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Autore: honeyandthemoon    26/02/2015    0 recensioni
Ed è un po' scontato dire che lei si perde nei suoi occhi marroni, che adora il modo in cui sorride, e come pronuncia il suo nome. Ma alla fine quando ti innamori di una persona sono quelle le uniche cose a cui riesci a pensare.
Roma ha sempre avuto un certo fascino su di lei, ma con lui è tutta un'altra storia.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2.

"Puoi vivere cent'anni senza vivere un minuto
sali lassù con me e avrai un minuto vissuto davvero."




Claire è seduta su una poltrona rossa, il tessuto è quello che se ci passi la mano sopra si scurisce o schiarisce a seconda del senso in cui la si passa. Liam le sta tenendo una mano sul ginocchio, lo ricopre completamente talmente è grande. Davanti a lei c’è Zayn, indossa una maglietta smanicata nera, con la stampa di un serpente sul davanti. Ha le braccia completamente tatuate, Claire non l’aveva notato il pomeriggio.
Tiene in mano una bottiglia di birra, la fa oscillare da una parte all’altra, ne beve un sorso e la posa sul tavolo di legno davanti a lei.
“Dove sono gli altri Zayn?” chiede Liam accarezzando leggermente la gamba di Claire.
“Dovrebbero arrivare a-“ Zayn s’interrompe sentendo il suono del campanello “eccoli”.
Il ragazzo dagli occhi color miele si alza, lasciando Claire e Liam da soli.
“Allora, sei pronta ad incontrare quei due squinternati?” chiede Liam sorridendole.
“Se sono come te no, ma se sono come Zayn sì” Claire gli fa una smorfia, e poi sorride sentendo la sua mano sul suo ginocchio coperto solo da un paio di collant neri.
“Payno!” un ammasso di riccioli si avvicinano a Liam, abbracciandolo e dondolandosi da una parte all’altra.
“Ciao Harry” il ragazzo si gira verso Claire, che si alza e gli porge la mano.
“Piacere Claire” Harry guarda la mano della ragazza e la toglie da mezzo, aprendo le due grandi braccia e circondando la ragazza.
Le sembra di trovarsi tra le braccia di un orso. Harry è più alto di Liam, e le braccia sono lunghissime. Profuma di buono, tipo biscotti al cioccolato e tea.
“Harry è un tipo molto affettuoso, mi sono scordato di dirtelo.” Liam ridacchia guardando la faccia stupita di Claire.
“Io sono Harry” due fossette si fanno largo sul viso di Harry, e due bellissimi occhi verdi la stanno guardando.
Claire senza rendersene conto infila un dito nelle fossette di Harry. Il ragazzo scoppia a ridere, e la sua risata è così dolce e cristallina…
“Biondina, lui è mio. Quelle fossette sono mie, e soprattutto il suo sedere è mio” esclama Louis salendo sulle spalle di Harry, che lo prende e gli cinge le gambe attorno al bacino. Louis gli lascia un bacio sulla guancia e sorride verso Claire.
“Oddio, scusa. Non me ne sono nemmeno resa conto” esclama mettendosi le mani davanti al volto, ormai infuocato.
“Non ti preoccupare, anche Niall l’ha fatto la prima volta che mi ha visto” risponde Harry, lanciando uno sguardo ad un ragazzo appoggiato allo stipite della porta.
“Ciao, sono Niall” capelli biondi, occhi azzurri, mano grandi, fisico asciutto. Claire inizia a chiedersi se non si finita in casa a dei fotomodelli.
“Piacere, Claire.”
“Non fare caso a Louis, fa il duro ma sua madre lo chiama ancora BooBear anche se ha 23 anni!” Niall le sorride e tira una pacca sulla spalla di Louis, ormai seduto sul divano.
“Allora, come vi siete conosciuti voi due?” chiede Niall prendendo una birra dal frigo, come se fosse casa sua. In effetti quella è casa sua, e Claire non capisce perché quando lei e Liam sono arrivati ad aprire c’era Zayn.
