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Autore: Miss_Sunshine    02/03/2015    4 recensioni
67th Hunger Games
Distretto Uno. Tutti pensano che i Favoriti abbiano la vittoria in tasca e siano anche un po' cattivi. Ma non sempre le cose vanno come devono e anche tra i Favoriti può esserci una ragazza un po' particolare. Questa è la storia di Stella. Una Favorita che tutto si sente tranne che questo.
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Dal testo
Guardo fuori dal finestrino e mi godo il tramonto sul mio Distretto, che diventa sempre più piccolo. Mi trovo a pensare che potrebbe essere l'ultima volta che vedo il posto dove sono nata. L'ultima volta che ho visto le persone a me care. Potrebbero essere i miei ultimi giorni di vita. Ma poi penso a quello che ho detto ad Ariel. Io ho le carte in regola per farcela. Voglio e posso vincere questi Giochi.
È ora che il Distretto Uno abbia di nuovo un vincitore.
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate, Un po' tutti, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author’s note.- Ciao a tutti! Non ho molto da dire, voglio solo ringraziarvi per aver letto il primo capitolo di questa storia. E un grazie particolare a chi ha recensito. :’)

Spero che questo secondo capitolo non vi deluda. Se vi va di lasciare un commento per farmi sapere le vostre impressioni ne sarò felice.

Buona lettura! :3

P.s. Il vestito che indosserà Stella per la sfilata dei Tributi è questo qui, se volete vederlo :3

 

The Golden Girl

 

Capitolo 2 – Stupiscimi

 

 

Tra poco sarà ora di cena. Lo capisco dal fatto che fuori dal finestrino si è fatto buio. Ho fatto un bagno caldo e ora sono distesa sul letto, avvolta nel mio accappatoio morbido, gentilmente offerto da Capitol City. Decido di alzarmi e accendere la luce. È ora di prepararmi per la mia prima cena da Tributo e credo sarà importante. Anche perché vedremo il riepilogo delle mietiture e finalmente saprò chi sono i miei avversari.

Trovo dei vestiti nell'armadio e devo dire che non sono male. Potrei anche abituarmi a questa vita, se non comprendesse che di qui a un paio di settimane massimo potrei essere morta.

Scelgo un vestito azzurro e ripiego il mio con cura. Se uscissi viva dall'arena credo che lo conserverei come ricordo. Il simbolo della più grande cavolata o della migliore idea della mia vita. Si vedrà. Sento bussare alla porta e Sapphire mi informa che ci stiamo per mettere a tavola.

Lui e Ruby si sono già seduti da un lato e la nostra Accompagnatrice ha preso il posto a capotavola. Quindi, per esclusione, io e Trevor ci sediamo difronte ai Mentori.

La cena trascorre tranquilla, tra la nostra Accompagnatrice che ci dice quanto siamo fortunati e i Mentori che ci danno delle dritte base su come sopravvivere nell'arena. Trevor assume un atteggiamento spavaldo e cerca di mettersi in mostra, io preferisco concentrarmi sulla cena. Vengo da uno dei Distretti più ricchi, ma questo cibo è davvero buono. E potrebbe essere uno dei miei ultimi pasti.

"Hai già buttato la spugna, Maloney? Non ci provi neanche a far bella figura?" mi stuzzica Trevor.

Con un movimento fluido e impercettibile agli altri, intenti a mangiare e chiacchierare, porto il coltello sotto il tavolo e lo punto verso la coscia del mio compagno di Distretto.

"Sono una che preferisce non perdersi in chiacchiere" rispondo tranquilla guardandolo di sottecchi.

"Usa quel coltello contro di me ti ritroverai a servire la cena come quei Senzavoce lì" mi dice, strafottente.

"Meglio senza voce che senza palle" mi limito a rispondere, per poi tornare a mangiare. Non senza aver prima lasciato un piccolo squarcio sui suoi pantaloni.

 

La cena è proseguita tranquilla e ora sono in pigiama pronta ad andare a letto. Domani mattina arriveremo alla Capitale e penso che tutto mi sembrerà più reale. Ho già messo una camicia da notte e mi sto mettendo a letto quando qualcuno bussa alla porta. Vado ad aprire e trovo Sapphire.

