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Autore: Miss_Sunshine    07/03/2015    2 recensioni
67th Hunger Games
Distretto Uno. Tutti pensano che i Favoriti abbiano la vittoria in tasca e siano anche un po' cattivi. Ma non sempre le cose vanno come devono e anche tra i Favoriti può esserci una ragazza un po' particolare. Questa è la storia di Stella. Una Favorita che tutto si sente tranne che questo.
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Dal testo
Guardo fuori dal finestrino e mi godo il tramonto sul mio Distretto, che diventa sempre più piccolo. Mi trovo a pensare che potrebbe essere l'ultima volta che vedo il posto dove sono nata. L'ultima volta che ho visto le persone a me care. Potrebbero essere i miei ultimi giorni di vita. Ma poi penso a quello che ho detto ad Ariel. Io ho le carte in regola per farcela. Voglio e posso vincere questi Giochi.
È ora che il Distretto Uno abbia di nuovo un vincitore.
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate, Un po' tutti, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's note.- Buonsalve a tutti voi che continuate a leggere questa storia, vi adoro tutti :3

Non ho molto da dire, se non che finalmente iniziano i Giochi di Stella e la ragazza dovrà impegnarsi per non fare cavolate e uscirne viva.

Anyway, prima c'è l'intervista e questo è il vestito di Stella.

Poi, volevo presentarvi Sam e Trevor (ma se non vi piacciono potete sempre dargli l'aspetto che volete, l'ho già detto ^^").

Non credo di avere altro da aggiungere, a parte buona lettura! :3

 

The Golden Girl

 

Capitolo 4 - Pensa in fretta e non morire

 

 

Oggi la mia voglia di alzarmi dal letto è pari a zero. Anzi, sotto lo zero. E questo per delle ragioni ben precise. La prima è che dovrò passare la giornata con Amarillis e alla sola idea preferirei essere già nell'arena. La seconda ragione è che dovendo stare rinchiusa tutto il giorno qui non avrò modo di vedere Sam. Probabilmente non avrò più occasione di parlare con lui prima di entrare nell'arena e lì dentro preferirei non incontrarlo. Diventerebbe tutto troppo complicato. La terza ragione, assolutamente non meno importante, è che sta sera c'è l'intervista. Dovrò parlare davanti a tutte quelle persone sapendo che molte altre mi stanno guardando in tv e al solo pensiero sprofondo ancora di più sotto le coperte.

Sapphire bussa ma io lo ignoro. Magari se ne andrà. E invece no. Sento la porta che si apre e poi un peso sul letto quando, deduco, si siede. "Esci da lì sotto, prima che venga a cercarti io."

Mi affaccio da sotto le coperte fino al naso. "Non costringermi a passare la giornata con lei, ti preeeego" mi lamento cercando di avere uno sguardo supplichevole.

"Non fare la bambina capricciosa, Stella" mi ammonisce con uno sguardo severo e un po' divertito. "Non lo capisci? Lei è una capitolina, sa cosa piace ai capitolini. Il fatto che ti prepari lei sarà utile per te!"

Esco sbuffando da sotto le coperte e afferro la vestaglia. "Ok, sono pronta. Andiamo" annuncio avviandomi verso la porta.

"Amarillis ti vorrebbe vestita..."

Sono le otto del mattino e già sono esasperata. Faccio un sorriso stizzito e mi tolgo la vestaglia, lanciandola sul mio Mentore, e faccio per togliermi anche la camicia da notte.

"Non devi necessariamente cambiarti in questo istante!" mi dice lui tra il basito e il divertito.

"Hai intenzione di tenerti quella cosa in testa finché non sarò vestita?!"

"Non vedo altra scelta!"

Non c'è che dire, Sapphire è un vero gentiluomo. Mi rimetto la camicia da notte e gli tolgo la vestaglia dalla faccia. "Sarò pronta tra poco, prometto."

"Mi raccomando" è il suo unico commento mentre esce dalla stanza e io sbuffo esasperata per l'ennesima volta.

 

Alla fine sono riuscita a convincere Sapphire a partecipare al mio addestramento. Indosso un vestito di un rosa stucchevole e sto in equilibrio su dei trampoli di almeno venti centimetri. E in teoria dovrei percorrere in modo disinvolto e sensuale questa passerella che Amarillis ha fatto allestire in salotto per esercitarmi nella camminata. Ma questa è pazza.