“Stamattina ero in Via del Corso, stavo per cadere, ma Liam mi ha rialzato” sorride, ricordando la scena avvenuta solo poche ore prima.
“Oh, sei il solito supereroe” Liam fulmina Louis, prendendo un cuscino e tirandoglielo in testa. Claire ride, mentre gli altri ragazzi alzano gli occhi, come se quella scena la vivessero tutti i giorni.
“Loro sono come due bambini di sette anni, ogni giorno litigano, si picchiano e fanno pace nel giro di dieci minuti” Zayn, nel parlare a Claire la guarda negli occhi, e Claire può giurare che per un attimo è come se una folata di vento caldo le fosse passato vicino.
Louis e Liam stanno ancora discutendo, e Zayn incoraggia i ragazzi a sedersi a tavola, lasciando la coppia felice a discutere.
“Come mai sei qui a Roma, Claire?” Harry si siede accanto lei, le sue gambe sono chilometriche, le allunga sotto il tavolo e sorride verso di lei.
“Sono qui per passare del tempo con mia nonna, anche se oggi lo vista quanto? Un’ora? E perché mio padre non mi sopportava più. E voi, cosa vi porta nella città eterna?” Claire non si capacita di aver trovato cinque ragazzi inglesi, Roma è così grande che prima di trovare qualcuno che parla la tua lingua, potrebbe volerci una giornata, e invece a lei è bastato l’incontro con Liam.
“Beh, io abito con mia madre e mia sorella. Dopo che mio padre se ne andato, abbiamo deciso di cambiare aria, e quale meglio di quella Romana?” le fossette si ripresentano, rendendo la faccia di Harry adorabile.
“Io sono in vacanza-studio, più vacanza che studio. Regalo dei miei, ti affittiamo un appartamento a Roma, impara la lingua, lavora da qualche parte, ma vattene da casa. Nella loro testa sono quasi sicuro fosse passata quest’idea la sera che me l’hanno proposta” Niall, sta apparecchiando tavola. Piatti, bicchieri, tovaglioli e posate sono verdi, tutte verdi.
“Io mi sono trasferito qui l’anno scorso, ho vinto una borsa di studio all’accademia d’arte e sto studiando qui” Zayn posa un’enorme casseruola piena di pasta al ragù, e in un secondo Louis è seduto a tavola, con il tovagliolo attorno al collo e la forchetta in mano.
“Bella pasta” Louis lo pronuncia con tono di voce inquietante, Claire lo guarda e scoppia a ridere.
“E voi come vi siete conosciuti?” chiede Claire, pulendosi la bocca con un tovagliolo, a Niall.
“Come ti ho detto, io e Louis ci conosciamo da tempo” interviene Liam.
“Forse troppo” lo interrompe Louis
Se, comunque dopo esserci trasferiti qui, una sera siamo andati in un pub, il The drunken Ship, dove Niall lavora. Lui era dietro il bancone a spillare birre, a fine serata ci siamo trovati a parlare della nostra vita seduti sotto il monumento di Giordano Bruno.” Liam sorride ripensando a quella serata.
“Mentre io vado a mangiare tutti i giorni un pezzo di pizza nel posto in cui lavora Louis, e un giorno abbiamo deciso di uscire insieme, visto che eravamo tutti e due inglesi” Zayn lancia un occhiata furtiva a Louis, che gli sorride in risposta.
“E tu Harry?” Claire guarda il ragazzo dagli occhi verdi, che durante tutto il discorso è rimasto zitto e giocava distrattamente con la pasta nel piatto.
“I- io..”
“Eddai Harry, non c’è niente di cui vergognarsi” Louis lo incita iniziando a ridere.
“Tomlinson, potrei farti male se non smetti di ridere- Louis mormora un non vedo l’ora- beh, una sera ero nel pub dove lavora Niall, e mi ero preso una leggera cotta per lui”
“Leggera? Vorrai dire enorme! Eri diventato uno stalker!” Liam sorride scuotendo la testa, il poco tatto di Louis a volte riesce ancora a stupirlo.
