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Autore: Wearewhoweare    01/03/2015    3 recensioni
"Harold, si può sapere dove abbiamo sbagliato con te? Non c'è stato giorno in cui non ti impartissimo la giusta educazione o i giusti insegnamenti. Già era sconvolgente che uscivi con donne più grandi di te, ma ora? Ora anche gli uomini? Ma dico sei impazzito per caso? C'è forse qualche strana larva nel tuo cervello?" sbraitò la donna.
Harry capì di aver proprio esagerato quella volta.
Forse uscire con un uomo non è stata la sua migliore idea.
Rettifico: forse farsi beccare a leccare panna dal corpo di un uomo non era stata la sua migliore idea.
Prince!Harry | Uni!Louis
Larry| Ziam| Nosh| Accenni Ashton/Gemma
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Prim, non dimenticare mai quello che questo posto ha fatto per noi.


 









"È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti."







 

Niall e Harry si raccontarono tutto quello che passava loro per la mente. Niall confessò a Harry di aver smesso di essere suo amico perché nella scuola in cui lo avevano mandato da piccolo era così che era stato educato: "Reca sempre onore al tuo re". E così lui aveva fatto, considerando Harry non più un amico, come aveva sempre fatto, ma considerandolo il futuro sovrano del suo popolo.
Harry lo abbracciò perché non poteva credere che Niall era praticamente stato obbligato a essere un suo inferiore, non poteva credere di aver perso il suo migliore amico per tutti quegli anni per un fottuto regolamento ottocentesco.
Parlarono anche dei loro "ragazzi" . Harry capì  che  Niall era completamente andato per quel batterista, e invece il biondo capì che Louis era la persona giusta per Harry, perché quel ragazzino immaturo che era il principe di qualche settimana fa sembrava svanire ogni giorno che passava.
E Niall sarà sempre grato a Louis per questo.

Si incamminarono verso il locale alle nove e mezza passate dal momento che gli altri non si sarebbero offesi, anche se Josh aveva già mandato una ventina di messaggi a Niall per sapere dov'erano finiti.
Che tenero, pensava Niall.
Chissà come sta Lou, pensava Harry.
Arrivarono al locale alle dieci, perché si persero due volte per colpa di Harry ovviamente e ci entrarono. Era talmente pieno che sembrava straripare di gente.
Si guardarono intorno per scorgere Josh e gli altri ma non li trovarono, così Niall compose il numero del batterista e aspettò.

"Niall! Ma dove cavolo siete finiti?!"
"Noi siamo arrivati, ma con tutta questa gente non ti vedo Josh".
"Giusto, restate all'entrata che vi raggiungo".

Josh chiuse la telefonata e Niall si girò verso Harry.
"Dice che ci raggiunge lui" disse con un'alzata di spalle.
Harry continuò a guardarsi intorno alla ricerca di Louis senza dare molta attenzione al suo amico.
Dove cavolo era  finito quel nano malefico? 


"Ehi, ragazzi!" 
Il sorriso di Niall alla vista di Josh fu accecante e lo stomaco di Harry quasi si rivoltò. Toccò la spalla di Niall, e, quando questi si girò, fece finta di vomitare. 
Niall lo mandò dolcemente a cagare.
Arrivato da suo quasi fidanzato, Josh si sporse per baciarlo, ovviamente Niall acconsentì con molta enfasi. Quel bacio però sembrava non voler finire più e Harry, da bravo galantuomo qual era, interruppe il momento ritenuto magico da Niall e Josh ma stomachevole da lui.

"Scusate, ma vorrei davvero, davvero andarmi a sedere, quindi, di grazia, dove sarebbe il nostro tavolo, Josh?"

La domanda pose fine al bacio dei due, che si sorrisero a vicenda, per poi considerare il terzo incomodo. 
"Ok, andiamo, riccio. Vi faccio strada!" urlò Josh, tenendo per mano Niall. Forse era già un po' ubriaco.

Niall si guardò intorno perché non era mai entrato in quel locale prima di allora.
Sarà per i muri rivestiti completamente di mattone, la forma esagonale riportata anche nella sala sopra, o magari era il juke-box attaccato al bancone o ancora quell'odore quasi nauseante di birra, ma quel posto lo faceva sentire a casa.

Quando arrivarono al tavolo degli amici di Louis e Josh, Harry poté sospirare di sollievo perché c'erano solo due persone nuove in quanto Zayn lo conosceva già.

"Ciao, Zayn!" esclamò. Il moro gli fece un cenno col capo. Sembrava completamente andato.

