Author’s
note.- Ciao a
tutti! Non ho molto da dire, voglio solo ringraziarvi per aver letto il
primo
capitolo di questa storia. E un grazie particolare a chi ha recensito.
:’)
Spero
che questo secondo
capitolo non vi deluda. Se vi va di lasciare un commento per farmi
sapere le
vostre impressioni ne sarò felice.
Buona
lettura! :3
P.s.
Il vestito che
indosserà Stella per la sfilata dei Tributi è
questo qui,
se volete vederlo :3
The
Golden Girl
Capitolo
2 – Stupiscimi
Tra
poco sarà ora di
cena. Lo capisco dal fatto che fuori dal finestrino si è
fatto buio. Ho fatto
un bagno caldo e ora sono distesa sul letto, avvolta nel mio
accappatoio
morbido, gentilmente offerto da Capitol City. Decido di alzarmi e
accendere la
luce. È ora di prepararmi per la mia prima cena da Tributo e
credo sarà importante.
Anche perché vedremo il riepilogo delle mietiture e
finalmente saprò chi sono i
miei avversari.
Trovo
dei vestiti
nell'armadio e devo dire che non sono male. Potrei anche abituarmi a
questa
vita, se non comprendesse che di qui a un paio di settimane massimo
potrei
essere morta.
Scelgo
un vestito
azzurro e ripiego il mio con cura. Se uscissi viva dall'arena credo che
lo
conserverei come ricordo. Il simbolo della più grande
cavolata o della migliore
idea della mia vita. Si vedrà. Sento bussare alla porta e
Sapphire mi informa
che ci stiamo per mettere a tavola.
Lui
e Ruby si sono già seduti
da un lato e la nostra Accompagnatrice ha preso il posto a capotavola.
Quindi,
per esclusione, io e Trevor ci sediamo difronte ai Mentori.
La
cena trascorre
tranquilla, tra la nostra Accompagnatrice che ci dice quanto siamo
fortunati e
i Mentori che ci danno delle dritte base su come sopravvivere
nell'arena.
Trevor assume un atteggiamento spavaldo e cerca di mettersi in mostra,
io
preferisco concentrarmi sulla cena. Vengo da uno dei Distretti
più ricchi, ma
questo cibo è davvero buono. E potrebbe essere uno dei miei
ultimi pasti.
"Hai
già buttato la
spugna, Maloney? Non ci provi neanche a far bella figura?" mi stuzzica
Trevor.
Con
un movimento fluido
e impercettibile agli altri, intenti a mangiare e chiacchierare, porto
il
coltello sotto il tavolo e lo punto verso la coscia del mio compagno di
Distretto.
"Sono
una che
preferisce non perdersi in chiacchiere" rispondo tranquilla guardandolo
di
sottecchi.
"Usa
quel coltello
contro di me ti ritroverai a servire la cena come quei Senzavoce
lì" mi
dice, strafottente.
"Meglio
senza voce
che senza palle" mi limito a rispondere, per poi tornare a mangiare.
Non
senza aver prima lasciato un piccolo squarcio sui suoi pantaloni.
La
cena è proseguita
tranquilla e ora sono in pigiama pronta ad andare a letto. Domani
mattina
arriveremo alla Capitale e penso che tutto mi sembrerà
più reale. Ho già messo
una camicia da notte e mi sto mettendo a letto quando qualcuno bussa
alla
porta. Vado ad aprire e trovo Sapphire.
"Stella,
hai
qualche minuto per una chiacchierata?"
"Certo..."
rispondo mentre lo faccio entrare. Di che mai vorrà parlarmi?
"Io
e Ruby siamo
rimasti colpiti dalla tua candidatura" e io mi trattengo dal rispondere
'sì,
anch'io!'. "Mi piacerebbe sapere cosa ti ha spinto a farlo". Ha uno
sguardo gentile.
"Beh..."
Devo
tirare fuori una
risposta intelligente. "Sai, Ariel... La ragazza che avevano
estratto... È
la mia migliore amica. Non potevo lasciare che finisse nell'arena. Non
è il tipo
da resistere lì dentro".
