Crossover
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Autore: Suikotsu    08/12/2008    3 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 47: LA GUERRA DEGLI DEI


Questo capitolo sarà importantissimo a livello di trama. Spero che vi piaccia.
Intanto ringrazio:
XBankotsu: Beh, cantava quelle cose per far alterare Kaggy!
XIllidan: Sì che lo sapevo!

Nei giorni successivi al loro arrivo al tempio gli eroi si erano più volte battuti contro Tenkai e gli oni, migliorando le loro capacità e preparandosi per le prove finali.
"Sono veramente forti." - pensò Tenkai mentre i quattro affrontavano e battevano gli oni al suo servizio.
Rannek ne allontanò uno con un calcio, ne colpì un altro con la spada e poi sconfisse il primo; Zhai sferrò alcune pugnalate ad un avversario, poi saltò a cavalcioni su un altro e lo colpì al petto; Illius allontanò gli oni con un'onda d'urto, poi li sconfisse entrambi con un potente attacco; Drizzt schivò le spade, vi corse sopra e saltò verso l'alto, e mentre era in aria lanciò le sue armi contro i demoni, colpendoli in pieno.
"Basta così." - disse il maestro dopo che gli eroi ebbero sconfitto gli ultimi avversari - "Per il momento può bastare. Grazie della collaborazione."
Gli oni, colpiti da lame ed incantesimi, si rialzarono a fatica e si allontanarono per curarsi le ferite.
"Complimenti. Non tutti sono in grado di battere così degli oni. Uno solo di loro vale per dieci uomini."
"Mi ricordano quei demoni che abbiamo affrontato una volta." - disse Rannek
"Che demoni?"

"Erano scheletrici, ma molto resistenti."
"Erano dei genma."
"Beh, ora che abbiamo terminato lo scontro, potrebbe raccontarci la loro storia."
"Ma certo. Ci fermeremo per il pranzo."
cinque entrarono nel tempio e trovarono altrettanti vassoi pieni di cibo preparati dagli oni.
I
guerrieri ringraziarono e si sedettero.
Il maestro cominciò a parlare.
"Sarà bene che cominci dall'inizio...quando il nostro mondo non esisteva ancora. In principio esisteva una sola entità, nota come "il nulla"; essa non aveva forma fisica, ma dette origine al primo dio: Onimusha, il padrone dell'oscurità. Dopo poco tempo fu il turno di suo fratello, Fortinbras" - spiegò indicandone la statua - "Il Dio della Luce, soprannominato il serpente bianco. I fratelli unirono i loro poteri, creando il nostro mondo, ma esso era vuoto. Con l'arrivo di Cenarius, il terzo fratello, nacquero i fiumi, le montagne, la vita...ma erano ancora giovani ed inesperti, e si scatenarono dei violenti cataclismi. Tutto ciò dette origine ad un altro fratello, Archimonde, Dio del Caos e della Distruzione, la nemesi di Cenarius; crudele e spietato, dimostrò subito di essere un mostro malvagio, ma le sorti del mondo furono sollevate da Medivh, Dio delle Virtù. Insieme i quattro fratelli ricostruirono il creato, ma purtroppo per tutti arrivò colui che si contrappone a Medivh, ovvero Naraku, più scaltro e crudele di Archimonde e personificazione dei vizi, che per la sua malvagità venne esiliato negli Inferi, nel sottosuolo."
"Poco dopo l'arrivo dell'ultimo fratello, gli dei decisero di plasmare le loro ossa per dare origine ai loro figli, in modo che potessero aiutarli nel governo del mondo: Kagura, Dea del Vento e figlia di Naraku, Valinor, Dio del Fulmine, figlio di Cenarius, Leto ed Elune, figli di Fortinbras, e molti altri."
"Dopo alcuni secoli che il mondo aveva avuto origine Onimusha, il più potente degli dei, decise di creare una razza senziente: gli Oni. Forti ed intelligenti, costruirono in fretta la loro civiltà, sviluppando varie tecnologie, imparando rapidamente a fondere i metalli e l'uso della magia. Fortinbras, invidioso, diede origine ai Genma, mettendosi in competizione col fratello. L'intelligenza di questi demoni varia con la loro potenza; i più forti sono quelli con la mente più scaltra ed acuta; ma erano tutti feroci, ed attaccarono gli Oni. Il maggiore dei fratelli, furioso, impose al minore di richiamare il suo popolo, ma questi, desideroso di dimostrare la superiorità dei suoi servi, li spronò alla lotta. Si scatenò un conflitto, e furono gli Oni ad avere la meglio."
"Il Dio della Luce si adirò per la sconfitta dei Genma, e distrusse intere città degli Oni. La situazione si fece sempre più critica, e Naraku ed Archimonde crearono dei potenti demoni per supportare il fratello, come i balrog. Il conflitto scatenatosi era ormai inarrestabile, costringendo le altre divinità a contrattaccare, e così dettero origine ad altre civiltà, per avere supporto nella guerra: Cenarius gli elfi, e Gurlock, suo figlio, che lo tradì, i nani, mentre Mannorath, figlio di Archimonde, creò gli orchi."
