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Autore: MrRaider    24/02/2015    1 recensioni
Dopo la morte di Terzo, Deus ha deciso di sostituirlo con un altro partecipante, e ha scelto l'eroe americano Jack Bauer, che ha da poco salvato Londra da un altro attentato terroristico e che ha accettato di partecipare. Se la caverà Jack? Riuscirà a vincere il Survival Game?
____
"-Credetemi.- disse ora Jack. -Voi non sapete di cosa sono capace. E se qualcuno di voi si metterà sulla mia strada lo ucciderò.-"
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Yukiteru Amano, Yuno Gasai
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Era ancora impietrito. Impietrito alla vista di quella ragazza, Gasai Yuno, che continuava a squarciare a destra e a manca coloro che erano governati dall’ipnosi. Non si fermava, era una macchina mortale, gli riusciva così normale per una ragazza della sua età fare certe cose. Jack non aveva mai visto una così.
Dopo aver accettato un altro nemico la ragazza si fermò, chiedendo a Yukiteru di scegliere: loro due e quindi salvarsi la vita, oppure Sesta e morire.

-Il loro obiettivo è Sesta, possiamo abbandonarla e fuggire. Jack, mi aiuterai vero?-

-Cosa diavolo ti è preso Yuno? Abbiamo giurato di difendere Tsubaki, a ogni costo! Ti ho dato un compito, e te ne stai sbattendo…-

-Al diavolo!- disse poi Yuno, che attaccò un altro nemico: questi sbattè sul muro, aprendo così un passaggio.

-E’ la nostra via di uscita, seguitemi!- ordinò poi Jack agli altri.

Yuno prese Yukiteru per mano, e lui prese con l’altra quella di Tsubaki creando così una catena. Davanti a loro c’era Jack che li scortava.
Appena uscirono dalla stanza si ritrovarono nel corridoio del giardino e furono subito attaccati da un altro monaco. Jack  gli sparò tre colpi e questi cadde a terra. Subito dopo ne arrivò un altro vicino a lui ma Bauer evitando l’accetta gli infilzò il coltello in pancia e poi gli tagliò la gola. Prese dal cadavere ormai a terra l’accetta che aveva in mano e la lanciò dritta in testa ad un altro nemico poco avanti a loro. Subito dopo fece un cenno agli altri di seguirlo e tutti quanti si mossero verso gli alloggi.
Mentre correvano squillò il cellulare di Jack. Era Kurusu, così rispose subito.

-Keigo, che fine avevi fatto?!-

-Scusami, ma ci ho messo molto a far ri-funzionare gli spruzzatori. Com’è la situazione?-

-Ci hanno attaccati di nuovo. Gli adepti sono tutti ipnotizzati, stiamo spostando Sesta in un luogo più sicuro.-

-Ipnotizzati hai detto?!-

-Sì, e non solo quelli vivi. Sono ipnotizzati anche i cadaveri. –

-Ho capito... Jack, porta gli altri al portone principale, i miei rinforzi sono lì, perciò mettetevi sotto la loro custodia.-

-Ok, e tu che farai?-

-Devo cercare Nona.-

-Ricevuto. Chiamaci quando l’avrai catturata. Chiudo.-

I quattro entrarono così negli alloggi. Una volta entrati però  notarono che i corridoi erano completamente deserti. Non c’era nessuno…

-Aspettate.- disse Jack alzando la mano in un pugno.

Si avvicinò all’angolo e scrutò dall’altra parte: vide almeno 5 monaci, solo che questi erano tranquilli, non avevano lo sguardo vuoto tipico degli altri ipnotizzati. Jack tornò dagli altri, informandoli su ciò che aveva appena visto.

-Forse l’ipnosi è svanita, dobbiamo proseguire.- e detto questo si mosse verso l’angolo.

-Jack, fermo.- disse Yukiteru.

Bauer si girò e andò verso di lui.

-Cosa?-

-Yuno è stanca, si sta sforzando troppo…-

Era vero: guardò la ragazza, che aveva il fiatone ed era appoggiata al muro.

-Sto… sto bene Yukki.-

-Non possiamo fermarci ora, manca poco ormai, poi potrà riposarsi.-

Subito dopo il gruppo continuò a muoversi. Oltrepassarono gli adepti che, vedendo la sacerdotessa, la salutarono. I quattro uscirono dagli alloggi e ritornarono fuori. SI intravedeva il portone, ormai mancava soltanto un altro po’ e sarebbero usciti.

