Autore: OniceViola
Prompt: #18 Amore incondizionato
Fandom: Terra Nova
Pairing: Lucas/Altro personaggio
Rating: nessuno
Avvertimenti: nessuno
Note dell’autore: partecipa al Challenge in Love indetto da Marlene sul forum di Efp. Questo capitolo si svolge circa diciotto anni dopo rispetto al precedente.
Secret
(circa 18 anni dopo)
“Papà, ti devo parlare”
L'uomo più vecchio si alzò e venne a sedersi vicino a lui. Non era invecchiato bene, ma in quel modo noncurante che solo gli uomini abituati ad essere belli possono permettersi. Fili bianchi tra i capelli trascurati, rughe a raggiera intorno agli occhi verdi, con borse profonde, da troppo lavoro e poco sonno.
“Dimmi”- gli risponde sorridendo
“Io non voglio studiare più fisica e matematica! Non sono abbastanza bravo. Non sono intelligente come te. Non riesco a lavorare con tutti questi macchinari. Sono rozzo, a me piace solo aggiustarle, le cose.
Lo so, di essere una delusione per te!”- dice il ragazzo, tutto d'un fiato.
L'uomo guarda il figlio, esterrefatto, poi comincia a ridere. Quando ride sembra più giovane.
L'adolescente spalancò gli occhi, lo sguardo pieno di stupore misto a rabbia “Che cazzo c'è ora da ridere! Per una volta che riesco a confidarmi con te, che cerco di parlarti!”
“Niente. Pensavo al karma, alla vendetta e quanto si divertirebbe tuo nonno alle mie spalle- risponde l'uomo, ancora sorridendo -”Sai, ho passato la vita a cercare di compiacere il vecchio bastardo. Non ci sono mai riuscito. Ero troppo debole, non abbastanza disciplinato. Inadatto alla vita militare. Ero una delusione per lui. Ma tu, mai, neanche una volta sei stato una delusione -continua con voce decisa- Non lo sarai, anche se non scegli una vita simile alla mia, anche se deciderai di non lavorare con me al laboratorio”.
“Ecco, a proposito di questo... A me piace la vita militare! Il colonnello Guzman dice che potrei essere un ottimo ufficiale. Dice che sono portato per la chirurgia, potrei essere un ottimo chirurgo militare. Non capisco nulla di fisica, ma in fondo è il corpo umano il vero mistero affascinante, e poi la mamma sarebbe contenta...”
“Tuo nonno ne sarà così orgoglioso- lo interruppe il padre, pronunciando la parola “nonno”con disprezzo- ma ora stai zitto e ascoltami. E non dire parolacce, che poi tua sorella ti imita e comincia anche lei a parlare come una di quelle cameriere di Boylan! Tu non sarai mai una delusione per me, sei stato la mia salvezza. Tutto quello che ho fatto, tutto quello di buono che ho fatto in vita mia, l'ho fatto per te. E per tua madre.”
“Papà- gli rispose il figlio, esitante -lo so questo. Non è quello. Sai, a volte, mi sembra che i soldati mi prendano in giro, alle mie spalle. Alle volte, quando arrivo, smettono tutti improvvisamente di parlare. Poi girano talmente tante voci su di te e sul nonno, soprattutto da quando si è congedato e passa il suo tempo a pescare. Lo so che c'è un segreto che non volete dirmi. Mamma glissa sempre quando le chiedo perché tu e il nonno avete litigato. E io amo molto il nonno, è stato il migliore che si possa desiderare ”-dice tutto d'un fiato il ragazzo, come a liberarsi di un macigno dal petto.
“Tu- lo interrompe di nuovo il padre, come se non lo avesse sentito e stesse seguendo un discorso che è solo nella sua testa - sei stato la prima persona nella mia vita che era solo mia, che potevo amare senza problemi, che mi avrebbe voluto bene senza condizionamenti, che non mi avrebbe abbandonato.
E' l'unica cosa che ti deve importare. L'unica cosa che devi sapere.”