"Nel frattempo Medivh cercava una soluzione per purificare le razze e, con un rituale, riuscì a purificare i nani, sia perché alcuni di essi erano buoni, sia perché i poteri del nipote erano nulla paragonati ai suoi. Non solo, ma creò anche gli umani; tuttavia Naraku lanciò un maleficio sul suo popolo, accorciandone la vita. Il dio non se la sentì di ricreare daccapo gli esseri da lui creati, e fu così che, salvo eccezioni, ovvero coloro che possono vivere più a lungo grazie ai loro poteri magici, gli umani divennero una razza dalla vita breve. Anche gli orchi avevano questo problema, perché Mannorath  non se ne preoccupò."
"Durante il conflitto gli dei crearono dei guerrieri estremamente potenti, che divennero generali delle armate. Alcuni di loro avevano l'aspetto di mostri, altri di uomini o donne a seconda dei casi. Avevano dei poteri enormi, paragonabili ai miei, anzi a volte addirittura maggiori, e vennero chiamati semi dei. Essi sono immuni ai veleni ed alle malattie, e non possono morire di morte naturale, ma, al contrario degli dei, sono vulnerabili alle armi mortali. Grande era la loro forza, ma esisteva un essere non divino in grado di competere con loro."
"E chi era?"
"Si trattava di un elfo che nacque con poteri enormi. Passò la sua vita ad allenarsi in tutti i tipi di magie e nell'uso delle armi, diventando sempre più potente, al punto che numerosi generali malvagi caddero sotto i suoi colpi. Il suo nome era Illidan. Impressionato dalle sue capacità, Archimonde gli offrì nuovi poteri, ancora più grandi, se fosse passato dalla sua parte. Quell'elfo desiderava il potere più di ogni altra cosa, ed accettò senza esitare, sterminando la sua famiglia e tutti gli abitanti della città dove viveva, seguendo il volere del dio. Divenuto demone per metà, uccise alcuni generali, tra cui gli oni più potenti, e la sua superbia lo portò a sfidare gli dei che un tempo serviva, al punto che, con una schiera di demoni, osò attaccare Onimusha. Con un solo colpo il Dio delle Tenebre annientò i sottoposti; Illidan resistette e lottò furiosamente, ma venne facilmente accecato e poi spazzato via." 
"Dopo poco tempo Medivh e Cenarius, unendo le loro forze, uccisero Archimonde e ne sconfissero il figlio, che ne ereditò il titolo e fuggì. Ben presto molti degli dei malvagi decisero di arrendersi. Solo Fortinbras e Naraku resistettero."
Dato che avevano finito di mangiare, il monaco portò gli eroi ad ammirare i vari arazzi che adornavano le pareti del tempio.
"Lo stesso giorno si concluse la più grande battaglia mai combattuta. Interi popoli si erano scontrati, causando centinaia di migliaia di morti. Si racconta che Medivh, alla vista delle terre devastate e di tanti cadaveri da poter popolare un intero regno, fece una cosa che nessun dio aveva mai fatto: versò una lacrima."
Tenkai indicò un arazzo che rappresentava il dio: sulle sue mani era caduta la lacrima; poi essa si illuminava, e alla scomparsa della luce era apparsa una neonata.
"Minako, che divenne la Dea dell'Amore. Lei fu l'ultima dea a nascere. Per i generali, invece, tutti quelli malvagi caddero, ed i loro spiriti furono rinchiusi in vari luoghi sparsi per il mondo, poiché era troppo pericoloso rinchiuderli tutti assieme negli Inferi; per quelli che lottarono al fianco di Onimusha e degli altri, solo quattro si salvarono."
Con un gesto indicò un enorme quadro, dove erano rappresentati quattro guerrieri: il primo aveva la carnagione piuttosto scura e i lunghi capelli albini, ed indossava un'uniforme viola con un mantello blu; questi si appoggiava alla spalla di una donna con i capelli castani tendenti al rosso e la coda di cavallo, con addosso un abito simile al suo. Vicino a loro arrancava un ragazzo con i capelli lunghi e azzurri, vestito di un'armatura dorata e che usava il suo tridente per mantenersi in equilibrio; alla sua destra c'era una ragazza molto bella con i capelli blu notte, con l'elegante abito rovinato dalla battaglia e armata di due spade. Alle loro spalle veniva un piccolo gruppo di sopravvissuti alla terrificante battaglia che si era svolta, e ancora più indietro, erano dipinti Onimusha, avvolto da un alone blu, e Fortinbras che si lanciavano l'uno contro l'altro.
"Poco dopo ci fu lo scontro finale: Onimusha contro Fortinbras. Il Dio delle Tenebre, armato delle sue enormi spade, affrontò ferocemente il fratello, e dopo una lunghissima battaglia ne ebbe ragione, ma al momento del colpo di grazia esitò: non volle uccidere suo fratello, e inoltre non desiderava morire."
"Morire? Ma se aveva vinto." - osservò Zhai.