Anche solo muovere qualche passo mi fa sudare e traballo pericolosamente. Ora, io non sono un maschiaccio e i tacchi li porto tranquillamente, ma queste non sono scarpe, sono strumenti di tortura. Dopo che inciampo l'ennesima volta, lei sbotta. "No, no, no! Non così! Devi essere aggraziata! Devi essere disinvolta! Devi essere sexy!"

Il suo accento che mi stride nelle orecchie. Mi volto verso Sapphire che se la ride comodamente in poltrona. "Dì qualcosa!"

"Io? Che dovrei dire, non ne capisco niente di queste cose! Ma sì, dovresti provare ad essere sexy" mi risponde, continuando a prendermi in giro. Amarillis mi rivolge uno sguardo che sembra dire 'vedi che ho ragione?'. Non ce la faccio davvero più. Mi tolgo le scarpe e le butto da una parte.  Credo di aver rotto qualcosa ma non mi importa. Sento la rabbia montare sempre di più.

"Senti, razza di cretina che non sei altro, è inutile che mi esercito a camminare su quei cosi, tanto non li metterò comunque! Tra meno di quarantotto ore potrei essere morta! Dovrei esercitarmi in qualcosa di utile, non stare qui a perdere tempo per piacere a gente di cui non mi importa nulla e a cui non importa niente di me!"

E detto questo mi avvio a passi decisi verso la mia stanza, con gli occhi che mi pizzicano e la vista che si annebbia. Mi butto sul letto e finalmente le lacrime iniziano a scendere, silenziose. Non faccio niente per trattenerle. È la prima volta che piango da quando tutta questa storia è iniziata e ho talmente tante emozioni dentro di me da non riuscire nemmeno a capirle tutte. L'unica cosa che so è che mi sento terribilmente confusa. A volte sono sicura di vincere, altre volte mi sembra di non avere speranze. Vorrei tornare a casa dalla mia famiglia e dai miei amici, tornare a prima di tutto questo. Ma anche se uscissi dall'arena, niente sarebbe più come prima. Avrei ucciso delle persone e questa è una con con cui mi ritroverò a fare i conti per tutta la vita. E poi c'è Sam. Una parte di me si vergogna a pensare a lui in questo momento, un'altra parte gli pensa di continuo. Ho trovato qualcuno con cui sto bene ed è una storia finita ancor prima di cominciare.

I miei pensieri vengono interrotti da Sapphire che si siede vicino a me e mi mette una mano sulla spalla. "So che ho esagerato con Amarillis e mi scuserò con lei" dico soltanto, la voce impastata dal pianto.

"Vieni qui..." mi risponde mentre mi abbraccia. "Lo so cosa stai provando, Stella. Ci sono passato anche io. Nessuno dovrebbe trovarsi in questa situazione, soprattutto dei bambini."

"Io non sono una bambina" dico, tirando su col naso, cercando di avere un tono offeso. Lui sorride.

"È bello vedere che non perdi mai il tuo caratteraccio... Amarillis lo fa per aiutarti. Vuole che tu torni, per questo si è offerta per prepararti. Devi conquistarti gli sponsor se vuoi che io ti mandi da mangiare..." ridacchiamo entrambi. "E devi cercare di conquistarli anche prima che i Giochi comincino. Tutti gli occhi devono essere su di te in quell'arena. Quindi la tua intervista deve essere perfetta."

Mi lasciò abbracciare e poi vado a lavarmi la faccia. È tutta chiazzata di rosso e ho gli occhi gonfi. Davvero sexy. Quando torno in salotto mi scuso con la mia Accompagnatrice e lei, devo ammettere, si dimostra comprensiva. Il resto della mattinata procede bene, dopo che abbiamo accantonato i trampoli. Facciamo degli esercizi di postura per imparare a stare seduta bene durante l'intervista (con le gambe chiuse, ci tiene a specificare il mio Mentore) e Amarillis mi pone alcune delle domande che sono state fatte ai Tributi delle edizioni precedenti. Mi esercito a salutare, a ridere, a sapere quando guardare il pubblico. E ad ora di pranzo la mia Accompagnatrice si dice soddisfatta dei miei progressi.