-Fermiamoci.- disse Tsubaki.

Il gruppo si fermò, e Jack andò di fronte a lei.

-Non è sicuro qui, Kasugano. Fuori ci attendono i rinforzi di Kurusu, una volta lì saremo salvi.-

-No! Ora che i miei uomini sono tornati in sé, possiamo affrontarlo.-

-Mhh…-

-Voi fate come volete. Io e Yukki ce ne andiamo.-

-Yuno! Non possiamo abbandonarla!-

-Invece sì, Yukki!-

A quel punto Jack perse di nuovo il controllo:  prese Yuno per la spalla e la spinse al muro, urlandogli e tenendole le spalle:
-Qui non ci siete solo tu e Yukiteru, è chiaro?! Non puoi continuare a fare come preferisci tu, e non ti conviene farmi arrabbiare! Abbiamo un nemico in comune, e forse Tsubaki ha ragione, ora possiamo combatterlo e ucciderlo! Invece tu continui a pensare a te stessa! Quindi CERCA DI COLLABORARE E NON LAMENTARTI PER OGNI SINGOLA COSA!!-

Tutti gli altri erano impressionati: non avevano mai visto Jack arrabbiarsi così tanto, ma chi lo conosce bene sa che non bisogna farlo arrabbiare o mettersi contro di lui, a meno che qualcuno non voglia avere un proiettile piantato in testa. Persino Yuno era stupita, così cercò di ribadire.

-Quella… quella lì vuole solo ingannare Yukki.-

-DANNAZIONE YUNO!!!-

Yukiteru era spaventato mentre guardava Jack strillare a Yuno, inoltre lui non sapeva neanche cosa fare. Aveva paura.
Poi squillò il cellulare e rispose.

-Yukiteru. Dodicesimo si sta dirigendo verso di voi.-

-Dodicesimo?-

-Esatto. Ho appena catturato Nona, e mi ha riferito di lui. Dodicesimo è cieco, ma ha un udito molto sviluppato. Inoltre ha preso le bombe di Nona. Fate attenzione.-

Una volta finita la chiamata Yukiteru riguardò verso Yuno e Jack, quest’ultimo lasciò la ragazza e chiese ad Amano cosa gli aveva detto Keigo.

-Ha preso Nona, ma ha detto che Dodicesimo sta arrivando qui. E’ cieco ma ha un ottimo udito, e ha con se delle bombe.-

-Prepariamoci allora!-

Jack riprese la pistola e controllò il caricatore, subito dopo lo cambiò e preparò il colpo in canna. Yuno nel frattempo si accorse di qualcosa che si stava arrampicando sul tetto, così puntò il dito in quella direzione. Jack puntò la pistola verso il nemico, o meglio… i nemici.

-Cazzo! Sono cinque!-

-Dodicesimo Rosso! Dodicesimo Blu! Dodicesimo Giallo! Dodicesimo Verde! Dodicesimo Rosa! E INSIEME FORMIAMO… I CINQUE DODICESIMI!!-

Dopo un esplosione tutti e cinque scesero e si ritrovarono davanti a Bauer e gli altri dall’altra parte del corridoio. Tutti loro indossavano un vestito nero ed erano incappucciati, divisi per il colore della loro maschera.

-Piacere di conoscervi. Io sono conosciuto come Dodicesimo.-

-Cosa ci fai qui?!- chiese Jack, continuando a puntare la sua arma verso i cinque.

-Ahhh, devi essere Zero. Sono qui per… giustizia, e la giustizia trionfa SEEEMPRE! Chi perde è malvagio, chi vince è nel giusto!-

-Giustizia?! Prendere il controllo degli adepti dell’Occhio Sacro e farli ammazzare a vicenda la chiami giustizia?!-

-Per vincere servono diversi modi, e alcuni sono… necessari! Comunque, ascoltatemi: Sesta vi sta ingannando. Il suo è un culto MALVAGIO, il cui rituale costringe a commettere atrocità e a commettere peccato! Come potete fidarvi di una come quella?-

Ingannati?

