ed altre...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mondo della scuola. ~'
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Capitolo Dodici: Il botto è assicurato.


Capitolo Dodici: Il botto è assicurato.


Non era una novità che l’affluenza al terzo giorno era sempre maggiore, ma le persone continuavano ad arrivare e i volontari non sapevano dove trovare posti per collocarle.
« Maledizione. » impreca Solana a denti stretti.
« Solana! » la ragazza si volta di scatto, facendo arretrare Erika dallo spavento.
« Scusa, Erika, sono un po' sotto pressione. » borbotta in fretta vedendo la sua espressione e la ragazza le sorride, più tranquilla.
« Non è niente. Volevo solo dirti che siamo riusciti a sistemare una cinquantina di posti a sedere. » se avesse avuto il tempo materiale, Solana l'avrebbe volentieri abbracciata.
« Finalmente una buona notizia! » esclama, cercando di rilassarsi almeno un po’. Missione impossibile, ma voleva provarci.
« Ho anche chiesto a Serenity e Belle di cercare spazio per altri posti, credo ne ricaveremo circa un'altra ventina. »
« Dopo questo evento voglio una medaglia e due tacche in più nel mio voto di Evoluzione Pokémon. » dice più a se stessa, mentre Erika cercava di non ridere.
« Prima cerchiamo di non essere sopraffatte dal Torneo, poi ci dedicheremo a festeggiare come si deve. » le risponde la ragazza più piccola, strizzando l'occhio a Solana.


Gli spalti intorno al campo di lotta erano gremiti di gente. Fannie osserva gioiosa tutta quella folla, prima di iniziare il discorso di introduzione.
Julia rabbrividisce, per l'emozione e anche un po' per il timore le scorreva lungo la spina dorsale. « Ho sempre osservato questo evento come spettatrice. Adesso che ci sono dentro come partecipante... beh, fa un po' paura. »
« E' solo suggestione, Ju. » la ragazza si volta verso l'amica.
« Vuoi dire che tu non hai nemmeno un po' di paura? » Anis rimane in silenzio.
« Non ci penso. » risponde, guardando dall'altra parte e Julia soffoca una risata.
« An è nervosa. » canticchia, avvicinandosi e punzecchiandole una guancia.
« E' normale esserlo. » le due ragazze si voltano verso Komor, immerso nel silenzio fino a quel momento.
« Io non lo sono. » commenta Gary, ricevendo un'occhiata fulminante da parte di Anis.
« E ora, facciamo entrare i nostri cinque semifinalisti! » a quel richiamo i cinque ragazzi escono allo scoperto ed un boato di gioia ed eccitazione raggiunge le loro orecchie. « Diamo inizio ai giochi. » i cinque ragazzi vengono fatti posizionare ai limiti di un cerchio, mandando in campo i loro Pokémon.
Komor aveva scelto Gigalith, che aveva fatto la sua entrata in campo con un grosso boato e guardava il campo di lotta con aria seria. La scelta di Julia era Salamence, che squadra con aria di superiorità il luogo circostante, mentre Anis aveva optato per Glaceon che osservava con serietà i suoi avversari in quanto Pokémon più piccolo. La scelta di Gary era caduta su Arcanine, mentre Lance aveva mandato in campo Dragonite.
« Bene, iniziamo! »
Arcanine si dimostra il Pokémon più rapido, ed è lui a scagliare il primo attacco. « Usa Ruotafuoco su Glaceon. » Anis rivolge un'occhiata di puro odio a Gary, ma per fortuna Glaceon schiva il colpo per un pelo.
« Gigalith, usa Pietrataglio su Dragonite! » con la sua mossa Komor chiariva il suo intento di accanirsi contro Lance. Le pesanti pietre provenienti dal terreno colpiscono Dragonite, che si abbassa a rasoterra per l'attacco efficace.
« Salamence, usa Frana su Arcanine! »
« Dragonite, usa Fuocobomba su Gigalith! » i due attacchi vengono scagliati nello stesso momento, incrociandosi in uno spettacolo di pietre volanti illuminate dal colore cremisi delle fiamme. Dopo l'attacco Arcanine si rialza sulle zampe, mentre Gigalith non sembra particolarmente intaccato.
« Manco solo io. Glaceon, usa Gelodenti su Gigalith. » Anis aveva deciso di sbarazzarsi del Pokémon di Komor, visto che avere in campo un tipo roccia non le faceva comodo e buttarsi in una lotta contro Arcanine le sembrava inutile. Il Pokémon Nevefresca corre verso Gigalith, mordendo una roccia con tutta la forza che aveva. Gigalith si accascia su se stesso, il brutto colpo di Gelodenti aveva decretato la sua sconfitta.
« Komor Towards è il primo a uscire dal giro di lotta. Vediamo chi sarà il suo sfidante... » commenta Fannie, presa anche lei dallo scontro.
I restanti quattro ragazzi iniziano a sentire il nervosismo, per loro lo scontro stava proseguendo.
« Arcanine! Usa Ruotafuoco su Glaceon. » questa volta la volpe di ghiaccio non è così fortunata, accusando pienamente il colpo di fuoco e venendo sconfitta. Anis ringhia, facendo rientrare Glaceon nella sfera.
« Bene, sarà Anis Costaluna! »
« Salamence, usa Volo su Arcanine! » il possente Pokémon si alza di quota, attendendo il turno successivo per scagliarsi sul Pokémon cane. Con quella mossa era anche riuscita a mettere Salamence in salvo, così Lance era costretto ad attaccare Arcanine. Questi, dopo un'esitazione, riprende la calma.
« Dragonite, usa Iper Raggio su Arcanine! » ordina. Il Pokémon scaglia un grosso raggio di energia contro il Pokémon, sconfiggendolo, e riprendendosi in fretta grazie a Vigorerba.
« Bene bene, ora anche Gary Oak è fuori dai giochi. Rimangono in campo solo Salamence e Dragonite. »
Julia stringe la mano a pugno, non sapeva se Volo sarebbe bastato a mettere fuori gioco Dragonite. « Avanti, Salamence, usa Volo! » il Pokémon si scaglia contro Dragonite, ma questi rimane in piedi.
« Dragonite, usa Dragobolide. » Il Pokémon drago richiama grossi meteoriti verso Salamence, che ne viene pienamente colpito, sdraiandosi sul terreno, sconfitto.
« Bene! Ad aggiudicarsi l'immunità sarà Lance Domadraghi! » esclama Fannie. « E abbiamo anche gli accoppiamenti! Towards Komor contro Costaluna Anis e Oak Gary contro Evans Julia! » il pubblico si alza in piedi, gioioso, mentre i cinque ragazzi rientravano al coperto.
« Credo che saremo noi i primi ad entrare in campo, Anis. » dice Komor, facendo annuire la ragazza.
« Speriamo solo di finire in fretta. »