 

Dopo mangiato (per modo di dire, vista l'ansia che mi attanaglia lo stomaco), vengo portata in quella che Sapphire chiama 'la stanza del miracolo' dove mi attendono i miei Preparatori. I miei capelli vengono modellati in morbide onde lucenti, spettinati e vaporosi al punto giusto. Mi fanno un trucco leggero sui toni del dorato e del marrone, molto luminoso, e devo dire che fanno davvero un ottimo lavoro. Non mi sono mai vista così bella. Gli occhi grandi, gli zigomi alti, le labbra di una vivace sfumature di rosa. Forse il mio Mentore ha ragione, è una specie di miracolo. Li ringrazio uno ad uno e loro mi augurano buona fortuna per i Giochi, dicendo che faranno il tifo per me. È assurdo come io mi senta legata a queste persone che ho visto solo poche volte e che sono così distanti da me. Forse la minaccia dei Giochi rende tutte le emozioni più forti.

Aspetto Ganymedes avvolta nell'accappatoio morbido su un divanetto della stanza color crema dove ci siamo già visti una volta. Quando arriva, mi abbraccia e si siede accanto a me.

"Stella! Complimenti per il tuo Dodici! Gira voce che tu ti sia spogliata per gli Strateghi..." esordisce, ridacchiando. Io lo ammazzo Trevor.

"Vi lascerò per sempre nel dubbio!" ribatto con lo stesso tono, scuotendo i capelli in un finto atteggiamento da diva.

"Vedo che Amarillis ti ha insegnato qualcosa..." mi prende in giro mentre si alza e prende la custodia del mio vestito. "Pronta?" mi chiede, mano alla zip. Io annuisco entusiasta. Ganymedes tira giù la zip e mi mostra il vestito per l'intervista. Sembra una colata d'oro. La scollatura è a cuore, con la parte superiore fatta di un tessuto più leggero, come una retina. Le pietre si diradano nella parte centrale per poi diventare di nuovo più numerose verso la fine. Ed è corto. Molto corto.

"È bellissimo..." dico estasiata mentre mi alzo per sfiorarlo con due dita.

"Avrai dei tacchi alti per essere più slanciata e sembrare più alta. Devi sembrare una dea" ed è così convinto che quasi convince anche me. Sarò bellissima, che figo!

Le scarpe sono alte, ma non come quelle che mi aveva dato Amarillis. Sono dorate come il vestito e aperte sul davanti. "Mi aspettavo peggio..." confesso con mezzo sorriso mentre lui mi aiuta a salirci dopo avermi chiuso il vestito. Ci cammino un po' e sembrano anche comode.

"Hai avuto paura, eh..." mi prende in giro mentre lo abbraccio e lo ringrazio per tutto quello che ha fatto per me. So che lo rivedrò domani prima di entrare nell'arena, ma ci tenevo a farlo già adesso. Se non fosse stato per lui, io non sarei mai stata in grado di costruirmi un'identità che affascinasse Capitol City. E sto iniziando a capire che questo è parte integrante di una strategia vincente.

 

Sono dietro le quinte con Sapphire. Caesar Flickerman, quest'anno in color acqua marina, sta dando il suo benvenuto agli spettatori. Sono parecchio nervosa e mi sudano le mani. Sarò la prima, quindi il confronto con tutti gli altri sarà inevitabile.

"Cerca di stare calma" mi esorta Sapphire, "è solo un tizio celeste."

Mi scappa una risatina. "Non gli ho mai visto un colore più assurdo..."

"Questo perché non hai visto il suo look corallo dei miei Giochi..." Ridacchiamo un altro po', finché non tocca a me.

"Ed ora andiamo a conoscere i Tributi di quest'anno! Iniziamo con il Distretto Uno, con quella che è, lo ammetto, la mia preferita! Ho sentito che si fa chiamare 'La ragazza d'oro di Capitol City', Stella Maloney!" Oh cavolo, sono io. Sapphire mi spinge fuori e io cerco di camminare come mi ha insegnato Amarillis. Ancheggia, sii sexy, sorridi al pubblico. Credo di aver almeno sorriso. Spero. Stringo la mano a Caesar e mi siedo al mio posto, accavallando le gambe e scuotendo i capelli. Questa è una cosa che mi ha insegnato Ruby poco prima di lasciare il nostro alloggio, credo mi abbia vista disperata. Non abbiamo parlato molto in questi giorni visto che lei si occupa di Trevor, ma è stata sempre molto carina con me.