Jack guardò Sesta che dava un’occhiataccia a Dodicesimo, come se quello che stasse dicendo fosse solo una bugia per allontanarli. Ma Jack guardandola rimase dubbioso da quella espressione.
Yuno intanto si mosse verso Dodicesimo ma Jack la fermò con il braccio.

-Devo proteggere Yukki!-

-So che vuoi proteggerlo ma guardati: sei stremata. Lascia fare a me.-

Mentre Dodicesimo continuava a blaterare Yuno prese il cellulare e inviò un messaggio a Jack per evitare di farsi sentire.

Appena lui sentì la vibrazione prese il cellulare dalla tasca e guardò il messaggio inviatogli
“Solo uno è cieco ma sente molto bene. Io creo un diversivo, e tu fallo fuori.”

Guardò la ragazza e le annuì, sperando che il suo piano funzionasse. Subito dopo si riconcentrò sul nemico davanti a loro che non aveva ancora smesso di parlare.

-Comunque, uno di noi ha ingoiato una bomba a orologeria, ovviamente quello è il vero Dodicesimo.-

-Quindi gli altri…- disse Yukiteru allarmato.

-Sono marionette che controllo con l’ipnosi. Purtroppo anch’io sono in una situazione disperata: poco fa mi si è attivata la Dead End. Ma dato che sono in territorio nemico porterò Sesta con me…-

-Kamikaze…- intervenne Jack mentre gli tornò in mente un vecchio ricordo di tanti anni fa.

-L’importante è che la giustizia stia per trionfare! Sto arrivando!-

E subito dopo i cinque corsero verso di loro. Jack si girò verso Yuno facendogli un cenno e corse anche lui contro di loro. La ragazza urlando lanciò una pietra verso sinistra, ma grazie alla rotazione del polso ella andò verso destra, colpendo una parte del corridoio.
Quattro di loro si voltarono verso sinistra, e soltanto uno fece il contrario.
Jack aumentò a corsa, si mosse verso il Dodicesimo rosso e una volta vicino a lui lo prese con la mano libera e lo lanciò con tutta la sua forza fuori nel giardino. Mentre quello era in aria Bauer lo mirò con la pistola e appena prese bene la mira premette il grilletto, colpendolo in pieno petto. Appena Dodicesimo cadde al suolo, ferito dal colpo, Jack gli sparò altri due proiettili, assicurandosi di averlo ucciso.
E subito dopo esplose.
Dodicesimo era esploso davanti ai suoi occhi creando un immensa cortina di fumo causata dall’esplosione.
Appena sparì il fumo notò che Dodicesimo non c’era più: non c’era sangue, neanche membra del suo corpo. Era completamente sparito. Ma non ci fece caso: uno dei possessori era appena morto, e l’aveva ucciso lui…
Rimise la pistola nei jeans. Si girò verso i ragazzi notando Gasai accovacciata a terra, stanca, con Amano al suo fianco.

-Ok, possiamo andarcene. Yukiteru, la prendo in braccio. Tu intanto inizia a…-

Non riuscì a finire la frase sentendo il rumore di un cancello che si stava chiudendo alle sue spalle. Ponendo lo sguardo verso il cancello vide infatti che alcuni adepti l’avevano appena chiusa. Non c’era più via d’uscita.
Inaspettatamente due monaci lo presero da dietro, prendendogli la pistola e la borsa. Ormai lui, Yuno e Yukiteru erano immobilizzati.

-Tsubaki, questo che significa?!-

-Non l’hai ancora capito, Yukiteru? Adesso sarete voi a morire.-

-Era tutto calcolato…
Ci hai ingannato fin dall’inizio. PERCHE’?!- disse Jack non credendo a quella situazione.

-Il mio piano era usare Nona per uccidere Primo, Seconda e Quarto. Non mi aspettavo di trovare anche tu, Zero. Un colpo di fortuna avevo pensato. 4 possessori in un colpo… Ma quel bastardo di Dodicesimo ha rovinato tutto!-

-Ma… Tsubaki. Non sei un oracolo a servizio di Dio?- chiese Yukiteru.

-Tsk… E’ da quando ho perso la verginità, che non credo più a nessun Dio, e che odio questo futile mondo. Ma ora ho la possibilità di vendicarmi.-

-Tutto questo, l’hai fatto solo per una vendetta personale!-

Lei però non fece caso alle parole di Jack e con un segno della mano fece un cenno ai suoi uomini che lo tenevano bloccato.