« C'è qualche problema? » chiede il professor Oak, rivolgendosi verso Lunick e Jasmine. I due ragazzi si fermano, riprendendo fiato.
« Scusi il disturbo, professore. » inizia Lunick, meno affaticato dalla corsa. « Volevamo solo ...avvertirla. » dice, cercando di assumere un’aria più grave.
« Di cosa? » l'anziano uomo cerca di sembrare tranquillo, ma sapeva bene che non riusciva affatto a sentirsi così. Il Ranger si avvicina ulteriormente al professore, con fare confidenziale.
« Non voglio allarmarla, o mettere il panico nella scuola, ma sembra che si siano visti dei membri del Team Plasma tra gli spettatori. » sussurra, e dietro di lui Jasmine annuisce.
« Inoltre i-io ho riconosciuto d-dei membri del Team Rocket. » dice, balbettando come al solito.
« Non preoccupatevi, né allarmate gli altri studenti. » fa una pausa. « Noi professori siamo già al corrente che i Team sono presenti a questo evento e vogliono rovinarlo. »
« Cosa? » esclama Lunick allarmato. « E noi non facciamo niente? »
« La nostra non è vigliaccheria, Lunick. E' prudenza, e anche pazienza. » dice Samuel, comprendendo ciò che provava il Ranger. « Attendiamo questo momento già diverso tempo. »
Il ranger lo osserva perplesso.
« I Team malvagi stanno tramando nell'ombra da tempo, siamo tutti in attesa del momento giusto. » non voleva rivelare così palesemente i loro piani, ma temeva che altrimenti Lunick non gli avrebbe prestato ascolto.
« Capisco. Perciò cosa dobbiamo fare? » il professor Oak prende un grosso respiro.
« Solo aspettare, Lunick. Niente di più. »
Jasmine, rimasta qualche passo più indietro ai due interlocutori, deglutisce. Ricordava bene lo scompiglio che il team Rocket aveva portato nella sua regione e quanti danni era riuscito a fare. Credeva che Ethan e Kotone fossero riusciti a sgominare la banda.
« Andiamo, Jasmine? » a quel richiamo la Capopalestra di Olivinopoli abbandona i suoi pensieri foschi, almeno per quel momento.
« Sì. »


« Siamo pronti? » la voce di Ottavio era ovattata, ma Rossella riesce comunque a sentirla. La donna annuisce lievemente con il capo, cercando di mantenere la calma.
« Noi sì. » sussurra e si alza in piedi, passandosi una mano tra i corti capelli neri. Non vedeva l'ora di uscire allo scoperto. Voleva vedere se, alla loro apparizione, gli spettatori avrebbero mantenuto il loro sorriso.
« Vado a prendere qualcosa da bere, l'attesa mi sta uccidendo. » dice a Ottavio, che le aveva scoccato un’occhiata preoccupata nel vederla alzarsi. Lui sorride leggermente, prima di riprendere a fare finta di guardare la lotta. O, almeno, era ciò che Rossella sperava mentre cercava di farsi strada, a fatica, tra la folla. Lei trovava ridicolo che la gente trovasse uno spettacolo le lotte dei Pokémon. Quello era solo un modo per confrontarsi e decretare i vincitori, nient'altro.
Rossella passa un'altra volta la mano tra i capelli, con maggior nervosismo questa volta. La faceva sentire strana la sensazione di non indossare più il cappuccio della divisa, ma si consolava pensando che ben presto il team Magma sarebbe tornato ai suoi fasti.
Il chiosco che distribuiva cibo era praticamente deserto, ma c’era una persona che lei avrebbe riconosciuto sempre con facilità.
Voleva pensare di sbagliarsi.
Invece no, era impossibile non riconoscere quell'orrenda tinta dei capelli di Ada. Con Alan. Lo avrebbe riconosciuto ovunque, con la stazza che si ritrovava.

