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Autore: youhavesavedme    05/03/2015    9 recensioni
Scarlett, la mia ossessione.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Part two.

Il riccio continuava a fissarmi e io a non capire chi fosse. Non facevo altro che chiedermi che cavolo avessi combinato la sera scorsa. Ero più che sicura di non esserci finita a letto, insomma, non ero più il tipo. Forse era un amico di Dom, o forse ero stata rapita. No aspetta che dico? Se fossi stata rapita adesso starei legata da qualche parte con il sangue che usciva dai polsi sgranocchiati dalle corde, ad implorare che mi lasciassero libera. Quindi non avevo la più pallida idea di dove fossi finita, ma l’avevo fatta grossa questa volta, fin troppo grossa. Il riccio si avvicinò a me incastonandomi tra il muro e il frigorifero e a questa mossa le mie gambe cominciarono a tremare dalla paura. Le sue grandi braccia mi tenevano imprigionata, impedendomi di muovermi. Le sue mani enormi si poggiarono ai lati della mia testa e io non seppi che cosa fare, sentendomi in trappola come non succedeva da tempo. Cercai di sfuggire da lui, ma la sua voce mi bloccò.
“Perché vuoi scappare Scarlett?”
Quando sentii uscire il mio nome dalle labbra del riccio, sentii un tuffo al cuore, non sapendo se spaventarmi di più o sollevarmi. Naturalmente mi sentii svenire.
“C-come sai il mi-mio nome?”
Borbottai ridicolamente, vergognandomi di me stessa, di come oramai affrontavo i problemi. Ero diventata insicura, timida, riservata. Non volevo vedere nessuno a parte Dom specialmente in questa situazione imbarazzante. Volevo solo ritornare quella di un tempo, la Scarlett sfacciata e sicura di se stessa, improbabile e divertente. Non quella sottospecie di gattino indifeso che ero diventata. Provai a ricompormi tossicchiando leggermente e alzando la testa, ma quando i miei occhi incontrarono quelli del moro, credetti di scoppiare e riabbassai immediatamente lo sguardo. Ridicola.
“Ma come non ti ricordi di ieri notte?”
“No, cioè, forse noi d-due”
Iniziai a cercare di darmi una spiegazione, ma non potevo aver fatto sesso con lui. Lo escludevo categoricamente. Ma nonostante fossi convinta di ciò diventai paonazza cominciando a torturarmi le dita e a mordermi insistentemente il labbro inferiore, facendolo quasi sanguinare. Volevo letteralmente sprofondare.
“No, non siamo andati a letto insieme”
“Ah”
Fu l’unica cosa che riuscii a dire, sentendomi sotterrare dall’imbarazzo, ma in un certo senso ero sollevata. Non ero del tutto fuori di testa. Ma dovevo comunque capire cosa ci facevo in quella casa.
“E allora perché sono qui?”
“È lunga da spiegare, ma ci proverò ugualmente.”
Quelle parole mi pugnalarono lo stomaco. Che cosa diavolo avevo combinato? Mi aveva spiegato velocemente come erano andate le cose la scorsa notte e rimasi a bocca aperta. Ero una totale imbecille. Ma cosa mi era saltato in mente? Poteva essere un maniaco! Non sapevo proprio che cavolo avevo pensato in quel momento. –ma si dai accettiamo passaggi dagli sconosciuti, cosa potrà mai accadere-. Che idiota.
“Per favore, spostati, devo andare a casa mia, fai finta che non sia successo niente e scusami.”
“Non mi è dispiaciuto, non c’è bisogno che ti scusi. È sempre un piacere dare un passaggio a delle belle ragazze”
Vidi il ragazzo spostarsi da davanti a me e spostarmi delicatamente lontana dal frigo. Prese un cartone del latte aperto e portò le sue labbra rosse fuoco ad esso. Ci furono degli attimi di totale silenzio, quando Harry con un gesto mi offrii il latte. Scossi la testa disapprovando, notando solo in quel momento che aveva solo i pantaloni della tuta che ricoprivano le sue gambe magre e slanciate, che lo rendevano affascinante e irresistibile. Il petto nudo lasciava vedere i suoi leggeri muscoli ricoperti da tatuaggi di tutti i tipi e le sue spalle eccessivamente larghe che dominavano sul suo corpo stupendo.