"Ragazzi, questi sono Niall e Harry, mentre" Josh accennò ai tre ragazzi al tavolo e uno per uno li presentò "...loro in ordine sono: Zayn, Liam e Stan".
Niall sorrise cordiale e porse la mano ai tre, Harry invece sembrò decisamente poco interessato, perché non distolse gli occhi dal bancone e non fece neanche caso al nome dei ragazzi.
Niall tirò una gomitata all'amico, perché, ok che voleva vedere Louis, ma non per questo doveva essere asociale.
Il gigante protestò per la botta e guardò male il biondo.

"Non guardarmi così, ok che vuoi vedere Louis, ma non fare il maleducato " gli disse Niall forse un po' ad alta voce.
Gli amici di Lou, cominciarono a lanciargli sguardi strani, ricolmi di quella che poteva sembrava dolcezza.
Era possibile? 

"Piacere, sono Harry " sorrise allora questi per non sentirsi più a disagio.

Una mano gli si posò sul ventre piatto e un piccolo mento appuntito si appoggiò alla sua spalla.
Riconobbe il profumo di Louis e sorrise a quel contatto così intimo.

"Ciao, Lou" sussurrò piano così che potesse sentire solo lui.
"Ciao, Haz". 

Dopo quel breve saluto tra i due, si sedettero al tavolo e passarono la serata tra risate e qualche entrata in scena di Louis che ogni volta esclamava: "Dio odio questo lavoro. Salvami, Haz, per favore!". A queste esclamazioni, Harry rideva e gli lasciava una carezza di incoraggiomento sulla schiena.
Giocarono a biliardino e bevvero, bevvero tanto.

Ormai il locale stava chiudendo, gli unici che riuscivano a stare in piedi erano Josh e Harry. Dopo tutte le feste alle quali aveva partecipato quest'ultimo, ci mancava soltanto che non sapesse reggere l'alcool.

"Harry.. H... Harry" biascicò Niall quasi addormentato su Josh.
"Dimmi, Ni"
"Voglio andare a casa" si lamentò.
"Ok, forse e ora di rientrare" disse Harry al batterista.
"Lo penso anche io".
Si alzarono tutti e due e raccattarono alla bell'e meglio Zayn e Liam, che stavano praticamente scopando sul divanetto, e Stan che faceva la lapdance con un bicchiere.
Arrivarono al bancone per salutare Louis, ma il riccio non ebbe il tempo di dire una parola che fu interrotto da Josh.
"Lou, scusa se non rimaniamo per riportarti a casa, ma sono messi veramente male" disse Josh guardando i suoi amici.
"Non ti preoccupare, Josh, per una volta che torna a casa da solo non mi succederà niente".

Louis sorrise e diede una pacca sulla spalla al suo amico, poi posò il bicchiere che stava asciugando e si avvicinò a Harry.
Si alzò sulle punte e gli baciò la guancia morbida. 

"Buonanotte, Haz". 

Quella volta fu Harry a rimanere imbambolato.

"Notte...." 


***


Messi a letto Liam e Zayn nel letto di quest'ultimo e portato Stan nella sua camera, i tre arrivarono davanti a camera di Harry e Niall.

"Ok, buonanotte, H. Torno indietro ché passo a predere Louis. Non piace che torni a casa da solo" disse Josh, sbadigliando.

Harry colse la palla al balzo.

" Josh, tu sei stanco. Vai con Niall a dormire, vado io a prendere Louis, sì?" parlò a voce bassa per non svegliare l'ormai assopito Niall.

"Sul serio lo faresti?" 
"Certo!" 


Salutò Josh e si incamminò per tornare al locale, sperando di non perdersi.


***

Harry riuscì ad arrivare sano e salvo al locale, ma non aveva voglia di entrare anche perché Louis stava finendo di pulire, e, se lo avesse distratto, ci avrebbe messo il doppio del tempo e lui voleva assolutamente passare del tempo con Louis.
Si mise seduto sul vaso di una pianta, che sicuramente aveva visto giorni migliori, e appoggiò la schiena al muro.
Da lì poteva vedere Louis e sentire anche la sua vocina acuta, in quanto le finestre erano aperte, probabilmente per far sparire il fumo dal locale.
Vide quel barista da strapazzo avvicinarsi al suo Louis e dargli una moneta.
Si accorse solo in seguito che quella non era una moneta, ma un gettone per il juke-box. E lo notò solo quanto  Louis avvicinò con aria sognante a quell'ormai antiquato oggetto.
Vide Louis stringere gli occhi e mordersi il labbro, chiaro segno che si stava concentrando, per poi inserire il gettone e premere una dei pulsanti rossi. Tornò poi a pulire e, nel momento in cui Louis si tolse le scarpe e riniziò a pulire, le note di Stand By Me risuonarono nell'aria.
Harry adorava quella canzone e fu felice di sapere che anche a Louis piaceva. 
Louis volteggiava mentre puliva il pavimento, ed era ridicolo come Harry riuscisse a trovarlo stupendo in qualsiasi cosa facesse. In quelle notte che era arrivata troppo presto, riusciva solo a pensare che anche se Louis era stanco e probabilmente non avrebbe voluto parlare al ritorno, ma lui non avrebbe voluto essere in un altro posto se non lì.