« E il vincitore è Komor Towards! » annuncia Fannie con entusiasmo. Lo stadio esplode nuovamente in un boato, assordando i ragazzi sul ring. Anis fa rientrare Luxray nella sua sfera, accarezzandola con le dita. Il suo ultimo Pokémon aveva resistito fino all'ultimo, nonostante Gigalith fosse in netto vantaggio con le sue mosse. Dall'altro lato del campo Komor osservava orgoglioso Gigalith. Era stata una grande vittoria, per loro, e voleva credere che quella era la volta buona che vincessero il Torneo.
Fannie sorride entusiasta al pubblico, rimasto rapito dalla combinazione che l'Allenatore di Unima aveva sfoggiato per quella lotta. Era evidente che Komor fosse un Allenatore di un livello superiore.
« Ci avete regalato una lotta spettacolare ragazzi! » esclama Fannie, riportando l’attenzione del pubblico su di sé. La conduttrice dell'evento continua a parlare, dando così il tempo ai due sfidanti di sgattaiolare al coperto. Lì vicino c'era Julia, ma Anis non avrebbe saputo determinare quale emozione provasse la ragazza in quel momento. Decide di non parlare, passandole accanto e battendole lievemente un pugno sul braccio.
« Avanti, fallo nero. » è l’unica cosa che le dice, prima di inoltrarsi nel corridoio. Julia sorride in maniera quasi inconsapevole, dimenticandosi per un po' la sua ansia. Battersi contro Gary non era affatto semplice.
« E ora facciamo entrare Julia e Gary, i nostri due sfidanti. » andare verso il campo di battaglia non era mai stato così pesante. Poteva, e doveva, farcela.

Il primo Pokémon di Gary era Blastoise, quello Julia lo sapeva bene, e quando il Pokémon acquatico fa la sua trionfale entrata in scena non può esimersi dal prendere un grosso respiro e cercare di calmarsi.
Ben presto Gengar fa la sua apparizione, con tanto di linguaccia. Potevano cominciare.
« Gengar, usa Fulmine! » in fretta il Pokémon spettro si carica di energia elettrica, scagliandola contro Blastoise colpendolo ma il danno non sembrava tanto significativo. La difesa di quel Pokémon era difficile da eguagliare.
« Blastoise, usa Idropompa. » i cannoni sul dorso del Pokémon si inclinano, usando come bersaglio lo spettro. Il getto d'acqua colpisce Gengar in pieno, tanto violentemente da lasciare un buco in mezzo all'ectoplasma per qualche secondo. Gengar digrigna i denti mentre ricompone quella parte di sé.
« Gengar, usa Fangobomba. » poteva avvelenarlo, anche se la percentuale della probabilità non era poi tanto elevata. La terra intrisa di veleno va a colpire Blastoise, che questa volta accusa di più il colpo. Il veleno però non sembrava averlo intaccato.
« Blastoise. Idrocannone. » Gengar non fa in tempo a fare una cosa qualsiasi che uno dei getti d'acqua lo prende in pieno. Lo spettro barcolla, levitando a qualche millimetro dal terreno, prima di accasciarsi definitivamente. Sconfitto in pieno.
Julia lo richiama nella sfera, stringendo i denti. Se Gengar era stato battuto con così poco doveva concentrarsi di più. Il suo Pokémon seguente era Lucario, determinato quanto lei.
Doveva riuscire a sconfiggerlo con tutte le armi a sua disposizione.