"Sì, ma se la Luce muore, anche le Tenebre fanno la stessa fine. È come una bilancia in equilibrio. La Luce si contrappone alle Tenebre, il Caos alla Natura, i Vizi alle Virtù. Si è creato un equilibrio in cui ognuno ha bisogno dell'altro per sopravvivere. Fu così che lo sigillò, e il suo spirito riposa ancora nelle profondità degli Inferi."
"Fatto ciò i suoi fratelli li curarono le ferite, e partì verso gli Inferi, dai quali scacciò Naraku, diventandone il nuovo signore. Da allora punisce severamente i peccatori."
"Seguì un lungo periodo di pace, durante il quale si svilupparono altre razze: i troll e i goblin, in passato orchi che avevano vissuto a lungo in ambienti molto diversi, o i bugbears, evoluzione degli orsi. Gli Oni invece, sfiniti dal conflitto ed ormai in decadenza, si ritirarono negli Inferi, mentre i Genma si dispersero."
I quattro rimasero in silenzio per qualche istante, intenti a fissare il quadro. Poi Rannek chiese:
"E ci potete dire qualcosa sulle Gemme Elementari?"
"Come fate a sapere della loro esistenza?"
"Se l'è lasciato sfuggire un nemico con cui mi sono battuto, e ne abbiamo sentito parlare durante il viaggio."
"Certamente. Ne esistono quattro, ognuna per ogni elemento: Terra, Fuoco, Aria, Acqua. Quelle gemme contengono un potere enorme, tanto grande che è quasi impossibile controllarlo."
"Ma i nostri nemici le cercano, quindi sanno come gestirle."
"Ne dubito. Solo gli dei possono usarle, oppure un mortale con le giuste qualità: coraggio, forza, onestà...sono le gemme a scegliere a chi donare la propria forza. In caso contrario se ne può sfruttare solo una piccola frazione."
"Ma loro sono malvagi! Come..."
"Immagino che, semplicemente, non lo sappiano. In ogni caso quando le gemme sono riunite permettono di scatenare un'energia enorme, in grado di richiamare i demoni più potenti dell'Inferno."
"E queste gemme...dove si trovano?"
"Dove? Un po' in tutto il continente, protette da dei possenti guerrieri che le difendono fino alla morte. Tuttavia non mi stupirei se il Male avesse dalla sua parte qualcuno più forte di loro..."
"Di chi parlate?"
"Di Arthas."
"Arthas? E chi sarebbe?"
"Me ne hanno parlato degli esploratori. Si tratta del comandante dei sette generali, il più potente. E...io lo conosco."
"Cosa?"
"Tempo fa, sarà passato un secolo, lui venne qui, chiedendomi di addestralo e di donargli il vero potere. Ma io vidi che il suo animo era avido e corrotto, così mi rifiutai e lo invitai ad andarsene. Lui reagì violentemente e cercò di colpirmi, ma mi bastò il potere del dito per respingerlo. Offeso ed umiliato, fuggì, giurando vendetta. Ma non avrei mai immaginato che lui, principe del regno di Damara, abbia venduto la sua anima in cambio di potere. Stando alle mie informazioni, è un non-morto."
"Un non-morto? Ciò significa che non sente dolore, né fatica, e non teme né la fame né il freddo. Un combattente perfetto."
"Sarà un avversario difficilissimo, per cui dovrete migliorare, e anche parecchio."
"E il vostro avo, chi era? E può parlarci un po' dei genma?"
"Che curiosi! Samanosuke, mio nonno, era il più potente guerriero della sua epoca. Forte e valoroso, lottò coraggiosamente contro i Genma quando, secoli dopo la Guerra degli Dei, comandati dal generale Gargant essi insorsero contro gli umani. Lui era forte, ma non abbastanza da farcela da solo. Fu così che venne convocato da Onimusha in persona in questo tempio, e dopo aver superato delle dure sfide ricevette questo guanto che io stesso porto, il Guanto Oni, che permette di combattere alla pari con i genma. In questo modo, aiutato da un piccolo esercito di oni, si scontrò contro i genma sulle montagne, avendo la meglio ed accecando il comandante ad un occhio. Tuttavia non avevano il potere di sconfiggerli tutti, così furono costretti a sigillarli. Stranamente ora sembra che il sigillo si sia rotto."
"E non c'è un altro modo di essere pari ai Genma? Li abbiamo affrontati, sono estremamente resistenti!"
"Certo. Se sapererete le prove, diventerete abbastanza forti da poterli sbaragliare."
I quattro rimasero per qualche istante in silenzio, intenti a riflettere ed a contemplare le immagini.
Tenkai sorrise.
"Ora basta con le chiacchiere. È ora della vostra esercitazione."
Fu così che i quattro si batterono ancora con Tenkai, riuscendo questa volta quasi a resistergli.
Dopo l'allenamento i quattro si ritirarono nelle loro stanze, ed il monaco li fissò fiducioso.
"Quei ragazzi sono in gamba. Hanno tutte le qualità per diventare dei veri guerrieri."


  
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