"Allora, Stella. Partiamo dalla cosa che mi sta più a cuore!" esordisce il presentatore con sguardo allusivo.

"Ah, non posso spogliarmi, mi dispiace! Io lo farei pure, ma il mio Mentore me l'ha proibito! Te lo faccio poi dietro le quinte se proprio vuoi!" rispondo fingendomi davvero dispiaciuta. Il pubblico scoppia a ridere e Caesar mi lancia un'occhiata come a dire 'non mi tentare' e io ho scongiurato il pericolo di altre battute sull'argomento.

"Veramente intendevo il tuo punteggio di Dodici! Deve nascondersi una ragazza letale dietro quegli occhioni! Vuoi dirci cosa hai fatto vedere agli Strateghi per avere quel punteggio?"

"Oh ma Caesar, non posso, siamo in tv!" e di nuovo tutti a ridere. Ehi, me la cavo bene! "Scherzi a parte, gliel'ho soltanto chiesto e loro sono stati gentili" rispondo vaga.

"Gliel'hai chiesto? Sei sempre così sfacciata?!"

"Anche peggio, chiedi a mia madre!"

Penso di essere seriamente portata per rendermi ridicola in tv. Lui coglie la palla al balzo.

"Parliamo di questo, che hanno detto i tuoi genitori sulla tua candidatura?"

Cavolo, e ora che gli dico? Ripenso a mia madre in lacrime che mi guarda come se fosse l'ultima volta e a mio padre che prova ad incoraggiarmi con scarsa convinzione. Dovrò inventarmi qualcosa. "Erano molto orgogliosi... E felici di liberarsi di me per un paio di settimane!"

Sperando che non si siano liberati di me per sempre...

"Ti sei offerta al posto della tua amica... Non hai avuto esitazioni nel farlo?"

Sta volta so cosa rispondere. "No, nessuna."

L'atmosfera si è fatta seria e Caesar ha assunto una voce grave. "Cosa vi siete dette quando vi siete salutate?"

'Se ce l'ha fatta quell'oca di Cashmere posso farcela anch'io' non va bene come risposta, devo trovare qualcosa di meglio. "Le ho promesso che avrei vinto... Così al mio ritorno avrebbe potuto vantarsi anche lei di essere amica di uno dei Vincitori!"

La bolla di suspance si sgonfia e ridiamo tutti. Caesar mi abbraccia e mi fa i suoi auguri per l'arena.

"Comunque sono offesa che tu non ti sia fatto i capelli color oro in mio onore! E poi dici che sono la tua preferita!" gli grido mentre esco, il pubblico ride e lui mi manda un bacio in segno di scuse.

Sapphire mi sta aspettando e appena lo raggiungo dietro le quinte mi abbraccia.

"Non ci posso credere, sei stata brava! Gli sei piaciuta!"

"Avevi una grande fiducia in me, noto!" gli rispondo sarcastica colpendolo lievemente su una spalla.

 

 La cena è stata tranquilla. Abbiamo cercato di non parlare di domani e di stare allegri, visto che era l'ultimo momento in cui stavamo tutti insieme. Persino io e Trevor ci siamo comportati bene, nonostante ci fosse tensione nell'aria. Dopo mangiato abbiamo visto una replica delle interviste. Trevor ha puntato sul mettere in mostra la sua forza e quanto ha intenzione di essere letale nell'arena. Ma è stato anche divertente, devo dire. Per essere Trevor, certo.  Sam è stato strafottente e affascinante come al solito, penso abbia stregato il pubblico col suo essere un adorabile stronzo. La ragazza del Tre, Cassidy, mi è sembrata un tipo sveglio. Non era per niente nervosa e questo mi fa pensare che sia una in grado di gestire la tensione e che nell'arena potrebbe essere un'avversaria da tenere in considerazione. Poi c'è il ragazzo del Sette. Al Centro di Addestramento non avevo notato che ha un fisico forte, probabilmente da taglialegna, e che quindi è da non sottovalutare.