« N, calmati. » il ragazzo fissa Touko, lanciandole un'occhiata preoccupata.
« Non posso rimanere calmo dopo quello che ho visto. » il suo tono era pacato, ma lasciava trasparire ansia. La ragazza rimane interdetta per un istante, prima di aggrottare le sopracciglia.
« Non puoi esserne sicuro. » gli risponde, cercando di arginare la sua preoccupazione. N le lancia un'altra occhiata.
« Touko, il Trio Oscuro è stato accanto a me per tutta la vita, sono in grado di riconoscerli. Sono qui, e probabilmente non sono soli. » era una spiegazione molto vaga e questo Touko lo sapeva, ma era consapevole anche che N non avrebbe mai detto cose simili se non fosse stato certo.
« Non possiamo mettere in allarme tutta la scuola per questo. »
« Infatti ti propongo di occuparcene noi. Nessun altro. » Touko annuisce, mettendo mano alla sfera di Gothitelle. Era quella che le avrebbe permesso di muoversi il più silenziosamente possibile. Lo stesso fa N, liberando Zoroark.
« Possiamo andare. » sussurra, mentre Touko annuiva.
Un boato generale non li scuote più di tanto mentre procedono verso la loro battaglia.
« Il nostro vincitore è Gary Oak! » la voce di Fannie risuonava per tutti gli edifici scolastici. Julia sorride amaramente, ritirando Pikachu nella sfera. Alla fine aveva potuto ben poco contro la potenza di Umbreon dell'avversario.
Gary accarezza la testa del Pokémon Lucelunare, che ricambia con un lieve verso simile alle fusa. Ora mancava solo un match, prima che il grande Domadraghi scendesse in campo. E tutti, nessuno escluso, continuavano a chiedersi la stessa cosa. Non c’era alcuna certezza su chi sarebbe stato il suo sfidante.
« Complimenti. » rientrati all'interno, Julia sorride. « E' stata una bella lotta. »
« Già. Anche se ho vinto io. » Julia gli rifila un'occhiataccia.
« Il solito presuntuoso. » ride divertita, picchiandogli scherzosamente una spalla. « Allora spero tanto che Komor ti faccia mangiare la polvere. »
« Non crederci troppo, Juju, e guardami trionfa- »
Gary non riesce a terminare ciò che stava dicendo che un improvviso boato rompe le grida festanti degli spettatori. La loro attenzione si sposta quasi automaticamente sul campo di lotta, in quel frangente occupato da quelli che sembravano componenti del team Rocket.
« Ci spiace interrompere questo evento, gentili spettatori, ma il Team Rocket ha un importante annuncio da fare. »
« Team da quattro soldi, questo è il nostro evento! » dal pubblico si alzano diverse persone, che ben presto rivelano l'uniforme del Team Galassia.
« Voi non sapete nemmeno entrare in scena decentemente! Noi del Team Idro almeno stavamo per palesarci in maniera più interessante. Voi terricoli avreste distrutto solo gli spalti, noi avremmo allagato tutto lo stadio! »
Il pubblico era rimasto incredulo. Sia per l'apparizione di quattro Team malvagi insieme nello stesso posto sia per l'argomento della loro discussione.
« Scusatemi! » Fannie, tornata in possesso del microfono dopo aver stordito un membro del Team Rocket grazie a Banette, osserva gli altri con aria minacciosa. Detestava che le venisse rubata la scena. « Ma vi sembra il modo? Toglietevi dai piedi, nessuno vi ha invitato! »
« Ma stai zitta, vecchia megera!! »
All'improvviso l'aria si riempie di rumore e in pochi istanti diversi elicotteri invadono lo spazio aereo sopra l'arena. E i membri del Team Plasma fioccarono come la neve.

Si era scatenato il putiferio.
Il team Magma e il team Idro non avevano perso tempo, e si erano scontrati trasformando gli spalti in un terribile campo di battaglia. I generali del Galassia si erano dileguati e nessuno capiva quale fosse il loro obiettivo. Il team Plasma, con il bonus dell'entrata scenografica, era riuscito a catalizzare la maggior attenzione e in quel momento si ritrovava a combattere parecchi Allenatori. Gli spettatori non erano certo rimasti inermi ad una simile situazione, e avevano presto iniziato a contrattaccare.
Daniel, seduto in disparte sul tetto dell'edificio vicino osservava ciò che lui stesso aveva combinato. E pensare che lui aveva considerato il ragazzino del team Rocket una persona intelligente. Sapeva bene che poi tutti avrebbero cercato di fargliela pagare, nel peggiore dei modi, ma aveva già in mano informazioni troppo preziose per essere eliminato facilmente.
Il resto era puro divertimento. Il suo sguardo è ben presto attirato da Gary Oak. Avevano trascorso tre anni insieme, conosceva la sua forza. Accanto a lui, anche Ash si stava distinguendo in quella massa di combattenti.
Sausa, appollaiata accanto a lui, emette un lieve verso. Qualcuno stava arrivando nella loro direzione. Il ragazzo si alza in piedi, non badando al fatto che un passo e si sarebbe fatto un volo probabilmente mortale.
« Daniel! » era Anis, sopra la sua Altaria. Sulle prime il ragazzo rimase deluso, confrontarsi nuovamente Serenity sarebbe stato mille volte più soddisfacente, ma decise che anche Anis gli avrebbe dato di che divertirsi.
« Oh, mon loir. Che piacere vederti. E' dall'estate che non ti vedo. » ride, pensando che se gli sguardi potessero uccidere, quello di Anis l'avrebbe già fatto a fettine.
« Sì, è proprio una gioia. Stavo meglio se non ti vedevo per il resto della mia vita. Ma sai com'è, il destino prende tutti a calci nel didietro. »
« Fine come sempre, mon loir. » ride ancora il ragazzo. Sì, Anis poteva divertirlo. « Piuttosto, Serenity non ti ha detto niente? Della nostra chiacchierata, intendo. »
Il silenzio di Anis gli fece intendere ciò che desiderava.
« Pazienza. Del resto, probabilmente pensa che un'informazione simile può anche non dirtela. »
« Synthoria, chiudi quella bocca o te la chiudo io. » ringhia Anis. Sapeva bene che in un gioco psicologico Daniel l'avrebbe rigirata come più desiderava, perciò in quel momento le minacce erano il suo unico metodo di scamparla.
« Non hai un modo più interessante per zittirmi? Questo non funziona più da diverso tempo, sai? » dice lui, piegando leggermente la testa di lato. « Ma, ovviamente, non posso pretendere troppa originalità da te, Anis. Lo capisco solo guardandoti con Gary. »
La ragazza stringe i denti nel sentire il nome di Oak. Non avevano ancora risolto la loro bega, e non si sarebbe districata così facilmente. « E ora scusami, ma per me è tempo di andare. Qui non c'è niente che io debba fare. » con una rapida mossa, il ragazzo monta sulla groppa della sua Fearow. « Ci vediamo! »
Non appena la Pokémon apre le sua ali e spicca il volo, Daniel scompare dalla sua vista. Anis sospira nervosamente. Non era riuscita a farsi dare le risposte che desiderava, nonostante fosse riuscita a rintracciarlo.
A quel punto, si dice, sarebbe stato meglio andare ad aiutare Pedro e Valerio giù nell'Arena. Altaria plana gentilmente al suolo, per poi adagiare la sua Allenatrice.
La lotta sarebbe durata a lungo.