-Portatelo via. Penserò a lui più tardi. E’ il più pericolo di tutti… E tu, Yukiteru… non sembri abituato ad essere ingannato, verginello. Vuoi che ti dia qualche lezione?-

Sesta si era  avvicinata al ragazzo, per prendergli il viso con la mano e baciarlo in bocca. Appena finì il baciò mandò un’occhiataccia a Yuno, riuscendo a farla arrabbiare.
Jack venne portato via ma sentì un’urlo da parte di Yuno. Lui e coloro che lo tenevano si girarono. Yuno si era liberata, aveva fatto fuori gli uomini che la tenevano grazie all’accetta e…

-MUORI!!-

Caricò il colpo e tagliò dal braccio destra la mano destra di Tsubaki, che perse un sacco di sangue e urlò dal dolore.
Notando che i monaci erano ormai distratti Jack ne approfittò: diede una gomitata in piena pancia a uno dei due, e all’altro gli diede un pugno in piena faccia. Dopo averli sistemati riprese la pistola, la borsa e scappò via.
Corse senza fermarsi sentendo le urla degli uomini di Tsubaki che lo cercavano. Ma ormai era notte fonda ed era riuscito a nascondersi dietro un’enorme roccia vicino al lago, facendo così perdere le sue tracce.
Era stato ingannato per tutto quel tempo. Si sentiva un completo idiota per non averci fatto molto caso. Ma nonostante tutto c’era qualcosa che non gli tornava. Gli servivano risposte, e forse solo uno degli adepti poteva dargliela.
Notò un enorme porta di una struttura chiusa vicino al lago. Si avvicinò e guardando dal vetro della porta guardò dentro, vedendo una scala a chiocciola che portava sottoterra. E in quel preciso istante gli venne un’idea.
Prese la pistola e sparò nella serratura, aprendola e con un calcio la spalancò. Non aveva il silenziatore, perciò il colpo si era sentito, ma era quello che voleva.
Tornò nel nascondiglio di prima e mentre aspettava prese dalla borsa il silenziatore e lo montò sulla pistola. Arrivarono due adepti che notando la porta aperta entrarono dentro. Jack li seguì e chiudendo la porta li affrontò: colpì la nuca di uno dei due con la pistola, tramortendolo, e l’altro non riuscì a fare nulla, perché Jack gli stava puntando la pistola in faccia.

-Prova ad urlare e ti faccio saltare la testa.-

-Che… Che cosa vuoi?!-

-Parliamo un po’. Voglio risposte, e solo tu puoi darmele.-

-Riguardo a cosa?-

-Kasugano Tsubaki.-

-Cosa vuoi sapere di lei?-

-Tsubaki ha detto che odia questo mondo da quando ha perso la verginità. Come l’ha persa?-

-Non te lo dirò!-

A quel punto Bauer mirò alla gamba destra della sua vittima e le sparò. Subito dopo gli bloccò la bocca, impedendogli quindi di urlare dal dolore.

-Stai tranquillo: potrai continuare a camminare. Ma se non mi dici quello che voglio sapere ti sparerò l’altra gamba, poi continuerò a sparare, e ti impedirò di camminare per il resto della tua vita, ci siamo capiti?! Quindi, per l’ultima volta: come ha perso la verginità Kasugano Tsubaki?!-

Tolse la mano dalla sua bocca, permettendogli di parlare. Lui ansimò un po’ ma alla fine accennò che avrebbe parlato

-Questo posto… è stato costruito dai suoi genitori, e lei è stata venerata  come un oracolo. Però loro morirono in un incidente stradale e lei, che era ancora piccola, rimase sola. E dato che non aveva più la protezione dei suoi genitori noi…-

-Voi cosa?!-

-L’abbiamo stuprata. L’abbiamo drogata e abbiamo usato il suo corpo come scusa per “espiare i nostri peccati”, ma non abbiamo fatto altro che commetterne altro!-

Jack rimase sconvolto. Non si aspettava una risposta del genere. Guardò disgustato quel tizio, compiaciuto da quello che aveva commesso.

-Per quanto tempo?!-

-Un paio d’anni.-

Non voleva crederci. Non voleva credere che quella ragazza era stata vittima di stupro per diversi anni dai suoi stessi adepti.