" SO, Darlin', darlin', stand by me, oh now stand by me.
Stand by me. 
Stand by me. "


I pensieri di Harry non riuscivano più a trovare forma, la voce così arrivata dal nulla di Louis, l'aveva scioccato.
La sua voce acuta e qualche volta fastidiosa, mentre cantava si trasformava in qualcosa di angelico che riusciva a sottrarti a ogni acuto un pezzetto di cuore.
Harry rimase incanto a guardare Louis e ascoltandolo sulle note di quella che d'ora in poi sarebbe stata la sua canzone preferita e non si accorse minimamente che la canzone era già quasi conclusa e sperò tanto che Louis cantasse anche quell'ultima frase.
E arrivò proprio come prima, come un fulmine a ciel sereno, e si insediò nel cuore del principe.

"Whenever you're in trouble, won't you stand by me,
oh,
stand by me.. "



Harry sperò con tutto se stesso che Louis stesso pensando a lui in quell'ultima frase, perché lui ci sarebbe stato. Per Louis sarebbe rimasto. Sempre.

Quello fu il momento in cui Harry realizzò di essersi innamorato di Louis.



***


Harry stava ancora pensando, quando Louis uscì  dal locale. Odiava tornare a casa da solo e, anche se aveva ormai ventitré anni compiuti, aveva ancora paura del buio.
Era come se lo circondasse e gli annebbiasse i sensi. Aveva avuto una mezza idea di chiedere a Sam di accompagnarlo, ma la paura di essere stuprato da lui (anche se sapeva che non l'avrebbe mai fatto)  aveva vinto sulla paura del buio.
Uscendo dal locale, però, riconobbe la figura slanciata del suo amico riccio.
Lo raggiunse strascicando i piedi, sembrava una lumaca, ma anche se era Harry, lui aveva comunque male ai piedi quella sera.

"Haz! Che ci fai qui?"

Vide il ragazzo guardarlo con ammirazione, per poi rispondergli.

"Ciao, Lou, sono venuto a prenderti."
"Se non hai una macchina o un'ascia, sei inutile in questo momento" disse Louis pensieroso.
"La macchina, sai che ce l'ha Niall, e perché mai dovrei avere un'ascia?"

Louis sbuffò sonoramente e mise su il broncio per far intenerire Harry.
Ovviamente ci riuscì.

"Ho male ai piedi, Haazzz! Ti prego, amputameli!" si lamentò.

Harry rise per la sua stupidità e si avvicinò.
Troppo vicino, pensò Louis.
Erano a pochi centimetri di distanza e Louis si aspettava un bacio, o almeno lo sperava. Vide Harry piegarsi e percepii le mani del più piccolo sul retro delle sue ginocchia. un attimo dopo non sentì più il dolore ai piedi.
Aprì gli occhi sbalordito.
Harry lo aveva preso in braccio.
Lo aveva preso in braccio come una fottuta principessa!

"Ancora male?" chiese il Harry sorridendo.
Louis negò scuotendo la testa, troppo imbarazzato per parlare.

Harry portò Louis in braccio per tutta la strada senza lamentarsi, mentre l'altro continuava a non pararla perchè si sentiva troppo a disagio tra le braccia del principe. Ancora però non sapeva se in senso positivo o negativo.

***

"Eccoci qui!" disse Harry, poggiando Louis per terra davanti alla sua stanza.
"Grazie" rispose Louis con la testa bassa.
Harry però non poteva vedere le sue guance rosse, altrimenti non avrebbe parlato. "Sei arrabbiato, Boo?"

Louis alzò lo sguardo verso di Harry. Pensava veramente che fosse arrabbiato? Ma quanto era stupido? Si ritrovò a pensare.

"Ma sei scemo?"
"..."
 Louis alzò gli occhi al cielo e abbracciò di slancio il gigante agganciandogli le gambe alla vita.
Si avvicinò all'orecchio di Harry e gli sussurrò  "Grazie, Haz, davvero. Buonanotte." scese dalla vetta della montagna (perché ovviamente Harry doveva essere alto due metri) e gli fece l'occhiolino prima di entrare in stanza.

Appena si richiuse la porta dietro di sé, si appoggiò ad essa e scivolò fino a sedersi con il culo per terra.
Il suo cuore batteva troppo velocemente per una persona normale.