Dopo le interviste decido di salire in terrazza, a prendere la mia illusoria boccata d'aria. Ammetto che una piccola parte di me spera che anche a Sam venga la stessa idea, così da poterlo salutare. Quando salgo lo trovo già li, seduto su cornicione che guarda le luci di Capitol City.

"Qualcuno potrebbe dire che è il destino a farci incontrare, Quattro..." lo prendo in giro mentre vado a sedermi accanto a lui.

"Qualcuno potrebbe dire che mi pedini, Uno..." mi risponde, voltandosi verso di me e facendomi il sorriso più bello che io abbia mai visto.

"Penso che non lo sapremo mai..." dico facendogli un sorrisetto mentre gli metto le braccia attorno al collo e lo bacio. Restiamo un po' in silenzio, io con la testa sulla sua spalla, a guardare la città.

"Quindi domani è il gran giorno" inizia lui all'improvviso. Non c'è rabbia nella sua voce, forse solo un pizzico di rassegnazione. "È così assurdo... Incontri una persona con cui finalmente stai bene e sai già che non c'è speranza..."

Il mio sguardo è fisso su un punto indefinito dell'orizzonte. "Uno di noi due potrebbe anche farcela, sai?"

"E passare il resto della vita a chiedersi come sarebbe potuta andare se non ci fossero stati questi maledetti Giochi? No grazie, io non penso di farcela..." mi risponde sarcastico e io percepisco l'amarezza nella sua voce.

"Non eri quello che non voleva affezionarsi a nessuno?" provo a prenderlo in giro, per tirargli su il morale.

"Non avevo calcolato di incontrare te..." mi soffia in un orecchio per poi darmi un bacio su una tempia. Restiamo qualche minuto così, col naso di Sam affondato tra i miei capelli e il mio sguardo perso su Capitol City.

"Hai un profumo così buono..." mi dice dopo un po', facendosi più vicino.

"Trevor ha provato a tirarmi della torta in testa a cena, credo sia per quello..."

Entrambi ridiamo mentre lui mi toglie briciole inesistenti dai capelli. Ha una risata così bella... Cala di nuovo il silenzio ma è ancora lui a romperlo.

"Fai l'amore con me..." mi sussurra con uno sguardo che non lascia spazio a obiezioni.

Cosa?! Sono l'unica che si è accorta che siamo sul tetto della Torre e che chiunque potrebbe arrivare da un momento all'altro?

"Non credo sia una buona idea, potrebbero vederci" provo a farlo ragionare mentre lui mi sta già facendo sdraiare sul pavimento.

"Non mi importa, domani a quest'ora potrei essere morto. E ti ho detto che non voglio avere rimpianti" mi risponde col suo solito sorrisetto beffardo.

Provo ad opporre resistenza ma il mio corpo non è d'accordo. È vero, è pericoloso, ma cosa non lo è dopotutto? È l'ultimo momento che abbiamo. Ho fatto così tante cose imprudenti da quando questa storia è cominciata, cosa sarà mai farne un'altra?

 

Quando rientro, passo davanti uno degli specchi che ci sono in corridoio e guardo di sfuggita la mia immagine. Ho i capelli arruffati, il viso arrossato e gli occhi lucidi. E un'espressione colpevole, credo. Sto rientrando nella mia stanza quando incrocio Sapphire che esce dalla sua. Vorrei scusarmi per essere rimasta in terrazza così tanto ma lui mi posa una mano sulla spalla e mi rivolge uno sguardo triste. "Mi dispiace, Stella..." mi dice soltanto mentre mi stringe un attimo la spalla. È bastato uno sguardo per capire che lui lo sa e gli dispiace davvero. Mi limito ad annuire e lui mi lascia sola. Ci sono momenti in cui non ci servono le parole per capirci.

Mi metto a letto e non posso fare a meno di pensare a Sam. Le sue labbra sulle mie, le sue mani sul mio corpo, le mie unghie sulla sua schiena. È tutto finito e una lacrima mi scende silenziosa sulla guancia. La lascio lì per un po' e poi la asciugo, come a voler chiudere questo capitolo. Domani inizieranno i Giochi e dovrò mettercela tutta per sopravvivere.