“Vabbè, resta di fatto che una sera Niall ha mandato Liam a parlarmi perché si sentiva in soggezione. All’epoca io non ero così alto, e Liam invece mi sembrava un armadio. Quindi mi presi paura e scappai via. Il week end dopo tornai al pub, chiesi scusa a Niall e Zayn mi chiese se volevo unirmi a loro per bere qualcosa” i cinque sorrisero, e Claire si sente decisamente di troppo in quel momento.
Passano la maggior parte della cena a parlare. Ognuno di quei quattro ha un passato diverso, sono nati in città completamente diverse, ma il destino ha deciso che dovevano incontrarsi. E Claire pensa che a volte il destino è davvero un burlone, perché se lei oggi non avesse rischiato di cadere, Liam non l’avrebbe mai aiutata, magari le sarebbe solamente passato di fianco forse l’avrebbe guardata, ma niente di più. Lei in questo momento potrebbe essere a casa di sua nonna, in terrazza, a leggere “Alice in Wonderland” e ascoltare gli Imagine Dragons. Invece si trova nell’appartamento di Niall, a mangiare una deliziosa torta sacher e a fumarsi la terza sigaretta della serata.
“È così strano, non pensi?”
“Cosa è strano?” Liam apre gli occhi e gira la testa verso Claire.
“Beh, che in una città come Roma tu abbia conosciuto proprio quattro ragazzi inglesi. Insomma, solitamente si va nei posti nuovi per imparare la lingua, e la prima cosa che ti dicono è di non frequentare persone che parlano la tua lingua. Eppure si finisce sempre per incontrare persone che la parlano.”
Claire osserva Zayn e Niall fuori dalla finestra, intenti a fumarsi una sigaretta, mentre Harry e Louis sono al tavolo e discutono su chi sia meglio tra i Beatles ed i Rolling Stones.
“Beh, penso sia normale. Trovare qualcuno che parla la tua stessa lingua ti fa sentire meno solo. Insomma, quando mi trovavo a Berlino ed intorno a me trovavo solo persone che parlavano in tedesco mi sentivo un pesce fuor d’acqua, ma quando ho trovato Louis tutto è cambiato, mi sono sentito meno solo. Riuscire a parlare con qualcuno è importante, trovare una persona che ti capisce che ti ascolta e che ti consiglia, quando sei fuori, è l’unica ancora di salvezza.”
Alla fine Claire ha fatto la stessa cosa. Su tutti gli abitanti Romani lei ha fatto amicizia con un ragazzo inglese, ed ora si trova in casa di Niall, ed è pure irlandese, che è peggio.
Guardando i ragazzi intorno a lei, si rende conto che è da tanto, troppo, tempo che lei non si trova così bene. Né con la sua famiglia, né con i suoi amici. L’aria in casa sua è ormai diventata irrespirabile, ed è da troppo tempo che lei e Adam non passano una giornata insieme e si divertono. Tutto è diventato monotono.
Ma poi arriva Liam, e questi quattro ragazzi che la fanno divertire, ed in quel momento capisce che forse è ora di cambiare aria.
Alla fine serve davvero avere la cameriera, l’autista, il cuoco personale per essere felici? Lei si è sentita felice nel momento in cui Zayn ha appoggiato la pentola di pasta al ragù sul tavolo, perché per una volta Claire sa che non è un piatto di alta cucina, ma qualcosa di davvero buono cucinato da una persona che per lei è un amico, e non qualcuno che deve pagare.
Quella che sta vivendo in quel momento è felicità?
Ripercorre tutto ciò che ha passato nella prima giornata a Roma e capisce che dipingere sul lungo Tevere è stata una della cose più belle che abbia mai fatto, ed in quel momento, lo può giurare, si è sentita felice. Ha trovato quell’attimo chiamato felicità.
“Un fiore per i tuoi pensieri” Liam allunga una mano sotto il viso di Claire, è un girasole. Claire ama i girasoli.