La confusione è così tanta che Esmeralda non riesce nemmeno a chiedersi come è finita a combattere schiena contro schiena insieme a Barry.
« Staraptor, usa Zuffa! »
« Skitty, usa Canto! »
Non era la prima volta che gli attacchi dei loro Pokémon si incrociavano, formando una curiosa armonia. A ogni attacco riuscito, Barry esclamava soddisfatto e complimentava il suo Skitty.
Era la prima volta che Esmeralda incontrava un ragazzo simile. Nonostante il suo atteggiamento scontroso, andava d’accordo con i ragazzi e ne conosceva di diversi tipi. Eppure era la prima volta che vedeva una persona esagitata ed entusiasta come Barry. E non lo capiva. E la parte più strana era che lo trovava carino.
Un lieve rossore colora le sue guance, prima di tornare a concentrarsi sulla lotta che aveva davanti.
« Manaphy, Bollaraggio! » non doveva distrarsi nemmeno un attimo, perché sostenere un'ondata di reclute del team Plasma e del team Magma era tutt'altro che facile ma lei non voleva arrendersi.
La sua momentanea distrazione, però, è presto sfruttata da un membro del team Plasma e Skitty si trova alla mercé di un Seviper.
« Togekiss, Aeroattacco! » fasciato di luce, il Togekiss di Lucinda abbatte presto il Pokémon Zannaserpe. « State bene? » chiede loro la ragazza, Barry esclama un qualcosa che si perde nella confusione degli scontri e Esmeralda annuisce dopo essersi accertata che la sua Pokémon fosse ancora in grado di combattere.
« Manaphy, Idropulsar. » ordina, facendo spazzare via qualche Numel. Lucinda, vedendo una nuova orda di reclute arrivare, capisce che sarebbe stato meglio rimanere.
« Sai dove sono gli altri? » le chiede Esmeralda, dopo aver sconfitto una recluta permettendole di avvicinarsi all’altra ragazza che annuisce.
« So che Anita e Iris sono sugli spalti e se la stanno cavando bene. Ho incrociato Kenny, Kotone e Velia. Natsumi è evaporata, mentre Marina credo sia da qualche parte qui dentro come Elis. Paul... »
La sua esitazione viene colta da Esmeralda, che dopo un altro attacco andato a buon fine sorride con euforia. « Starà bene. »
Le reclute sembravano non finire mai, e al trio non rimaneva che sperare che gli altri se la stessero cavando bene. Sicuro Drew e Vera se la stavano cavando bene, le loro voci animate si sentivano fin a dove si trovavano.
« Redrose, sei in mezzo ai piedi! »
« Sei tu ad essere un intralcio, Taylor. »
Non troppo lontano dal trio combattivo, le reclute del Team Galassia avevano a che fare con un duo che stava mietendo sempre più vittime.
« Vi state facendo battere da dei marmocchi litigiosi? Non ci sono più le reclute di una volta. » con fare pacato, il generale Saturn era entrato in scena. Drew e Vera, sentendo il cambio di atmosfera, si concentrano sul nuovo avversario apparso sul campo di lotta.
« Voi andate, a questi bambini ci penso io. » entrambi i Coordinatori assottigliarono lo sguardo. Avevano entrambi una buona dose di orgoglio da sfogare.
« Roserade, tieniti attenta. »
« Blaziken, sii pronto. » la tensione si poteva tagliare con un coltello. Il loro avversario, però, sembrava calmo e non provava molto interesse per i due ragazzi.
« Toxicroak, tocca a te. » con una risata sinistra il Pokémon fa la sua entrata in scena. Drew prende un respiro, la sua Roserade era svantaggiata su tutta la linea contro quel tipo, perciò la fa rientrare nella sua sfera, preferendo utilizzare Flygon per una lotta che si preannunciava dura. Vera, invece, voleva avere fiducia nel suo starter.
« Usa Velenpuntura su Blaziken. » l'ordine di Saturn pareva dato con poco interesse, ma il Pokémon Inveieleno si lancia alla carica, mettendo il suo colpo a segno. Vera sussulta, ma almeno il suo Pokémon non sembrava avvelenato da quell'attacco.
« Che noia. » sospira Saturn, abbassando la voce. « Del resto, noi siamo solo un diversivo. » sussurra.

