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Autore: giuggiola95p    05/03/2015    4 recensioni
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Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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*Commento dell'autrice*
Salve ragazzi spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, e spero che il seconod vi piaccia ancora di più. Aspetto le vostre considerazioni, un bacione.

 
II CAPITOLO
"In viaggio verso casa"
Nella strada del ritorno chiacchierammo del più e del meno, di Henry e dell'operazione mangusta poi, per un tempo quasi incalcolabile io mi assentai e nella mia mente frullarono tutte le immagini di quella sera. Lei che spariva sotto i miei occhi e il tonfo al cuore che sentii quando lei non era più al mio fianco, la paura che il Chernabog potesse ucciderla. Non riuscii a trattenermi così lo sputai fuori.
<< Posso chiederti una cosa? >>
<< Swan! Sicura di stare bene? >>
Sbiancai perchè non sapevo come poter prendere l'argomento senza che mi si leggesse in faccia che avevo una paura matta.
<< Si tutto apposto. Ho bisogno di chiederti questa cosa. Perchè hai deciso di sacrificarti per me? Perchè hai deciso di scomparire? Ti avevo promesso che lo avremmo sconfitto, che avevo un piano e tu sei sparita.>>
Quella domanda fu come una freccia conficcata nel cuore. Come potevo spiegarle perchè avevo fatto tutto questo? Come potevo senza abbattere tutte le mie barriere? Non potevo. Il suo sguardo ruppe le barriere e io improvvisamente mi sentii che con lei potevo farlo. Lei era la mia famiglia e doveva saperlo. Non sapevo come dirglielo però. Le mie mani erano una valvola di sfogo così le giravo e rigiravo e mi incupii un po'. Feci un respiro profondo poi parlai senza alzare mai lo sguardo.
La guardai per poco più di un secondo poi, mi concentrai sulla strada. Riuscivo a vedere il suo profilo con la coda dell'occhio, si toccava le mani senza tregua, il sorriso meraviglioso che aveva scomparve improvvisamente e la tristezza si fece spazio tra i silenzi. Respirò , come per darsi coraggio poi parlò.
<< Gli eroi si sacrificano per la propria famiglia. >>
Alla parola FAMIGLIA mi girai di scatto e la macchina frenò. Le lacrime rigavano il suo viso e il mio. Lei non mi guardava, aveva lo sguardo basso, non riusciva a parlare ma poi riprese.
<< Tu , anche se sembra impossibile , sei la mia famiglia. Tu ed Henry siete la mia famiglia. Hai creduto in me quando gli altri non l'hanno fatto, dopo che l'incantesimo si è spezzato mi hai salvata dallo spettro, mi hai dato la forza per attivare il portale e mi hai salvato la vita quando tuo padre non è riuscito più a trattenere lo spettro e sei finita nella Foresta incantata. Hai avuto fiducia in me e non mi hai chiamata "Mostro". Mi hai regalato il mio amore e poi me lo hai anche tolto ma, sei la madre di mio figlio e lui tiene a te. E sto iniziando a farlo anch'io. Ecco perchè mi sono sacrificata, perchè anche tu sei la mia famiglia. >>
Aveva detto di nuovo famiglia e il cuore mi balzò nel petto. Ero la sua famiglia, lo ha fatto perchè tiene a me. I nostri occhi non si incontrarono, Regina non riuscì ad alzare lo sguardo. Ma avevo bisogno di guardarla negli occhi e perdermici dentro .
<< Regina! >>
Mi chiamò... Il mio nome rimbalzò nelle pareti del maggiolino. Non potevo guardarla,non potevo.
<< No Swan, non posso! >>
<< Ti prego guardami >>
Ma i suoi occhi chiedevano dei miei. Alzai lentamente lo sguardo, mi persi nei suoi occhi come non avevo mai fatto.
Alzò lentamente lo sguardo, il suo viso era leggermente illuminato da un lampione lungo la strada. Si poteva vedere perfettamente la sua cicatrice sopra il labbro, i suoi occhi che piano piano diventavano sempre più rossi e una lacrima cadde rigandole il viso. Era così bella e io ero lì a fissarla e il cuore non riusciva a stare più nel petto. I nostri occhi si incontrarono ed era come se la vedessi per la prima volta.
