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Autore: cherfifina96    09/03/2015    0 recensioni
Dal testo:
"La prima cosa che ricordo di quel giorno, è l'odore della macchina dell'assistente sociale che mi stava accompagnando per l'ennesimo primo giorno, nell'ennesima nuova scuola. Quell'odore di libri nuovi, che nessuno ha mai aperto e di caramelle alla menta."
Un assassino da scovare, una ragazza speciale.....
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 2

 

Finite le lezioni uscii dalla scuola e mi sedetti sul muretto ad aspettare che mi venissero a prendere. Cercai di ricordare il nome della mia tutrice e ci misi un po' per riuscirci. Signorina Braden. Avrei dovuto ricordarmelo.

Ero sempre stata una frana con i nomi, forse a causa dei frequenti trasferimenti. Per questo quando un gruppetto di ragazze mi si avvicinò ridacchiando non me ne accorsi subito, poiché troppo impegnata a ricordare quel nome.

Quando mi resi conto della loro presenza non mi scomposi nemmeno. Mi limitai a fissarle con uno sguardo neutro.

-Allora....-esordì la ragazza al centro del gruppo -Si dice in giro che tu non sia esattamente socievole... Perciò volevamo essere gentili e chiederti di diventare nostra amica... Ovviamente dopo aver superato un'iniziazione....-

Le ragazze dietro di lei ridacchiarono ma sapevo già cosa volevano. Credevano davvero che mi sarei sottoposta a un'umiliazione pubblica che non avrebbe nemmeno portato alla loro “amicizia”? Mi credevano davvero così idiota?
Alzai un sopracciglio e mentre mi alzavo per spostarmi dissi -No grazie. Non mi interessa.- e me ne andai

 

 

**

 

Mentre camminavo senza una meta, una macchina mi si accostò.
-Tu sei Aida Steuben?- chiese la donna al volante, che nel frattempo aveva abbassato il finestrino.

Annuii e lei sorrise, aprendo la portiera del passeggero.

-Piacere! Io sono Donna Braden!- mi tese la mano mentre salivo ma non la strinsi.

-Beh...- disse grattandosi una guancia abbronzata -Mi avevano avvertita sul fatto che non sei molto socievole.. concluse con una risata un po' nervosa e con un sorriso che non mi sembrò falso.

 

 

-Allora, che ti piace fare?- chiese una volta ripartite.

Non risposi ma lei non si diede per vinta.

-Ce l'hai una voce?-

Silenzio.

Donna sospirò -Sai, non puoi stare zitta per sempre. Non con me.-

Girai la testa verso di lei e anche lei mi guardò, sorridendo.

-Hai capito bene. Prima o poi mi parlerai. E sai perché? Perché sono l'ispettrice Donna Braden e sono stata io a chiedere il tuo aiuto.-

Ah. Ora capisco.

  
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