“Pensavo alla felicità” mormora prendendo il fiore in mano e iniziando a contare i petali.
“Sei felice?” Liam glielo chiede con così tanta naturalezza che Claire rimane spiazzata. Nessuno gliel’ha mai chiesto.
“Non lo so, insomma… la felicità dura un attimo, sono momenti, non è uno stato d’animo. In questo momento sono serena. Mi piace il fatto che sono qui con te…” Claire fa una pausa e guarda Liam negli occhi, e nota una piccola scintilla “e con i tuoi amici, che fammelo dire, sono uno più fuori di testa dell’altro.
Io sono una persona diciamo.. apatica. Mi sono sempre fatta passare tutto sopra, serate, giornate intere, momenti. Sono un po’ come l’olio, ci si scivola sopra senza neanche accorgersene. Gli ultimi tempi a Londra anche se non mi si vedeva per giorni nessuno si preoccupava. Passavo la maggior parte del tempo a leggere, o a pensare.
Poi sono venuta qui, e non prendermi per pazza, ma tu ed i tuoi amici mi avete fatto vivere, sarà per la città, per il clima… ma la mia famiglia è troppo tempo che non si interessa più di me. Mio padre è troppo occupato con il suo lavoro, e mia sorella si è buttata completamente sull’università. Ed io sono rimasta a casa, e non ho idea di cosa voglio fare nella mia vita.
Ma oggi, quando ti ho visto fissare il quadro, mi sono sentita felice. Vedere il tuo sguardo incredulo, i tuoi occhi spalancati.. ero felice perché ti avevo stupito.”
“Il ragazzo nel quadro ero io?” Liam è da quando l’ha visto che si tortura con quella domanda, ed ora è il momento di sapere.
“Sì, Liam. Il ragazzo nel quadro sei tu. È stata la prima immagine ce mi ha sfiorato la mente mentre pensavo a cosa raffigurare su quella tela bianca. Volevo raccontare qualcosa, qualcosa di bello. E nessuno mi ha mai regalato una mela. Ho sempre ricevuto regali enormi, ma poi arrivi tu e mi doni una mela, una mela rossa e non è chissà cosa, ma in quel momento mi sono resa conto che mi ha fatto più piacere il tuo gesto che non ricevere regali enormi da parte di mio padre. Colmava, e colma tutt’ora, la sua assenza con regali. Telefoni di ultima generazione, vestiti, per me una montagna di libri e per mia sorella viaggi di istruzione. Ma l’unico regalo che vorrei ricevere da lui è un abbraccio.” La sua voce si è leggermente incrinata, il labbro le trema, i suoi occhi si velano leggermente ed i suoi piedi stanno battendo sul pavimento ad un ritmo troppo veloce. Claire non esterna mai i suoi sentimenti, è sempre figlia di suo padre, e la figlia di un militare non piange. Ma sta capendo che Liam le fa un effetto strano, ed ormai prende i momenti come vengono.
“E tua madre?”
“Mia madre è scappata con il giardiniere un paio di anni fa.” Risponde freddamente Claire, pensando a quanto dolore le ha provocato quella donna.
Un flebile “oh” esce dalle labbra di Liam, che stringe la mano di Claire. Non sa quando gliel’ha presa, ma sa che non vuole lasciarla. Ha paura che Claire potrebbe cadere in un baratro di tristezza.
“Ragazzi, andiamo al lago?” Harry si è alzato dalla sedia, la maglietta a righe bianca e nera è leggermente spiegazzata, si è legato i capelli e sembra una bambina di quattro anni.
“Sì, ci sto!” Niall rientra in casa lanciando la sigaretta di sotto, Claire spera che non stia passando nessuno in quel momento.
“Il lago?” Claire guarda Liam, i suoi occhi marroni la stanno fissando e un sorriso dolce si fa largo sul suo viso.
“Andiamo al lago” acconsente Liam alzandosi dal divano e porgendo la mano a Claire.
