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Autore: Hoon21    28/02/2015    5 recensioni
Suzanne Collins ha sempre raccontato gli Hunger Games sempre e solo dal punto di vista di Katniss Everdeen e quindi tutto ciò che riguardava la sua famiglia.
Eppure anche Peeta aveva una famiglia. Una famiglia che sembra non avere bisogno di lui. E se invece non fosse così? E se in realtà la sua famiglia fosse diversa da quella che pensiamo?
Tre one-shot sulla mietitura di Peeta per cambiare opinione sulla sua famiglia.
Hoon21
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mrs. Mellark, Sorpresa
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I will always love you'
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My head spinning around I can't see

clear no more. What are you waiting for?

Love me like you do..

(Ellie Goulding)


How I met the death.


Josh Mellark.


Liscio le pieghe dei pantaloni blu scuro che indosso solo per il giorno piu' importante dell'anno: la mietitura.

Sistemo la camicia azzurra, cercando in qualche modo di renderla meno consumata.

Mi guardo allo specchio(l'unico presente in casa) dando un'occhiata ai capelli. Provo a lisciarli un po' ma tanto a cosa serve? Se mai il mio nome dovesse essere estratto, avrei a mia disposizione un intero staff di preparatori pronti a rendermi il piu' attraente possibile.

Sospiro. Ho una brutta sensazione. Vorrei attribuirla alla paura di essere estratto ma non sono certo che si tratti di questo. La mietitura c'entra di sicuro ma la sensazione e' associata ad un pericolo imminente. Forse e' solo suggestione.

-Sei pronto Josh? Dovremmo andare- mi risveglia gentilmente mio fratello dal torpore in cui ero entrato senza essermene accorto.

-Si certo. Arrivo subito Peeta- rispondo mantenendo la voce salda. Non voglio sembrare un fifone davanti al mio fratello piu' piccolo. Dovrei assumere lo stesso comportamento distaccato di Kevin. Lui ha gia' diciannove anni e io ne ho compiuti da poco diciotto. Questo e' il mio ultimo anno.

Infilo la porta e mi accingo a seguire la mia famiglia. Non parla nessuno per strada. Cosa dovremmo dirci d'altronde? Che andra' tutto bene? Non possiamo saperlo. Che non ci sono pericoli? E' una bugia. Che torneremo tutti insieme a casa? Potrebbe non essere cosi'.

Io e Peeta salutiamo il resto della famiglia e andiamo a registrarci. Sia io che lui fingiamo di non sapere dell'imminente pericolo che sta per attaccarci.

Veniamo registrati velocemente e andiamo a disporci nelle nostre file. Peeta e' davanti a me di qualche fila. Si gira verso di me e alza fiducioso il pollice in su. Io abbozzo un sorriso molto meno speranzoso.

Di tutta la famiglia Mellark, il piu' ottimista e' sicuramente lui. Come faccia a rimanere calmo in ogni situazione e' per me un mistero.

Sta calmo Josh, mi ripeto quando sento l'inno riempire la piazza con le sue note tristi e inquietanti e veder proiettato il solito filmato. Non presto attenzione, so gia' di cosa parla e ho troppa paura per riuscire a rimanere concentrato.

Sto pregando tutti gli esseri che potrebbero esistere nel cosmo di intervenire per me e fare in modo che il mio nome non venga estratto.

E' l'ultimo anno. Solo l'ultimo anno.

Quella donna, Effie Trinket, esclama :-Prima le signore!- e si dirige verso la boccia contenente tutti i nomi delle ragazze dai 12 ai 18 anni presenti nel Distretto 12.

Fa girare la mano per un po' e alla fine prende un bigliettino.

-Primrose Everdeen-

Il nome mi suona famigliare ma non riesco ad associarlo a nessun volto. Ecco che si fa avanti una ragazzina di dodici anni, molto piccola e tremante, con lunghi capelli biondi e occhi azzurri. Everdeen! Ma certo! E' la sorella di quella ragazza del Giacimento che caccia gli scoiattoli e poi li vende a nostro padre. Beh, non credo che cacci solo quello ma non mi sono mai intromesso nei suo affari...