 

Il grande giorno è arrivato. Da un lato mi sembra passato tantissimo tempo dalla Mietitura, visto tutto quello che è successo. Allo stesso tempo, però, pare che il tempo sia volato e non mi sento pronta ad affrontare l'arena. Sapphire mi ha portato la colazione in camera per costringermi a mangiare nonostante i miei nervi tesi. Dopotutto, questo potrebbe essere il mio ultimo vero pasto per non so quanto tempo.

Il momento dei saluti è di sicuro il più difficile da quando sono arrivata. Incrocio Trevor in corridoio e ci stringiamo la mano.

"Che vinca il migliore" mi dice con un sorriso a metà tra lo spavaldo e il rassegnato.

"Che viva il migliore" gli rispondo io, dandogli una pacca sulla spalla. È consolante sapere che è teso quanto me. Abbraccio velocemente Ruby e la ringrazio per le dritte che mi ha dato per l'intervista e lei mi augura buona fortuna. Abbraccio anche Amarillis, in fondo si è davvero impegnata per darmi una mano. Quando ci stacchiamo lei ha gli occhi lucidi e mi augura di rivederci presto. E capisco che ci spera davvero.

La parte più difficile è salutare il mio Mentore. Mi destabilizza l'idea che non sarà con me negli ultimi minuti prima di entrare nell'arena.

"Dunque. Ricapitoliamo. Non farti uccidere da qualche Tributo. Non farti ammazzare da qualche calamità naturale. Sorridi e sii sexy" mi raccomanda enumerando i punti con le dita.

"Al massimo se fa caldo posso provare ad andare in giro seminuda, ma non credo che riuscirò ad essere sexy nell'arena!"

"In effetti è già tanto se riesci ad essere carina in circostanze normali, chiederti di essere sexy lì dentro va oltre le tue possibilità!" mi prende in giro e io gli rispondo con una smorfia offesa.

"Fai del tuo meglio, al resto penserò io" dice dopo essere tornato serio e io annuisco. Ci abbracciamo per un tempo che mi sembra interminabile e sento un po' di ansia scivolarmi via.

 

Ganymedes sta visionando i vestiti che ci hanno fornito gli Strateghi e io mi interrogo su quello che ci sarà lassù. So che Sapphire preferirebbe che non fosse né un deserto né una landa ghiacciata, perché lì è più difficile sopravvivere. Io vorrei un posto con dei nascondigli e modo di procurarsi cibo al di là di quello che, spero, ci sarà alla Cornucopia.

"Allora... Vediamo cosa abbiamo qui..." dice lo stilista mentre tira fuori i miei vestiti e li guarda in modo analitico. "Pantaloni, canotta e un giacchetto. Il tessuto sembra termico."

Il mio sguardo vacuo lo spinge a spiegarsi meglio. "Trattiene la temperatura del corpo. Probabilmente ci sarà escursione termica tra il giorno e la notte. Il giacchetto ha un cappuccio, forse ci saranno piogge..." mi spiega mentre prende gli stivaletti e ne guarda la suola. "Potrebbe esserci del fango... E questo ci riporta alle piogge..."

E questo ci porta al fatto che finirò col culo per terra entro la prima mezz'ora. Davvero sexy e accattivante, non c'è che dire. Ganymedes mi aiuta ad indossare i vestiti e poi mi sistema i pantaloni dentro gli stivaletti.

"Andrai verso la Cornucopia?" mi chiede mentre mi vesto.

"Per forza, ho bisogno di armi. E di qualunque altra cosa riesca ad afferrare."

Non sono così forte da caricarmi dietro mille cose, ma ho bisogno di procurarmi il necessario per sopravvivere. "Avrò un minuto per realizzare che ambiente mi aspetta, avrò le idee più chiare su cosa afferrare e cosa lasciare indietro" aggiungo, più per convincere me che lui.

"Sei una che pensa in fretta, ce la puoi fare" mi risponde lui con un sorriso mentre mi sistema il cappuccio.

"Sapphire dice che a volte non penso affatto..." gli dico con una risatina e anche lui ride.

