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Autore: mudblood88    04/03/2015    9 recensioni
[SPOILER 04x12]
Prego chi non ha visto la quarta stagione di OUAT di non continuare poiché la storia parte esattamente dall'ultima scena Swan Queen della 04x12, quando Emma entra a far parte dell'Operazione Mangusta.
Tratto dalla storia:
"«Non era mia intenzione riportare in vita Marian» aggiunse sottovoce, sapendo di star entrando in un campo minato. «Cioè, non che non volessi salvarla, è chiaro, ho salvato una donna innocente...»
«Un altro dei tuoi discorsi da Salvatrice, Swan?»
«E' solo che non volevo sconvolgerti la vita, ecco tutto» disse Emma, alzando le mani. Guardò per un attimo Regina, che non aveva smesso un secondo di controllare le fiale contenenti le pozioni. «Sono sicura che quando troveremo l'autore del libro, saprà darti un lieto fine».
Regina non distolse lo sguardo dalla teca, ma Emma vide per un attimo che i suoi occhi erano persi nel vuoto. «Lo spero» disse soltanto."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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** Angolo dell'autrice:
Ciao amici! Questo capitolo è più corto, ma perché mi sto preparando per il prossimo che vi assicuro sarà una BOMBA. Ma prima di lasciarvi alla lettura volevo fare una precisazione sul capitolo precedente, visto che in tanti mi avete fatto la stessa domanda. Come mai hai scelto Hans Christian Andersen come autore del libro?  La risposta è molto semplice: E' IL MIO AUTORE PREFERITO. Uno dei tanti, a dire il vero, e ho scelto lui così, di getto. Non c'è nessun motivo particolare, anzi non ho idea di dove andranno a parare Kitkat e Oreo (Kitsis e Horowitz ribatezzati così da me xD) ma sono molto curiosa di vedere come andrà questa seconda metà di stagione. La prima puntata sinceramente L' H O  A M A T A.  Quanto SwanQueen, quanto sono cucciole fjklaòdjfaò.
Vi lascio con questa immagine che secondo me esemplifica al meglio la puntata:



E dopo questo sguardo c'è ancora chi sostiene che sono SOLO AMICHE? :D

 

Buona lettura amici e continuate a seguirmi sulla mia pagina facebook https://www.facebook.com/pages/SwanQueen-%CF%9F-I-cattivi-non-hanno-mai-un-lieto-fine-ma-Regina-ha-Emma/1587931868117207


P.s.: Dopo aver letto... non odiatemi. Voglio farvi patire un po' xD

 





Capitolo 11

Il lieto fine non è sempre come ce lo aspettiamo



Silenzio.

Regina ed Emma restarono molto tempo con lo sguardo fisso sul libro chiuso, incapaci di parlare.

Emma guardò Regina con la coda dell'occhio, cercando di non farsi vedere; anche Regina evitava accuratamente di guardarla ma quando si decise, la vide distogliere lo sguardo velocemente.

Continuò così per parecchio tempo, finché i loro sguardi finalmente si incontrarono. Fu un momento breve ma intenso, in cui entrambe sentirono l'impulso di scappare, ma allo stesso tempo erano come trattenute da una forza invisibile.

Regina posò una mano sul libro, con l'intenzione di riaprirlo, e nello stesso istante Emma fece altrettanto; quando le loro mani si sfiorarono, entrambe ebbero un sussulto.

«Regina...»

«Non adesso, Swan» la bloccò Regina, girandole le spalle.

Emma aprì la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a parlare e la stanza fu di nuovo avvolta nel silenzio.

«E' solo un libro di favole» disse Regina, ad un tratto, più a sé stessa che a Emma. Quest'ultima si lasciò scappare una risata nervosa.

«Regina, tu... tu vieni da un libro di favole. Guardati intorno!» e fece un gesto con la mano ad indicare il castello intorno a loro.

Regina non rispose; si rese conto di aver detto una cosa stupida, le capitava sempre quando voleva difendersi o nascondersi da ciò che provava.

«Ci conosciamo da un po', Regina» continuò Emma. «Sai che io non credevo alle favole, al sortilegio, a tutto quanto, ma se c'è una cosa che ho imparato vivendo a Storybrooke... è che niente è impossibile. Io non sono brava con le persone, lo sai, di solito innalzo un muro. E lo innalzo quando ho paura di ammettere...»

Emma lasciò la frase in sospeso e ci fu di nuovo silenzio.

