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Autore: KiarettaScrittrice92    26/02/2015    8 recensioni
- Buona notte fanciulla...
- Buona notte mio Angelo...
- Ladri per sempre...
- ...bianchi e liberi!
- We can...
- ...do magic!
Questa storia è molto importante per me, ci ho messo tutta me stessa a scriverla parecchio tempo fa ed ho deciso solo ora di pubblicarla qui, per questo motivo sarà strutturata in modo diverso dalle mie altre fanfiction.
Innanzi tutto sarà divisa in tre parti (ossia tre grandi storie) che ovviamente avranno un filo conduttore che le unisce come se fossero una il sequel dell'altra.
Poi per ogni capitolo metterò l'angolo dell'autore (di solito non lo faccio con le long, ma con questa ci tengo a farlo) e lo metterò ad inizio capitolo non alla fine, pregherei tutti di leggerlo (ma se non volete pazienza).
P.S. Tutto quello che leggerete qui è strettamente collegato alle trame di Gosho, ma non sempre le seguirà alla lettera. Quindi se vedete delle incongruenze sono volute apposta (soprattutto nella storia del passato di Kaito), inoltre tutti gli spoiler della saga di Bourbon non esistono.
Per concludere il raiting giallo è messo solo per un singolo capitolo, quasi alla fine della storia, ma è tranquillamente raiting verde.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Kaito & Kiaretta'
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Angolo dell'autrice:
Eh sì... Avete capito bene, ci sono io immischiata in questa fanfiction. Ve l'avevo detto che c'era un valido motivo del perché ci tenessi così tanto.
Infatti tutta questa prima saga della storia sarà raccontata in prima persona dal mio personaggio. Anzi a proposito di questo, la Kiaretta di questa fanfic è vero che ha il mio stesso nome, il mio aspetto, il mio carattere, le mie passioni e la mia storia, ma rimane solo e soltanto un personaggio, qualsiasi cosa accadrà. Lo sapete bene che per me Kaito è solo il mio fratellone e niente di più, quindi considerate tutto solo come una bella storia e non come quello che vorrei succedesse, perché non è così.
Prima di cominciare ringrazio i miei primi lettori Bankotsu90 e Dudi_Mouri, che mi seguono sempre in qualsiasi avventura io scriva. Ed ora...
Buona lettura ^-^

 

Due imprendibili amici



L'inizio della magia
 

E così sapete com’è iniziata la mia avventura. Vi assicuro però che questo è solo l’inizio. 
Era precisamente il 31 dicembre. Era passato un po’ da quando avevo fatto quella grande pazzia davanti alla grotta. 
Io e quel bel ragazzo dagli occhi azzurri eravamo pronti. 
Non era la prima volta che intraprendevamo un furto insieme e ormai avevamo preso l’abitudine di stare fianco a fianco. Mi sentivo a mio agio in quegli abiti eleganti che non porto spesso. Il cappello a cilindro bianco con la fascia rosa, la giacca bianca e sotto una camicia rosa da donna, la gonna fin sopra le ginocchia sempre bianca ed infine un paio di décolleté con poco tacco sempre dello stesso colore.
Eravamo in cima alla collina. Pronti a buttarci nel vuoto per trasformare i nostri mantelli bianchi in un paio di ali. Avevamo deciso che alle dieci in punto saremmo partiti. Le stelle e la luna illuminavano quella notte fantastica. Ormai mancavano pochi secondi.

«Buona notte fanciulla…»
«Buona notte mio Angelo…»
«Ladri per sempre…»
«…bianchi e liberi!»
«We can…»
«…do magic!»

Ah vero. Mi son dimenticata, di spiegarvi queste brevi battute che ci scambiavamo all'inizio di ogni lavoro. Era il nostro augurio. Il tipico gesto scaramantico che si fa per fare in modo che vada tutto bene.
Appena finimmo ci buttammo nel vuoto e aprimmo gli alianti. L’aria gonfiò i due triangoli di tela bianca, facendoci così rimanere sospesi. Con movimenti leggeri ci dirigemmo verso la nostra meta. La villa Hakuta.
Volammo per parecchio tempo. Così tanto che ad un certo punto sentii il freddo entrarmi nelle ossa. Le dita si erano irrigidite attorno al tubo di metallo, mentre mi sentivo le guance gelate che sicuramente erano diventate rosse per via del sangue che cercava di riscaldarle.
Finalmente i miei occhi stanchi e lacrimanti per il freddo videro la villa. Ciò voleva dire che eravamo vicini al nostro bottino.
La padrona di casa aveva invitato la maggior parte dei nobili e dei ricchi per una festa di capodanno in cui avrebbe fatto vedere il suo preziosissimo diamante grezzo a cui era molto affezionata. Sfortunatamente per lei, il giorno prima della festa, le arrivò il nostro elegante messaggio.