« Siamo qui per fare una proposta. » inizia Neptune. Il professor Oak cerca di valutare quel nuovo generale del Team Galassia. Su di lui avevano poche informazioni, e la maggior parte erano vaghe e imprecise. Trovarlo lì, davanti a loro, senza nessuna preparazione per affrontarlo era un azzardo.
« Dopo aver invaso la nostra scuola e aver rovinato un evento abbiamo qualche dubbio. » commenta Rowan con ironia. In quella stanza c'erano solo i cinque professori e i cinque capi. Tutti gli altri erano rimasti fuori da quel luogo, come se fosse un'inviolabile terra sacra.
« Allora non siete interessati alla nostra proposta? »
« Cosa potreste offrirci, voi che non avete niente? » chiede Aralia.
« La vostra vita. » risponde Ghecis. Era il più anziano tra di loro, e nonostante tutto gli altri quattro gli portavano un minimo di rispetto. « Se non vi arrenderete, inizieremo una guerra che squarcerà il mondo. Non ci sarà angolo remoto che non ne verrà coinvolto. »
« Questo, ovviamente, se non vi arrendete adesso. » si affretta di aggiungere Neptune. Non voleva che le parole apocalittiche di Ghecis portassero a un risultato non sperato.
« I nostri ragazzi vi hanno già sconfitti una volta. Due, nel caso del Team Rocket. » commenta Samuel, sondando il viso del giovane Silver. Il ragazzo era rimasto in silenzio fino a quel momento, ma credeva non perché fosse intimorito. Sembrava quasi che non gli importasse.
« Non ci avete mai fronteggiato tutti insieme. Non potete sapere se riuscireste a contenerci. » dice Max.
« Correremo il rischio. » rispose Birch, determinato.
« Non siate precipitosi. » Neptune, in quell'occasione, sembrava desiderare di raggiungere un accordo. Cosa che gli altri comandanti, a quanto pareva, non desideravano affatto. Tutti loro volevano la guerra.
« Nessuno qui lo è. Noi professori, e nemmeno ogni singolo Allenatore che è presente qui e nel mondo, vi permetterà di prevalere. Questa è la nostra ultima risposta. »
« Bene. » è Silver a parlare, dopo essere rimasto in silenzio per tutto quel tempo. « Visto che qui siamo tutti d'accordo, possiamo anche andarcene. » dice, girando i tacchi e andandosene sbattendo la porta.
« Marmocchi, mai che stiano al loro posto. » commenta Ghecis, seguendo presto il suo esempio.
Uno ad uno i capi se ne andarono, iniziando a dare gli ordini per ritirare le loro truppe. E i professori si resero conto che la prospettiva di una guerra era molto più vicina di quanto immaginassero.

« Tu. » Elis avrebbe tanto voluto credere di sognare, ma non c'era verso di sbagliarsi.
Era Silver. Lo avrebbe riconosciuto ovunque.
« Cosa ci fai qui? » la sua domanda era legittima, ma temeva che non avrebbe ricevuto risposta. Non come avrebbe voluto lei. Silver chiude gli occhi per un attimo, prima di rivolgersi a lei.
« Mi sembra abbastanza evidente. Ho succeduto a mio padre come capo del Team Rocket. »
« Sì, certo, come no. » commenta Elis, con voce sarcastica. Andando avanti con il tempo, aveva visto Silver cambiare e diventare una persona buona. Non dolce e gentile, certo – il suo vocabolario era addirittura peggiorato in quanto a epiteti da rivolgerle – ma i Pokémon del ragazzo dimostravano quanta cura lui ci mettesse. E, adesso, diceva di essere diventato il capo di un'organizzazione che usava i Pokémon come strumenti.
« Puoi crederci, o non farlo. La scelta è tua. » dietro le spalle era apparso Archer. « Ma adesso Silver, l'unico figlio del nostro defunto capo, è pronto a dirigere la nostra organizzazione e a realizzare i grandi progetti di Giovanni. »
Elis era come sorda alle sue parole. Tutto ciò che faceva era scrutare il volto di Silver e cercare di captare almeno un'emozione. Ciò che vedeva era fredda determinazione e nient'altro.
« Silver, è ora di andare. Perdiamo solo del tempo prezioso a stare qui. » sussurra piano Archer, ma abbastanza da farsi sentire da Elis e il ragazzo annuisce.
« Andiamo. » dice, sorpassando Elis, che non fa niente per fermarlo. Era inutile, e i suoi Pokémon erano troppo provati per lottare.
Le reclute, vedendo i segnali di ritirarsi, iniziano ad abbandonare le loro postazioni scomparendo nel nulla lasciando le persone esterrefatte. Come tutto era iniziato, stava finendo. Dopo pochi minuti, nell'edificio non era più presente nessuna recluta. Sarebbe stato possibile pensare che tutto quello fosse stato un'allucinazione, se non fosse stato per i segni visibili e permanenti che essi avevano lasciato.
Camelia ritira la sua Zebstrika. Entrambe erano esauste, e la ragazza si vola verso la partner della sua lotta di quel giorno. « Secondo te...? »
Anemone guarda il cielo, che stava iniziando a tingersi delle sfumature del tramonto.
« E' finita. Per adesso, è davvero finita. »