"Stella, hai qualche minuto per una chiacchierata?"

"Certo..." rispondo mentre lo faccio entrare. Di che mai vorrà parlarmi?

"Io e Ruby siamo rimasti colpiti dalla tua candidatura" e io mi trattengo dal rispondere 'sì, anch'io!'. "Mi piacerebbe sapere cosa ti ha spinto a farlo". Ha uno sguardo gentile.

"Beh..."

Devo tirare fuori una risposta intelligente. "Sai, Ariel... La ragazza che avevano estratto... È la mia migliore amica. Non potevo lasciare che finisse nell'arena. Non è il tipo da resistere lì dentro".

"Si sarebbero offerte altre ragazze, no?" dice, facendomi un sorriso di chi sa come funzionano le cose.

"Sì... Non ci ho pensato lì per lì".

"Nell'arena dovrai pensare, lo sai questo, vero?"

Mi sembra che non abbia molta fiducia in me. "Certo che lo so" ribatto, stizzita.

Lui sembra accorgersi del mio risentimento e cambia argomento.

"I tuoi allenatori mi hanno parlato bene di te. Credo tu fossi tra le loro idee per l'anno prossimo. Diciamo che hai solo anticipato un po' i tempi...". Mi fa un sorriso cordiale. "E la tua amica mi ha detto che se volessi non ci metteresti molto a stendere Trevor" aggiunge e io non posso che sorridere pensando al fatto che Ariel sia andata a parlargli. Ma siamo seri, non penso di poter stendere Trevor così facilmente. Però se gli allenatori hanno parlato bene di me potrei avere una possibilità. "Cosa sai fare?"

"Sono brava nella lotta. Mi sottovalutano sempre perché sono piccolina, ma proprio per questo riesco ad essere veloce e a cogliere di sorpresa l'avversario".

Mi sembra colpito. "Sai usare qualche arma?"

"Sono brava con lance e bastoni... Ma me la cavo bene anche con coltelli e arco" aggiungo vedendo il suo sguardo scettico. "E con la spada". Più o meno. Avrò usato una spada circa tre volte. Ed è andata bene. Quindi conta, no?

"Bene, non è male come preparazione. Potresti anche vincere".

"Sapphire, non ci siamo capiti. Non è che potrei vincere. Io vincerò questi Giochi. E ti conviene puntare su di me, perché sarò io ad essere incoronata tra qualche settimana".

Lui ha un sorrisetto compiaciuto. "Era quello che volevo sentire. Volevo vedere quella scintilla che ho visto quando ti sei offerta volontaria. Sarò io il tuo Mentore, ho lasciato Trevor a Ruby. Come Mentore più anziano ho almeno la precedenza nella scelta". Ci scambiamo un sorriso complice.

"Non deludermi, Stella. Sto puntando molto su di te".

"Non lo farò" e per una volta ne sono convinta. Mi metto a letto pensando che ci sono tante persone che contano su di me. E io non devo deluderle.

 

Vengo svegliata dalla luce che filtra attraverso le tendine del finestrino. Mi stiracchio e sto pensando di rimettermi a dormire, quando sento qualcuno che bussa alla porta.

"Colazione, Stella" mi informa Sapphire e io mi rassegno ad alzarmi.

Raggiungo gli altri a colazione e li trovo già seduti. Trevor si è vestito di tutto punto, contrariamente a me, che indosso ancora la camicia da notte rosa. Non mi sono neanche seduta che l'Accompagnatrice mi fa notare che non è educato sedersi a tavola in pigiama e io sto anche per scoccarle una risposta tagliente, ma veniamo distratti da un vociare fuori dal treno. Probabilmente stiamo entrando in città e dei gruppi di Capitolini si saranno assiepati vicino ai binari per vedere i Tributi. Trevor scatta subito verso il finestrino più vicino e inizia a salutare la folla col suo sorriso accattivante. Io faccio passare qualche secondo, poi mi avvicino a lui, gli do una spinta che lo coglie di sorpresa e lo fa finire a terra, e inizio a salutare la folla sorridente, ignorando le maledizioni che il mio compagno di Distretto mi sta lanciando, ma non mi sfugge un sorrisetto compiaciuto del mio Mentore.

