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Autore: ExLuna    09/03/2015    3 recensioni
Tre anni dopo la fine della guerra, sconfitta la minaccia del crollo della luna sulla terra, un misterioso personaggio, in un villaggio sconosciuto, sta creando un esercito di super ninja con l’intento di conquistare l’intero mondo ninja. Per farlo però, ha bisogno di catturare e studiare, tramite crudeli esperimenti, il chakra di tutti i più forti e dotati ninja del paese.
Una di questi è Sakura, accusata di omicidio, durante una missione, viene privata del suo chakra e di tutta la sua forza fisica attraverso un sigillo e rinchiusa in un carcere di massima sicurezza, dove neppure i Kage hanno giurisdizione. Sakura si troverà a dover affrontare il peggiore incubo della sua vita, ma non è da sola; fuori dalle mura del carcere qualcuno ritorna e farà l’impossibile pur di salvarla.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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cap.4

[Nota dell’Autrice: grazie di cuore a tutti coloro che stanno seguendo la mia storia, non immaginavo così tanti apprezzamenti e mi fa davvero piacere. Spero che il prossimo capitolo non deluda le vostre aspettative, alla cui elaborazione ci ho messo il cuore e che dedico a tutti voi appassionati. Baci baci!] 

 

 

CAP.4 Prigione
Stanno solo perdendo il loro tempo. Tu non sei certo un agnellino anche se qualcuno ti sacrificherebbe volentieri… tu sai a chi mi riferisco non è vero?? 

Non aveva idea di che ore fossero, quando aprì gli occhi Sakura era mezza sdraiata sul tavolo della stanza degli interrogatori; l’avevano lasciata lì, bloccata alla sedia per tutta la notte, senza che nessuno venisse anche solo a portarle un bicchiere d’acqua. Aveva sete, dolori alla schiena per la posa innaturale su cui era stata costretta a dormire e inoltre iniziava a sentire la necessità di andare in bagno. Quella strana voce continuava a martellarle in testa, eppure non aveva alcuna idea di chi appartenesse; la stanza era completamente vuota e non c’era nessuno a parte lei.
Stava cercando di mettere a fuoco la porta che questa si aprì ed un paio di uomini entrarono a passo spedito, sbattendole in faccia un fascicolo con sopra il suo nome e iniziarono a girarle intorno sibilandole in faccia cose di cui non riusciva ad afferrare il senso.
 

Buongiorno tesorino, allora cosa ci racconti questa mattina? La notte trascorsa qui dentro deve averti fatto riflettere e sono curioso di sentire la storia fantasiosa che la tua bella testolina avrà confezionato! 

Eri annoiata, depressa, in cerca di qualche bella avventura maniacale?? Su avanti parla. Di certo i due uomini che hai spedito all’altro mondo la scorsa notte sarebbero curiosi di ascoltare la tua versione anche dall’aldilà! 

Sakura continuava a guardarli con occhi sgranati pieni di sconcerto, non capiva nulla di cose le stessero dicendo quei due uomini, poteva solo dire loro che era innocente e che non aveva fatto nulla. 

Mi dispiace io… non so di cosa state parlando. 

Senza alcun preavviso uno dei due le rifilò un manrovescio in faccia che le fece davvero male; dunque era così che al Villaggio della Notte trattavano i sospettati, a prescindere dal sesso?
Gli urlavano in faccia che doveva confessare e le fecero vedere le foto dei cadaveri, ma non sapeva chi erano quei due ragazzi massacrati in quel vicolo, dove non era mai passata; cercò di rispondere alle loro insistenti domande, sulla sua missione diplomatica, su dove si trovava il giorno prima, su dove era stata e cosa aveva fatto, ma sembrava che nessuna delle sue risposte a loro andasse bene.
 

La tua situazione può solo peggiorare o migliorare  a seconda di quello che ci dirai e finora non ci hai detto granchè. Noi vogliamo la verità e ti garantisco che te la tireremo fuori dalla bocca. 

Vi dico e vi ripeto che non conosco quei ragazzi, non li ho mai visti in vita mia e non sono stata io ad ucciderli… 

Davvero e allora spiegaci come mai quando siamo venuti a prenderti eri in procinto di partire. Stavi pensando di scappare indisturbata al tuo villaggio?? 

