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Autore: 144kagome_alice144    25/02/2015    2 recensioni
La guerra è finita, ma ha lasciato un grande vuoto nel cuore dei nostri eroi. Come sarà il ritorno alla normalità? I ragazzi riusciranno a ricominciare a vivere o avranno ancora il peso della Quarta Grande Guerra Ninja? Nuove avventure, gioie e sofferenze si affacciano all'orizzonte per i giovani ninja di Konoha...
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurama, Team 7, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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                                               CAMBIAMENTI…DIVERSI
 
Sakura entrò piano piano nella stanza, notò subito le gravi condizioni del suo migliore amico e cercò nel suo corpo quel poco di coraggio per andare a vedere anche Sasuke. Sorpassò il lettino di Naruto dove Hinata continuava a piangere, scostò un po’ la tendina bianca che divideva la stanza e lo vide. Sasuke era sdraiato su un lettino bianco coperto da una leggera copertina dalla quale si vedevano delle macchie rosse. Il corpo del ragazzo era ricoperto di ferite, ma la cosa che fece trasalire la rosa fu quel filo attaccato al suo braccio. Si, la vita di Sasuke era letteralmente attaccata ad un filo; era grazie a questo se il giovane era ancora vivo. Sakura si avvicinò al lettino e notò che il giovane era “piacevolmente addormentato”. Il suo viso sembrava rilassato e questo poteva far pensare che il giovane stesse guarendo, ma un esperto ninja medico come Sakura capiva subito che in realtà il ragazzo era in grave pericolo. Notò anche una benda fasciare i suoi occhi, e si ricordò di quello che aveva scoperto sul clan Uchiha dai suoi studi: “Lo sharingan è un’abilità innata del clan Uchiha; se ne deve fare un uso corretto perché il troppo sfruttamento dell’occhio porta alla completa cecità”. Calde lacrime scesero sul viso della rosa, immobile a guardare il suo amore. < Aiutali > Sakura si girò e vide Hinata che la fissava con uno sguardo deciso. Si era asciugata le lacrime e si era alzata per andare davanti alla rosa. < Sakura noi possiamo aiutarli, noi dobbiamo… Siamo le uniche che possono farlo, i dottori e le infermiere hanno paura di loro tanto che non si avvicinano neanche a questa stanza; tutti hanno perso le speranze! Sakura io amo Naruto come te ami Sasuke, non possiamo permettere che loro muoiano! > Sakura si stupì del coraggio di Hinata, quella ragazzina sempre timida che non faceva altro che balbettare ora era lì davanti a lei che la pregava di salvare i suoi due migliori amici. La rosa si sentì un po’ meno sola, ora sapeva che poteva condividere la paura e il dolore con qualcun altro. Sakura ricambiò lo sguardo, dentro ai suoi occhi verdi si accese un barlume di speranza. < Hinata, insieme, insieme ce la possiamo fare; cureremo i ragazzi insieme, ce la faremo > Hinata abbracciò Sakura e entrambe si lasciarono andare in un pianto liberatorio. Una ragazza dai capelli rosa stava camminando per le vie del villaggio della foglia in ricostruzione. Molte persone si fermavano e la salutavano, la notizia che lei era riuscita a curare molti feriti sul campo di battaglia si era diffusa molto velocemente nel villaggio. Sakura non ci badava, lei e Hinata avevano deciso di curare i due ragazzi dedicandovi giorno e notte. Prima però sarebbero passate di casa a salutare i loro cari e poi s sarebbero ritrovate davanti al palazzo dell’hokage per chiedere il permesso di occuparsi dei giovani.  