 

Arrivati al Centro di Addestramento veniamo portati al primo piano della torre che sarà la nostra residenza fino all'inizio dei Giochi. Trovo davvero ingiusto che quei morti di fame del Dodici abbiamo l'attico mentre a noi toccano i piani bassi. Insomma, siamo il Distretto Uno, è una cosa assurda.

Mi butto sul letto e con un telecomando che trovo sul comodino apro l'armadio e inizio ad esaminare i vestiti.

"Non siamo in vacanza. I tuoi preparatori ti stanno aspettando. E ti conviene sbrigarti, ci vorrà parecchio tempo... Visto che sembri una piccola selvaggia...". Sapphire scatta via prima che il cuscino che gli lancio lo colpisca. Inizio a capire come ha fatto a vincere. Mi alzo sbuffando e mi dirigo verso la stanza dove, in teoria, dovrebbe avvenire il miracolo.

I miei preparatori indossano delle divise bianche e sembrerebbero delle persone normali se non fosse per gli strani tatuaggi e gli impianti sul viso all'ultima moda capitolina. E per i capelli di strani colori. Hanno un accento praticamente insopportabile ma per il resto non sono male.

"Sei così carina! Non ci metteremo molto a renderti assolutamente per-fe-tta!" mi dice uno di loro, l'accento capitolino marcato sull'ultima parola. Beccati questa Sapphire, chi è la piccola selvaggia, eh?

Li sento parlottare tra di loro del fatto che sono pulita e basterà farmi un lavaggio normale. Ci mancherebbe, per chi mi hanno presa? Dopo passano a limarmi e sistemarmi le unghie e sono ben felici che le mie non siano sporche. Inizio davvero a chiedermi che razza di selvaggi vivano negli altri Distretti. Va bene la povertà, ma l'igiene personale è alla base della vita. Potrei spaventare i miei avversari nell'arena con del sapone magari...

I miei pensieri vengono interrotti dalla fase ceretta. L'avevo fatta prima della mietitura ma loro riescono comunque a trovare dei peli e a debellarli. Finalmente la tortura finisce e passano ai capelli. Perdo il conto di quanti prodotti usano, ma quando finiscono ho i capelli più lucenti e voluminosi che abbia mai visto. I miei preparatori avranno anche un accento insopportabile, ma sanno fare il loro lavoro davvero bene. Finiscono la loro opera con una pulizia del viso e altre due o tre creme e finalmente sono libera di andare a conoscere il mio stilista. Di lui so solo che si chiama Ganymedes e che si occupa del Distretto Uno da alcuni anni.

Lo aspetto in una stanza color crema, ancora avvolta nel mio accappatoio. Quando arriva non posso fare a meno di notare quanto il suo aspetto sembri normale. Ha i capelli ramati e gli occhi verde prato. E nessun segno di strane cose sul viso, fatta eccezione per un tatuaggio che rappresenta quella che mi sembra un'aquila vicino un orecchio, dello stesso colore dei suoi occhi.

"Stella, è un piacere conoscerti. Sembra che tu sia la novità di quest'anno" mi dice con un sorriso mentre si siede davanti a me. Ricambio il suo sorriso.

"Mi sembri un tipo deciso, quindi direi di cominciare" dice, dopo avermi preso le misure. "Per quest'anno pensavo di fare qualcosa di diverso. Dimenticati di pellicce, piume e gioielli vari".

'Ti prego, non farmi andare lì fuori nuda' mi ritrovo a pensare.

"Qual è il compito del Distretto Uno?" mi chiede con uno sguardo complice.

È una domanda a trabocchetto? "Mh... Forniamo beni di lusso alla capitale..." azzardo, anche se lui ha detto che non vuole usare queste cose.