“Vuoi qualcosa da mangiare? Ho visto con piacere che curiosavi tra la mia roba”
“Oh scusami, io non volevo essere invadente, ma non mangio da ieri mattina, e sono veramente affamata. Mi divorerei un bue intero.”
Sorrisi leggermente e abbassai lo sguardo rendendomi conto della cavolata che avevo appena detto.
“Non si direbbe”
“Cosa?”
“Insomma sei uno scricciolo, non ti ci vedo a mangiare un bue con le tue manine”
Arrossii violentemente e cercando di non farlo notare al ragazzo dinanzi a me, girai leggermente la testa verso la porta, che non era mai stata così interessante fino a quel momento.
“Non mi sembra di aver detto una cosa imbarazzante, non c’è bisogno di arrossire”
“Per favore smettila”
“Perché? Sei così carina quando arrossisci.”
Quella situazione stava diventando fin troppo imbarazzante, non so fino a quanto avrei retto.
“Questa cosa è ridicola, insomma non ricordo nemmeno come ti chiami.”
“Agente Styles. Harry Styles”
Per poco non mi strozzavo con la mia stessa saliva. Aveva detto maresciallo? Io avevo dormito a casa di un agente? Tutto ciò non poteva essere veramente reale, non poteva essere realmente accaduto in una sola notte, per lo più a me.
“Mi stai prendendo in giro? Cioè stai scherzando?”
“Assolutamente no”
L’agente Styles, mi mostrò il suo distintivo e io non riuscivo veramente a credere a come tutto ciò potesse essere accaduto a me. Era fin troppo assurdo.
“Non ci posso credere. Sono un’emerita idiota, veramente scusami”
“Ti ho già detto che non ti devi scusare, non importa davvero”
“Sì che importa tu sei un poliziotto e io, io…”
“Tu?”
“Io non lo so. Non so veramente cosa mi è preso, di solito non bevo, non è da me, mi dispiace io non volevo”
“Non devi giustificarti solo perché sono un poliziotto, a tutti può capitare una giornata no, giusto? Ma ti dovrò comunque arrestare”
“Cosa?”
Harry scoppiò a ridere e io lo guardai confusa e preoccupata. Cominciavo a pensare che quel tipo non stesse bene. L’ansia si intrufolò dentro di me e volli solo scappare da quella strana situazione.
“Stavo-Stavo solo scherzando”
L’agente disse quelle parole tra una risata e l’altra e fermai il mio istinto omicida.
“Tu non sei una persona normale”
Cominciai a strillargli contro, ma quando provai a dargli un pugno sul braccio, mi bloccò la mano avvicinandosi pericolosamente a me. La sua faccia era a qualche centimetro di distanza dalla mia e il mio cuore sembrava volesse esplodere. Continuavo a sbattere i miei occhi velocemente e il mio respiro si affannava sempre di più. Lui sembrava tranquillo e io lo invidiai per la sua sicurezza e per la sua apparente indifferenza.
“Dovresti tranquillizzarti”
Harry scansò i miei capelli da un lato, avvicinò la sua faccia al mio collo e soffiò quelle parole con tale arroganza che metteva paura. Le sue labbra umide sfiorarono per qualche volta il mio collo candido e liscio, provocando in me scariche di brividi indescrivibili. Portò una mano sotto il mio mento costringendomi a guardarlo. Ero troppo agitata e non riuscivo a stare ferma, ma quando incontrai i suoi occhi, mi sentii immediatamente più serena. Non capivo come facesse ma Harry, aveva uno strano effetto su di me ed era capace di controllarmi con semplici mosse. Per esempio, in quel momento, mi aveva completamente in pugno, poteva chiedermi qualsiasi cosa ed io avrei accettato senza esitare. Volevo solo abbandonarmi tra le sue braccia e il fatto era abbastanza preoccupante, insomma lo conoscevo da qualche ora.