"Si
sarebbero
offerte altre ragazze, no?" dice, facendomi un sorriso di chi sa come
funzionano le cose.
"Sì...
Non ci ho
pensato lì per lì".
"Nell'arena
dovrai
pensare, lo sai questo, vero?"
Mi
sembra che non abbia
molta fiducia in me. "Certo che lo so" ribatto, stizzita.
Lui
sembra accorgersi
del mio risentimento e cambia argomento.
"I
tuoi allenatori
mi hanno parlato bene di te. Credo tu fossi tra le loro idee per l'anno
prossimo. Diciamo che hai solo anticipato un po' i tempi...". Mi fa un
sorriso cordiale. "E la tua amica mi ha detto che se volessi non ci
metteresti molto a stendere Trevor" aggiunge e io non posso che
sorridere
pensando al fatto che Ariel sia andata a parlargli. Ma siamo seri, non
penso di
poter stendere Trevor così facilmente. Però se
gli allenatori hanno parlato
bene di me potrei avere una possibilità. "Cosa sai fare?"
"Sono
brava nella
lotta. Mi sottovalutano sempre perché sono piccolina, ma
proprio per questo
riesco ad essere veloce e a cogliere di sorpresa l'avversario".
Mi
sembra colpito.
"Sai usare qualche arma?"
"Sono
brava con
lance e bastoni... Ma me la cavo bene anche con coltelli e arco"
aggiungo
vedendo il suo sguardo scettico. "E con la spada". Più o
meno. Avrò usato
una spada circa tre volte. Ed è andata bene. Quindi conta,
no?
"Bene,
non è male
come preparazione. Potresti anche vincere".
"Sapphire,
non ci
siamo capiti. Non è che potrei vincere. Io
vincerò questi Giochi. E ti conviene
puntare su di me, perché sarò io ad essere
incoronata tra qualche
settimana".
Lui
ha un sorrisetto
compiaciuto. "Era quello che volevo sentire. Volevo vedere quella
scintilla che ho visto quando ti sei offerta volontaria.
Sarò io il tuo
Mentore, ho lasciato Trevor a Ruby. Come Mentore più anziano
ho almeno la precedenza
nella scelta". Ci scambiamo un sorriso complice.
"Non
deludermi,
Stella. Sto puntando molto su di te".
"Non
lo farò"
e per una volta ne sono convinta. Mi metto a letto pensando che ci sono
tante
persone che contano su di me. E io non devo deluderle.
Vengo
svegliata dalla
luce che filtra attraverso le tendine del finestrino. Mi stiracchio e
sto
pensando di rimettermi a dormire, quando sento qualcuno che bussa alla
porta.
"Colazione,
Stella" mi informa Sapphire e io mi rassegno ad alzarmi.
Raggiungo
gli altri a
colazione e li trovo già seduti. Trevor si è
vestito di tutto punto,
contrariamente a me, che indosso ancora la camicia da notte rosa. Non
mi sono
neanche seduta che l'Accompagnatrice mi fa notare che non è
educato sedersi a
tavola in pigiama e io sto anche per scoccarle una risposta tagliente,
ma
veniamo distratti da un vociare fuori dal treno. Probabilmente stiamo
entrando
in città e dei gruppi di Capitolini si saranno assiepati
vicino ai binari per
vedere i Tributi. Trevor scatta subito verso il finestrino
più vicino e inizia
a salutare la folla col suo sorriso accattivante. Io faccio passare
qualche
secondo, poi mi avvicino a lui, gli do una spinta che lo coglie di
sorpresa e
lo fa finire a terra, e inizio a salutare la folla sorridente,
ignorando le
maledizioni che il mio compagno di Distretto mi sta lanciando, ma non
mi sfugge
un sorrisetto compiaciuto del mio Mentore.
Arrivati
al Centro di
Addestramento veniamo portati al primo piano della torre che
sarà la nostra
residenza fino all'inizio dei Giochi. Trovo davvero ingiusto che quei
morti di
fame del Dodici abbiamo l'attico mentre a noi toccano i piani bassi.