«Anche io alzo un muro» sussurrò Regina, ad un tratto. «Ho sofferto tanto in passato, e anche recentemente, quando credevo che avrei potuto essere felice, questa felicità mi è stata portata via in un attimo...»

Regina non aggiunse altro; non voleva rinfacciare di nuovo a Emma di aver riportato in vita Marian e distrutto la sua vita.

«Siamo terribili in questo tipo di cose. Tutte e due» sussurrò Emma.

«Hai ragione» ammise Regina, e finalmente si voltò verso la bionda. «Siamo davvero terribili».

Entrambe, inspiegabilmente, risero.

«Forse dobbiamo andare a piccoli passi» suggerì Emma.

«Piccoli passi» ripeté Regina. «Dovremo forse cominciare con ammettere cosa ci sta succedendo. A te l'onore» e fece un gesto con la mano come ad invitare Emma a parlare per prima.

Emma sospirò. «Ok, per prima cosa, hai cominciato a chiamarmi per nome, e l'avevi fatto pochissime volte da quando ci conosciamo».

«Ma questo non vuol dire niente!»

«Seconda cosa» Emma ignorò le proteste di Regina. «Ti sei preoccupata per me. Sempre, in ogni momento, da quando siamo partiti. Ti sei presa cura di me quando stavo male, sei rimasta con me quanto ti ho chiesto di restare. Mi hai presa tra le braccia, hai detto che non volevi perdermi. E non dire che me lo sono immaginata» si affrettò ad aggiungere quando vide che Regina stava per interromperla «perché so di aver sentito bene. So che hai detto quelle cose perché avevi perso Henry, e avevi perso Robin. E non volevi perdere l'ultima persona a cui tenevi. Perché lo so che ci tieni a me, Regina. Facciamo parte della stessa famiglia. Che ci piaccia o no, io, te e Henry siamo... una famiglia».

Regina non rispose, ma sapeva che Emma aveva ragione. Poi le venne in mente una cosa, un dettaglio a cui forse Emma non aveva pensato; si prese coraggio e con un grosso sospiro parlò.

«C'è una cosa che dovresti sapere. Riguarda la nostra magia e il cappello. C'è un motivo per cui non ci è stata rubata. Il cappello non risucchia...» la sua voce vacillò. Per un momento pensò di lasciar perdere, ma poi si riprese. «...la magia più potente. Non risucchia la magia sprigionata...»

«...dal vero amore» Emma terminò la frase al posto suo. Regina la guardò stupita e al tempo stesso compiaciuta. «Essere la figlia di Biancaneve e il Principe Azzurro ti insegna qualcosa» aggiunse la bionda, facendo sorridere Regina.

E per la prima volta riuscirono a guardarsi negli occhi, senza imbarazzo e senza sentire di voler scappare.

«Non era così che mi aspettavo il mio lieto fine» disse Regina, riaprendo il libro e sfogliandolo.

«Mia madre una volta ha detto che il lieto fine non sempre è come ce lo aspettiamo».

«La Regina Cattiva e la Salvatrice» disse Regina, dopo un momento di silenzio. «Direi che è quasi... esilarante».

Regina guardò Emma, che ricambiò il suo sguardo e insieme scoppiarono a ridere, come era successo molte altre volte negli ultimi giorni; e la tensione che si era accumulata sembrò quasi svanire.

Poi qualcosa nel libro attirò la sua attenzione. Dopo aver passato la pagine in cui lei ed Emma si tenevano per mano a Storybrooke, si ritrovò davanti una seconda immagine che la lasciò letteralmente a bocca aperta.

Emma le si avvicinò, vedendo la sua espressione. «Tutto bene?»

Regina non rispose; alzò il libro per mostrarlo ad Emma, che a sua volta restò sorpresa davanti a ciò che stava vedendo, e nello stesso tempo guardò l'espressione smarrita di Regina. Quest'ultima sbatté il libro con forza sul tavolo, facendo sussultare Emma, poi si lasciò cadere su una sedia, prendendosi la tesa tra le mani. Emma notò che era diventata improvvisamente pallida.

«Regina...»

Emma fu interrotta dagli improvvisi singhiozzi della donna. Regina posò la fronte sulle braccia incrociate sul tavolo e continuò a piangere sempre più forte.

«Oh, Regina...» Emma sospirò, accovacciandosi accanto a lei, per poi posarle le mani sulle ginocchia. «Regina, guardami...» sussurrò.