"E il lusso a cosa ti fa pensare?" mi incalza lui e io ancora non capisco dove vuole arrivare.

"Alla ricchezza?"

"Vedo che sei sveglia. E qual è il simbolo per eccellenza della ricchezza?"

"L'oro..." realizzo in un sussurro.

Lui tira fuori una cartellina che non avevo notato quando entrato e mi mette in mano un pezzo di stoffa. È un tessuto cangiante, che cambia tonalità di dorato in base all'esposizione alla luce. È quasi ipnotico. "Con questo pensavo di fare la gonna" mi spiega. "Invece questo è per il corpetto" e mi mette in mano un altro tipo di stoffa. È più leggero e ricoperto di cristalli e perline che formano dei disegni. Sembrano fiori e farfalle.

"Sono davvero bellissimi. Più di quanto mi aspettassi, devo dire" gli confido con un sorriso ebete.

"Voglio che la gente si ricordi di te. Voglio che capiscano subito chi sei e che potenziale hai" mi spiega mentre io annuisco entusiasta e mi rigiro le stoffe tra le dita.

"Voglio fare di te la ragazza d'oro di Capitol City".

 

Dopo qualche ora indosso un meraviglioso vestito color oro e Sapphire mi sta issando sul nostro carro, decorato in oro di vari colori.

"Sai, sarebbe utile che tu sapessi arrampicarti se vuoi sopravvivere nell'arena" mi fa notare col suo solito tono sarcastico.

"Non ci saranno carri opulenti nell'arena, non temere" gli rispondo facendogli una smorfia.

Trevor ha un completo luminoso come il mio vestito ma sui toni del bronzo.

"Sembri una meringa andata a male" mi dice per accogliermi sul nostro mezzo.

"Detto da uno che sembra un enorme tubo di rame penso sia un complimento" rispondo, scoccandogli un sorriso falso. Non abbiamo il tempo di dirci altro perché il carro parte e faccio solo in tempo a sentire Sapphire che mi grida "Stupiscimi, Stella!".

Il carro prende velocità sul viale e il pubblico esulta al nostro passaggio. Guardo entrambi i lati delle tribune e sorrido agli spettatori, fiera e sicura di me. O almeno spero di dare questa impressione. Stiamo arrivando alla piazza dove si riuniranno i carri e intravedo il balcone da cui il Presidente farà il suo discorso. Il nostro carro si dirige verso la posizione che andremo a prendere per formare un semicerchio insieme ai carri degli altri Distretti. Alzo gli occhi e lo vedo. Coriolanus Snow ci sta guardando. Indossa un completo scuro e sta soppesando con lo sguardo i Tributi di quest'anno. Non posso fare a meno di pensare che è colpa sua si ci troviamo a doverci uccidere a vicenda nell'arena.

Non so perché lo faccio, cosa voglia dimostrare. Sollevo il braccio mentre passiamo sotto il balcone in segno di saluto verso il Presidente. Non credo ci sia sfida nel mio sguardo, voglio solo non passare inosservata. Voglio che si ricordi di me. Lui per un attimo sembra interdetto, ma poi mi fa un cenno di saluto col capo. E quando siamo tutti in posizione inizia il suo discorso.

 

"Sei completamente impazzita?!" mi chiede, anzi mi urla contro Sapphire. Sta andando avanti così da quando la sfilata è finita e spero gli passi prima di cena. Non voglio che mi guasti l'appetito.

"Mi avevi detto di stupirti!" rispondo esasperata. Ho ancora addosso il vestito di Ganymedes.

"Stupirmi? Saremo fortunati se non ti faranno saltare in aria appena metterai piede nell'arena!". Il mio Mentore è davvero incoraggiante. Ma credo capisca che ormai potrà urlarmi contro fino a domani senza che la situazione cambi.

"Cambiati. Tra poco ceniamo" dice andandosene stizzito e lasciandomi a rimuginare.

Può dire quello che vuole, penso mentre smetto i panni della ragazza d'oro. Ho fatto un' entrata fantastica. E devo ancora far vedere a questi svitati di Capitol City chi sono.

  
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