La quiete dopo la tempesta era arrivata. Le macerie degli scontri erano ancora lì, segno che non era stata un'illusione. Nonostante questo, il loro spirito non si era piegato. I Team malvagi si erano mostrati, insieme, dopo tanto tempo.
« Non sapevo che i Team potessero diventare così spaventosi. » Solana continuava a sistemare quello che poteva. Se ripensava alla giornata, alla dimostrazione di forza dei vari team, confrontando il team Rock le sembrava una squadra di bambini.
« Noi Ranger siamo abituati ad avversari che controllano i Pokémon emotivamente, Solana. Anche la nostra battaglia è stata complicata, a suo tempo. » Solana sorride a Lunick, capiva che stava cercando di tirarle su il morale, eppure non riusciva a smettere di tremare. Un misto di adrenalina e preoccupazione non lasciava il suo corpo. Il bilancio di feriti era preoccupante, tanto che avevano dovuto chiamare dei medici da Azzurropoli e Celestopoli, soprattutto se si parlava di Pokémon. Il suo Plusle era rimasto quasi indenne, salvo qualche graffio provocato da un Croagunk del Team Galassia.
« Solana. » si era così imbambolata che Lunick aveva dovuto prenderla per le spalle e scuoterla leggermente.
« Scusa. E' che sono... preoccupata. »
« Lo so. Lo capisco. Ma, in fondo, non è niente di nuovo. » con affetto, Lunick stringe la fidanzata a sé, cercando di trasmetterle almeno un poco di serenità e calore. Riuscendoci, a quanto pareva, perché la ragazza ricambia il suo abbraccio abbastanza presto e la tensione delle sue spalle si scioglie.
« Ehi, fidanzatini! » con uno scatto, i due ragazzi si staccano, come se l'altro avesse la scossa. Nel loro piccolo mondo, fino a quel momento solo loro, appare presto Lance, seguito da Ciprian poco dopo. Nel vedere i due Ranger nervosi e senza parole il Domadraghi ride.
« Tranquilli, non dovete dare spiegazioni a me. » parla, vedendo come le sue parole creano ancora di più agitazione.
« Lance, non infierire. » dice con più calma Ciprian. Il ragazzo più alto cerca di riportare la calma. « Eravamo venuti a chiamarvi per la cena, anche se vi abbiamo visti impe... » si morde presto la lingua, perché non farebbe altro che peggiorare l'atmosfera imbarazzata, e si gratta la nuca, un po' nervoso. « Noi vi aspettiamo. » dice soltanto, afferrando Lance per un braccio e trascinandolo via. Non voleva fare ulteriori danni. E non poteva permettersi troppa leggerezza. Anche se la scenetta – la solita, perché Solana e Lunick erano punzecchiati sempre e ovunque – gli aveva fatto recuperare un po' di spensieratezza, non doveva dimenticare che c'era una minaccia e che loro dovevano sbarazzarsene.

