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Autore: summer_day    02/03/2015    3 recensioni
Salve a tutti!! Sono tornata con una nuova storia ma questa volta i protagonisti non saranno Sesshomaru e Rin, bensì Inuyasha e Kagome. Vi avverto, è ispirata ad un sogno che facevo molto spesso quindi sarà un po' strana...
Ma bando alle ciance ed eccovi un estratto dal primo capitolo:
"Mentre guardava il cielo stesa sul prato, vide con la coda dell’occhio una strana luce proveniente dalla pietra: invece di averne paura si sentiva attratta da quello strano oggetto, come se ci fosse stata una calamita che la stesse attirando a sé. Così si avvicinò lentamente e notò che in quella luce pian piano si stava definendo una strana sagoma."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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 Un incontro inaspettato
 
Era una notte d’estate, era tardi e Kagome si era incantata a guardare il cielo blu illuminato da tantissime stelle ed una splendida Luna piena.
La ragazza abitava da sola in una grande casa con un giardino pieno di fiori che lei stessa curava. Amava stare di notte all’aperto perché la faceva sentire libera: il soffio del vento tra i suoi capelli neri, la luna che illuminava il suo viso di una luce pallida e la musica che aveva sempre nelle orecchie sembravano produrre una bolla che la isolava dalla realtà e le permetteva di lasciarsi trasportare dalla felicità. Nel giardino c’era inoltre una pietra di cui non aveva mai capito l’utilità, ma non aveva mai avuto il coraggio di toglierla da dove si trovava perché sentiva che quello dovesse essere il suo posto.
Ma proprio quella notte avrebbe capito a cosa servisse quella pietra…
Mentre guardava il cielo stesa sul prato, vide con la coda dell’occhio una strana luce proveniente dalla pietra: invece di averne paura si sentiva attratta da quello strano oggetto, come se ci fosse stata una calamita che la stesse attirando a sé. Così si avvicinò lentamente e notò che in quella luce pian piano si stava definendo una strana sagoma. Quando il bagliore svanì Kagome rimase sbalordita da ciò che questo aveva portato con sé: ora sulla pietra c’era in piedi un ragazzo alto con lunghi e folti capelli d’argento e la pelle tanto chiara ed immacolata da sembrare di porcellana alla luce della Luna, vestito con una tunica rosso fuoco. Ma furono gli occhi a stupire di più la ragazza: avevano il colore dell’oro fuso con piccoli riflessi castani.
Kagome era incantata da quel ragazzo che era piombato in modo così appariscente nel suo giardino e che ora restava in piedi sulla roccia, sbalordito quasi quanto lei. Finalmente il silenzio fu rotto da quello sconosciuto che con espressione imbarazzata disse: “Ciao”.
La ragazza rimase rapita dalle sua voce morbida come la seta.
Ci volle un po’ perché si riprendesse, ma una volta padrona di sé rispose: “Ciao… ehm…chi sei?”
“Il mio nome è Inuyasha, e tu invece…”
“Mi chiamo Kagome… ma tu come sei arrivato qui?”
“Sarò sincero, non ne ho idea. Un attimo fa stavo camminando vicino ad un masso simile a questo, poi sono stato investito da una luce fortissima ed eccomi qui, in un mondo a me del tutto estraneo”.
Kagome notò subito che il modo di parlare di quel giovane era un po’ diverso dal suo, e anche l’abbigliamento era sicuramente insolito, per non parlare dei capelli. Ad un tratto sorse in lei un dubbio…
“Ma tu da dove vieni? Sei, non so, tipo un alieno o roba simile?”
“Cos’è un alieno? Comunque credo che esseri diversi come me qui non esistano…” rispose Inuyasha guardandosi attentamente attorno.
“In che senso diversi?” Kagome era più confusa che mai.
“Io sono un mezzo demone” disse il ragazzo, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
“Un che cosa?” Kagome non aveva mai sentito una cosa del genere.
Cominciò allora a squadrare da capo a piedi il ragazzo senza trovare nulla che lo facesse sembrare diverso da una persona normale. Almeno era questo che pensava, finché non vide le orecchie: sopra la testa di Inuyasha spuntavano tra i capelli argentati due orecchie canine.
“Ma sono veramente le tue orecchie?”
“Si.”
“E com’è possibile che siano le orecchie di un cane?” chiese la giovane perplessa.
“Perché io sono un mezzo demone” ripeté sbuffando.
Ancora più confusione nella testa…
“Che vuol dire?”
“Da dove provengo esistono sia demoni che esseri umani. Mio padre era un grande demone cane, mentre mia madre era una donna umana.”
“Oh” riuscì a rispondere lei, ancora incredula.
“Ora vorrei porgerti io qualche domanda”
“Beh, cosa vuoi sapere?” rispose Kagome
“Tu vivi qui?” domandò Inuyasha interessato.
“Si.”
“Da sola?”
La ragazza annuì.
“E non soffri la solitudine?”
“No, c’è questo bel giardino a tenermi compagnia” disse sorridendo.
“Tu sai cos’è questa pietra?”
“Come te, non lo so. È qui praticamente da sempre, ma non ho mai voluto spostarla. Sono contenta di non averla tolta…”
“Perché?”
“Perché ci siamo potuti incontrare.”
Mentre pronunciava queste parole Kagome si domandava se, un giorno, avrebbe potuto anche lei vedere il mondo di Inuyasha. Magari ce l’avrebbe portata proprio lui…
“Hai proprio ragione” rispose il mezzo demone, accennando un sorriso imbarazzato.
“Perché non ti siedi vicino a me invece di rimanere in piedi?” propose lei.
Quindi il ragazzo si sedette e i due continuarono a parlare tutta la notte, affascinati l’uno dall’altra e da ciò che si raccontavano.
Mancava qualche ora all’alba e Kagome era molto assonnata, ciononostante voleva continuare ad ascoltare i racconti del mezzo demone sul suo mondo. Inuyasha aveva notato l’espressione stanca della ragazza le disse: “Perché non riposi un po’? Sembri davvero esausta”
“No, sto bene… continua pure” rispose testardamente lei.
Perciò Inuyasha proseguì a raccontare fino alle prime luci dell’alba.
Improvvisamente la pietra ricominciò ad emettere la luce misteriosa. Kagome si girò subito verso il ragazzo che veniva attratto come da una potente calamita verso la pietra. In un attimo Inuyasha si trovò in piedi sul masso e come era venuto così se ne stava andando, avvolto da una luce abbagliante e dissolvendosi lentamente.
“Non te ne andare!” disse la ragazza mentre correva verso la colonna luminosa.
“Cercherò di tornare! Te lo prometto!”
E scomparve.
 



Ciao a tutti! Dopo tanto (troppo) tempo sono tornata con una storia che è ispirata ad un sogno che era piuttosto ricorrente. So che è un po' strano sognare queste cose, ma che ci possiamo fare... la mia testolina bacata produce e la mia mano scrive.
Che dire, Sesshomaru e Rin rimarranno sempre i miei preferiti ma per questa storia ci volevano Inuyasha e Kagome...
Non voglio annoiarvi ancora, solo dire grazie a chi ha letto o recensito questo capitolo (le critiche costruttive sono sempre ben accette) .
Alla prossima! Un bacio dalla vostra Summer_day <3
   
 
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