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Autore: Chocolate_xxx    08/12/2008    2 recensioni
Leggendo nella descrizione "nuovo personaggio",e notando poi che questo è una ragazza, cosa verrà mai da pensare? MARY SUE. Per forza. In novanta casi su cento è così. E forse anche in questo, lo lascio decidere a voi. Solo, concedetevi il beneficio del dubbio.
"Capelli impossibili, bassa, aria goffa, piatta come una tavola. Non era la più bella, ma nemmeno un mostro. Non era la più studiosa, ma era intelligente. Non era la più simpatica, ma sapeva farsi voler bene. Sciocca, ingenua, frivola, tre aggettivi perfetti per lei. Subito seguiti da fanatica, lunatica, stramba, tetra, disadattata. Ilary Word, sedici anni. Tassorosso sfigata"
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COPERTINA(-NEW!!-)

Divinazione

 

Ilary Word, una semplice mattina di settembre, si guardò allo specchio appannato nel bagno del suo dormitorio. Arricciò il naso, alitò sulla superficie vetrosa, la strofinò col palmo della mano, e si scrutò per bene dal piccolo ovale che era riuscita a ricavare. Non le piacque ciò che vide.

Capelli impossibili, bassa, aria goffa, piatta come una tavola. Non era la più bella, ma nemmeno un mostro. Non era la più studiosa, ma era intelligente. Non era la più simpatica, ma sapeva farsi voler bene. Sciocca, ingenua, frivola, tre aggettivi perfetti per lei. Subito seguiti da fanatica, lunatica, stramba, tetra, disadattata. Ilary Word, sedici anni. Tassorosso sfigata.

Sospirando nuovamente, infilò un reggiseno (se così lo si poteva chiamare, nel piccolo della sua prima), la sua divisa scolastica, e un maglione giallo di lana. Sembrava un pulcino. Un buffo pulcino spennacchiato. Tentò di domare i capelli di un discutibile e spento color paglia, e più o meno con la stessa consistenza, ma senza cavarne un ragno dal buco. Disperata, rimediò con le due solite trecce. Perfetto. Ora sembrava sua nonna con indosso un cappotto di piume di canarino.

Uno stridio come di unghie sulla lavagna la informò che la sua compagna di dormitorio stava cercando di dirle gentilmente di uscire dal bagno, che aveva monopolizzato.

Un'altra giornata di lavoro. Yuppi.

 

La sala grande era affollata come al solito, e come al solito Ilary faticò a trovare un angolino nel tavolo della sua casata. Si trovò spiaccicata tra due energumeni del settimo anno, giocatori di Quidditch, difesa. A quanto pare bastava tenerli fermi davanti agli anelli per non far passare una pluffa. Erano alti almeno due metri, larghi il doppio, ed entrambi, in quel momento, decisi a lottare per l’ultima salsiccia.

Un quarto d’ora dopo, quasi più affamata di quando aveva fatto il suo ingresso in sala grande, spintonò (o tentò di spintonare) un paio di Corvonero che le ostruivano il passaggio, si avviò verso la torre di astronomia, indi poi ricordarsi che alla prima ora era molto improbabile che si mettessero ad osservare le stelle, e invertì la rotta verso l’aula di divinazione, secondo l’effettivo programma.

Con chi avevano la prima ora, il giovedì? Sperava non Serpeverde, c’era quella Bludstore che stava sviluppando un insolito sadismo nei suoi confronti, e la cosa non era affatto piacevole visto e considerato che era alta il doppio di lei e aveva le spalle ampie quanto un armadio a tre ante.

Affannata raggiunse la sala, e fu immediatamente stordita dal fumo profumato che usciva da un caminetto acceso, come sempre, e in cui vorticava un fuoco violaceo. Mentre tossiva si lasciò cadere su un morbido pouf, rischiando di franare a terra ribalzandovi sopra, ma fortunatamente si resse ad un tavolino. La cosa sembrò divertire molto qualcuno seduto lì a fianco, che ridacchiò sfacciatamente. Rossa e più arruffata di prima, si accinse a seguire la lezione. La cosa risultò difficile, dato che l’argomento trattato era la previsione del futuro attraverso la cenere del camino, e lei non riusciva a fissare le fiamme per più di tre minuti senza provare un’irresistibile sonnolenza.

Appoggiando il gomito sul solito tavolino, abbassò stancamente le palpebre, mezza appisolata.

-…gnorina Word? SIGNORINA WORD??-

Oh, per le mutande di Helga!

-S-si, presente!!-

Rispose destandosi improvvisamente e suscitando l’ilarità della maggior parte dei presenti, tranne una: la Cooman.

-Mia cara, mi dispiace dirglielo ma dal momento in cui ha varcato quest’aula ho avvertito subito che le sue vibrazioni sono tutt’altro che positive, la divinazione è un’arte complicata, e la lettura delle ceneri del camino è tutto fuorché semplice…-

Ilary era più stordita di prima.

“Beh, a dire il vero mi pare difficile leggere le ceneri col camino ancora acceso”

Pensò tra se e se, ma un secondo dopo la Cooman la osservava con tanto d’occhi, e la classe intera era di nuovo scoppiata a ridere. Oddio, non aveva mica parlato ad alta voce, vero?!

A giudicare dall’espressione della Professoressa, si.

Sprofondò letteralmente nel pouf, mentre una risata in particolare si faceva nuovamente sentire nelle sue orecchie. Ancora più rossa si voltò verso il suo autore, lo stesso che l’aveva evidentemente trovata tanto buffa all’inizio dell’ora.

Si ritrovò a guardare un ragazzo dall’aria impertinente, piuttosto alto e dall’aria decisa, con due enormi occhiali rotondi a coprirgli gli occhi verdi. L’aveva già visto, era il cercatore di Grifondoro (registrò finalmente che aveva lezione assieme a quella casa), nonché il celeberrimo Potter. Harry Potter. Il bambino sopravvissuto e blablabla. Non ci aveva mai parlato. Non si erano mai presentati. E aveva stracciato i Tassi nell’ultima partita tra le due casate. In più sembrava prenderci gusto a deriderla, al diavolo!... Non che fosse il primo.

 

.                                                                                                                                           .

.                                                       SPAZIO AUTRICE                                                         .

 

Eccomi qui, a cimentarmi nell’impresa della prima ff. Parto col dirvi che ho creato questa storia con l’obbiettivo di scrollarmi (e scrollarvi) dagli occhi l’immagine della classica Mary Sue, ossia la bambolina perfetta che fa cadere ai suoi piedi il ragazzo dei suoi sogni grazie alla sua aura irresistibile. Beh, Ilary (detta Larry, poi si vedrà perché) si scosta decisamente da questi dogmi…E credo che questo l’abbiamo capito tutti. Il ragazzo dei sogni se lo dovrà sudare, e non è detto nemmeno che la mia vena sadica non si risvegli a metà strada e non le faccia fallire l’impresa. Aimè la realtà è che non sempre tutto riesce bene. E io voglio una storia realistica. Nei parametri di Hogwarts.

Recensite almeno un po’, e scusate se il capitolo è cortissimo ma volevo appurare se va bene o meno. Fatemi sapere U_U

 

-Chocolate_XXX

  
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