La rosa era arrivata davanti a casa sua, prese coraggio e, cercando di sorridere, entrò in casa. < Sono a casa! > Sentì dei rumori provenire dal piano di sopra, ma non fece in tempo a capire di cosa si trattasse che venne travolta dall’abbraccio dei due genitori. < SAKURAAAA!! > urlarono all’unisono i due stritolandola in un abbraccio. < Mamma, papà così mi soffocate > I genitori si staccarono dalla figlia, la quale si accorse che i due stavano piangendo < Mamma, papà, non dovete piangere, davvero io sto bene > disse mostrando uno dei sorrisi più falsi che la rosa aveva mai fatto. < Sakura ho avuto tanta paura, ma dimmi sei stanca, vuoi riposare oppure vuoi farti un bel bagno, o magari mangiare qualcosa??? > disse Mebuki andando in cucina. < Avanti tesoro, non stressare troppo Sakura, ricordati che si è distinta bene al fronte! > disse Kizashi con orgoglio guardando la figlia. < Mamma non ti preoccupare, prendo alcune cose e vado via.> < Ma come Sakura, e dove vai?> chiesero i due coniugi Haruno. < Devo tornare in ospedale, ho del lavoro da fare, rimarrò là anche a dormire. > disse la rosa sparendo in camera sua. Si chiuse dentro e prese un bel respiro, non era da lei mentire così ai suoi genitori, però non aveva tempo da perdere. Frugò nell’armadio cercando uno zaino abbastanza capiente; ci infilò velocemente qualche cambio il suo kit medico e vari libri che spiegavano la cura delle ferite più gravi e di come guarire gli occhi afflitti da cecità. Si caricò lo zaino sulle spalle e uscì da camera sua. < Bene, io vado. Ci si vede e non preoccupatevi troppo. > disse abbracciando i due genitori, i quali ricambiarono l’abbraccio < Mi raccomando Sakura riguardati > disse Mebuki baciando la sua bambina sulla guancia. Sakura uscì da casa Haruno lasciando i due genitori abbracciati che si erano appena resi conto che la loro “bambina” era ormai una donna, non che un bravissimo ninja. Hinata correva sui tetti del villaggio, voleva arrivare il prima possibile a casa, voleva essere lei, per prima, a dare la notizia. Arrivò davanti alla sua villa, aprì lentamente il portone e si ritrovò ne grande giardino di villa Hyuga. Trasalì, quanti ricordi, quanto sudore versato in quel giardino allenandosi con suo cugino; già suo cugino.. < Neji-niisan > sussurrò timidamente Hinata. Fece appena in tempo ad asciugarsi una piccola lacrima che la porta della casa si spalancò. < Hinata-sama!! > Kameko, la governante della famiglia Hyuga, si capultò ad abbracciare la giovane. < Kameko-san, che bello rivederti > disse la mora ricambiando l’abbraccio. < Kameko-san, si sa già la notizia? > chiese la mora nascondendo lo sguardo sotto la frangetta. < Si signorina… > sussurrò < Dove sono mio padre e mia sorella? > chiese Hinata, tornando a guardare la sua “tata”. < La signorina Hanabi è uscita, suo padre invece è in palestra. > Hinata annuì ed entrò in casa seguita da Kameko, che appena entrata si diresse in cucina a preparare la cena < Hinata-sama cosa gradisce per cena? > < Grazie Kameko, ma non mi fermo per cena, ho delle questioni importanti da sbrigare con l’hokage…> mentì la mora mentre si recava in camera sua. Passò davanti a camera di suo cugino, la porta era leggermente aperta, Hinata pensò che sicuramente Hanabi si era rinchiusa lì per piangere la scomparsa di Neji. Sarebbe voluta entrare, ricordarsi ancora una volta il suo amato cugino, ma sapeva bene che non poteva, non ora. Lei doveva essere forte, per se stessa, per la sua famiglia, per Neji e anche per Naruto. Entrò veloce in camera sua, prese la borsa che di solito usava per le missioni già pronta, con tutti i vari oggetti e vestiti. “In fondo anche questa è una missione…” pensò la ragazza. Prima di uscire i suoi occhi notarono un piccolo libro che sbucava da sotto il letto. Hinata lo raccolse: era un piccolo quaderno bon la copertina blu un po’ rovinata dagli anni. Quel quaderno era della mamma di Hinata. Sua madre prima di morire di malattia