"In certe occasioni potrebbe anche essere vero. Ma sei sveglia, riuscirai a pensare in fretta a qualcosa."

Ci abbracciamo e lo ringrazio per tutto quello che ha fatto per me, anche per avermi fatta sentire così bella e sicura di me, per una volta. Mi accompagna al cilindro di lancio e mi aiuta a salire. Quando il vetro si chiude tutt'attorno sento una fitta claustrofobica. Ganymedes bussa sul vetro e mi fa segno di sorridere e poi atteggia quella che dovrebbe essere una mossa sexy per ricordarmi anche questo e io scoppio a ridere. Quando il piatto di lancio inizia a muoversi lo saluto con la mano e poi guardo in alto, chiedendomi cosa mi aspetterà là fuori.

 

I miei occhi hanno bisogno di qualche secondo per abituarsi alla luce del sole. Fa caldo, questa è la prima cosa che noto. Mentre Claudius Templesmith ci dà il benvenuto nell'arena, io cerco di fare mente locale. Fa parecchio caldo, ma è un clima umido. Che da un certo punto di vista è meglio rispetto a quello secco o desertico, sentirò meno la disidratazione nel caso non dovessi trovare subito acqua. O no? Che ne so. Mi guardo attorno. Siamo disposti a semicerchio attorno all'area in cui si trova la Cornucopia. Tutt'attorno c'è una foresta fitta, ma credo che questa zona sia stata disboscata di proposito per permettere al pubblico di vedere bene il bagno di sangue.

La vegetazione sembra rigogliosa, spero di riuscire a trovare qualcuna delle piante commestibili che conosco. Gli alberi sono altissimi, almeno una sessantina di metri, alcuni forse anche di più. Mi sembrano latifoglie e questo non va bene. Su delle querce o degli alberi più robusti sarebbe stato più facile arrampicarsi e nascondersi. E poi non ho idea di ciò che potrebbe nascondersi su quegli alberi, così come tra la vegetazione fitta. Anche se è mattina i raggi del sole sono molto forti e non oso immaginare cosa succederà verso mezzogiorno. Da qui non riesco a vedere corsi d'acqua, ma in realtà non riesco a vedere al di là dei primi alberi quindi potrebbero essercene comunque. Vedo Sam ad un paio di persone da me e lui si accorge che lo sto guardando e mi lancia un sorriso ammiccante che mi riporta alla prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati. Sta volta rispondo al sorriso, cercando di non pensare che potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo.

Mancano venti secondi e mi concentro sulla Cornucopia. Localizzo una bella asta appuntita e un arco. Devo averli assolutamente. Proverò ad afferrare qualche zaino sperando di essere fortunata col contenuto. Devo cercare di prenderne qualcuno più vicino alla Cornucopia, perché è lì che ci sono i premi migliori. Cinque secondi. Ok, Stella, concentrati.

Zero. Scatto giù dal mio piedistallo e corro più veloce che posso, dritta verso il mio obiettivo. Con la coda dell'occhio vedo Trevor riunirsi ai Tributi del Due e iniziare a far fuori i Tributi più deboli. Non provano neanche ad attaccarmi, penso che prima di dichiararci guerra aspetteremo di stabilire lo status quo. Sgomito e spingo chiunque mi capiti a tiro, graffio e calcio, quasi fossi un animale. Non vedo neanche chi colpisco. Devo raggiungere quelle armi. Do una gomitata a qualcuno che stava per prendersi il mio arco e me lo metto in spalla, insieme ad un paio di faretre lì vicino. Poi afferro l'asta, che ora che la vedo più da vicino sembra un incrocio tra un bastone da combattimento e una lancia appuntita, e noto che ha una specie di cordicella per portarla in spalla. Perfetto. Mi guardo un attimo attorno e rimango paralizzata.

I Tributi si stanno scannando e c'è sangue dovunque. Quasi tutto lo spiazzale è coperto di sangue e corpi. Qualcuno scappa verso la foresta, ma non tutti quelli che ci provano fanno in tempo a scampare ai coltelli che volano. Mi riscuoto e provo a concentrarmi sugli zaini attorno a me. Non c'è un modo per capire cosa contengano e non posso mettermi ad aprirli tutti, devo andarmene da qui. Me ne metto uno bello grosso in spalla, notando però che non è molto pesante. Ne afferro altri due più piccoli e li stringo al petto. Uno sembra bello pieno, spero di qualcosa di utile.