 
Dopo pochi minuti si trovano sul Range Rover di Harry, lui alla guida, Louis nel sedile del passeggiero, Liam, Zayn e Niall dietro. Claire è seduta sulle gambe di Liam perché “non prendiamo due macchine, non ha senso”; Louis quando vuole avere ragione è irremovibile.
Niall sussurra qualcosa nell’orecchio di Liam, e successivamente ridacchia. Harry lancia uno sguardo veloce a Claire dallo specchietto retrovisore, e Louis prende la mano di Harry che è poggiata sul cambio. La notte romana scorre veloce davanti agli occhi di Claire, le luci, le persone, i monumenti. Passano davanti a ponte Milvio e su di esso ci sono alcune coppie che si baciano. Lei ha sentito che quel ponte è pieno di lucchetti, gente che ha fatto una promessa incatenando un lucchetto ai pali della luce. Claire non crede al per sempre, ma crede nelle persone.
 
Let me take you down, ‘cause I’m going to Strawberry fields
Nothing is real and nothing to get hung about
Strawberry fields forever”
Harry canta tranquillo mentre guida, imbocca la superstrada e mette in quinta. Louis muove la testa a tempo, alla fine a tutte e due piacciono i Beatles e le loro battaglie servono a mantenere attiva la comunicazione tra di loro. Quella comunicazione che lei non ha più con suo padre da anni, quella comunicazione che ha trovato in Liam.
Claire gli prende la mano, se la porta in grembo e accarezza le nocche, disegnando forme senza senso e sorridendo al tatto della sua pelle calda.
I cartelli stradali indicano che sono sul raccordo anulare, e Claire continua a guardare quella Roma bella ed illuminata.
Harry continua a guidare tranquillamente, senza correre, cambiando canzoni, cantando, battendo il tempo sul volante.
Louis si accende una sigaretta ma “porca miseria, Louis, non si fuma nella mia macchina” .
Tutti ridono, tutti guardano fuori dal finestrino e tutti, sembrano, felici.
 
Dopo quaranta minuti Claire scorge il famoso lago di cui parlavano i ragazzi. È piccolo in confronto a, per esempio, il lago di Garda. Ma è bello, si vede l’altra sponda. Nota un cartello con scritto “Trevignano Romana”, dopo qualche minuto Harry parcheggia la macchina.
Lei scende e si guarda intorno. Ci sono molte case, la strada è illuminata, e nota che da li a poco c’è il lago.
“Questo è il lago di bracciano, ma noi siamo in un paese attorno al lago. C’è un pub in cui veniamo molto spesso.” Liam le posa un leggero bacio sulla guancia e le prende la mano.
Si incamminano camminando in mezzo alla strada, per poi arrivare sulla passeggiata che percorre il lago. L’acqua è calma, piccole onde si infrangono sulla sabbia per poi tornare indietro e lasciarla bagnata.
Continuano a passeggiare parlando del più e del meno. Harry e Louis sono davanti a tutti e si tengono per mano, la differenza di altezza è abbastanza evidente ma sono una bella coppia. Niall e Zayn sono davanti a lei e parlano del nuovo cd di Ellie Gouldwing, Niall ne è entusiasta, gli piace davvero tanto.
Liam le cammina a fianco, senza mai lasciarle la mano.
Dopo pochi minuti si fermano davanti ad un pub, il “Rock island pub”, un ragazzo dai capelli rossi si avvicina a Harry e gli da una pacca sulla spalla.
“Ed! Che bello vederti!” Niall si avvicina a loro e saluta il rosso con un sorriso caloroso.
“Siamo in sei, hai posto?” chiede Liam alzando leggermente il viso in segno di saluto.
“Certo, il tavolo laggiù in fondo è libero” dice indicando un tavolo su un rialzo in legno vicino a delle piante colorate.
Si accomodano e Zayn cede il suo posto di fronte al lago a Claire così che li possa godersi la vista del lago di notte.
Ordinano una birra ed il discorso su chi sia meglio tra i Beatles ed i Rolling Stones riprende.