#


"Io ti dico che scopano come conigli!"

"Liam!" esclamò scioccato Zayn.

Erano andati a mangiare in un fast food quel giorno e tra gli argomenti di cui avevano parlato era saltato fuori il rapporto tra Louis e Harry.

"Ma cosa vuoi da me? È vero, Zayn!" disse Liam, mangiando una patatina.

Zayn sbuffò sconsolato: non c'era niente da fare con il suo ragazzo. Idiota era, idiota rimaneva.
 Si spostò  i gomiti sul tavolo e appoggiò la faccia sulle mani. Non riusciva proprio a capire quei due. Si volevano e questo lo si capiva, ma perché stavano ancora a darsi solo dei baci sulla guancia? Non ne trovava il senso.
Va bene che lui e Liam ci avevano messo tre anni, ma di sicuro non voleva che Harry e Louis li prendessero come esempio. E poi Zayn adorava Harry, con la sua sfrontataggine e i suoi ricci, era l'unica persona che era riuscita a prendersi una parte di Louis.
Vedeva negli occhi del suo amico quella scintilla, che lui conosceva bene.
Pregò soltanto che non rovinasse tutto.

"Zayn?"
"Dimmi, Lee"

Liam stava masticando tranquillamente, mentre Zayn stava bevendo quando il primo decise di parlare.

"Ti amo"

Zayn sputò tutta la sua Coca-Cola addosso a Liam che, schifato, cercò di pulirsi alla bell’e meglio.

"Z, ma che cazz.."

"Zitto!" esclamò sull'orlo di una crisi. " Perché hai detto quella cosa? Tu." disse indicandolo. "Non puoi amarmi t-tu no-non pu-puoi io.... " , Zayn  sembrava in forte difficoltà nessuno mai gli aveva detto quelle parole, e Liam le aveva dette con così tanto semplicità, che a stento riusciva a capacitarsene.

"Z, ti amo che c'è di male?" 

Liam sembrava un cucciolo smarrito mentre si rivolgeva a Zayn. Aveva gli occhi un po' umidi e lo sguardo vacuo.Sembrava sconsolato, o forse triste. Chissà.

"Tu, l'hai detto con così tanto leggerezza, che... Come posso crederti?" gli chiese Zayn. Le sue mani intanto avevano iniziato a torturare il  fazzoletto rosso che era riposto sul suo vassoio. Nonostante tutto, non aveva inenzione di alzare lo sguardo dal suo panino.
"Zayn, ti amo, e non avevo bisogno di rose, palloncini o scritte fatte con un aereo. Ti amo e basta, e perché non dirtelo ora? Lo so da tre anni che ti amo, perché dovrei aspettare ancora?" 

Il castano era un po' stizzito, pensava di aver conquistato Zayn finalmente, invece non gli sembrava più così ormai.
Zayn non rispondeva, non sapeva a cosa dire o cosa fare.

"Va beh, meglio che me ne vado. Non vorrei mai che qualcun altro sapesse che ti amo,  andrò avanti a tenerlo nascosto.  Tu continua a mentire perché hai troppo paura di perdermi…" disse Liam, alzandosi dal suo posto e uscendo da quel posto che sapeva di muffa e fritto. 

Zayn non poteva ribattere a quello che Liam aveva detto, semplicemente perché era la verità.
Lui aveva una fottuta paura di perdere Liam e sapeva che sarebbe successo, così al posto che affezionarsi a lui preferiva tenere un po' le distanze. Non tanto, ma giusto quel che gli sembrava potesse essere abbastanza. E questo includeva non dire quelle parole. Anche se le sentiva.

Seguì Liam con lo sguardo e lo vide mentre fumava una sigaretta fuori da quel postaccio. Corrugò la fronte quando vide un ragazzone correre verso di lui e abbracciarlo forte.
Non si accorse neanche che le sue gambe si muovevano da sole, in un secondo era già fuori dal locale, esattamente dietro di Liam lanciando con gli occhi coltelli arrugginiti al ragazzo che stava ancora abbracciando il suo ragazzo. Sperò vivamente che quell'essere non avesse fatto l'antitetanica.

"Ciao!"  disse muovendo la mani con fare civettuolo. Il ragazzo lo guardò un po' storto per poi sorridergli e spostarsi da Liam.

Che gran troia, pensò il moro.