 

Nella notte stellata
due colombe si alzeranno in volo,
e il prezioso uovo scomparirà tra le loro ali
lasciando il serpente a bocca asciutta.
Kiaretta e Kaito Kid

Così dovette chiamare la polizia, perché voleva che il suo “uovo” fosse al sicuro. Ovviamente, l’ispettore Nakamori non si sarebbe mai fatto sfuggire l'occasione di mettere le manette intorno ai polsi di Kid. Inoltre, la scoperta che avrebbe avuto una compagna di sicuro l’aveva incuriosito ed eccitato. Eppure niente ci preoccupava. Perché niente è al sicuro quando c’è intorno Kaito Kid.
Cambiando i vestiti, entrammo tranquillamente alla villa, col permesso dello stesso Nakamori.
«Come mai oggi non sei con mia figlia?» ci chiese appena ci vide.
«Oh beh, lei è una mia lontana parente che viene dall’Italia.» disse Kaito con la risposta pronta. 
«Capisco, beh non state lì al freddo entrate, ma non fate confusione, perché già ci saranno difficoltà ad individuare Kaito Kid e il suo complice con la festa in corso, figurarsi se si creano altre distrazioni.»
«Tranquillo ispettore.» disse con un sorriso innocente Kaito.
Entrammo così nella villa, senza nessun problema, dopodiché aspettammo il nostro momento, che non ci mise molto a presentarsi.
La sala era allestita in modo elegante. Al centro era libera, per permettere, una volta iniziata la festa, ai partecipanti di danzare. Ai lati della sala vi erano lunghi tavoli, imbanditi da sontuosi piatti che sfoggiavano ogni tipo di pietanza. Infine al fondo della sala, dal lato opposto alla porta da cui entravano gli invitati c’era un piccolo palco munito, ovviamente, di sipario e quinte.
La donna salì sul palchetto e Kaito ed io ci guardammo con aria complice, poi come se niente fosse ci dirigemmo al fondo della sala, senza però perdere d’occhio il palco. Solo quando di fianco alla regale donna si aprì una botola da cui iniziò ad elevarsi un piedistallo su cui era adagiato il diamante, precisamente su un cuscino di velluto rosso e tutti erano intenti a guardare la pietra, noi ci intrufolammo dietro le quinte.
«Sono contenta che siate venuti a questa festa, - attaccò la donna, quando il piedistallo fu del tutto fuori - ma ora, prima che l’anno nuovo inizi voglio mostrarvi il mio gioiello…»
Non ebbe tempo di dire altro, perché la tenda rossa del sipario si aprì, mostrando a tutto il pubblico Kaito Kid e la sua compagna. La donna vedendo che il suo pubblico aveva appena trattenuto il respiro in una smorfia di spavento si voltò di colpo, mentre dal fondo della sala vedemmo Nakamori farsi largo tra la folla.
«Buonasera Madame, la trovo molto incantevole - disse Kaito col fare signorile, io intanto stavo controllando che l’ispettore fosse ancora abbastanza lontano, ma mentre guardavo verso di lui lo vidi, un bambino con gli occhi azzurri dietro a un paio di spessi occhiali che ci fissava con tono di sfida, mentre il mio compagno continuava - ma lo è molto di più il suo diamante quindi se non le dispiace…» con un’altro schiocco di dita di Kaito le luci si spensero, prendemmo il diamante e scappammo via leggiadri e silenziosi come due colombe.
Non ci mettemmo molto ad arrivare sul tetto della villa, ma neanche quando fummo lì, riuscii a sentirmi al sicuro. Mi sentivo ancora quegli occhi azzurri e penetranti, molto simili a quelli del mio compagno, addosso.
«Kid - dissi io - ho visto Kudo e se…» mi mise un dito sulla bocca, bloccando qualsiasi altra mia parola.
Sentii il sangue salirmi alle guance, ma non ero più tanto sicura che si trattasse del freddo questa volta.
«Ora godiamoci questo capodanno!» disse tirando fuori una bottiglia di spumante.

  
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