Con il mio bottino inizio a correre a perdifiato verso la foresta e appena ci entro, e ho coperto quelli che penso siano abbastanza metri per separami dalla Cornucopia, mi guardo attorno. I tronchi degli alberi sono altissimi ma i rami cominciano molto in alto quindi devo scordarmi di passare la notte lassù. Il sottobosco è scarso e la luce filtra difficilmente. Ottimo per nascondersi, ma se c'è qualcuno appostato è difficile individuarlo. Gli insetti mi ronzano attorno e io li scaccio con la mano. Sono appiccicosa di sudore per la corsa e questa umidità non mi aiuta. Devo trovare un posto fresco per nascondermi e passare lì le ore più calde. 

 

Non so per quanto io abbia camminato ma finalmente ho trovato uno spazio che mi sembra adatto. Ho controllato più volte che non ci fosse nessuno nelle vicinanze e le piante sono abbastanza fitte da permettermi di nascondermi. Mi siedo contro il tronco di un albero e finalmente mi riposo un attimo. Tuttavia il mio momento di tranquillità non dura a lungo. Il bagno di sangue è finito e c'è il primo riepilogo delle morti. Devo stare attenta, anche se sento la fatica appesantirmi la mente.

Il ragazzo del Tre. La ragazza del Quattro. Mi dispiace, Sam aveva provato ad insegnarle qualcosa, ma era così piccola... Spero non abbia sofferto. Il ragazzo del Cinque ed entrambi quelli del Sei. Il ragazzo dell'Otto e la ragazza del Nove. Infine la ragazza dell'Undici ed entrambi del Dodici.

Dieci di noi sono già morti e siamo qui da penso non più di un paio d'ore al massimo. Non ho idea se li abbiano uccisi tutti i Favoriti o se qualcuno è morto per qualcosa che ha trovato qui dentro. Devo stare attenta, questa specie di foresta pluviale non mi piace per niente.

Mi decido finalmente ad aprire i miei zainetti. In quello più grande, ci avevo visto giusto, non c'è granché, però sono cose utili. Un sacco a pelo e un coltello. Nel primo zainetto piccolo che apro ci sono della carne secca, una borraccia piena d'acqua e un pezzo di corda abbastanza lungo. Può sempre tornare utile. Sono ben felice per la carne secca, ho qualcosa da mangiare. E anche per l'acqua, significa che fino ad almeno domani non morirò disidrata. Certo, potrei morire in mille altri modi, ma meglio non pensarci. Trasferisco il mio bottino nello zaino più grande perché non voglio viaggiare troppo pesante. Nel terzo zainetto c'è soltanto una specie di kit di pronto soccorso con bende, disinfettante e qualche cerotto. Ah, e un pacchetto di biscotti. Niente fuochi per me a quanto pare, ma non penso ne avrei accesi comunque. Scavo nel terreno rossiccio e nascondo lì i due zainetti vuoti, poi li ricopro di terra. Meglio non lasciare tracce del mio passaggio e non fornire cose utili ad altri.

Bevo un sorso d'acqua e mangio due biscotti. Questo dovrà bastarmi fino al primo pomeriggio, quello nello zaino potrebbe essere il mio unico cibo per settimane. Mi appoggio al tronco dell'albero e chiudo gli occhi. Non sento rumori sospetti, soltanto il ronzare degli insetti e qualche rana che gracida chissà dove. Questo può significare che c'è un corso d'acqua nella vicinanze, ma anche in quel caso potrebbe essere una trappola letale degli Strateghi.

Decido di riposare un po' e passare qui le ore più calde della giornata. Il sole sta salendo e il caldo si farà sempre più insopportabile. Ringrazio silenziosamente Ganymedes per avermi dato un paio di elastici per capelli, ne avrò bisogno. Il mio ultimo pensiero prima di concedermi un po' di riposo è che sono appiccicosa e con le unghie sporche di terra. E non oso immaginare che aspetto abbia il mio viso arrossato. Sapphire non sarà per niente contento.

  
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