era un bravissimo ninja medico e aveva annotato tutto ciò che sapeva sul suo quaderno. Hinata aveva trovato quel quaderno in fondo all’armadio nascosto in un piccolo portagioie; quello per Hinata era l’unico oggetto che le ricordava sua madre. La mora infilò il quaderno nella borsa e si diresse in palestra per salutare suo padre. Rimase qualche secondo a fissare la porta della palestra, poi si decise e l’aprì molto lentamente. Suo padre era seduto davanti all’insegna della palestra. < Padre… > mormorò la figlia avvicinandosi. < Padre.. volevo chiedervi.. il permesso.. di rimanere.. con l’hokage per un po’ di tempo. > domandò un’Hinata titubante. < Si > fu la risposta secca del padre. La ragazza fece per andarsene ma quando fu sull’uscio della palestra il padre la richiamò < Hinata... mi dispiace per quello che ti ho fatto, ho rovinato la vita sia a te che a Neji. Lui non doveva morire così. Suo padre si era sacrificato per me e io non sono stato nemmeno in grado di proteggere suo figlio! > A quelle parole la ragazza si voltò. Non aveva mai visto suo padre piangere e tantomeno si sarebbe immaginata di sentire quelle cose proprio da lui. Sorrise e si avvicinò un po’ a lui, inginocchiandovisi davanti. < Ti stai sbagliando papà. Tu non ci hai rovinato la vita, anche se a modo tuo io so che tu ci vuoi bene. E’ vero Neji-niisan è morto, lui adesso è qui – disse mettendosi una mano sul cuore- i suoi sogni, le sue speranze vivono dentro di noi e noi faremo di tutto per mantenerle in vita! > < Ma Hinata… > < Papà io credo che Hinata abbia ragione > Hinata si voltò e vide sua sorella appoggiata allo stipite della porta. La guardò bene e riuscì a intravedere le scie lasciate dalle lacrime che le avevano bagnato il viso fino a poco fa. Hinata lo sapeva che Hanabi era molto affezionata al cugino, ma vedendola sorridere capì che sua sorella aveva compreso il significato delle sue parole. Hanabi si avvicinò a sua sorella e l’abbracciò. < Adesso và che ti aspettano > le disse facendole un’occhiolino e porgendole un contenitore. La mora lo aprì e scoprì che quel contenitore non era altro che un cestino per il pranzo pieno di roba buona da mangiare. < Hanabi ma allora.. > mormorò ancora sorpresa la maggiore. Hanabi le si avvicinò all’orecchio e le disse < Prima sono passata dall’ospedale e ho saputo delle condizioni di Naruto; quando sono tornata Kameko mi ha detto che non ti fermavi a cena per degli impegni… cos’ ho fatto due più due. > Hinata arrossì di colpo. La reazione della sorella fece scoppiare Hanabi in una fragorosa risata. La risata di sua sorella la fece tornare con i piedi per terra e dopo averla ringraziata e aver salutato suo padre si avviò verso il palazzo dell’hokage.
< Sakuraa-chann! È tanto che aspetti? > domandò Hinata con ancora il fiatone per la corsa. < No Hinata non ti preoccupare; piuttosto smettila di chiamarmi “Sakura-chan”, Sakura va benissimo > rispose la rosa accennando un sorriso. < Va bene. > rispose l’altra ricambiando il sorriso con un altro un po’ più timido. < Che cosa hai in mano Hinata? > domandò curiosa la rosa mentre si dirigevano al palazzo dell’hokage. < Già! Me ne stavo per dimenticare! Sakura questo ce lo manda mia sorella; non so come ma è riuscita a scoprire le nostre reali intenzioni > spiegò la mora porgendo il cestino del pranzo all’amica. < Bhe meglio così. Avevo proprio fame > rispose addentando un onigiri. Arrivarono in pochi minuti dall’hokage, dove vennero accolte da una Shizune indaffarata con la solita burocrazia. < Ciao ragazze! Scusate ma come potete vedere sono abbastanza impegnata, la signorina Tsunade è nel suo ufficio; andate pure > disse l’assistente senza nemmeno guardare le ragazze, le quali si lasciarono