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Autore: Thesinandtheshame1952    02/03/2015    2 recensioni
Riavvolgiamo la storia del Segreto(dal punto di vista di Juan e Soledad)per un attimo.Salvador era un mostro e non provava alcun riguardo nei confronti dei suoi figli e di sua moglie.Questo è il racconto di come una sera abbia cambiato tutto e ci abbia portati a dove siamo.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Juan Castañeda, Soledad Castro
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quando Rosario si svegliò quella mattina seppe subito che qualcosa o meglio qualcuno mancava dalla sua casa.Soledad era sparita solo qualche giorno prima e suo figlio...sembrava che fosse andata a cercarla.Da un lato era preoccupata per entrambi,ma sapeva che se c'era una persona in grado di trovarla,quella era il suo secondogenito.Aveva avuto paura per loro ogni giorno da quando si erano incontrati,ma nel suo cuore sapeva di non potersi mettere contro.Vedeva quanto il loro amore fosse profondo e non avrebbe mai potuto separarli.Il loro era l'amore più puro che avesse mai visto.Si mise il cuore in pace e cominciò a pregare affinchè il Signore accompagnasse il figlio nel suo percorso.Aveva bisogno di aiuto e fortuna. JSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJS Entrato nel bosco Juan girò tutta la parte più vicina al paese e poi si spostò a piedi sempre nel territorio facente parte di Puente Viejo.Evitò di passare troppo vicino dalla Villa...ed ispezionò le zone delle altre proprietà della Montenegro.Nessuna traccia. Si fermò un pò di più vicino a quelle abbandonate,senza padrone,ma non la trovò. Si guardò intorno e chiuse gli occhi.Pensò a lei e cercò di sentirla.Quando non la sentì gli sembrò di morire.Nonostante tutto non voleva arrendersi e continuò ad andare avanti. JSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJSJS Nel frattempo il paese era in subbuglio. Non era inusuale che la figlia della donna più ricca del paese sparisse per qualche ora o giorno di solito perchè chiunque la conoscesse bene conosceva la sua meta e anche la sua voglia di stare in paese.Ma non era mai sparita per così tanto tempo.E ciò era innaturale.Rosario aveva già detto tutto ciò che sapeva ed aveva raccontato che Juan era andato a cercarla.La guardia civile era stata allertata e lavorava già da ore,ma la signora non si era vista in paese.E suo marito nemmeno. Nessuno sospettava che lui fosse implicato.Aveva fatto tutto da solo,senza mettere in mezzo nessuno e neanche sua moglie si era accorta di niente.Per la prima volta sembrava essere veramente preoccupata e lui fingeva.Fingeva una preoccupazione che non sentiva.Sua figlia lo aveva stancato e doveva dimostrargli di avere un pò di midollo altrimenti non sarebbe mai andato a riprenderla.Fino ad allora,per lui,era stata solo una debole.Si era divertito a vedere la sua faccia spaventata mentre la reggeva ad un passo dal vuoto e se non lo avesse seguito dove voleva le avrebbe fatto ancora più male.Così nel cuore della notte,nascosto agli occhi di tutti lasciò ancora la Villa e lo fece armato. Cavalcò finchè potè e poi scese.Camminò fino al gruppo di pietre dove l'aveva lasciata la prima volta e la trovò distesa a terra.Si inghinocchiò sorridendo perfidamente e la illuminò con la lampada.I suoi occhi erano semi-aperti e la sua pelle abbastanza pallida;tremava.Le diede uno schiaffo e non riuscì a svegliarla del tutto,poi lo fece di nuovo e ci riuscì. "Padre" "Soledad" "Padre,per favore,portatemi via da qui(tossì),ve ne prego" "Facciamo così.Hai una possibilità.Ora ti alzerai...." "Ma..." "Ascoltami"tuonò. "Ti alzerai e mi seguirai.Ho un fucile...queste pallottole...lo sai..fanno molto male...mi seguirai...e dovrai correre finchè non ti dirò di fermarti.Nel frattempo io sparerò verso di te.Se continui fino alla fine,ti riporterò a casa...,ma se osi fermarti...ti giuro che ti farò rimpiangere di essere nata". Con ciò la trascinò su e la spinse più in là con il mirino.Rischiò quasi di perdere l'equilibrio,ma lo recuperò velocemente e cominciò a trascinarsi in avanti.Lui attivò il silenziatore e appena Soledad fu abbastanza lontana cominciò a sparare.La mancò volontariamente,ma si diverti a vederla trasalire,mentre la pallottola le passava non lontana dalla spalla.Completamente atterrita,accelerò il passo fino alla corsa. Sentì il suo corpo protestare,ma non si fermò.Se lo avesse fatto i dolori causati dalla febbre sarebbero stati il male minore per lei. Salvador le corse dietro senza neanche fermarsi per puntare e sparò ogni volta che voleva.Quando decise di metterla in difficoltà,si fermò e puntò dritto davanti a lei.Sparando raso terra vicino ai suoi piedi.La guardò fermarsi e fare il passo falso.Infatti dopo aver messo il piede indietro,perse l'equilibrio e cadde sulla schiena.Quel mostro di Salvador annullò la distanza che c'era tra loro due e le mollò un calciò sulla schiena e lei gridò. "Alzati" Nessuna risposta "Alzati" Ma lei non fece altro che scoppiare a piangere e scuotere la testa.Il suo volto s'indurì e il suo sorriso mordente si trasformò in un espressione pressochè indecifrabile.Poi girò il fucile dalla parte del calcio e la colpì finchè i suoi singhiozzi non divennero altro che flebili lamenti e poi i respiri non furono intervallati da rantoli. "Ricorda che questo è ciò che meriti" La schiaffeggiò di nuovo e la lasciò lì per terra dolorante,senza curarsi dei danni che forse le aveva causato e se ne andò via,sorridendo trionfante,come ogni volta da quando l'aveva portata lì.
   
 
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