Non stavo scappando da nessuna parte, era solo… 

L’uomo vestito di nero le diede un altro ceffone in faccia impedendole di finire il discorso, andarono avanti a gridarle contro e a picchiarla per tutta la mattinata fino a che non ce la fece più ed implorò di poter andare in bagno, ma non le diedero retta e se ne andarono dopo un tempo infinito, lasciandola ancora lì seduta in quella stanza per un’altra ora o forse più; non aveva alcuna certezza che sarebbe finita tanto presto.
Quello che non sapeva era che Naruto e Sasuke erano in viaggio anche loro verso il Villaggio della Notte, come avrebbero reagito se avessero saputo quello che le stava accadendo?
Sai e Choji, per tutta la notte, avevano cercato di parlare con qualcuno che spiegasse il motivo per cui Sakura era stata arrestata e che gli permettessero di vederla, ma avevano ottenuto solo indifferenza e non potevano permettersi di usare la forza per farsi ascoltare.
Fu dopo diverse ore che alcuni uomini, completamente vestiti di nero, si diressero verso di  loro e li intimarono di lasciare il Villaggio della Notte; si occuparono loro stessi di scortarli alle porte del villaggio e li spinsero ad andarsene.
La storia si faceva sempre più complicata.
Ma a complicare ulteriormente le cose non fu certo l’intervento dei suoi amici; quando i due uomini in nero tornarono da Sakura, avevano una disposizione del giudice del Villaggio che la condannava al carcere a vita e con loro c’era una donna con in mano un sacchetto vuoto ed un altro invece contenente una tuta arancione, una tuta per carcerati.
 

Bhè anche se ti ostini a non confessare il tuo crimine bellezza, sei comunque oltre il baratro; ci sono due testimoni che ti hanno visto in quel vicolo la scorsa notte quindi a meno che tu ci dia un motivo per alleggerire la tua posizione non credo che uscirai dal carcere prima della fine dei tuoi giorni 

Sakura tremava e stava a sguardo basso a fissare la sue gambe congiunte, ma non fu più in grado di trattenersi; non proferì parola e di contro in risposta ai due poliziotti si fece la pipì addosso che le procurò una tale vergogna ed una umiliazione ancora più grande del disgusto e dello sdegno impresso nel volto dei due suoi aguzzini. 

Ecco ci mancava anche questa. Te lo dicevo io che era colpevole. Finisce sempre così! 

Uno dei due fece cenno alla donna di entrare e di occuparsi di lei; la liberarono dalla sedia, ma senza sciogliere il sigillo che le bloccava la forza e il chakra e venne accompagnata in bagno pressoché di peso, le sue gambe erano malferme e non la reggevano quasi più; la donna fu certamente un po’ più gentile dei due uomini, ma di certo non meno sgarbata e sprezzante, abituata comunque a trattare gli stranieri alla stessa stregua dei criminali, sia uomini che donne e non c’era da stupirsi. 

Al Villaggio della Notte non siamo così clementi con i criminali; sei già fortunata che non è in vigore la pena di morte. Al massimo potrai uscire tra vent’anni per buona condotta. 

A Sakura stava per esplodere il cervello, tutta quella faccenda era ridicola, eppure sembrava che stessero facendo di tutto per convincerla di aver veramente commesso quell’atrocità e per quanto si dichiarasse innocente iniziò a vacillare e sembrava quasi sul punto di svenire; sapeva che c’era ancora il viaggio per arrivare al carcere, e solo allora la sua vita si sarebbe trasformata in un vero e proprio inferno senza via d’uscita.
Ancora una volta venne trascinata via dal palazzo e caricata di nuovo sul furgone in direzione del carcere; una costruzione di pietra dalla forma di una torre, alta almeno 10 piani, costruita su una scogliera a ridosso del mare appena fuori dal villaggio, all’apparenza poteva essere un grande magazzino, proprio come aveva detto Sai ma in realtà era tutt’altro. Ci vollero 20 minuti prima di varcare i neri cancelli di quella torre, ove era sicura che non ne sarebbe mai più uscita o almeno non da viva. Osservò le oscure pareti e le recinzioni di metallo tutte intorno alle alte mura attraverso il piccolo finestrino sprangato del furgone ed una piccola lacrima le scese sulla guancia, l’unica e forse l’ultima per il resto della sua vita; non aveva avuto nemmeno la possibilità di poter vedere per l’ultima volta Naruto e i suoi amici… e Sasuke; forse quella era l’occasione giusta per risolvere una volta per tutte il suo conflitto interiore e dare un taglio netto a quella storia. Cosa mai avrebbe potuto fare lui per lei adesso, in una situazione come quella, di certo non poteva irrompere nel carcere mettendo tutto a ferro e fuoco, considerando che era pieno di guardie armate fino ai denti… non poteva esistere una simile eventualità, questa volta non sarebbe venuto nessuno a salvarla, non ci voleva un genio per capire che l’avevano incastrata a dovere, il punto era perché? Perché lei?
Mentre attraversava i corridoi metallici che conducevano al secondo ingresso, oltre il quale avrebbe conosciuto soltanto l’oblio, si chiese chi mai aveva organizzato una cosa simile e soprattutto, quante altre persone erano nella sua condizione; incarcerate senza motivo, accusate di aver commesso i crimini più svariati, senza che loro nemmeno se ne rendessero conto, solo perché erano ninja e magari in quel momento si trovavano altrove.
 