scappare un lieve sorriso, un sorriso nostalgico e salirono al piano di sopra. Tutto sembrava tornato come prima, ma le ragazze sapevano bene che nulla era come prima, e per accertarsene bastava chiudere gli occhi: rivedevano gli orrori della guerra, i feriti, i morti, il nemico e poi… TOC TOC < Avanti!.. Oh ragazze, sono felice di vedere che state bene! > Tsunade accolse le ragazze con un gran sorriso, quasi materno. < Sensei noi.. > < So già tutto Sakura, e so anche che non vi potrò fermare.. > Le ragazze rimasero stupite, con la bocca aperta e gli occhi spalancati. < Bhe perché mi guardate così? Non volete forse curare Naruto e Sasuke? Vi do il mio permesso, anche perché sono sicura che voi siete le uniche che potete guarirli.. voi possedete una forza che nessun altro possiede. > < Singnorina Tsunade..? > Hinata e Sakura ora fissavano confuse l’hokage, non stavano capendo una parola di quello che la sennin voleva dirle. < Non fa nulla.. Capirete. > rispose sbuffando Tsunade. < Hokage, gli altri… si insomma.. gli altri come stanno? > domandò timidamente la portatrice del byakugan. < Non ti preoccupare Hinata, stanno tutti bene. non hanno ferite particolarmente gravi. Purtroppo per mancanza di ninja esperti in buona forma ho dovuto mandarli in ricognizione su campo di battaglia. Anche se abbiamo fatto di tutto per evitare che la guerra colpisse i piccoli paesi sui vari confini, ci sono stati dei piccoli problemi. > Hinata annuì e insieme a Sakura lasciarono il grande edificio per dirigersi all’ospedale. “E’ vero. I ragazzi non hanno subito gravi danni fisici; ma di sicuro sono distrutti dal punto di vista psichico” pensava Tsunade mentre guardava dalla grande finestra del suo studio le due ragazze allontanarsi.
Inizio FLASHBACK
< Ho bisogno di alcuni ninja che vadano nei vari villaggi al confine, per vedere se la guerra è arrivata fino a loro > disse solenne l’hokage. Vide sette mani alzarsi. Erano Rock Lee,Ten Ten, Shino, Kiba, Shikamaru, Choji e Ino. < Ragazzi ma siete proprio sicuri? Siete feriti e avete bisogno di riposare, siete quelli che hanno fatto di più in questa guerra.. > < Non siamo feriti gravemente, sono solo qualche graffio; e poi se ci sarà da curare ci sarò io. > affermò Ino. < Non siamo nemmeno stanchi, non si preoccupi. > disse Ten Ten. Shino annuì. < Saremo felici di affrontare una  missione > disse il solito Rock Lee, anche se a Tsunade sembrò che un mancasse la solita euforia a quel ragazzo. A guardarli bene, si rese conto che in tutti c’era qualcosa che non andava, ma che facevano di tutto per nasconderlo < Andrà tutto bene! > disse Choji. < Con noi due la missione finirà subito, vero Akamaru? > < BAU > rispose il cane al suo padrone. < Signorina, ci lasci andare. Tutti noi abbiamo bisogno di svago, se restassimo qui nel villaggio sarebbe peggio per tutti. > disse Shikamaru all’orecchio di Tsunade. < E va bene. Allora andrete voi. > I ragazzi invece di esultare, gridare o saltare, ringraziarono educatamente e se ne andarono. < Ah signorina Tsunade, si prenda cura di Naruto e Sasuke. > < Non ti preoccupare ci penso io > rispose l’hokage. Le sembrava tutto così strano. Non era da quei ragazzi comportarsi così.
Fine FLASHBACK


Spazio autrice
Salveee!! Sono tornata con un nuovo capitolo!! chiedo scusa a tutti se sono in ritardo, ma fra la scuola e i vari impagni ho veramente poco tempo per aggiornare. Questo capitolo è un pò un capitolo di transazione, in realtà ne volevo fare un tutt'uno con il prossimo; ma poi ho pensato che sarebbe stato meglio dividerli.

Vorrei ringraziare babygames05 per avermi spronata ad andare avanti; grazie mille di cuore!!  
A presto 144kagome_alice144

 
  
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