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Autore: Colpa delle stelle    02/03/2015    3 recensioni
[Interattiva - posti al completo]
Il Signore Oscuro sta tornando. Agisce nell'ombra, si nasconde dal Mondo Magico e anche se nessuno lo vede e lui stesso non si presenta nelle sue solite vesti, la sua presenza è tangibile come una mannaia sul collo delle persone e nessuno riesce più a ignorarlo.
Quattro giovani coraggiosi si ritroveranno inevitabilmente attirati nel corso degli eventi e sarà il destino a decidere la riuscita o il fallimento della loro missione.
Ad Hogwarts, però, la vita scorre normalmente e per gli studenti che la frequentano rimane ancora la scuola di magia e stregoneria più sicura al mondo.
E voi, che ruolo avrete in questa storia?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo 18

 

La neve sui tetti di Hogwarts era sparita nel giro di pochi giorni, ma nessuno studente se n'era accorto finché il sole non aveva fatto capolino tra le nuvole più spesso durante il giorno e la temperatura si era alzata a sufficienza da abbandonare i guanti e le cuffie nel baule.
Le giornate libere dei fini settimane raramente venivano dedicate allo studio, nonostante i G.U.F.O. e i M.A.G.O. pericolosamente vicini. E nemmeno i Corvonero erano molto propensi a rinchiudersi in Biblioteca, piuttosto che andare ad Hogsmeade come tutti gli altri.
Alice quel giorno si era svegliata presto ed era di ottimo umore, nonostante Amber e Angel le avessero entrambe annunciato che non sarebbero venute con lei a fare il loro consueto giro ad Hogsmeade. La prima si sarebbe vista con il suo nuovo gruppo di amici e la seconda invece era rimasta sul vago, senza dire alle altre cos'avesse da fare di così importante quella mattina. La Corvonero però non si era arrabbiata e aveva trovato subito un rimpiazzo, che la stava aspettando proprio sulla soglia della Sala Comune, con le mani in tasca e gli occhi chiusi. Alice trattenne a fatica una risata, quando si avvicinò al ragazzo e gli soffiò sul naso. Ishido sbattè le palpebre e sbadigliò, ma non ebbe la reazione che si aspettava la Corvonero.
- Ehi Alice. - la salutò, stropicciandosi gli occhi. - Come va? -
- Splendidamente. - esclamò Alice, prendendolo per un braccio e conducendolo giù dalle scale della torre. - Non ti sei ancora ripreso dal ballo? -
- Sono andato a letto alle tre del mattino – le fece notare il Corvonero. - Dopo aver ballato per quattro ore di fila. -
- Dakota era davvero bella. - disse invece Alice, nascondendo un sorriso.
Gli occhi di Ishido si fecero improvvisamente vivaci. - Era magnifica. - concordò. Poi scosse la testa, quasi ricordandosi con chi stesse parlando, e fece un cenno di noncuranza. - Non è il mio tipo. -

- L'hai invitata tu. - osservò Alice.
Ishido rimase in silenzio per qualche attimo, ma quel poco tempo bastò per tradirlo. - Ha qualcosa che... - iniziò, per poi fermarsi subito. Alice lo guardò, invitandolo a continuare. - Sono convinto che nasconda qualcosa. - affermò.
- Nell'anima o sotto tutti quei capelli spettinati? - scherzò Alice, provocandogli l'ennesimo sguardo sognatore.
- Non sono spettinati alla perfezione? -
La Corvonero lo guardò di sottecchi e si affrettò ad annuire, nonostante non trovasse niente di davvero spettacolare nei capelli spettinati di Dakota.
- Come sta Hugo? - cambiò discorso Ishido, cercando di eliminare l'imbarazzo. Da quando si era accorto di essere interessato a Dakota, si comportava da idiota davanti agli amici, molto più spesso di quanto facesse in precedenza, e avvertiva il bisogno di porsi un freno. Non voleva che l'intera scuola venisse a conoscenza dei suoi sentimenti più profondi.
- Sta bene. - annuì Alice. - Anche se in questi giorni lo vedo piuttosto preoccupato. - Sotto lo sguardo interrogativo del Corvonero, si affrettò a spiegare. - Dopo l'attacco del ballo, suo padre e la sua squadra compiono indagini pericolose ogni giorno e la famiglia Weasley è in pensiero. - sospirò, passandosi una mano nei capelli.
- La famiglia dei Potter è ancora sotto sorveglianza? - si informò Ishido.
- Costantemente. Almeno finché non si scoprirà chi ha organizzato l'attacco e soprattutto perché. -
Ishido annuì e si voltò a osservare il castello di Hogwarts che si allontava alle loro spalle. - Stanno aspettando un'altra mossa – considerò il Corvonero. - Ma se hanno sferrato il primo attacco qui, cosa gli impedirà di farlo di nuovo? -
- Hanno scelto Halloween perché Harry Potter era a scuola, senza protezione e piuttosto esposto. Non credo che attaccheranno Hogwarts di nuovo. -
I due si guardarono e la determinazione negli occhi di Alice colse Ishido di sorpresa. Era solo al quarto anno e già sembrava piuttosto ferma e decisa sulle sue idee. Non poteva dirsi altrettanto sicuro, soprattutto con i M.A.G.O così vicini e la fine della scuola ormai prossima.
- Andiamo ai Tre Manici, ti va? -
Alice spezzò il silenzio che si era andato a creare e Ishido annuì, più per cortesia verso l'amica che l'aveva invitato quel giorno che per reale voglia. Non amava il chiasso e I Tre Manici di Scopa era il luogo più affollato durante i weekend di libera uscita degli studenti. Sperava solo di non incrociare troppi Serpeverde sul suo cammino.