Dopo pochi minuti arriva Ed e Harry lo indica “Ragazzi, basta. Il migliore di tutti è Ed. Quand’è che avremo l’onore di ascoltare un tuo album?”
Ed sghignazza appoggiando le birre al tavolo, da una pacca sulla spalla all’amico e torna dentro.
“Lui è un grande! L’ho conosciuto a scuola qualche anno fa. Ha talento, il ragazzo, solo che dice che nessun lo ascolterebbe mai, quindi tiene i testi, dei testi pazzeschi, chiusi in una scatola. Ma giuro che un giorno lo registrerò mentre canta e mando il nastro a qualcuno” Harry beve un sorso di birra e prima di staccare le labbra da essa si sente un “Non ci provare Styles! Potrei ucciderti facessi una cosa del genere”
Tutti scoppiano a ridere e Claire crede davvero che quella sia una delle più belle serate della sua vita.
 
Alle tre di notte si ritrovano nell’appartamento di Ed a bere, come se non lo avessero già fatto abbastanza. Claire ha le guance rosse, gli occhi leggermente lucidi e non riesce a smettere di sorridere.
Zayn e Louis si stanno fumando uno spinello, Ed Harry e Niall stanno parlando di musica, mentre Liam risponde ad un messaggio di chissà chi, prima di tornare a parlare con Claire.
“È arrivato il momento! Ed, canta per noi!” Niall prende due chitarre da dietro il divano sul cui è appoggiato, Ed, rosso in viso, un po’ per le troppe birre e per l’emozione, prende un foglio su cui sono scarabocchiati degli accordi e delle parole.
La voce di Ed è bellissima, Niall gli va dietro con la chitarra.
 
“I'm thinkin' bout how
People fall in love in mysterious ways
Maybe its all part of a plan
Me I fall in love with you every single day
I just wanna tell you I am
So honey now.....
Take me into your lovin' arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
Maybe we found love right where we are”
 
Molte volte a Claire è capitato di leggere frasi tipo “ci sono canzoni che parlano di te, devi solo trovare la tua”, ed i quel momento lei capisce che quella canzone parla di lei, e la cosa la spaventa. Conosce Liam da quanto? Dodici ore? Può essere già innamorata? Solitamente le persone sole appena qualcuno prova interesse per loro rischiano di prendersi prima del tempo. Lei è una persona sola? Ha così bisogno di Liam?
La mano del ragazzo le sta sfiorando la base della schiena, e dei piccoli brividi le scorrono per tutto il corpo.
La canzone finisce, Ed posa la chitarra e dopo pochi secondi un boato echeggia nel piccolo appartamento.
“Amico mio, ti prego porta questa canzone a qualcuno, ti prego!” Zayn sta ancora applaudendo e guarda l’amico con ammirazione.
Anche Claire si congratula con lui, e nota che Harry preme il tasto di stop sul telefono. Deve aver davvero registrato l’amico.
Lei si alza per sgranchirsi le gambe, e sperando di non essere notata fa segno ad Harry di seguirla.
“Ho visto che spegnevi la registrazione, furbacchione!” sussurra Claire appoggiata al balcone dell’appartamento.
Harry spalanca gli occhi  e boccheggia per qualche secondo.
“Tranquillo, non lo dirò ad Ed, ma voglio solo dirti che mio padre è amico di qualche produttore musicale su a Londra, quindi se mai volessi inviarmi la registrazione della canzone sarò ben contenta di mandarla a mio padre chiedendogli di farla sentire ai suoi amici. Ed ha talento, e come barista è abbastanza sprecato.”
Claire si ritrova sotterrata da due braccia enormi.
“Grazie grazie grazie!” Harry le sta praticamente urlando nell’orecchio.
“Hey mate, che stai facendo?” Liam appare sul piccolo balcone e Harry gli sorride lasciandoli da soli.
“Perché ti abbracciava?” negli occhi di Liam non c’è gelosia, ne rabbia, ma solo curiosità.
“Nulla tranquillo”
Claire guarda la luna piena che riempie il cielo notturno.