Quando Regina alzò la testa, i suoi occhi scuri trafissero il cuore di Emma come fossero due spilli. Colmi di lacrime erano ancora più profondi del solito e, se possibile, erano anche più belli.

Le loro mani si unirono, posate sul grembo di Regina, ma quest'ultima non riuscì a guardare Emma negli occhi.

«Ci sono io per te» disse Emma. «Ci siamo io e Henry. Non sei sola».

Regina si sentì un po' rincuorata. Annuì, nonostante le lacrime continuassero a uscire spontenee e propotenti, poi abbassò la testa e la sua fronte toccò quella di Emma, e le due restarono per un attimo occhi negli occhi, con i nasi che quasi si sfioravano.

Emma si perse negli occhi scuri di Regina, profondi e intensi come non erano mai stati. Poi la sua attenzione cadde sulla cicatrice che aveva sul labbro e, senza riflettere, vi posò sopra lievemente un dito.

Regina era ancora scossa dai singhiozzi, ma non si mosse quando Emma la sfiorò. Non aveva mai notato quanto fossero chiari i suoi occhi e restò a guardarli, incapace di distogliere lo sguardo.

Poi sentirono un rumore assordante provenire dalla stanza accanto, e prima che una delle due potesse reagire, entrambe furono sbalzate in aria, andando a sbattere contro una parete sulla quale furono imprigionate da una catena invisibile.

«Ci rincontriamo, signore» disse Crudelia, entrando nella stanza, con lo stesso ghigno che aveva appena prima di svenire, a Villa Demon.

«Credevate di poterla fare franca, con il trucchetto dello specchio?» Malefica entrò poco dopo Crudelia, brandendo il suo bastone dal quale probabilmente era partito l'attacco. «Regina, dovresti sceglierti meglio gli alleati» disse, sprezzante. «Mia vecchia amica... staresti bene di nuovo con noi, che ne pensi? Il tuo potere è troppo potente per non essere sfruttato».

«Come avete fatto ad arrivare fin qui?» sbraitò Emma, dimendandosi per cercare di liberarsi.

«Ti facevo più intelligente, Miss Swan» Crudelia rise. «Attraverso lo specchio, naturalmente. Credevate che non lo sapessi che i miei specchi erano collegati a quello della Regina Cattiva?»

«Tremotino ci ha detto che lo stavate incantando» continuò Malefica. «E' stato facile raggiungervi».

«Cosa volete da noi?» domandò Regina, anche se con voce strozzata. Aveva ancora le lacrime agli occhi, ma la sua determinazione riusciva comunque a farsi strada nel suo sguardo.

«E' molto semplice, Regina» rispose Crudelia. «Vogliamo portare a termine l'opera di Tremotino. Vogliamo impadronirci di tutta la magia del mondo, e la vostra magia è tra queste».

«Ma cosa ve ne fate di tutta quella magia?» domandò Emma. «Non vi bastano i vostri poteri?»

«Ma certo che ci bastano» rispose Malefica, come se la domanda fosse ovvia. «Ma imprigionando tutta la magia del mondo in quel cappello saremo invincibili».

Emma sbuffò. «E cosa volete fare? Lanciare l'ennesima maledizione su Storybrooke? La novità è che ormai sappiamo come difenderci da queste cose. Non avete possibilità di vincere».

«Storybrooke?» disse Crudelia, con una risata acuta. «Non siamo interessate a quel minuscolo paese».

«Noi siamo interessate al mondo intero» proseguì Malefica. «Il mondo reale, il mondo della fiabe, qualasisi tipo di regno sarà nostro».

Regina ed Emma si scambiarono un'occhiata preoccupata.

«Basta perdere tempo, dobbiamo andare» intervenne una terza voce. Poi Ursula comparì dai corridoi delle camere da letto. Teneva tra i suoi tentacoli Henry e Hans, svegli e impauriti.

«Mamma! Mamma!» gridò il ragazzino.

«Tranquillo, Henry!» rispose Regina. «Andrà tutto bene».

«Dove volete portarci?» chiese Emma, quando lei e Regina furono liberate dalla parete. La catena invisibile però continuava a tenerle strette, e loro furono incapaci di muoversi e usare la loro magia.

Malefica rise. «Andremo in un posto di cui sento molto la mancanza. Alla Montagna Proibita».



P.S.S: SI APRONO LE SCOMMESSE! COSA AVRA' MAI VISTO REGINA NEL LIBRO? SONO CURIOSA DI SAPERE COSA VI IMMAGINATE ;)  
  
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