Sei veramente sicura di quello che stai pensando? Magari non eri poi del tutto cosciente mentre ti stavi punendo con le tue stesse mani! 

Sakura fu nuovamente sottratta dai suoi pensieri da quella oscura voce, e dovette costringere l’uomo in guardiola e ripeterle la domanda, dato che nemmeno si era resa conto che stesse parlando.
Ancora corridoi bui ed angusti, poi alti piani ognuno con un fitto numero di celle e lei era in una di queste; solo un numero, non esistevano nomi lì dentro, non erano più esseri umani, solo carne da macello a meno che non fossi abbastanza in gamba da sopravvivere. Il carcere era un unico agglomerato suddiviso in tre edifici equidistanti, uno dei quali era quello centrale a forma di torre; uno era per i prigionieri di sesso maschile, l’altro era per quelli di sesso femminile, il terzo era riservato al personale giudiziario, con l’infermeria, l’armeria e l’ufficio del capo.
Inutile dire che il settore femminile non era esattamente tra i più accoglienti, come nulla lo era in quella bolgia; dopo la visita sanitaria, la passerella davanti alle celle delle altre detenute era d’obbligo per giungere fino alla sua, la numero 503. Al momento era uscita indenne dai commenti curiosi e talvolta poco lusinghieri delle altre prigioniere, ora non restava che aspettare il giorno seguente e poi quello dopo ancora fino a che, forse, la pazzia l’avrebbe raggiunta prima della morte. 

Sai e Choji dovettero dare fondo a tutte le loro energie, dovevano tornare a Konoha il prima possibile e riferire immediatamente l’Hokage dell’accaduto; avevano lasciato il Villaggio della Notte da circa un’ora e si trovavano ora in un fitto bosco oltre  il quale avrebbero attraversato il confine con il paese del Fuoco.
Si erano appena inoltrati tra la fitta vegetazione, quando ad un tratto vennero accerchiati da un numeroso gruppo di uomini vestiti di nero, gli stessi che avevano incontrato al villaggio della Notte e che erano pronti ad attaccarli; ne seguì una battaglia cruenta in cui Choji e sai ebbero la meglio, ma altri aggressori si fecero avanti sfoggiando tecniche ninja inusuali e micidiali.
Quella era la conferma che il Villaggio della Notte in realtà era un villaggio di ninja e non un pacifico villaggio costiero come volevano invece dare a vedere, inoltre erano ninja molto pericolosi.
Fu in quel momento che, a grande sorpresa, giunsero Naruto e Sasuke e non ci volle molto che i ninja oscuri batterono la ritirata; Sasuke aveva attivato il Susanoo e Naruto era in modalità Kyuubi, solo uno stupido avrebbe reagito mettendosi contro di loro.
Sai e Choji furono sollevati, quei ninja erano intenzionati ad eliminarli ed eliminare ogni prova che Sakura era prigioniera al Villaggio della Notte ma ancora non si sapeva per quali oscuri motivi.
Entrambi raccontarono a Naruto e a Sasuke quanto era accaduto alla loro compagna e Naruto iniziò a ribollire di rabbia; era già pronto a recarsi al Villaggio della Notte e far saltare tutto e a farla pagare ai responsabili ma fu Sasuke a trattenerlo e ad imporgli la calma. 

Credi che reagendo così ci restituirebbero Sakura illesa? Siamo anche i ninja più forti di Konoha, ma se hanno messo in piedi tutta questa sceneggiata, ci deve essere sotto qualcosa di molto più importante. Ti sei già dimenticato quello che ti ho detto a proposito dei ninja di Kiri? Li ucciderebbero tutti solo per difendersi da noi, e magari molti altri  sono rinchiusi lì. Pur agendo nel migliore delle intenzioni, vuoi forse far scoppiare un’altra guerra? 

Naruto dovette ammettere che Sasuke aveva ragione; se volevano salvare Sakura, e tutte le persone tenute prigioniere al Villaggio della Notte, dovevano agire con cautela; Sai e Choji avevano adesso la via libera per tornare a Konoha e riferire a Kakashi, che avrebbe sicuramente inviato rinforzi, nel frattempo loro due sarebbero rimasti nei dintorni ed avrebbero cercato di scoprire quanto più potevano su questo carcere e al momento opportuno sarebbero intervenuti.

 

   
 
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