“Bella la canzone vero?” Liam abbassa leggermente lo sguardo nel farle quella domanda.
“Bella, davvero bella. Ed è davvero sprecato come barista in un pub”
Liam alza lo sguardo, inclina leggermente la testa e senza rendersene conto inizia a parlare “Sai, oggi, quando “ti ho salvato” in verità ti stavo guardando da almeno cinque minuti. Non passavo di lì per caso. Appena ho notato che stavi per inciamparti ho iniziato a correre, ma tu non l’hai notato. Quando ho toccato la tua pelle sembrava bruciasse a contatto con la mia. Appena mi hai guardato con quegli occhi grandi ho pensato che avrei anche potuto smettere di respirare. Solitamente non chiedo di uscire ad una ragazza, o solitamente non ci metto così poco. Ma tu eri lì, e cosa potevo fare se non chiederti di mangiare qualcosa?
Quando ti ho stretto la mano la prima volta, e tu non mi hai respinto, ho sentito qualcosa dentro di me esplodere. Ed ogni volta che guardo il tuo sorriso mi sembra la cosa più bella del mondo.”
Liam si lecca le labbra e si avvicina a Claire, che è immobile davanti a lui, con il cuore che batte all’impazzata e le guance più rosse di prima.
“Ed in questo momento, giuro, l’unica cosa che vorrei davvero fare sarebbe baciarti.”
Claire si alza leggermente sulle punte e all’improvviso sente le labbra di Liam sulle sue.
Nella sua mente passano migliaia di immagini ad una velocità pazzesca, ma poi, appena Liam si ferma tutto intorno a lei smette di esistere.
“Uuuuuh piccioncini!” le urla di Niall fanno voltare Liam che inizia a rincorrerlo per tutto l’appartamento.
Claire è ancora ferma sul balcone, sbatte gli occhi per qualche secondo e torna dentro, tra e urla di Niall e le risate di Louis.
 
Salutano Ed che sono le cinque del mattino. Una leggera luce inizia a scorgersi dietro le colline erbose. Claire è seduta sulle gambe di Liam con la testa appoggiata al finestrino. Liam ha gli occhi chiusi ed il respiro pesante. Si è addormentato con la mano sul ginocchio di Claire e il viso appoggiato al suo braccio.
Harry canticchia distratto guardando la strada. Louis è stato il primo ad addormentarsi, seguito a ruota da Zayn e Niall.
La radio trasmette un vecchio successo e Claire si chiede se deve rimanere a Roma o tornare nella fredda Londra.
In quella che è la sua città, con i suoi amici, la sua famiglia e le sue abitudini. Oppure provare a buttarsi come hanno fatto tutti quei ragazzi conosciuti poche ore prima. Buttarsi fa paura. Ci sono tante cose a cui si va in contro. Ci sono tante responsabilità, e lei non è mai stata così responsabile. Dovrebbe studiare, anzi vorrebbe ricominciare a studiare. Una casa, magari un lavoro. Ci sono tante cose da mettere in conto quando bisogna prendere una decisione così grande.
Però poi pensa a sua nonna, che vive a Roma da una vita, pensa a suo padre che ha sempre lavorato per renderla felice, e pensa che se cinque ragazzi fuori di testa come quelli che le stanno dormendo intorno sono riusciti a farsi una nuova vita in questo grande mondo, perché non dovrebbe farcela anche lei?
Claire chiude gli occhi, poco prima di vedere il cartello con scritto “Roma”.
 
Harry ha lasciato tutti i ragazzi ognuno a casa propria. Liam è l’ultimo a scendere, insieme a Claire.
“Grazie H. Ci sentiamo in mattinata!” mormora Liam stropicciandosi gli occhi e chiudendo la portiera. Claire sorride prima che Harry riparta.
“Vieni piccola, ti porto a casa io.” Liam le lascia un bacio sulla tempia e le apre la portiera. Claire arrossisce ed entra in macchina.