 

 

- Non smetterai mai di vantarti? - si lamentò Diane, appoggiando la testa al muro e lasciandosi andare ad un gemito di sconforto.
- Perché dovrei? - la sbeffeggiò Damon. - Sono stato eletto miglior cercatore della scuola, dopo la nostra vittoria su di voi. -
Le sopracciglia di Diane si aggrottarono, nel tentativo di non rispondere alle provocazioni, e Thea fece uno strano sbuffo. - Ti sei autoeletto miglior cercatore della scuola – gli ricordò. - Infondo, abbiamo vinto solo una partita e il campionato è ancora lungo. -
Damon la guardò male. - Da che parte stai? -
- Dalla parte degli intelligenti. - affermò Diane.
- Dopo la partita, non ne sarei più così sicuro. - ghignò Damon, dondolandosi sulla sedia. Si aggrappò ad una gamba del tavolo per rimanere in equilibrio e incrociò le braccia al petto.
- Hai lasciato Felix a scuola? - ringhiò Diane verso Thea, nel tentativo di cambiare discorso e farlo stare zitto.
Thea annuì. - Negli ultimi tempi è strano – considerò, pensierosa. - Si infila nelle camere degli altri e fruga nei cassetti. -
- Della biancheria? - domandò Damon, fingendosi scandalizzato. Diane lo fulminò con un'occhiata e provò a spingerlo indietro, per farlo cadere.
- E per quanto possa essere curioso – continuò Thea, ignorando i due. - Non aveva mai fatto cose del genere. -
- Di questi tempi impazziamo tutti un po'. - affermò il Serpeverde, senza perdere il suo ghigno. Diane serrò la presa sulla sua gonna e strinse i denti.
- La pazzia è contagiosa e si fa vedere nei momenti meno impensabili. -
- Siete voi i pazzi se credete che con una partita abbiate realizzato le vostre insulse smanie di gloria. -
Andromeda era in piedi dietro a Damon, che si sbilanciò e perse l'equilibrio, alzandosi in piedi prima di cadere a terra. La sedia rimbalzò sul pavimento e provocò un tale frastuono da interrompere le chiacchiere di tutti i maghi presenti nel locale.
- Con una partita siamo riusciti a buttarvi infondo alla classifica. - le fece notare Damon, girandosi a fronteggiarla.
La rabbia di Diane era svanita. Per quanto avesse voluto farla pagare a Damon, le dispiaceva vedere due dei suoi amici litigare per una cosa tanto ridicola.
- Gli ultimi saranno i primi. - ribatté Andromeda, candidamente.
- Di solito rimangono ultimi. -
Davanti allo sguardo furioso della Corvonero, Thea si morse un labbro e Diane si preparò ad intervenire.
- State davvero litigando per una stupida partita? - si intromise Ishido, incredulo. - È talmente ridicolo che mi fate ridere. -
Andromeda fece un passo indietro, ragionando sulle parole del compagno, ma Damon non si perse d'animo. - Stiamo litigando per una sconfitta che non siete in grado di digerire – puntualizzò. - Ma credetemi, prima accetterete il fatto che quest'anno il campionato non sarà vostro, più sarà facile trattenere le lacrime. -
- Ripeto, è una discussione ridicola. - affermò Ishido. Sollevò un sopracciglio quando vide Damon fare un passo avanti e arrivare a fronteggiarlo.
- La sconfitta brucia, vero? -
Alice e Diane si guardarono. Sentivano i guai pericolosamente vicini.
- Se io non so accettare la sconfitta, significa che sono nato per vincere. - ribatté il Corvonero, sibilando.
Damon scoppiò a ridere. - Tu saresti nato per vincere? -
- Ragazzi, basta. - esclamò Andromeda guardandosi intorno. Gli studenti seduti ai tavoli li stavano fissando. Molti ridevano, altri li indicavano e altri ancora li osservavano, preoccupati. Sembravano quasi invocare con lo sguardo una rissa coi fiocchi.
- Tu non sei in grado di accettare una sfida. - lo provocò Damon, ignorando la Corvonero. La mascella di Ishido si contrasse. - Ti sfido a duello, Ishido Blackthorne. -
Thea agitò le braccia, provando ad avvertire Damon, ma il Serpeverde non distolse gli occhi dallo sguardo di Ishido, che per la prima volta tradì un sorriso divertito.
- Hai appena firmato la tua condanna a morte. -
 