"Ciao?" disse l'interessato

"Sono Zayn, e tu di grazia chi saresti?"
Il ragazzo sorrise, forse  un po' fintamente prima di rispondere "    Andy, Andy Samuels, sono un vecchio amico di Liam"
Zayn non rispose a ciò, ma Liam anche se incazzato con il suo ragazzo decise lo stesso di dargli una spiegazione.
"Andavamo al liceo insieme, e visto che è in città per poco tempo abbiamo deciso di bere qualcosa insieme sta sera" disse spostando lo sguardo su Andy che si sorrideva smiloso. 
"Oh, che bella idea, dovresti portarlo al Red, Louis sarebbe felice di conoscere un tuo vecchio amico" 
"Louis?" chiese Andy.
"Si, è la prima persona che ho incontrato quando sono arrivato, dovresti conoscerlo, è uguale a Steven solo con meno peli, e con più sarcasmo" disse Liam ricordando il suo vecchio amico di cui aveva perso le tracce.
"Oddio, deve essere esilarante allora!" rise Andy.
"Gia, lo è " disse Zayn secco. 
"Ma, Louis è il tuo fidanzato Li?" chiese Andy ingnorando Zayn.
Zayn strabuzzò gli occhi perché non riusciva a pensare a Louis e Liam insieme, decisamente una pessima accoppiata secondo i suoi gusti. Era come mettere insieme la vodka e la red-bull.
"No, sono io il suo fidanzato, che per tua informazione lo ama, e che ora gradirebbe che levassi le tua mani dal suo fianco" disse Zayn con finta calma strattonando Liam per averlo al suo fianco.
Andy provò a parlare, ma questa volta Liam decise di interromperlo.
"Mi ami?" chiese con gli occhi che le fangirl chiamerebbero a "cuoricino".
Zayn annuì prima di rispondere con un "Ti amo, Liam e mi dispiace se sono un idiota, ma anche tu lo sei, per questo mi ami, quindi amiamoci. Punto e basta."
"Punto e basta." disse Liam prima di sporgersi a baciare il suo ragazzo.

Zayn continuò a baciare Liam, e quando vide una figura andarsene, pensò soltanto che la grand troia fosse triste perchè non poteva divertirsi quella sera. Sorrise soddisfatto e continuò a baciare il suo amore.
Liam se ne fregò di Andy, Zayn aveva appena detto che lo amava, non poteva essere più felice di così, infondo del passato non gliene importava più niente. Andy lo aveva abbandonato qualche anno prima quando non era stato il figo della situazione, ora invece sarebbe stato lui ad abbandore, ma solo per abbracciare qualcosa di decisamente più bello.




#



Dall'altra parte del mondo intanto, Gemma non riusciva a smettere di pensare che suo fratello sarebbe diventato re da lì a poco, e questo lo sapevano ormai quasi tutti tranne il diretto interessato. Si chiedeva costantemente se c'era mai stato qualcosa che avrebbero deciso nella proprio vita, ma si rispose che no. Non c'era stata in passato e non ci sarebbe stato in futuro. La scelta per loro era solo qualcosa di percepibile ma non affrontabile. 
Tutti avevano sempre deciso per loro. Stavolta avrebbe scelto lei, sia per suo fratello che per sé che per A.
Avrebbe realizzato quello che da sempre tutti si aspettavano. Avrebbe realizzato il suo destino o almeno ci avrebbe provato. 
Si addentrò nella biblioteca del palazzo e iniziò a cercare. Sapeva che quello era l'unico modo per poter aiutare suo fratello. Non avrebbe potuto salvare Harry dal suo destino, ma almeno avrebbe alleviato il dolore che avrebbe portato questo.





#




"Questo dove va, Lou?" 
"Fredda " 

Harry mise un paio di calzini davanti alla vista di Louis e quello disse: "Fredda" indicandone prima uno e poi l’altro.

"Grazie, Lou, sei la mia salvezza. Non ce l'avrei mai fatta A fare la lavatrice senza di te."

"Lo so, lo so. Ora però tocca a te aiutare me."

Louis si sedette sulla panchina del Washing Up e aprì il suo libro.

"Allora, dove siete arrivati? " chiese il principe.

"Abbiamo iniziato i sonetti, e poi ci sarà Amleto che parla di un principe piagnucoloso  della Danimarca, quanto può esserci di vero in tutto questo? " chiese, indicando il libro.
Harry alzò le spalle e rispose "Più di quanto immagini."
"Tu vieni dalla Danimarca, avete anche un principe?" 
Harry sudò freddo.
"Emmh... sì, credo di sì."
"Zayn ha letto Amleto e ha detto che è un incapace totale" parlò, sfogliando svogliatamente il libro "Sonetti" "
Harry alzò un sopracciglio un po' accigliato. "Puoi dire a Zayn che il principe era giovane e spaventato e non si sentiva pronto  per certe scelte difficili. È difficile sostenere tutta quella pressione" disse, guardando un Louis totalmente perso nel suo mondo. Sospirò e gli si avvicinò.
Gli tese una mano aspettando il libro. "Dai, iniziamo con questi sonetti."
Sfogliò il vecchio libro fino a trovare uno dei suoi sonetti preferiti. Sorrise e iniziò a leggere.