La sorella, la cacciatrice, si fa strada lungo le file delle ragazze, afferra la sorella e la nasconde dietro di se', urlando disperata:- Mi offro volontaria! Mi offro volontaria come tributo!- .

Che coraggio! Non si vede un tributo volontario nel Distretto 12 da molto tempo. Per noi gli Hunger Games sono una tortura a differenza di alcuni distretti che lo considerano un onore.

Ammiro il coraggio di questa ragazza e il suo affetto nei confronti della sorella piu' piccola. Sta rinunciando alla sua vita affinche' la sorella possa vivere. Noi del 12 non abbiamo molte possibilita' di vincere questi Giochi. Nessuno vuole vedere un vincitore proveniente da un Distretto cosi' povero. Se sara' fortunata quella ragazza tornera' a casa in un bara. Fisso la sorellina piu' piccola in lacrime aggrapparsi alla gonna della madre. Anche quella donna sta facendo di tutto per non piangere tenendosi stretta l'unica figlia che le rimane.

Sento una fitta di autentico dolore per quelle donne.

Non so se al suo posto avrei fatto la stessa cosa. Forse il mio affetto verso Peeta mi avrebbe spinto a proteggerlo o forse il mio istinto di auto-conservazione l'avrebbe lasciato morire.

Dopo il trambusto che si e' venuto a creare, la donna si dirige verso la boccia maschile strillando un:-E ora il tributo maschile...Peeta Mellark!-

Il mondo si ferma. La piazza inizia a girare. I suoni mi giungono ovattati. Mio fratello? Ha appena chiamato mio fratello?

Ci deve essere stato un errore, uno sbaglio... Avro' sentito male di sicuro! Non hanno estratto Peeta. E' assurdo.

Ma non e' niente di tutto questo perche' Peeta si dirige tremando verso il palco. Scorgo i suoi occhi pieni di paura e sofferenza.

Ripenso al mio fratellino. A come non l'ho mai difeso con nostra madre, ai giochi che facevamo da bambini, alle storie che ci raccontavamo di notte nei nostri letti, alle prese in giro a scuola, alle gare di corsa vinte insieme. Penso a tutta la nostra vita insieme.

Effie chiede se ci siano volontari e io faccio un passo avanti ma resto in silenzio ad osservare Peeta che ricambia il mio sguardo. Scuote leggermente la testa in modo che nessuno possa capire e continua a fissarmi severamente.

Mi sta dicendo di non dire niente, di stare zitto. Mi sta dicendo di vivere al posto suo.

Vorrei solo urlare e dire:- Mi offro volontario! Lasciate mio fratello!- ma acconsento a non dire niente perche' ho paura.

Non nascondo le lacrime che mi rigano il viso e continuo a fissarlo cercando una soluzione. Una soluzione che pero' non esiste.



Angolo dell'autrice.

Ciao a tutti! Siamo arrivati alla fine di questa piccola raccolta di one-shot. Ho raccontato in modi diversi la mietitura di Peeta e in parte anche quella di Katniss. Entrambe sono collegate e mi e' sembrato giusto scrivere entrambi. Ovviamente mi sono soffermato su quella del ragazzo del pane.

Ringrazio tutti voi per avermi appoggiata durante questo breve percorso. Spero di ritrovarvi tutti in seguito. Ringrazio chi ha recensito, chi ha letto, chi ha inserito questa storia nelle seguite/ricordate/preferite e chi ha fatto tutte queste cose insieme xD

Detto questo, volevo avvisarvi che non scompariro' affatto.

Dopo la prima long I will always love you e la raccolta How I met the death, ci sara' una seconda long che credo' sara' l'ultima di questo ciclo. La pubblichero' sabato prossimo.

Contemporaneamente sto scrivendo un'altra fanfiction(del tutto diversa da questa, ovviamente!) dal titolo: Real love. Se volete passare mi fate molto contenta.

Grazie a tutti <3

Hoon21






  
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