<< Regina. Grazie. Nessuno mai aveva fatto una cosa così per me, nessuno! Mi hai fatta sentire amata, mi hai fatta sentire protetta. Grazie. >>
Le sue parole avevano fatto breccia nel mio cuore. Non so cosa mi prese ma avevo bisogno di lei. Avevo bisogno di un contatto fisico. Slacciai la cintura e mi avvicinai lentamente a lei, il mio cuore stava scoppiando ma quando la abbracciai fu come sprofondare nell'erba alta, fu come sentirsi a casa. Sciolsi l'abbraccio, non era da me fare una cosa del genere ma ne avevo bisogno anche solo per quell'istante. Mi ricomposi e la guardai fissa negli occhi.
Inaspettatamente Regina si tolse la cintura e si avvicinava sempre più a me, lentamente. Il mio cuore stava impazzendo. Mi abbracciò. Un calore invase in mio corpo, mi sentivo strana, mi sentivo a casa. Lei era la mia casa. La strinsi a me sentii i nostri cuori battere all'unisono e fu la musica più soave e dolce che avessi mai sentito. Chiusi gli occhi e niente aveva più importanza. A sciogliere l'abbraccio fu proprio lei, mi guardò come non aveva mai fatto e mi sorrise. Si rimise la cintura e guardandomi mi disse
<< Se racconti a qualcuno che ho pianto e che ti ho detto tutto quello che ho detto ti strappo il cuore Swan >>
Dovevo recuperare terreno dopo quel gesto e questo era il modo che conoscevo meglio. Ma le sorrisi facendole capire che non le avrei mai potuto mai strappare il cuore. Non a lei.
Era tornata la Regina di sempre però con uno sguardo più dolce e non poteva nasconderlo.
<< Sarò una tomba. >> Le feci un sorriso e rimisi in moto.
Eravamo già sotto casa sua mi sentivo strana, la vedevo strana. Era successo qualcosa quella notte che non riuscivo a spiegarmi e nemmeno lei per quel che vedevo. Le sorrisi, mi sorrise, aprì la portiera e scese dalla macchina.
Eravamo davanti casa mia e tutto quello che era successo mi sembrava un sogno ma era successo tutto e il suo sorriso dolce ne era una conferma. Scesi dalla macchina.
<< Buona notte Regina, a domani. >>
<< Buona notte Emma >>
Il suo sorriso, le sue parole mi avevano sconvolto. Mi aveva chiamata Emma, era la prima volta e il mio nome detto da lei aveva tutto un altro suono. Si chiuse la porta alle spalle e io tornai a casa. I miei genitori erano nel divano seduti una accanto all'altro come quella volta che uscii con Killian. Mio padre iniziò a parlare.
<< Dove sei stata? Che hai fatto fino a quest'ora? >>
<< Perchè non hai chiamato per avvisare che facevi tardi? >>
<< State calmi, ero con Regina, abbiamo parlato un po'. Sono stanca vado a dormire >>
 Li liquidai in pochi minuti e mi buttai nel letto cadendo in un sonno profondo, felice come mai.
La chiamai per la prima volta Emma ma non riuscii a voltarmi, aprii la porta e la richiusi subito alle mie spalle. Mi appoggiai ad essa e mi lasciai scivolare fino a che non toccai il pavimento. Chiusi gli occhi alzai la testa e un sorriso spuntò sul mio viso. Improvvisamente mi sentii chiamare.
<< Mamma! Che ci fai per terra? Perchè sorridi? Dove sei stata? >>
<< Quante domande Henry! Ma non stavi dormendo?  >>  cercai di sviare le domande.
<< Sono curioso mamma ti pregoooo! Comunque ti stavo aspettando. >>
Volevo che sapesse che ero rimasta tutto il pomeriggio con Emma così senza entrare nei particolari glielo dissi.
<< Ero con la tua mamma. Abbiamo sconfitto il Chernabog e poi abbiamo chiacchierato. >>
<< Che bello mamma! >> Mi abbracciò
<< Andiamo a letto dai, che domani ci aspetta una lunga giornata. >>
<< Ok mamma... posso dormire con te oggi? >>
<< Andiamo dai... >>
Sprofondai tra le morbide lenzuola e mi lasciai cullare dal lento movimento degli alberi e così mi addormentai con il sorriso sulle labbra.

*Un grazie enorme a voi magnifici lettori e sopratutto alla mia tartarughina e a Marty che mi hanno molto aiutata*
  
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