"Povero me! Che occhi amore mi ha messo in testa, 
che hanno niente a che fare con la vera vista! 
O, se veritieri, dov'è andato il mio discernimento 
che giudica falso quel ch'essi vedono giusto? "


Terminò di leggere col fiato un po' corto, quei versi lo emozionavano sempre.

"Allora cosa ne pensi?" chiese.

"Io... io non lo so. È tutto così complicato e distorto con grandi parolone. Perché non dire quello che si prova in modo diretto? Perché perdere tempo così? " chiese, indicando il libro.

"Faccio finta di non averti sentito." 
Guardò Louis e vide che nei suoi occhi c'era la voglia di capire, capire quello che aveva appena letto. Lui voleva sapere.
Gli sorrise consolatorio e iniziò la sua spiegazione: "In questi versi il nano malefico  - come lo chiami tu - spiega che l'amore è qualcosa di speciale e unico, qualcosa che raramente si trova e che quando lo si trova lo si deve considerare magico, perché è questo quello che è l'amore: magico. Ed è talmente magnifico questo sentimento che riesce a far guardare le persone tra di loro senza che si giudichino a vicenda."
"Io lo odio quel nano! Si fa tanto il figo con le parole e sull'amore e bla bla bla! Scommetto che era solo un vecchietto bisbetico con una passiona per la vita altrui. Lo considero più uno stalker che un poeta."

"Tu stai male!" gridò Harry. "Hai appena insultato uno dei più grandi poeti e drammaturghi di tutti i tempi!"
"E allora perché i suoi libri vengono venduti a un dollaro? Mentre per comprare Divergent ho dovuto saltare un'uscita con gli altri per non spendere soldi?" disse Louis in modo dannatamente teatrale.

"Non risponderò a questa domanda, e per la seconda volta in tutta la giornata farò finta di non aver ascoltato il tuo sottinteso paragone tra Divergent e Shakespeare." 

Louis sbuffò e Harry pensò a quale cavolo di motivo tenesse a quel ragazzo.
Gli venne però un'idea.

"Lou, scommetto una birra che con il prossimo verso e con la sua spiegazione, cederai al fascino shakespeariano."
Louis, sorrise maligno.
"Già assaporo la dolcezza della mia birra! Su, avanti, spara!" 

Il principe si schiarì la gola e iniziò:

"anche il sole non vede finché il cielo non si rischiara. "


"Vuoi dirmi cosa ne pensi, prima che te lo spieghi io?" 

"Penso voglia dire che il sole non si vede finché le nuvole non si tolgono dai coglioni."

Il giovane principe ci provò a non ridere, ma non ce la fece.
Louis oltraggiato rispose: "Perché, non è così?" 
" No Lou non è così" disse sghignazzando ancora.
"Sei troppo letterale. Si vede che studi qualcosa di scientifico"
"Vedi, tutte queste parole Lou, hanno molteplici significati. Tu devi cercare di esplorare ognuno di essi e trovare quello che più si adatta alla situazione."
"E qua torniamo al fatto di parlare chiaro e senza mezzi termini, ma perché non può dire le cose come stanno? Perché scrivere di cieli e stelle se poi non è quello che intende veramente?" 
"Lou" sorrise. “È questo il bello: saper cogliere quello che qualcuno prova a dire con le parole o senza, come fanno i musicisti, saper guardare oltre a quello che vediamo. Dobbiamo scavare, Lou, per capire."
"È questa la spiegazione? Perché mi sa che hai perso, H." 
"No, ora te lo spiego, anche se mi sembra del tutto inutile con te..."
"Ma smettila, stronzo! E non trattarmi come se fossi senza speranza!"
"Lo sei invece!"
"Dai, su, muoviti ché non abbiamo tutta la giornata" si lamentò.
"Ok, ok analizziamo le parole, sì? " Louis annuì.
"Per esempio, guardiamo la parola sole. Potrebbe significare il sole stesso, o una luce, ma poi luce potrebbe significare conoscenza e cono..."
"Sì, sì, e così avanti all'infinito" mormorò annoiato l'altrp.
"Sì, sì, è vero, ma io credo  che in questo caso significhi ragione e quindi la parola cielo potrebbe riferirsi alle porte del paradiso o potrebbe significare uno stato d'animo, come essere felici o essere innamorati. "
Louis era colpito, Harry spiegava molto meglio dei suoi professori. Lo avrebbe ascoltato per ore nel suo blaterare, anche se questo voleva dire ascoltare il nano malefico.

