One.
In
the pouring rain
Very strange
Penny Lane is in my ears and in my eyes.
I
Beatles rimbombano nella testa di Louis, seduto in un bar con il viso
rivolto verso la finestra. L'orologio sopra la porta segnava quindici
minuti alle sei di mattina. Cinque interminabili minuti e l'avrebbe
rivista.
Penny, così la chiamava, perché non aveva idea di
come si chiamasse quella strana ragazza. Chi poteva alzarsi
così presto la mattina per correre? Sì, era
strana per Louis, ma dannatamente bella. Adorava il modo di come le
ondeggiassero i capelli rossi, a volte legati in una coda disordinata,
dietro la schiena. Adorava le labbra rosee semiaperte e le sopracciglia
aggrottate. Adorava il suo sguardo concentrato, perso nel suo mondo.
Più di ogni altra cosa, adorava il fatto che fosse la
ragazza più bassa che avesse mai visto. Sembrava fragile per
questo, ma Louis sentiva che fosse forte come una leonessa.
Controllò con la coda dell'occhio l'orologio sopra la porta,
trattenendo il respiro: erano le sei meno dieci. Portò
velocemente lo sguardo alla finestra, ispezionando la strada
velocemente, cercandola.
Non arrivò.
Louis strinse la labbra, abbassando lo sguardo sul suo tè
ancora fumante. Oggi non avrebbe visto la sua stupenda Penny.
Il campanellino sulla porta suonò, segno che qualcuno
entrò nel bar. Louis sospirò, affranto, alzando
distrattamente lo sguardo. Una chioma rossa attirò la sua
attenzione, come il suo naso piccolino e dei grandi occhi verdi. Lei
era là, che passeggiava tra i tavoli, sedendosi vicino alla
finestra. Lei era a tre tavoli di distanza da Louis.
Indossava un parka verde scuro, le arrivava a metà coscia e
indossava anche degli adorabili occhiali molto grandi, con la montatura
nera. Si liberò della sua borsa a tracolla nera, doveva
contenere molte cose per essere così grande. La
posò alla sua sinistra, sulla sedia, sistemandosi poi una
ciocca di capelli dietro l'orecchio. Era bellissima.
Louis scosse la testa, girando distrattamente il suo tè,
cercando di non fissarla troppo. Si ritrovò a spostare lo
sguardo da lei alla tazzina, senza trattenersi. Il cameriere si
avvicinò a lei, chiedendole cosa volesse ordinare. Lei
sorrise gentile, il sorriso più bello che lui avesse visto.
«Buongiorno. Potrei avere una tazza di tè ai
frutti di bosco?» per essere piccola, la sua voce era da
donna. Calma, gradevole all'ascolto. Louis pensò che avrebbe
ascoltato la sua voce per ore. Se solo avesse potuto, l'avrebbe
registrata.
Il cameriere annuì, andandosene, mentre lei cercava qualcosa
dentro la sua borsa. Alzò poi improvvisamente lo sguardo,
incrociando quello di Louis che la stava fissando con la tazzina sulle
labbra. Lo guardò per un po' con un'espressione
indecifrabile, mentre Louis sentiva lo stomaco rivoltarsi. Poi gli
sorrise e giurò di aver avuto un colpo al cuore.
Tutto
quello che Louis aveva fatto, era fissarla mentre beveva. Lei se ne
stava seduta a leggere, sorseggiando il suo tè a piccoli
sorsi, facendo delle lunghe pause. Aveva avuto modo di studiare anche
le sue espressioni: spesso arricciava il naso o corrugava la fronte. Le
sue labbra venivano spesso bagnate dalla punta della lingua, quasi come
lui stesso faceva. Probabilmente era mancina o ambidestra, con una
matita sottolineava alcune parti del suo libro.
Sperava che rimanesse lì ancora qualche ora, ma dopo aver
finito di bere chiuse il libro. Louis fingeva di mandare messaggi
mentre lei riponeva con cura il libro, alzandosi in piedi.
Lasciò i soldi sul tavolo, andando via velocemente come era
arrivata.
Lo sguardo di Louis si soffermò sul pavimento, corrugando la
fronte alla vista di un piccolo portafoglio coloratissimo. Lo raccolse
spinto dalla curiosità, aprendolo solo per vedere di chi
fosse.
Gli occhi si spalancarono dalla sorpresa riconoscendo il visino della
ragazza in foto, osservando ogni minimo dettaglio come se l'avesse di
nuovo di fronte. La cosa che lo fece sorprendere di più era
che il suo nome era davvero Penny.
##
Ecco
il primo capitolo, yee! Ne ho sfornata un'altra in meno di un giorno!
No, scherzavo, ho spreso solo ora il coraggio di metterla qui.
Credo che continuerò con questi piccoli capitoli, ma potrei
anche cambiare idea... Non ne sono ancora sicura.
Bando alle ciancie, quel furbacchione ha trovato il suo portafoglio.
Bravo Louis, sei proprio impicciona. lol
In realtà credo di non aver, di nuovo, nulla da dire
riguardo questo capitolo. Anche perché è
piccolino e non saprei cosa spiegare. Spero di aggiornare
più spesso, ecco.
Un saluto, cecia.