 

Francisco osservò Ishido abbandonare il locale a passo di carica e i Corvonero che lo seguivano. A differenza dall'inizio della discussione, tutti e tre sembravano piuttosto soddisfatti. Thea al contrario, stava urlando contro a Damon.
- Si stanno comportando come dei babbani. - osservò Francisca, sorseggiando il suo bicchiere di zuccotto.
- Questo è un insulto pesante. - commentò Zoey e Yulia scoppiò a ridere.
- Più che altro, Damon si è comportato da Grifondoro. - precisò.
- Non gli piacerà saperlo. - aggiunse Zoey ridendo con l'amica.
- Non riesco a capire perché dite così. - si intromise Francisco scuotendo la testa.
- Damon non doveva proprio lanciare a Ishido una sfida del genere. - disse Zoey sporgendosi verso di loro per non farsi sentire da nessun altro.
- Continuo a non capire. - rispose Francisco sussurrando.
- Ishido è un campione dei duelli – spiegò la sorella. - Nei corridoi si vocifera che il professore di Difesa Contro le Arti Oscure voglia raccomandarlo a qualcuno di importante e farlo diventare spezzaincantesimi. -
Francisco fischiò.
- Quindi secondo voi Damon ha già perso? - domandò Zoey speranzosa.
- Ne sono sicura. - annuì Francisca poggiando il bicchiere vuoto sul tavolo.
- Voglio vedere la sfida. - esclamò Yulia, con gli occhi che le brillavano
dall'eccitazione.

- Tutta la scuola vorrà vederla. - osservò Francisco scuotendo la testa. - Mi chiedo se riusciranno a non farsi beccare. -
- Se perderà Ishido, cosa alquanto improbabile – rifletté Francisca a voce alta. - Vorrà picchiare Damon. Se perderà il Serpeverde, praticamente certo, lui vorrà picchiare il Corvonero. -
- Non se ne esce senza una bella rissa. - annuì Zoey. - Chissà come la prenderà Angel. -
- Cosa c'entra Angel adesso? - esclamò Francisca stupita.
- Lei e Damon stanno praticamente insieme. - la informò Francisco. - Sono usciti allo scoperto con il ballo di San Valentino. -
- Non mi dire. - sussurrò la Grifondoro.
Non era inusuale che due studenti di due case così opposte uscissero insieme, ma l'idea che fossero proprio Angel e Damon la rendeva ancora più diffidente. Anche i loro nomi suggerivano il rapporto che i due avrebbero dovuto avere e invece avevano finito per innamorarsi.
- Ho visto Damon piuttosto coinvolto. - disse Zoey assumendo uno strano tono esperto. - Ogni giorno Angel ha un regalo nuovo. -
- Da il meglio di se stesso, a quanto sembra. - commentò Francisca, con un sorriso. Damon le ricordava a tratti Scorpius: freddo al dì fuori, nascondeva il suo vero carattere all'interno e raramente riusciva a tirarlo fuori. Evidentemente, il Serpeverde riusciva ad essere se stesso solo con Angel. Era un onore e la Grifondoro conosceva bene quella sensazione.
 