"Ora rileggila e poi me la esponi considerando tutte le opzioni, ok?"
Louis annuì.
Rilesse mentalmente il verso ed Harry lo guardò e, Dio, Louis pensò di non aver visto cosa più bella di Louis concentrato.
Poi iniziò a parlare.

"Secondo me, significa che l'amore ti acceca, e che, quando sei innamorato, non pensi razionalmente..." parlò dubbioso Louis.
"Tu sei d'accordo?" chiese Harry, avvicinandosi.
"Sì!" 
Le loro labbra erano di nuovo vicine, quella lenta tortura stava uccidendo tutti e due.  Louis doveva pensare alla John Hopkins e Harry era una distrazione. Le distrazioni  in quel momento non erano concesse.  
Si scostò velocemente e si tolse i ciuffi dagli occhi per poi dire "Beh, in fondo è solo una poesia"

"Già, è solo una poesia" affermò l'altro sorridendo malinconico.
Di questo passo anche loro sarebbero stati solo una bella poesia.




 #




"No, Niall! Vaffanculo! Lo voglio io Messi!" gridò Liam.
Lui e la sua cotta per Messi.
"No! Fanculo tu! Prediti Marchisio tu!" 
Continuarono a discutere un po' finché Stan non prese parola: "La volete finire di scegliere le squadre in base al fottuto sex-appeal dei giocatori?"

I due ragazzi si girarono scandalizzati verso Stan e esclamarono insieme: "No!"

Louis si buttò sulle ginocchia di Harry, sconsolato. Harry fu estremamente felice di quella scelta, ma sperò di non dover nascondere qualche problema.
Iniziò ad accarezzargli la schiena con dolci tocchi e Louis niziò a mugolare in apprezzamento. Sembrava quasi un gattino che faceva le fusa.

Gli altri fecero finta di non accorgersi di quel momento tra di loro. Però sia Zayn, che era in mezzo alle gambe di Liam, che Niall, il quale era spaparanzato su Josh non poterono non fare pensieri su di loro.
Non capivano come due persone che si attraevano come la calamita degli yogurt  è attratta dal frigo, non stessero insieme. Non riuscirono a capacitarsi di quel che stava accadendo sul serio. Magari aveva frainteso tutto ed erano solo buoni amici. 




Stan semplicemente beveva e pensava che era in mezzo a troppe coppie per i suoi gusti.
L’amore... che schifo.





#



"H?" 
"Sì, Ni? Dimmi" 
"Beh, ecco, volevo chiederti se fosse un problema per lei, cioè tu, e.."
"Niall! Parla  muoviti che devo andare da Lou"
"Joshmihachiestodipassareilnataleconlasuafamiglia" bisbigliò il biondo un po' imbarazzato.
"Che?"
"Joshmihachiestodipassareilnataledaluiconlasuafamiglia"
"Niall, per favore parla come servi il mio Paese " sbuffò sconsolato Harry. Era già in ritardo quel giorno.
"Josh mi ha chiesto di andare dalla sua famiglia per Natale e io ho accettato"
"Oh…"
"È un problema?"
"No, non preoccuparti starò bene" sorrise fintamente Harry.

Non sarebbe stato bene. Per niente.


***


"Lou?" 
"Sì?"
"Che fai per Natale?" 
"Oh, torno dalla mia famiglia, tu, H?"
" Mmh… io starò qua"
" Oh, mi spiace..." 
"Non preoccuparti. Giochiamo un po' a poker, Lou?" 
"Sei diventato un fissato, H" 
"Non è vero!"
"Oh sì che è vero! "
"No!"
"Sì"
"No"
"Sì"
"Nooo!"
"Sìììì!"

Continuarono così per un po' finché Harry non umiliò Louis a quel gioco tanto amato dal primo.

***


Più tardi nella stanza, Louis stava parlando con Zayn.
"Lou, questa vigilia fai 23 anni! Non ti senti vecchio?"
"Zayn prova a dire un'altra volta quella parola e ti rompo tutti i pennelli, giuro!"
"Louis non scherzare neanche!" lo minacciò l'amico. "Scherzi a parte, cosa regali a Josh? È l'unico che mi manca nella lista..." disse pensieroso.
"Non lo so, volevo regalargli dei preservativi da usare con Niall, visto che ha detto che non hanno ancora fatto niente. Poi ho pensato che lo avrebbe aperto insieme alla sua famiglia e così ho optato per delle bacchette colorate come la bandiera dell'Irlanda." 
"Con quella sua fissazione nel dare nomi alle bacchette sono sicuro che le chiamerà "Niall". Comunque, hai fatto bene per i preservativi, anche perché non sarebbe stato una bella presentazione per Niall. È come se si presentasse dicendo "Ehi mi scopo tuo figlio!"” Zayn scoppiò  a ridere per la sua stessa battuta e lo seguì anche Louis finché esclamò   "Aspetta un attimo... presentazione? Vuoi dire che lo porta dai suoi?" chiese allamato. 
"Sì, Lou, l'ha detto ieri al locale… ma certo, che stupido! Tu eri al bancone!" 
"Zayn, devo scappare. Puoi mettermi i libri in valigia?"