“Non voglio farti del male”
Era come se quelle parole mi avessero totalmente rassicurata, completamente annebbiata.
“Tranquilla”
A quel punti mi tranquillizzai del tutto. Rilassai il corpo fino a poco prima teso. Riuscii a lasciarmi andare e mi sentii un’altra persona. Più viva. Più sicura di se. Harry si stava comportando esattamente come un padre si comporta con la figlia, premurosamente e dolcemente, rassicurandola con parole amorose e gentili.
“Posso andare a casa?”
Quelle parole uscirono dalla mia bocca sussurrate talmente piano, che per un attimo pensai che Harry non mi avesse sentito. Ma come al solito ero in torto.
“Se vuoi”
Harry cominciò a strofinare il suo naso tra i miei capelli, accarezzando dolcemente i miei fianchi. Volevo che quel momento non finisse più ma sapevo che quella non era la cosa giusta da fare. Dovevo assolutamente ritornare a casa mia, se non volevo finire nei guai come mio solito.
“Harry, tu dovresti-dovresti”
“Dovrei?”
Il riccio alzò la testa e incastonò gli occhi nei miei, guardandomi con uno sguardo irresistibile e adulatorio. Mi sentii mancare dentro. Il suo naso si strofinava tra i miei capelli e le sue mani continuavano ad accarezzavano con delicatezza le mie curve.
“Sì... Beh insomma dovresti spostarti”
Ingoiai il groppo che avevo in gola a fatica e cercai di spostarlo da dinanzi a me con le mie fragile braccine. Lo sentii mugugnare qualcosa e lo vidi levarsi per farmi passare. Nonostante ciò non riuscii a muovermi come intrappolata da quell’uomo  possente. Ero ferma, immobile oserei dire. Volevo muovere le gambe ma il mio cervello non mi dava la capacità di locomozione. Ero in trappola, sì, ma non volevo assolutamente andarmene da qui.
“Allora?”
“Io, sì, ora vado”
Appena mi decisi a muovere i piedi mi accorsi che non ero vestita con gli abiti della scorsa notte.
“Harry, scusa, ma la mia roba?”
Mi guardai dal collo in giù e notando le mie gambe scoperte dal ginocchio in giù, avrei voluto scappare. Si vedevano notevolmente i milioni di lividi che le ricoprivano e mi vergognai in una maniera orribile, così cercai di coprirli incrociando le gambe. Sentii le lacrime agli occhi, ma mi imposi di non piangere, non questa volta, non davanti ad un poliziotto. Avrei dovuto dare troppe spiegazioni.
“Stai per piangere”
Più che una domanda quella sembrava un’affermazione e Harry aveva l’aria di chi ne voleva sapere di più.
“Io, no, assolutamente, voglio solo coprirmi dammi i miei vestiti per favore”
La mia voce mi tradiva, tremava, come me. Ero la persona più ridicola sulla faccia della terra e mi sentivo talmente stupida a mostrarmi così fragile davanti ad Harry. Chissà cosa stava pensando di me in quel momento.
“Sono di sopra, ma non te ne andrai via finche non mi spiegherai la causa di quelle ferite”
Il tono della sua voce era basso ed arrabbiato, ed io come al solito avevo paura. Paura di parlare, paura di affrontare la verità, paura di raccontare il mio passato. Paura di tutto,  ma non paura di Harry.
_

Erica’s Corner.
Buona sera  bellissime.
Eccoci qui con il secondo capitolo. Beh che ne dite?
Sarei molto felice di sapere le vostre opinioni quindi se vi va lasciatemi un commento. Mi fareste davvero contenta.
Volevo ringraziarvi per le 9 recensioni al primo capitolo!
Non so se siano poche o tante, ma mi hanno resa davvero fiera del lavoro fatto e del tempo impiegato.
Grazie di cuore a tutti.

P.s aggiorno o domani o dopodomani (DIPENDE DALLE RECENSIONI)
See you soon!
Baci,
Erica xx.
  
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