La sera era calata presto, quel giorno.
Un po' perché era passata da poco la giornata più corta dell'intero anno, ma a tutti era sembrato che per quel giorno in sole si era affrettato a scomparire. La notte avrebbe sicuramente portato consiglio.
Julia si avvolge una sciarpa intorno al collo, scendendo le macerie dell'arena di lotta. Per quella volta avevano vinto, ma non sapeva dire se avrebbero continuato a farlo.
Con poca sorpresa la ragazza scorge ben presto Gary e si avvicina con cautela.
« Ehi. » dice soltanto. Il ragazzo sembra riscuotersi leggermente, probabilmente poco prima era sovrappensiero.
« Ehi. » è l'unica risposta che ottiene. Julia sapeva bene che l'amico fosse in pensiero per Umbreon e Arcanine, che avevano subito delle pesanti ferite dai Pokémon avversari.
« Come stai? » l'espressione di Gary le sembra rilassata, e Julia si avvicina ancora un po'. Non nascondeva che era sorpresa per il fatto che, in quel momento, Gary fosse passato sopra il suo egocentrismo e la loro lite per preoccuparsi della sua condizione.
« Bene. » dice, guardandolo dritto nei occhi. Doveva fare ciò che si era ripromessa, o non sarebbe più riuscita a reggere il peso che portava.
« Ho sentito dei tuoi Pokémon. Spero si riprendano presto. » era sincera nel dirlo. Il ragazzo le sembra davvero grato per le sue parole. « Ma è un'altra cosa quella che voglio dirti. »
Fa una pausa, perché aveva paura anche lei di ciò che stava per dire. Era una scommessa, non sapeva quale sarebbe stata la risposta di Gary. Non contava nemmeno su un finale melenso – perché lei non era un'eroina e lui non era l'uomo perfetto –. Ma ci voleva provare.
« Mi ero ripromessa di dirtelo, una volta finito questo torneo. E la nostra lite sembra aver limitato ulteriormente le mie possibilità. » un'altra pausa, il groppo alla gola stava diventando insopportabile.
« Ti ascolto. » le parole di Gary avevano il potere di peggiorare le sue emozioni.
« Mi piaci. » ecco, l'aveva detto. Ora bastava attendere la reazione, e scoprire se aveva rovinato tutto. Alza timidamente lo sguardo, sorprendendosi. Gary sembrava sinceramente sorpreso. Adesso temeva davvero la sua risposta.
Dal canto suo Gary non se lo sarebbe mai aspettato. Allora Ash aveva ragione su quel punto, anche lui era ugualmente cieco. Non era poi così perspicace come voleva far credere, e gli bruciava parecchio ammetterlo.
Il problema in quel frangente, però, era un altro. La risposta da dare a Julia. Sapeva bene che lei attendeva in un qualcosa di positivo, ma non aveva il coraggio di illuderla.
Era certo di non provare per lei un sentimento di amore, in fondo lui aveva sempre visto Julia come un fratello maschio. Sapeva che, anche scavando con disperazione nel suo profondo, non avrebbe mai provato un sentimento romantico per l'amica. Le voleva bene, tanto e in una maniera incondizionata, ma era semplice affetto. Sapeva quale era la sua risposta ma non voleva ferirla.
« Sai bene quale sarà la mia risposta. » la guarda in viso, perché voleva sembrare il più serio possibile. « Io ti voglio bene. »
« Ma il tuo voler bene è diverso dal mio, vero? » l'aveva anticipato, probabilmente sapeva già l'esito di quel discorso.
« Sì. » china la testa, quasi sconfitto.
« Lo immaginavo. Davvero, Gary, non credo che tu abbia delle colpe. » la sua voce gli sembrava normale, senza nessun tremolio. « Sono stata io a lasciarmi coinvolgere da un sentimento simile, e adesso ne sto pagando le conseguenze. Tutto qui. » Julia prende un grosso respiro, ne sentiva davvero bisogno.
« Però voglio che torniamo amici, anche se... » fa una pausa, trattenendo il respiro. « ...non subito. Avrò bisogno di un po' di tempo per... »
Gary percepisce chiaramente dalla sua voce che stava cercando di reprimere le sue lacrime. Sospira, vedendo uno dei fuochi artificiali, il primo di una lunga serie, scoppiare nel cielo.
« D'accordo. Io ora vado. ...Vuoi venire con me? » Julia nega con la testa, facendogli capire di voler rimanere da sola.


I fuochi artificiali continuarono abbastanza a lungo per quella sera.
Erano stati organizzati per festeggiare quell'evento gioioso, ma dopo quella giornata c'era ben poco da festeggiare.
Avevano vinto, ma il prezzo pagato era stato abbastanza salato. Legami che si erano spezzati, ferite che non si sarebbero rimarginate presto. Il preludio di un'imminente distruzione da scongiurare.
Tutti loro dovevano tornare a casa, e temevano il pensiero di non averne una, una volta tornati.
Era stato un evento disastroso, e il nuovo anno calava su di loro con tutta la sua intensità.



Spiegazioni e basta:
- Lo so che i Team mi vorranno morta dopo questo capitolo.





Santocielocomesonostanca.
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Commenti sul capitolo:

E la prima arcata della storia è andata. Sul serio, questo capitolo è uno di quelli che mi ha più presa e stancata. Lo coccolerei e prenderei a sprangate. Nello stesso momento.
I Team sono apparsi, la caratterizzazione di Neptune è sempre più nitida (???) e Daniel va soppresso. Qualcuno vada a legarmela, l'anguilla.
Per il resto, spero di avervi strappato delle esclamazioni di sorpresa/"acciderbolina" per la lotta spareggio.

Ringraziamenti:

Ringrazio Juls_ e Gwen Kurosawa per aver recensito lo scorso capitolo, così come quelli che leggono in silenzio (vi vedo, cocchi).


E stavolta niente anticipazioni, sorry.
Voglio usare questo spazio per indire una specie di salotto. Siccome la prima parte della storia si è conclusa, mi sembra corretto chiedervi se tutto vada bene, se ho tralasciato qualcosa, se volete che mi metta a ballare la danza della pioggia (no, forse meglio di no).
Perciò, in via del tutto eccezionale (???), potete fare domande, chiedere spiegazioni, porgere richieste che (forse) verranno ascoltate.
*fugge*
Spero che abbiate gradito la partita fino ad adesso, rimanete gentilmente anche per la seconda parte.
   
 
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