Non ottenne risposta da Zayn, ma non gli importò. 
Doveva prima risolvere una cosa.


***




Corse più quel giorno che in tutta la sua vita probabilmente, eppure non riuscì a pensare di essere stanco. Riusciva solo pensare alla sua idiozia e a nient'altro.
Cominciava a odiare se stesso sul serio.

Harry intanto stava sfogliando il piccolo opuscolo che gli aveva rifilato una strana insegnante dai capelli rossi, riguardo alle cause dei piedi piccoli in Giappone.
Già bella storia, quella. 
Comunque tranne il problema dei piedi piccoli in Giappone e di quindi una diminuzione della produzione di scarpe di numero maggiore (stile piede a forma di zattera) dovrà affrontare un altro problema quel giorno : l'impedire che la porta venisse scardinata.

Qualcuno stava bussando leggermente (per modo di dire) alla sua porta, e si stava un po' arrabbiando.

"Arrivo!" gridò con voce rauca e un po' scocciato, ok, tanto scocciato.
Si alzò e aprì quella stramaledettisima porta trovandosi davanti a sé non un maleducato come aveva pensato, ma un essere che pensava che Sheakespeare fosse la sua nemesi.

"Lou? Che ci fai qui?"

"I-io , T-tu, N-noi" rispose col fiatone.
"Ok, Lou, respira. Una cosa alla volta, sì?"
"Resterai da solo, Niall va con Josh!"
"Mh, si?" 
"Non puoi stare solo a Natale, H!"
"Beh, Lou, non posso tornare a casa"
"Vieni con me!"
"Cosa?" esclamò ormai senza parole Harry.

Louis non poteva sopportare di stare lontano da Harry per due settimane, ma ancor di più non poteva sopportare un Harry da solo a Natale!



"Vieni con me, Haz. Non te ne pentirai."













Buonasera, lo so, sono in ritardo, e mi dispiace. Odio essere in ritardo perchè mi sento in colpa, se non mi credete chiedete a Stella13 che sopporto le mie crisi.
Innanzitutto vorrei ringraziare la mia Beta "Hyperviolet Pixie" ( anche se non so se posso condiderare tale visto che ancora non ne abbiamo discusso ahahha), in questo capitolo mi ha fatto capire molti errori che faccio e bhe nonostante le "critiche" abbiano fatto un po' male, è giust così , l'adoro perchè mi sta insegnando molto. Le sono grata.
Ovviamente ringrazio voi amate lettrici! Non potete capire quanto mi facciate felice!
Ora però passiamo al capitlo, ai ringraziamenti penserò dopo.
In questo capitolo ritroviamo gli Ziam, che udite udite, si sono confessati! "Dopo così poco tempo?" penserete, ma Ehi! dovete pensare che si rincorrevano da tre anni! Mica poco!
Ho adorato descrivere quella scena giuro!
I Narry sono felici e contenti e sono tornati best friend per la vita ahah, no dai sono un amore quei due.
I larry. Ta na na naaaaaaaaaaaaaaa (musichetta inquietante mode on) è forse una delle scene che amo di più e per chi ha visto il film sono sicura l'abbia riconosciuta, l'ho cambiata un po', ma il concetto è quello. Vediamo un Louis che ha ancora dei dubbi, o perlomeno si sente combattuto tra la distrazione che è Harry e il suo impegno nel diventare un futuro medico. Lo trovo molto dolce però, nonostate tutto.
Qui in questo capitolo ho lasciato un pezzo di me, perchè Stand by me è la mia canzone preferta, e sogno di sentirla cantare a Louis da una vita. Quella canzone è vita sul serio!
Ora torno a ringraziarvi per tutto quello che fate per me, grazie a chi recensisce e chi legge soltanto. Un ENORME grazie, sul serio.
Passate da Stella13 mi raccomando, è tornata in carreggiata con " 10 punti in meno per grifondoro" non perdetevela!
Ora, me la lasciate una piccola recensione? Solo se avete voglia,un bacio
Wearewhoweare che tra poco compierà gli anni (-17 giorni)


 
 
   
 
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