Il viaggio non è lungo, e dopo una manciata di minuti si ritrovano sotto l’appartamento di nonna Anna.
“Grazie per la bella serata.” Claire sorride pronunciando quelle parole-
“Grazie a te per non aver ucciso nessuno dei miei amici” Liam si passa una mano nei capelli corti e si aggiusta il collo della camicia.
“Beh, io andrei..” le parole che escono dalla bocca di Claire non sono così sicure.
“Penso che dovresti. Tua nonna si sarà preoccupata.”
Si avvicinano, senza rendersene conto. Ed è di nuovo notte, sul lago di bracciano, loro due sul balcone di Ed. Nello stomaco di Claire si alzano farfalle, unicorni e fatine di tutti i colori. Sembra che non abbia mai baciato nessuno in vita sua. Ma con Liam è come se fosse tutto nuovo.
“Ci sentiamo oggi pomeriggio” sussurra posando una carezza sulla guancia di Liam.
“Sì” sorride.
Esce dalla macchina e saluta con la mano Liam, appena svolta l’angolo si appoggia al muro perché rischia di cadere da un momento all’altro. Le sue guance scottano e le sue ginocchia tremano un po’. Le farà sempre questo effetto baciare Liam Payne?
Spera di no, altrimenti potrebbe essere un bel problema.
Con gli occhi ancora a cuoricino infila le chiavi nella toppa e appena entra nel grande atrio si rende conto che sono le sei del mattino e che deve rientrare in casa di sua nonna, e non da suo padre. Entra in ascensore, e senza un buon motivo, e si toglie le scarpe, la speranza che la donna falco non la senta è molto forte in lei.
Infila le chiavi nella toppa della grande porta bianca e, il più lentamente possibile, gira la chiave. Un leggero clic le fa capire che la porta si è aperta.
La apre con prudenza, si guarda in torno, e la richiude. Rigirandosi per  poco non cade per terra.
“Signorina, ti sembra l’ora di arrivare?”
La speranza si era dissolta appena gli occhi di sua nonna entrarono in contatto con i suoi.
“No, ecco. Vedi… c’è stato un avvenimento… un cane… rane… gli unicorni… e poi il vigile del fuoco vestito con un tutù” non era mai riuscita a dire le bugie a sua nonna, su quello ci si può mettere la mano sul fuoco.
“Sono le sei di mattina. Questo, se non te ne sei accorta non è un hotel. Non hai ancora chiamato tua padre. Ti ho visto giusto un’ora in questi due giorni. Cosa credi di fare?” Anna non era davvero arrabbiata, nel suo tono di voce non c’era durezza. Voleva solo fare la parte della nonna cattiva, che le usciva, però, particolarmente bene.
“No, ecco. Io volevo chiamare ma il telefono è morto”
“Dove sei stata fino ad ora?”
“Al lago di Bracciano” risponde torturandosi le mani.
“Perché hai gli occhi a cuoricino?” chiede sorridendo.
Claire alza di scatto il viso e fissa gli occhi chiari della nonna. Si vede? Si vede così tanto che Liam Payne l’ha baciata? Che le ha acceso delle emozioni che pensava di aver dimenticato?
“Nonnina, ma non sei un po’ troppo ficcanaso?” Claire si allarga in un sorriso e spera che sua nonna la mandi a letto senza chiederle altro.
“Facciamo così,  ora vai a dormire, appena ti svegli mi parlerai dei tuoi occhi a cuoricino e del lago di Bracciano. Ok?” Claire tira un sospiro di sollievo e abbraccia sua nonna.
“Ci vediamo dopo nonna.” Si dirige nella sua camera da letto, con le scarpe in mano e gli occhi pesanti.
Entra, abbandona la borsa le scarpe e la giacca sulla sedia vicino alla finestra, e  Si butta sul letto. Le immagini della serata non la lasciano stare.
Si addormenta con il sorriso sulle labbra, con ancora i vestiti che sanno di Liam pensando ai suoi occhi.
In un solo giorno a Roma è riuscita a mettere in discussione la sua vita.

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