 

Blake si rigirò nelle coperte e si schiacciò il cuscino sulla faccia, sbuffando. Rimase fermo per pochi secondi, poi si voltò a pancia in su e serrò gli occhi con forza.
- Qualcosa non va? -
Il sussurro di Christian lo colse di sorpresa e lo costrinse a girarsi di nuovo. Lo sguardo dell'amico era fermo, come se anche lui non fosse riuscito a prendere sonno e si fosse arreso.
- Troppe cose. - sospirò Blake, incrociando le mani dietro alla nuca.
- Troppi pensieri. - concordò Christian, mettendosi seduto.
Entrambi lanciarono uno sguardo veloce a Nathan, che dormiva con la testa infondo al letto e la bocca aperta, e si lasciarono scappare un sorriso.
- Cosa ti turba adesso? - domandò Christian, cauto. - Le cose con Caroline vanno male? -
- Caroline è fantastica. - confessò Blake scuotendo la testa. - Non mi aspettavo che sarebbe stato così... Normale. -
Christian aggrottò le sopracciglia e ignorò il groppo alla gola. - In che senso? -
- Fino a poco tempo fa, la consideravo divertente e simpatica, ma fin troppo superficiale ed estroversa per i miei gusti. - spiegò il Tassorosso. - Da quando stiamo insieme, è tutto il contrario. È calma, pacata, quasi... -
- Controllata. - lo interruppe Christian. - Me ne sono accorto. Lo è fin troppo, non credi? -
- Stiamo bene insieme, quindi evidentemente no, non è troppo. -
Christian serrò i pugni sulle lenzuola, ma trattenne le parole. La Caroline di quei giorni non era la Caroline che aveva fatto breccia nel suo cuore. Gli mancavano le sue risate sguaiate nei corridoi e i suoi vestiti strani. Gli sembrava quasi che, pur di tenersi stretto il proprio sogno, Caroline stesse perdendo di vista se stessa.
- Se lo dici tu. - si arrese alla fine, ributtandosi sul cuscino. Un pensiero improvviso lo colpì. - Domani ci sarà la luna piena. - gli rammentò, abbassando ancor di più il tono della voce. - Hai preso la strozza lupo? -
- Da due giorni, ogni sera. - annuì Blake, alzandosi in piedi. - Ma oggi me ne sono dimenticato. -
Si avvicinò al suo baule, accatastato insieme a quello dei suoi compagni sotto alla finestra, e pescò senza difficoltà l'ampolla giusta. Se la rigirò tra le dita per un po' e poi provò ad aprirla. Il tappo però sembrava incastrato e la pressione di Blake trovò resistenza. Il Tassorosso strinse i denti e tirò di nuovo, con così tanta forza che la pozione si agitò nel vetro e alcune gocce caddero fuori, finendo sul baule. Appena si accorse che proprio sull'angolo, appoggiata con noncuranza, c'era la catenina che gli aveva dato Ebony, si maledì mentalmente e mollò l'ampolla, afferrando invece il ciondolo. Nell'assicurarsi che non ci fossero danni, il dito scivolò sulla luna, che si inclinò da un lato, seguita da un flebile crick.
- Torno a dormire, Blake. - lo avvisò Christian aggiustando il cuscino.
Blake non l'ascoltò. Pulì la superficie bagnata nella maglie del pigiama ed espose il ciondolo alla luce della luna che filtrava tra i vetri. La luna si era come divisa in due e il suo cuore, prima nascosto, presentava un intrico di graffi o di incisioni, il mago non riusciva a distinguerli bene.
- Un'ultima cosa, Blake. - parlò Christian, certo che l'amico lo stesse ascoltando. - Nella tua ricerca della felicità, stai attento a non provocare dolore agli altri. -
Il Tassorosso mosse il ciondolo avanti e indietro e quando si assicurò che le due parti non si sarebbero più saldate, prese un respiro e si mise la catenina in tasca, prima di girarsi verso Christian.
- Starò attento. - promise Blake, infilandosi nelle coperte e dando le spalle all'amico. In quel momento, come non mai, era certo che non sarebbe riuscito a chiudere occhio per il resto della notte.
 


Angolo d'autrice:
Quanti sono? Tre giorni di ritardo? Meglio di quanto mi aspettavo. 
Blake ha "aperto" la catenina che ha trovato Ebony, ma non ha trovato niente di veramente utile. O almeno, al momento sembra così, ma chissà se qualcosa cambierà col tempo...
Questo capitolo, non so se avete notato, è dedicato a coloro che saranno "costretti" a sostenere un esame, che sia G.U.F.O o M.A.G.O.. Il capitolo dedicato a quelli del sesto anno invece arriverà presto, inclusi Christian e Blake, si. La loro parte era importante e mi serviva qui!
Vi ringrazio per le recensioni, non avete idea di quanto mi aiutano e mi facciano piacere! Troverò il tempo di rispondervi, prima che la storia finisca!
Alla prossima,
Colpa delle stelle

   
 
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