-Avete commesso un errore.-

A quel punto prese l’uomo e strozzandogli il collo con le braccia lo fece svenire.
Subito dopo uscì. Ora doveva fare qualcosa: doveva in qualche modo salvare Yukiteru e Yuno ma allo stesso tempo fermare Tsubaki, e forse aveva appena trovato il modo.
Evitando tutti i monaci tornò nel corridoio dove aveva ucciso Dodicesimo. Cercò ovunque ma alla fine trovò quello che stava cercando: la mano di Kasugano che le aveva tagliato Yuno era ancora lì, per terra. Jack la prese e la mise nella sua borsa. Ora non gli restava altro che cercare Tsubaki.
Guardò dietro di lui e sotto le impalcature della struttura vide Yukiteru che guardava due cellulari. Evidentemente la ragazza era ancora sotto le mani degli uomini di Tsubaki. Si mosse di soppiatto verso di lui e appena gli fu dietro gli tappò la bocca.

-Shhh! Sono io!- disse per calmarlo e staccò la mano.

Yukiteru si voltò verso di lui e sconvolto disse a Jack:

-Hanno… hanno preso Yuno!-

-Lo so.-

-Che cosa posso fare?!- chiese con le lacrime agli occhi.

-Hey, troveremo un modo! Ora non puoi permetterti di farti sopraffare dalla paura, non ora. Adesso devi essere forte, tieni a bada le lacrime, avrai tempo dopo per piangere.-

-Ok…- e si asciugò gli occhi con la mano.

-Bravo. Hey, cos’è quella?-

Jack trovò vicino a loro una palla rossa. La prese, notando che scuotendola faceva uno strano rumore.

-Oh, è una temari. Nella nostra tradizione viene data dalla madre al proprio figlio in segno d’affetto.-

-Sicuramente è di Tsubaki, l’avrà persa. Prendila tu, potrebbe servirti.-

Appena finì di parlare i due sentirono la voce di Tsubaki: era amplificata, per cui stava parlando a un microfono.

-Riesci a sentirmi, Yukiteru? Fra poco, la tua amica diventerà un oggetto di seconda amano. Se non vuoi che gli succeda qualcosa, ti conviene mostrarti!-

E mentre lei parlava i due udirono i lamenti e le urla della povera Yuno.

Yukiteru era sconvolto, non sapeva cosa fare chiese aiuto a Jack.

-Vai. Salvala.-

-E tu che farai?-

-Ho un piano. Ma mi serve che tu salvi Yuno: vai!-

Seguendo le sue istruzioni, Yukiteru corse verso la fonte della voce, mentre i monaci lo seguivano. Intanto Bauer seguì un’altra strada. La sorveglianza era diminuita grazie a Yukiteru, perciò riuscì ad arrivare al suo obiettivo: si ritrovò vicino alla stanza dove si trovavano Tsubaki, i suoi uomini e Yuno. Sentì la voce di Yukiteru che era corso fino a lì per salvare la ragazza.
Jack prese il coltello e usandolo fece un lungo tagliò verticale sul muro di carta, e si affacciò guardando la situazione: da una parte c’era Amano e vicino a lui per terra Yuno, coperta dalla giacca del ragazzo; dall’altra c’erano Tsubaki, che aveva il braccio ricoperto da delle bende, e i suoi uomini. Si concentrò su Yukiteru, notando che stava preparando le frecciette dalla tasca.

Vuole colpire Tsubaki!

Subito dopo con l’altra mano lanciò la temari come diversivo,  poi prese una delle sue frecciette e preparò il lancio.

-NO!-

Entrò velocemente dentro e si mise tra Yukiteru e Kasugano, prendendosi la freccetta sulla propria mano, perdendo un po’ di sangue. Jack la tolse e guardò il ragazzo.

-Jack, ma cosa stai…-

-Yukiteru, prendi Yuno e va via da qui.-

-Ma…-

-VAI, ORA! Fidati di me.-

Yukiteru non capiva cosa stava succedendo, non capiva perché lo avesse fermato, ma si fidava di lui, così uscì dalla stanza con Yuno.
Dopodichè Jack si girò e guardò Tsubaki.

-Cosa vuoi? Uccidermi? Farmi quello che mi hanno fatto gli altri? Siete tutti uguali.- disse Tsubaki con la sua temari in mano.