Insomma,
siamo il Distretto Uno, è una cosa assurda.
Mi
butto sul letto e con
un telecomando che trovo sul comodino apro l'armadio e inizio ad
esaminare i
vestiti.
"Non
siamo in
vacanza. I tuoi preparatori ti stanno aspettando. E ti conviene
sbrigarti, ci
vorrà parecchio tempo... Visto che sembri una piccola
selvaggia...".
Sapphire scatta via prima che il cuscino che gli lancio lo colpisca.
Inizio a
capire come ha fatto a vincere. Mi alzo sbuffando e mi dirigo verso la
stanza
dove, in teoria, dovrebbe avvenire il miracolo.
I
miei preparatori
indossano delle divise bianche e sembrerebbero delle persone normali se
non
fosse per gli strani tatuaggi e gli impianti sul viso all'ultima moda
capitolina. E per i capelli di strani colori. Hanno un accento
praticamente
insopportabile ma per il resto non sono male.
"Sei
così carina!
Non ci metteremo molto a renderti assolutamente per-fe-tta!" mi dice
uno
di loro, l'accento capitolino marcato sull'ultima parola. Beccati
questa
Sapphire, chi è la piccola selvaggia, eh?
Li
sento parlottare tra
di loro del fatto che sono pulita e basterà farmi un
lavaggio normale. Ci
mancherebbe, per chi mi hanno presa? Dopo passano a limarmi e
sistemarmi le
unghie e sono ben felici che le mie non siano sporche. Inizio davvero a
chiedermi che razza di selvaggi vivano negli altri Distretti. Va bene
la povertà,
ma l'igiene personale è alla base della vita. Potrei
spaventare i miei
avversari nell'arena con del sapone magari...
I
miei pensieri vengono
interrotti dalla fase ceretta. L'avevo fatta prima della mietitura ma
loro
riescono comunque a trovare dei peli e a debellarli. Finalmente la
tortura
finisce e passano ai capelli. Perdo il conto di quanti prodotti usano,
ma
quando finiscono ho i capelli più lucenti e voluminosi che
abbia mai visto. I
miei preparatori avranno anche un accento insopportabile, ma sanno fare
il loro
lavoro davvero bene. Finiscono la loro opera con una pulizia del viso e
altre
due o tre creme e finalmente sono libera di andare a conoscere il mio
stilista.
Di lui so solo che si chiama Ganymedes e che si occupa del Distretto
Uno da
alcuni anni.
Lo
aspetto in una stanza
color crema, ancora avvolta nel mio accappatoio. Quando arriva non
posso fare a
meno di notare quanto il suo aspetto sembri normale. Ha i capelli
ramati e gli
occhi verde prato. E nessun segno di strane cose sul viso, fatta
eccezione per
un tatuaggio che rappresenta quella che mi sembra un'aquila vicino un
orecchio,
dello stesso colore dei suoi occhi.
"Stella,
è un
piacere conoscerti. Sembra che tu sia la novità di
quest'anno" mi dice con
un sorriso mentre si siede davanti a me. Ricambio il suo sorriso.
"Mi
sembri un tipo
deciso, quindi direi di cominciare" dice, dopo avermi preso le misure.
"Per quest'anno pensavo di fare qualcosa di diverso. Dimenticati di
pellicce, piume e gioielli vari".
'Ti
prego, non farmi
andare lì fuori nuda' mi ritrovo a pensare.
"Qual
è il compito
del Distretto Uno?" mi chiede con uno sguardo complice.
È
una domanda a
trabocchetto? "Mh... Forniamo beni di lusso alla capitale..."
azzardo, anche se lui ha detto che non vuole usare queste cose.
"E
il lusso a cosa
ti fa pensare?" mi incalza lui e io ancora non capisco dove vuole
arrivare.
"Alla
ricchezza?"
"Vedo
che sei
sveglia. E qual è il simbolo per eccellenza della ricchezza?"
"L'oro..."
realizzo in un sussurro.