-No…- rispose lui in modo pacato, poi estrasse la pistola e la puntò agli altri presenti.

-Voi, riaprite il cancello e lasciate andare i ragazzi. Non provate a fermarli.-

-Senti tu, come ti permetti di darci ordini?!- protestò uno.

Questi di tutta risposta ricevette una pallottola nel piede, cadendo e urlando in preda al dolore.

-SE NON VOLETE AVERE LO STESSO TRATTAMENTO APRITE QUEL CANCELLO, ORA!!-

Gli adepti, spaventati dalla rabbia di Jack uscirono, diretti verso il cancello. Anche l’adepto colpito da Jack uscì, zoppicando.
Appena furono soli, Bauer ripose l’arma e si avvicinò a Tsubaki.

-Stai lontano!-

-Non voglio farti del male, voglio salvarti.- disse lui prendendola in braccio.

-Cosa...-

-Non parlare. Non sprecare le forze. Ti porto all’ospedale.-

Così anche Jack con in braccio la ragazza uscì correndo. Andò verso il cancello che era appena stato aperto e corse verso i poliziotti di fronte all’entrata.

-Sono Jack Bauer, lavoro per il commissario Kurusu. Mi serve una macchina e qualcuno che mi porti all’ospedale.-

Un giovane poliziotto si avvicinò a lui e lo scortò in una volante della polizia. Jack aprì lo sportello posteriore e fece distendere la ragazza. Poi andò al volante e il poliziotto di prima si sedette vicino a lui.

-Ho bisogno che mi indichi l’ospedale.-

Lui acconsentì e subito dopo aver acceso la sirena la macchina partì a tutta velocità.
Jack guidava come un pazzo: seguendo le indicazioni del poliziotto superava tutte le macchine di fronte a lui, passava sui semafori col rosso e andava in contromano. Ma alla fine dopo qualche minuto arrivò all’ospedale. Scese dalla macchina e prese in braccio Tsubaki.

-Ora ci penso io a lei! Dica al commissario Kurusu di contattarmi!- disse al poliziotto lasciandogli la macchina.

Corse dentro all’ospedale e appena vide l’infermiera parlò con lei:
-Questa ragazza ha bisogno di aiuto. Ha perso una mano ma ce l’ho ancora io! Si tratta di Kasugano Tsubaki!-

L’infermiera, vedendo le sue condizioni chiamò gli altri medici per un’operazione urgente. In un secondo arrivarono un paio di dottori con una barella. Jack distese la ragazza piano e la seguì fino alla sala operatoria.

-Va tutto bene, te la caverai. Ora ci penseranno loro a te. Io ti aspetterò qui.-

-Aspetta. Prendi queste…- disse lei dandogli la sua temari e il diario
-… e grazie.-

Lui ricambiò con un sorriso mentre lei veniva portata via dai dottori.
Tornò nella sala d’attesa: non c’erano molto persone così si sedette in un posto libero ad aspettare, ad aspettare che la ragazza se la cavasse. Ma subito dopo, gli tornò in mente la pergamena della ragazza, ossia il suo Diario. Aprì la pergamena e, come aveva sospettato, era riuscito nella sua impresa: la DEAD END di Tsubaki era stata eliminata
Menomale. Allora se la caverà
pensò, sorridendo.
Così chiuse la pergamena e la ripose nella borsa.

 
Passò qualche minuto in sala d’attesa. C’era un silenzio di tomba, l’unica cosa che succedeva erano gli altri presenti nella sala che venivano accolti dai dottori.
Ad un tratto il cellulare di Jack suonò, così lui rispose.

-Bauer.-

-Jack che cosa stai facendo?- chiese Kurusu al telefono.

-Ho salvato Tsubaki.-

-Ma per qualche motivo? Ti rendi conto che voleva farvi fuori?-

-Ne sono consapevole Keigo. Ma vedi, quella ragazza era consumata per anni dalla vendetta. Ha perso i genitori sin da piccola e gli adepti della sua stessa setta l’hanno usata come un giocattolo. Keigo, l’hanno violentata e drogata.-

-Capisco, ma cosa ti fa pensare che non proverà ad ucciderci di nuovo?-

-Non lo farà.-

-Perché non dovrebbe?-

-Perché ora di fida di me.-
   
 
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