Lui
tira fuori una
cartellina che non avevo notato quando entrato e mi mette in mano un
pezzo di
stoffa. È un tessuto cangiante, che cambia
tonalità di dorato in base
all'esposizione alla luce. È quasi ipnotico. "Con questo
pensavo di fare
la gonna" mi spiega. "Invece questo è per il corpetto" e mi
mette in mano un altro tipo di stoffa. È più
leggero e ricoperto di cristalli e
perline che formano dei disegni. Sembrano fiori e farfalle.
"Sono
davvero
bellissimi. Più di quanto mi aspettassi, devo dire" gli
confido con un
sorriso ebete.
"Voglio
che la
gente si ricordi di te. Voglio che capiscano subito chi sei e che
potenziale
hai" mi spiega mentre io annuisco entusiasta e mi rigiro le stoffe tra
le
dita.
"Voglio
fare di te
la ragazza d'oro di Capitol City".
Dopo
qualche ora indosso
un meraviglioso vestito color oro e Sapphire mi sta issando sul nostro
carro,
decorato in oro di vari colori.
"Sai,
sarebbe utile
che tu sapessi arrampicarti se vuoi sopravvivere nell'arena" mi fa
notare
col suo solito tono sarcastico.
"Non
ci saranno
carri opulenti nell'arena, non temere" gli rispondo facendogli una
smorfia.
Trevor
ha un completo
luminoso come il mio vestito ma sui toni del bronzo.
"Sembri
una meringa
andata a male" mi dice per accogliermi sul nostro mezzo.
"Detto
da uno che
sembra un enorme tubo di rame penso sia un complimento" rispondo,
scoccandogli un sorriso falso. Non abbiamo il tempo di dirci altro
perché il
carro parte e faccio solo in tempo a sentire Sapphire che mi grida
"Stupiscimi, Stella!".
Il
carro prende velocità
sul viale e il pubblico esulta al nostro passaggio. Guardo entrambi i
lati
delle tribune e sorrido agli spettatori, fiera e sicura di me. O almeno
spero
di dare questa impressione. Stiamo arrivando alla piazza dove si
riuniranno i
carri e intravedo il balcone da cui il Presidente farà il
suo discorso. Il
nostro carro si dirige verso la posizione che andremo a prendere per
formare un
semicerchio insieme ai carri degli altri Distretti. Alzo gli occhi e lo
vedo.
Coriolanus Snow ci sta guardando. Indossa un completo scuro e sta
soppesando
con lo sguardo i Tributi di quest'anno. Non posso fare a meno di
pensare che è colpa
sua si ci troviamo a doverci uccidere a vicenda nell'arena.
Non
so perché lo faccio,
cosa voglia dimostrare. Sollevo il braccio mentre passiamo sotto il
balcone in
segno di saluto verso il Presidente. Non credo ci sia sfida nel mio
sguardo,
voglio solo non passare inosservata. Voglio che si ricordi di me. Lui
per un
attimo sembra interdetto, ma poi mi fa un cenno di saluto col capo. E
quando
siamo tutti in posizione inizia il suo discorso.
"Sei
completamente
impazzita?!" mi chiede, anzi mi urla contro Sapphire. Sta andando
avanti
così da quando la sfilata è finita e spero gli
passi prima di cena. Non voglio
che mi guasti l'appetito.
"Mi
avevi detto di
stupirti!" rispondo esasperata. Ho ancora addosso il vestito di
Ganymedes.
"Stupirmi?
Saremo
fortunati se non ti faranno saltare in aria appena metterai piede
nell'arena!". Il mio Mentore è davvero incoraggiante. Ma
credo capisca che
ormai potrà urlarmi contro fino a domani senza che la
situazione cambi.
"Cambiati.
Tra poco
ceniamo" dice andandosene stizzito e lasciandomi a rimuginare.
Può
dire quello che
vuole, penso mentre smetto i panni della ragazza d'oro. Ho fatto un'
entrata
fantastica. E devo ancora far vedere a questi svitati di Capitol City
chi sono.